Filosofia Teoretica – Appunti su Platone

Filosofia Teoretica – Appunti su Platone
Il MITO DELLA CAVERNA (La Repubblica, 514b-520a) illustra la teoria platonica della
conoscenza. Quest'ultima si articola in quattro fasi:
1. SUPPOSIZIONE (o congettura)
Lo schiavo suppone che l'OMBRA che vede proiettata sulla parete dinanzi a sè sia la REALTA'
2. OPINIONE CREDUTA
Lo schiavo si ferma all'APPARENZA, data dalla PERCEZIONE
Il passaggio dall'opinione creduta alla terza fase avviene con la liberazione dello schiavo, che esce
dalla caverna sfuggendo al mondo dell'apparenza.
3. RAGIONE SCIENTIFICA
Ha per oggetto le idee matematiche. In questo stadio l'oggetto non si dà completamente, in quanto
copia delle idee.
4. RAGIONE FILOSOFICA
Consapevole di non aver raggiunto la perfezione dell'idea, è ricerca ed amore verso quest'ultima.
Il movimento della conoscenza trova la sua realizzazione nell'IDEA, la quale è una realtà
ontologica che, immutabile ed eterna (caratteri dell'ESSERE PARMENIDEO), è MODELLO
PERFETTO delle cose.
IL RAPPORTO IO-MONDO nella filosofia platonica è VERTICALE.
Solo le IDEE costituiscono la REALTA', imitata dalle COSE, a loro volta riprodotte dall'ARTE.
IDEE – Realtà autentica
COSE SENSIBILI – Apparenza, copie delle idee
ARTE – Branca della conoscenza più lontana dall'idea, in quanto ha per oggetto imitazioni
di cose sensibili
Le IDEE condividono i caratteri dell'essere parmenideo, fatta eccezione per l'UNICITA'
La MOLTEPLICITA' delle idee è spiegata da Platone nel "Cratilo" facendo ricorso al principio
della DIVERSITA'. Egli infatti considera, a differenza di Parmenide, un NON-ESSERE NON
ASSOLUTO, bensì RELATIVO, che esiste come DIVERSO.
L'affermazione "L'essere è, il non-essere è" significa, alla luce di questa precisazione, "posto A
(che rispetta il principio d'identità A=A), tutto ciò che non è A (non-A ≠ A, principio di
contraddizione) esiste come diverso da A".
L'esistenza di non-A si ammette come esistenza di ciò che è diverso da A, non si nega.
PRINCIPIO DI NON CONTRADDIZIONE
Principio formulato da Aristotele È composto da tre parti:
1. Principio d'IDENTITA'
(A=A)
2. Principio di CONTRADDIZIONE
(A≠ non-A)
3. Principio del TERZO ESCLUSO (una cosa non può essere sia A che non-A)
TEORIA DELLA REMINISCENZA
Teoria secondo la quale l'anima, nel momento in cui si unisce al corpo, dimentica le idee
contemplate in precedenza nell'Iperuranio e può nuovamente giungere ad esse solo
RICORDANDOLE a partire dalla PERCEZIONE.
Il DEMIURGO
Presentato da Platone nel "Timeo", è una figura che plasma il mondo imprimendo in esso le idee.
"PROTAGORA"
Protagora affermava "L'uomo è la misura di tutte le cose; di quelle che sono in quanto sono e di
quelle che non sono in quanto non sono". Platone oppone a questa concezione (secondo la quale
l'uomo determina il fondamento ontologico delle cose) l'OGGETTIVITA' delle IDEE.
"EUTIDEMO"
Platone attacca l'ERISTICA (arte di confutare tutto quello che via via si dice, che sia falso o vero),
affermando che l'IDEA è MISURA DI CIO' CHE E' VERO.
"CRATILO"
Il VERBALISMO si ricollega all'ERISTICA (per i sofisti il LINGUAGGIO è STRUMENTO
DI PERSUASIONE).
Platone sostiene, invece, che il LINGUAGGIO abbia il fine di DEFINIRE CIO' CHE E'
INDEFINITO, a GIUNGERE AL CONCETTO.
"GORGIA"
Attacco alla RETORICA, vuota arte di persuasione che non ha nè per punto di partenza nè per fine
la VERITA'.
Filosofia Teoretica – Appunti su Aristotele
Con Aristotele il rapporto IO-MONDO passa da VERTICALE ad ORIZZONTALE
(impostazione scientifica).
Le modalità in cui si può predicare dell'essere sono le CATEGORIE.
Ciò che dà loro UNITA' è la SOSTANZA.
UNITA' DELLA SOSTANZA
"L'essere è uno, ed è anzi l'unità stessa dell'essere" (Metafisica, Libro IV)
I modi di predicare dell'essere hanno FONDAMENTO nella SOSTANZA; per quanto questi
possano essere vari, l'essere a cui si riferiscono rimane UNICO.
La SOSTANZA dà UNITA' alle determinazioni ed ha esistenza autonoma rispetto ad esse.
Es. Si prenda in considerazione una penna. Di essa si possono dire molte cose diverse (è di
plastica, è nera...) ma tutti questi predicati fanno riferimento ad un unico essere.
I SIGNIFICATI che un essere può assumere sono RIUNITI in qualcosa di NECESSARIO.
Essi non possono essere applicati ad un altro essere e sottostanno al PRINCIPIO DI NON
CONTRADDIZIONE (condizione di ogni considerazione sull'essere).
Questo principio ha carattere
LOGICO (impossibilità logica di predicare essere e non-essere di uno stesso oggetto)
ONTOLOGICO (impossibilità ontologica che qualcosa sia e non sia allo stesso tempo)
La duplice natura del principio di non contraddizione sottolinea la RELAZIONE TRA LOGICA E
ONTOLOGIA nel pensiero aristotelico
IL DIVENIRE
Aristotele ammette il DIVENIRE, ma specifica che esso RIGUARDA SOLO LE
DETERMINAZIONI di un ente, NON LA SUA SOSTANZA.
Es. Un foglio non cessa di essere tale nel momento in cui scrivo su di esso. Passando da bianco a
scritto muta una sua qualità, non la sua sostanza.
NECESSITA' DELLA SOSTANZA
Ogni essere ha una NATURA DETERMINATA che non è possibile negare. Questa è dunque
NECESSARIA, ovvero NON PUO' ESSERE DIFFERENTE DA COM'E'. Non si lascia spazio
alla POSSIBILITA'.
Es. UOMO = ANIMALE BIPEDE
Allora ogni essere riconosciuto come uomo sarà riconosciuto anche come animale bipede.
ESSERE
è UNO (mantiene l'unità dei modi in cui si può predicare di esso)
è NECESSARIO (il modo di predicare di un essere non può contraddirsi)
è SOSTANZA
CONFRONTO TRA PLATONE ED ARISTOTELE
La VERTICALITA' del rapporto IO-MONDO presente nella filosofia platonica lascia
spazio, in quella aristotelica, ad una concezione ORIZZONTALE
Le cose, per Platone, partecipano solo IN PARTE (attraverso i rapporti di mimesi, metessi e
parusia) delle idee, ad esse esterne.
La SOSTANZA aristotelica è invece NELLA REALTA'.
CARATTERISTICHE DELLA SOSTANZA
"La sostanza è cosa prima e essere proprio di ogni realtà determinata" (Metafisica, Libro XIV)
La SOSTANZA è COMPOSTO che NON SI RISOLVE NELLA SOMMA DELLE SUE
PARTI. Non è SOLA MATERIA o SOLA FORMA, bensì SINOLO DI MATERIA E FORMA.
La sostanza ha una DUPLICE FUNZIONE
è ESSERE DELL'ESSENZA ( cosa esistente, sinolo)
è ESSENZA DELL'ESSERE ( natura della cosa, forma che la limita e determina )
La SOSTANZA è ESSENZA DETERMINATA , DETERMINANTE e NECESSARIA
DELL'ESSERE AUTENTICO (non generalmente assunto).