I PARADOSSI DELLA MECCANICA QUANTISTICA ED I FENOMENI PARANORMALI di Bruno Severi INTRODUZIONE Il presente articolo intende descrivere certi fatti assai strani che sono comparsi nello studio dei fenomeni quantistici o atomici. La presenza di queste stranezze ha costretto gli scienziati a formulare leggi fisiche che valgono solo per il mondo atomico, essendo le leggi della fisica classica inadeguate a descrivere i fenomeni dell'infinitamente piccolo. La loro stranezza ha indotto qualcuno ad ipotizzare una certa analogia tra essi ed i fenomeni paranormali. In altre parole, mentre nel mondo macroscopico osserviamo i fenomeni paranormali, a livello ultramicroscopico troviamo analoghi fenomeni altrettanto inspiegabili e strani, i cosiddetti paradossi della Meccanica Quantistica (MQ), appunto. Con questo non voglio affermare che in entrambi i casi si tratti della medesima ed identica cosa. Mi limito soltanto a dire che se la scienza e' costretta, suo malgrado, ad accettare la presenza di fenomeni inspiegabili e che si pongono al di fuori di ogni logica corrente nel mondo atomico, non vedo perche' faccia tanta opposizione ad accettare simili fenomeni anche a livello macroscopico, sia pure in linea di principio. Scopo di questo articolo e' appunto quello di descrivere alcuni dei paradossi della MQ e nel richiamare la loro stretta somiglianza con i fenomeni paranormali. Ho accennato prima che questi paradossi quantistici sono in contraddizione con i principi basilari della logica corrente. Vediamo ora su cosa e' basata questa logica che viene riconosciuta fondamentale ed indiscutibile dalla Scienza, quella Scienza con la S maiuscola. Principi fondamentali: Realismo Afferma, in breve, che esiste una realta' oggettiva indipendentemente da noi. Inferenza induttiva Afferma che da fatti certi si possono ragionevolmente ricavare o dedurre altri fatti da considerarsi certi. Causalita' Ogni fenomeno in natura e' provocato da una causa che lo precede nel tempo. Riduzionismo Ogni sistema fisico e' equivalente alla somma dei suoi componenti. Di conseguenza, anche i sistemi biologici ed i processi mentali sono riducibili esclusivamente ai meccanismi biochimici e biofisici che li sostengono. Recentemente e' stata aggiunto, ai precedenti principi, quello riguardante la Velocita' della luce, la quale non puo' assolutamente essere superata, come stabilito da Einstein nella teoria della RELATIVITA'. Ricordo che in Fisica se un qualcosa riuscisse mai a superare la velocita' della luce, esso andrebbe indietro nel tempo, dal futuro al passato, almeno in certe condizioni. Questi principi, ma anche altri che non illustro, sono stati messi in seria discussione dalla MQ. Il mondo, per essa, non e' affatto come sembra e come abbiamo sempre pensato che dovesse essere. E' al contrario, costituito da relazioni e da comportamenti che ci appaiono in buona parte in disaccordo con quelle leggi della natura che la scienza ha creduto fossero universali ed eterne, sia a livello macroscopico, sia a livello microscopico. In altre parole, la MQ non e' soltanto una formidabile teoria che ha avuto numerosissime conferme sperimentali, ma rappresenta anche un nuovo modo di concepire la realta' ponendoci al di la' di quegli schemi che da sempre hanno retto il pensiero scientifico e filosofico occidentale. Ancora oggi troviamo notevoli difficolta' ad adeguarci a questa nuova logica e ad abbandonare modelli di pensiero profondamente radicati negli strati piu' profondi della nostra psiche. IL MONDO PROBABILISTICO Principio di Indeterminazione Nel mondo dell'atomo si e' scoperto che le cose non avvengono in modo deterministico, il principio di causa-effetto e' un vago ricordo, 1+1 non fa necessariamente 2 anzi, il risultato di questa semplice addizione puo' variare ampiamente entro un certo intervallo di valori. Si dice, sostanzialmente, che la conoscenza intima della natura, a questi livelli ultramicroscopici, non puo' essere raggiunta con assoluta precisione. Concetti semplicissimi, come quelli di velocita', posizione ed energia di un corpo, a livello subatomico cambiano completamente il loro significato ed il loro grado di conoscibilita'. Non c'e' piu' una particella che si trova qui, con una certa velocita' ed una precisa energia in un dato momento. Esiste invece una particella (ed anche su questo termine la MQ avrebbe molto da discutere) che e' piena di incertezze riguardo al suo stato fisico. Se arriviamo con i nostri strumenti a determinare con precisione uno di questi parametri, nello stesso tempo proiettiamo tutti gli altri in un cono d'ombra pieno di incertezze. Il massimo che possiamo ottenere e' una comprensione molto parziale di questi fenomeni; non ci e' possibile avere una fotografia di una particella elementare in cui siano evidenti tutti i suoi dettagli nello stesso tempo. Sul piano scientifico e sul piano filosofico ne deriva che in virtu' di questo Principio di Indeterminazione non e' possibile, e non lo sara' mai, avere una esatta conoscenza della natura. La cosa importante e' che questa mancanza di precisione nel descrivere questi fenomeni quantistici non dipende tanto da limitazioni tecniche e concettuali che in futuro potranno essere superate. Al contrario, questa indeterminatezza e' inerente alle leggi della natura, una sorta di divieto divino che ci impedisce, e ci impedira' sempre, di arrivare ad una descrizione assolutamente precisa della realta'. Einstein non si rassegno' mai ad accettare una teoria che non fosse in grado di fornire delle descrizioni e delle previsioni esatte dei fenomeni. Ma la storia ci ha dimostrato che la sua posizione era difficilmente sostenibile ed egli si e' trovato sempre piu' isolato nella sua battaglia contro la MQ di cui, fra l'altro, fu uno dei fondatori. Contraddice: il REALISMO, la CAUSALITA', il RIDUZIONISMO e L'INFERENZA INDUTTIVA. Analogia paranormale: L'ELUSIVITA' dei FENOMENI PARANORMALI. Funzione d'onda I parametri fisici che caratterizzano una particella atomica o subatomica sono rappresentati dalla velocita', dalla posizione, dalla quantita' di moto, dalla carica elettrica, dallo spin, etc., e sono raccolti in un'unica equazione detta funzione d'onda. Essa e' in grado di descrivere il comportamento attuale e futuro di una particella elementare, ma lo fa su base probabilistica. Vediamo il grafico in (Fig.1). Abbiamo detto che ogni particella subatomica vive in un mondo pieno di incertezze, ovvero vive in una costante e profonda crisi d'identita'. Consideriamo un suo parametro fisico (posizione, velocita', energia, etc). Prima che ne facciamo una misura, la MQ ci dice che esso non avra' un valore ben definito, bensi' un ampio spettro di valori che si distribuiscono secondo una curva a campana. I valori piu' probabili sono al centro della curva e, man mano che ci allontaniamo dal centro troveremo valori sempre meno probabili. Quando mettiamo in funzione i nostri strumenti per misurare questo suo parametro e ne facciamo la lettura, nello stesso istante delle tante possibilita' esistenziali che aveva quella particella se ne presenta, o meglio, se ne concretizza una sola, mentre tutte le restanti svaniscono nel nulla. Otteniamo finalmente un valore unico che ci indica, ad esempio, dove si trova esattamente quella particella. Per riassumere, prima della misurazione (osservazione), la particella si trova in uno stato indefinito (ovvero, la sua funzione d'onda ha un valore probabilistico molto aperto); con l'osservazione essa assume valori estremamente precisi, quelli e non altri. Contraddice: IL REALISMO, L'INFERENZA INDUTTIVA, LA CAUSALITA', IL RIDUZIONISMO. Analogie paranormali:la MATERIALIZZAZIONE, L'UBIQUITA', L'ELUSIVITA' dei FENOMENI PARANORMALI. Effetto Tunnel Una conseguenza di questo comportamento probabilistico delle particelle sub-atomiche e' rappresentato dall'effetto tunnel (Fig. 2). Consideriamo una particella che si trova in vicinanza di uno schermo ad essa impenetrabile e ne vogliamo determinare l'esatta posizione ad un dato istante. Vedremo, analizzando la curva che esprime la sua funzione d'onda, che una piccolissima porzione della curva si estende al di là dello schermo. Cio' significa che la particella ha una piccolissima, ma reale, possibilita' di trovarsi al di la' dello schermo anche se cio' e' vietato dalle leggi della fisica classica. Se invece abbiamo numerose particelle che si muovono verso lo schermo, l'effetto tunnel ci riserverà un'altra sorpresa. Sempre in virtu' delle strane proprieta' della funzione d'onda e del fatto che la curva della funzione d'onda si estende parzialmente anche al di la' dello schermo, una piccolissima parte delle particelle riuscira' a superare lo schermo. In questo secondo caso si e' visto (in esperimenti) che la fase di attraversamento dello schermo avviene ad una velocita' superiore a quella della luce. Contraddice: IL REALISMO, LA CAUSALITA', IL RIDUZIONISMO, L'INFERENZA INDUTTIVA, IL LIMITE della VELOCITA' della LUCE. Analogie paranormali: la PK, la MATERIALIZZAZIONE e la SMATERIALIZZAZIONE, L'UBIQUITA'. L'Osservazione Una proprieta' ancora più paradossale, sempre per il nostro comune buon senso, si presento' ben presto alla ribalta lungo la storia della MQ. Questo fatto ha costretto a passare notti insonni ad intere generazioni di fisici. Si tratta del fatto che, secondo la formulazione classica di questa teoria, non e' possibile formulare le leggi della MQ in modo esaustivo senza fare riferimento alla coscienza. Quando uno scienziato misura con qualche strumento le caratteristiche fisiche di una particella, modifica, in modo sostanziale, le proprieta' della sua funzione d'onda o, meglio, la costringe ad uscire dal suo limbo probabilistico per dare un risultato oggettivo. A questo proposito, l'interpretazione classica della MQ afferma che la misurazione di un sistema fisico o di una particella raggiunge il suo scopo finale quando l'informazione data dagli strumenti di misura e' entrata nella coscienza dell'osservatore. Con le parole di uno dei piu' famosi fisici teorici, il premio Nobel Eugene P. Wigner: " Non e' possibile fornire una soddisfacente descrizione dei fenomeni studiati dalla MQ senza fare riferimento alla coscienza " C'e', ed era prevedibile, chi si spinge a sostenere qualcosa ancor di piu' radicale, sino a ritenere che la realta' verrebbe in un certo modo creata dall'uomo. Uno di questi e' un altro eminente fisico, Pasqual Jordan, che ritiene che l'osservazione non solo modifichi cio' che stiamo misurando, ma che anche lo crei. Contraddice: IL REALISMO, L'INFERENZA INDUTTIVA, la CAUSALITA', il RIDUZIONISMO. Analogia paranormale: la PSICOCINESI (PK) La Non Localita' La nostra capacita' di comprensione, così come la nostra immaginazione, ci rappresenta le particelle sub-atomiche come sferette materiali infinitamente piccole che interagiscono l'una con l'altra attraverso delle forze che si ritiene siano note. Ma come era d'aspettarsi, le cose non sono cosi' semplici. Queste particelle hanno dimostrato di possedere alcune caratteristiche davvero inquietanti, prima fra tutte il fatto di manifestare una qualche sorta di connessione reciproca anche se separate da distanze infinitamente grandi (i fisici definiscono questa proprieta' " non localita' "). Ad esempio (Fig.3), due particelle nate da una stessa sorgente e che si allontanano, rimangono unite da un misterioso legame che le accomuna al di là di ogni barriera spazio-temporale che si interponga tra esse. Se agiamo in qualche modo su una delle due, anche l'altra ne risentira' istantaneamente nonostante le notevoli distanze che le separano. Recenti esperimenti estremamente sofisticati hanno confermato la veridicita' di questo fenomeno. Questa sorta di azione a distanza ha sconvolto le menti dei fisici ed in primo luogo quella di Albert Einstein. Che cosa sia questa misteriosa connessione che tiene legate le due particelle non ci e' ancora dato di sapere. Einstein definiva sprezzantemente questo fenomeno, per lui impossibile, " azione fantasma a distanza " Alcuni fisici di spicco ritengono che alla base di questo bizzarro comportamento ci sia il fatto che due particelle, che si siano incontrate ad un certo momento della loro esistenza, o che abbiano avuto origine dallo stesso processo fisico, non possano avere due destini assolutamente distinti. Formerebbero, in definitiva, un unico sistema che le tiene unite e le comprende anche se le due particelle si vanno a collocare su due galassie diverse nell'universo. Il misterioso legame che le unisce rappresenterebbe una sorta di connessione telepatica che, per l'istantaneita' con la quale si verifica, abbatterebbe la famosa barriera della velocita' della luce sostenuta dalla teoria della Relatività di Albert Einstein. A prima vista, questo superamento della velocita' della luce potrebbe sembrare un fatto interessante ma senza eccessive conseguenze. Dal punto di vista teorico, tuttavia, ha un'importanza enorme perche', se cosi' fosse, il futuro potrebbe influenzare il passato ed il principio di causa-effetto sarebbe completamente ribaltato. E fenomeni, a livello quantistico, che sembrano dar forza a questo incredibile paradosso, si stanno pian piano accumulando. Proprio in questi ultimissimi mesi, su alcune delle piu' prestigiose riviste scientifiche sono apparsi degli articoli che riportano i risultati di esperimenti che confermerebbero il superamento del limite della velocita' della luce. Un gruppo americano sarebbe riuscito a superarlo addirittura di 300 volte, mentre un gruppo italiano del CNR sarebbe andato oltre questo limite del 25 per cento. In definitiva, nulla in natura potrebbe essere completamente isolato e sottili e misteriosi rapporti unirebbero tutto il creato al di la' di ogni separazione sia nello spazio che nel tempo. Concetti di questo genere, dal forte sapore metafisico, se non esoterico, stanno diffondendosi a macchia d'olio all'interno della comunita' scientifica e gia' diversi fisici di grosso calibro ne stanno discutendo con piena convinzione e serenita'. Contraddice: il REALISMO, L'INFERENZA INDUTTIVA, il RIDUZIONISMO, la CAUSALITA', la VELOCITA' DELLA LUCE. Analogie paranormali: la TELEPATIA, la CHIAROVEGGENZA, la PRECOGNIZIONE, la PSICOCINESI. La dualita' onda-particela: esperimento delle due fenditure Fu Newton a ipotizzare, anche su base sperimentale, che la luce fosse formata da corpuscoli. Ma, ai primi dell'800, un classico esperimento di un altro fisico inglese, Thomas Young, convinse quasi tutti gli scienziati che la luce aveva una natura ondulatoria e non corpuscolare. (Fig.4) Il fisico J.J. Thomson ricevette il premio Nobel per avere dimostrato che la luce consiste di particelle, mentre suo figlio George, alcuni anni dopo, vinse il premio Nobel per la dimostrazione che la luce e' fatta di onde. Nell'esperimento di Young, un fascio luminoso viene diretto su un schermo con due sottili fenditure, dietro il quale si trova uno parete fluorescente. Se la luce avesse natura corpuscolare, sullo parete dovrebbero comparire due sottili strisce illuminate, mentre in realta' si forma una serie di bande chiare e scure. (Fig.5) Figura d'interferenza. E questo fenomeno si puo' spiegare solo supponendo che la luce si propaghi sotto forma di onde. Esperimenti piu' recenti indicano pero' che anche Newton aveva ragione. Grazie ai moderni fotorivelatori si possono individuare i singoli fotoni, le particelle di luce, che attraversano le due fenditure, uno ad uno, e istante per istante. Ora, per cercare di fare un minimo di chiarezza, proviamo a ripetere noi stessi un simile esperimento. Per nostra comodita' supponiamo di avere dei piccoli fori al posto delle fenditure. (Fig.6) Partiamo con la condizione nella quale e' aperto un unico foro e spariamo verso di esso un fotone alla volta, in rapida successione. Sulla parete fluorescente comparira' prima un punto luminoso, poi un secondo, sino al formarsi di una macchia luminosa circolare. A questo punto, apriamo anche il secondo foro e vedremo questa volta sulla parete due macchie luminose, come era da aspettarsi (Fig.7) Sempre con i due fori aperti, continuiamo a mandare un fotone alla volta e la situazione, ad un certo punto, subisce un inaspettato cambiamento. Sopra ed al di la' delle due macchie luminose, cominciano a comparire anche delle bande chiare e scure. (Fig.8) Figura d'interferenza. Contro voglia siamo costretti a pensare che stiano passando sia onde, sia particelle. Continuando l'esperimento, osserveremo la graduale scomparsa delle due macchie luminose sostituite da una figura d'interferenza sempre piu' delineata (Fig.9). Questo fatto testimonia che siamo dinanzi all'inconsueto fenomeno che ogni singolo fotone attraversa contemporaneamente entrambi i fori, comportandosi come un'onda o, meglio, come un fotone che paradossalmente attraversa i due fori nello stesso tempo per poi fare interferenza con se stesso. Fatto questo inconcepibile per la fisica classica. Inoltre, se si chiude un foro per individuare il percorso seguito da ogni singolo fotone, ecco che la figura d'interferenza scompare immediatamente sostituita da una macchia luminosa (Fig.10). Ricapitolando, siamo passati da una fase con solo particelle (un solo foro aperto), seguita da una fase mista (due fori aperti), seguita a sua volta da una fase con solo onde (due fori aperti), per poi tornare a vedere solo delle particelle (un solo foro aperto). Tutto questo sembra indicare che esista una sorta di rapporto telepatico tra le particelle (o onde) della luce che permetterebbe loro di comunicarsi la presenza di un solo o di due fori aperti. Nel caso di un solo foro aperto, i costituenti la luce (onde o particelle che siano) si mettono d'accordo per comportarsi come particelle. Se invece gli stessi costituenti della luce si accorgono che ci sono due fori aperti, dopo un momento d'incertezza, si accordano per comportarsi come onde. Davanti all'alternativa sulla natura corpuscolare o ondulatoria della luce, c'e' chi crede che essa sia entrambe le cose insieme. Molto probabilmente la luce non e' nessuna delle due. Potrebbe essere qualcosa di indefinito che si manifesterebbe in un senso, o nell'altro, a seconda di cosa decide di fare, sul piano sperimentale, la coscienza dello sperimentatore. Lo stesso strano comportamento visto per la luce e' seguito dalle altre particelle sub-atomiche: elettroni, protoni, neutroni, ed anche atomi interi possono manifestare questa duplice e capricciosa natura di onda e particella. Contraddice: il REALISMO, la CAUSALITA', il RIDUZIONISMO, L'INFERENZA INDUTTIVA e la VELOCITA' DELLA LUCE. Analogie paranormali: la BILOCAZIONE, la MATERIALIZZAZIONE, la CHIAROVEGGENZA, la TELEPATIA, la PRECOGNIZIONE, etc. Inversione temporale E' stato suggerito che buona parte, se non tutti, dei paradossi della MQ potrebbero essere annullati solo ammettendo la possibilita' che il tempo possa procedere anche all'indietro, dal futuro al passato. In effetti, questa affermazione non e' poi tanto strampalata. Infatti, tutte le leggi e le equazioni principali della fisica sono invarianti rispetto al tempo. Cio' significa che ogni processo fisico puo' andare nei due sensi, con il tempo che procede dal presente al futuro, e viceversa, con il tempo che procede dal futuro verso il passato. Non c'e' nessuna legge fisica che lo vieti. Si dice che questi processi con il tempo invertito siano possibili, ma altamente improbabili. L'esistenza di processi fisici che procedono indietro rispetto al tempo e' stata dimostrata anche sperimentalmente. Ad esempio, in un sistema sperimentale, che non sto a descrivere nei dettagli, si e' visto che un segnale mandato da un punto verso un sistema ricevente viene preceduto da un altro debole segnale (chiamato potenziale anticipato) proveniente dal sistema ricevente. (Fig. 11) In pratica, vediamo prima l'effetto, poi la causa. Altro esempio. Ogni particella possiede una controparte piuttosto evanescente (antiparticella) con caratteristiche fisiche invertite. C'e' chi ritiene (R. Feynman, E. Wheeler, entrambi premi Nobel per la fisica) che non occorra postulare la presenza di questo secondo mondo di antiparticelle, che quelle che ci sono normalmente in natura siano del tutto sufficienti. Il mondo delle antiparticelle scomparirebbe completamente solo se ammettiamo che esse siano particelle normali che procedono a ritroso nel tempo. Anche in questo caso non c'e' nulla che teoricamente lo possa impedire. Contraddice: il REALISMO, la CAUSALITA', L'INFERENZA INDUTTIVA, il RIDUZIONISMO e la VELOCITA’ DELLA LUCE (Inversione temporale) Analogie paranormali: la PRECOGNIZIONE, la PK(?) CONCLUSIONI Con quanto sopra esposto, ho cercato di evidenziare le strettissime analogie riscontrabili tra i fenomeni paranormali ed i paradossi della MQ. In particolare, nell'ambito dei fenomeni quantistici, tra le stranezze piu' inquietanti, ho segnalato la possibilita' che gli eventi futuri (effetti) possano influenzare quelli che li precedono (cause) o, perlomeno, che il tempo presenti proprieta' molto piu' complesse di quanto comunemente si ritiene e che su di esso non ci dobbiamo meravigliare piu' di niente. Cio' richiama l'analogia con quei fenomeni paranormali che sembrano abbattere le note limitazioni del tempo, come nel caso della precognizione, della retrocognizione, o della PK retroattiva. Inoltre, secondo l'interpretazione classica della MQ, che e' quella piu' largamente accettata dai fisici, l'osservatore, o piu' propriamente la sua coscienza, puo' condizionare la manifestazione di determinate realta' fenomeniche, proprio come avviene nella fenomenologia della psicocinesi o PK (azione della mente sulla materia). Abbiamo constatato come nella MQ certi fenomeni possano influenzare altri fenomeni al di la' non solo dei limiti temporali, ma anche di quelli spaziali (non localita'), analogamente a quanto accade nella fenomenologia paranormale sia di tipo cognitivo (ESP), sia di tipo fisico (PK). Si e' parlato anche di quei fenomeni quantistici che sembrano comportare processi di smaterializzazione e di rimaterializzazione, come nel caso dell'effetto tunnel. Le analogie con alcuni fenomeni paranormali sono piu' che evidenti. Mi preme soltanto precisare che l'effetto tunnel non e' un qualcosa di astratto o di teorico, bensi' rappresenta un fenomeno consolidato e largamente impiegato dalla tecnica moderna. Vedi, ad esempio, i microscopi elettronici ad effetto tunnel. Ed, infine, ricordo il problema dell'elusivita' che, a mio parere, e' uno dei caratteri maggiormente rappresentativi dei fenomeni parapsicologici. Esso trova un sorprendente parallelismo con il principio d'indeterminazione e con le proprieta' probabilistiche del mondo sub-atomico. Nel complesso, tutte queste analogie riconoscibili sia nel mondo submicroscopico, sia in quello del paranormale appaiono estremamente suggestive e stimolanti tanto da suscitare facili entusiasmi e speranze. Dovremmo dunque concludere che i fenomeni parapsicologici possono trovare un'origine o un terreno comune con lo strano mondo della Meccanica Quantistica? Ossia, che le bizzarre regole del mondo dei quanti siano responsabili dei fenomeni paranormali? Alcuni scienziati, tra cui anche dei premi Nobel per la Fisica, ne sono convinti o, perlomeno, sostengono che i fenomeni paranormali possono essere benissimo compresi nel formalismo della Meccanica Quantistica. A loro parere, non c'e' alcuna legge fisica che lo vieti. Naturalmente, questo non e' sufficiente per affermare che la MQ sia in grado di spiegare, tutti o in parte, i fenomeni paranormali. Per poterlo affermare con sicurezza, dobbiamo aspettare il frutto di nuovi studi e di nuove intuizioni, anche in campi di studio completamente diversi da quelli qui considerati. Di particolare rilievo, al riguardo, c'e il crescente interesse che rivestono i fenomeni quantistici per spiegare la coscienza, e viceversa. Le proposte in tal senso sono sempre piu' pressanti e numerose e se ne sta discutendo ai piu' disparati livelli (esistono gia', al riguardo, alcune interessanti teorie). Ricordiamo che la coscienza rappresenta un elemento di primaria importanza anche nel mondo del paranormale. A tutti noto come certi stati modificati di coscienza (stato di trance, di reverie, sogno, ganzfeld, ipnosi, rilassamento psichico, meditazione, alterazioni mentali indotte da droghe, etc.) siano spesso ritenuti necessari perche' certi fenomeni psi si producano con maggior frequenza o con maggior intensita'. Di conseguenza ritengo, e spero, che se si scoprira' un nesso tra il mondo della coscienza ed il mondo dei quanti, tanti ostacoli (culturali, teorici, pregiudiziali, etc.) che troviamo nei confronti dei fenomeni paranormali quasi per incanto di riflesso si attenueranno ed il paranormale potra' acquistare un piu' ampio, se non definitivo, riconoscimento da parte di tutti i settori della Scienza.