Capitolo 5 Soluzioni 5. Lungo i tratti AB, CD, DE, che sono archi di circonferenza, l’accelerazione è solo centripeta essendo il modulo della velocità costante. Si ha: 2 2 2 2 2 v v v v 4 v aAB ; aCD ; aDE 3 3R 1R R 3 R R 4 3 mentre nel tratto rettilineo BC essendo costante il modulo della velocità si ha: aBC 0 Il massimo valore di accelerazione, tutta centripeta, si ha quindi durante la curva di raggio minimo DE, il minimo valore di accelerazione centripeta nella curva di raggio massimo AB, mentre il minimo valore di accelerazione in assoluto è il valore nullo che si ha nel tratto rettilineo BC. 6. La forza centripeta è fornita tutta dalla forza di attrito statico fs , e la sua di rezione è perpendicolare a quella in cui avanzano le ruote. Nel primo caso fs non raggiunge il suo valore massimo, ma sappiamo però che la sua intensità soddisfa la condizione 0 fs s N . Indicando con x la direzione radiale istantanea come in figura, si ha: 2 v 15.02 fsx max fs m 1500 N 0.844 104 N r 40.0 Per avere la velocità massima dobbiamo calcolare invece proprio la massima forza di attrito statico s N e quindi trovare N . Dall’equilibrio in direzione verticale si ha: N y Wy 0 N mg 0 N mg che sostituito nella relazione precedente: 2 2 v v fsx max max s N m s m g m r r v s gr 0.950 9.81 40.0 m/s 19.3 m/s . 1 N N N W W W In questo caso per la forza centripeta risulta 2 v 19.32 Fr m 1500 N 1.40 104 N . r 40.0 7. Quando si trova nel punto più alto l’auto sta descrivendo una circonferenza, quindi deve agire su di lei una forza verticale che punta verso il centro. Questo significa che la somma delle forze che agiscono in verticale deve puntare in bas so, cioè la forza N deve avere un’intensità minore di quella del peso W . E’ ben nota infatti la sensazione di “alleggerimento” che da passeggeri si sperimenta sulla sommità dei dossi: quello che si percepisce è proprio la diminuzione della forza normale, che come sappiamo, invece, quando siamo in quiete resta sempre uguale al peso. La forza centripeta è il risultato delle azioni congiunte di N e W , che in verticale si sottraggono. Osservando la direzione dell’asse verticale si ha ay 2 v R , da cui si ricava per la forza centripeta: N y Wy may Fr N mg 2 v 10.52 N 9.56 103 N R 15.0 mentre per la normale: N mg 9.56 103 N N (1300 9.81 9.56 103 ) N 3.20 103 N m 8. Fissato un riferimento nell’istante rappresentato in figura, sappiamo che in direzione verticale non c’è accelerazione, poiché se l’angolo rimane costante, la pallina non può né salire né scendere. Si ottiene: Ty Wy may T cos 25.0 mg 0 T T Forza centripeta W 1300 y mg 0.300 9.81 N 3.25 N cos 25.0 0.906 La forza centripeta è data dalla componente orizzontale della tensione, e coincide anche con la composizione data dalla regola del parallelogramma della tensione e del peso, poiché la risultante di queste due forze, come abbiamo detto, è tutta orizzontale: Fr T sin 25.0 3.25 0.423 N 1.37 N x quindi l’accelerazione centripeta vale: Fr 1.37 4.57 m/s2 ac m 0.300 2 Per avere la velocità eguagliamo tale valore all’espressione m v /R , dopo aver trovato il raggio della traiettoria circolare: R L sin 0.750 sin 25.0 0.317 m m 2 v R R 0.317 1.37 N v (1.37 N) (1.37) m/s 1.20 m/s m 0.300 2 e ricaviamo da questa il tempo che occorre a compiere un giro dividendo il perimetro della circonferenza per la velocità costante: 2R 6.28 0.317 m/s 1.66 s 1.20 v 9. Fissato un riferimento con la direzione radiale istantanea lungo l’asse x , abbiamo che la forza centripeta è fornita dalla tensione della corda: 2 v 2.502 Tx max T m 0.450 5.63 N r 0.500 Per la massa appesa, la condizione di equilibrio richiede che lungo l’asse verticale sia nulla l’accelerazione: Ty Wy may T Mg 0 Mg T 5.63 N y T m x T da cui si ottiene: T 5.63 M kg 0.574 kg g 9.81 M W 11. Per poter eseguire il giro le ruote dell’auto devono mantenere sempre il contatto con la pista, in particolare nel punto più alto. Questo avviene solo se in ogni momento la velocità istantanea che la traiettoria di caduta libera che tende a far descrivere all’auto ha la parte iniziale esterna alla pista, come nella curva blu in figura. In tal modo la pista deve esercitare una forza normale per costringere l’auto a deviare verso il centro, ed il contatto è assicurato. Se viceversa la velocità istantanea è così bassa da produrre una traiettoria di caduta libera interna alla pista (curva gialla), il contatto viene meno. Quando la condizione di contatto è soddisfatta nel punto più alto, essa è certamente soddisfatta anche nell’intero tragitto, dato che forza di gravità fa diminuire l’intensità della velocità man mano che l’auto sale. Indicando con va la velocità alla sommità, in quel momento risulta: N y Wy may N mg m va La forza centripeta m va R 2 N mg m va 2 R 2 che occorre per mantenere l’auto in pista è tanto più piccola quanto minore è va . Il valore minimo di va è quello a cui basta la sola gravità a produrre m mg m va R 2 R va 2 R va 2 N y N W . Per esso risulta dunque N 0 nel punto più alto: gR va gR 12. Come si ricava dalla figura la somma vettoriale della forza normale e del peso debbono fornire la necessaria forza centripeta per descrivere una curva di raggio R alla velocità assegnata. Il secondo principio della dinamica in forma vettoriale si scrive: N W ma N mg maC 3 N N y x W N R Allo stesso risultato si perviene facendo il rapporto delle componenti orizzontale e verticale della forza normale: | v |2 N x max N x m R N y Wy 0 N y mg 0 N y mg mg N maC L’equazione sopra scritta è facilmente visualizzabile in termini geometrici gra zie al metodo di punta-coda. Si forma un triangolo di ipotenusa N ed i cui cate ti maC ed mg , in base ai dati del problema, devono essere rispettivamente orizzontale e verticale. Si dimostra facilmente che è pure l’angolo fra N ed mg . Risulta dunque: |v |2 maC m R | v |2 15.02 tan 0.153; tan1 (0.153) 8.69 gR 9.81 150 mg mg mg tan Nx Ny m |v |2 R mg | v |2 gR 13. Il blocchetto scivola sicuramente se la massima forza di attrito statico non può fornire la forza centripeta necessaria per seguire quel particolare moto circolare. Per calcolare la forza centripeta ricaviamo la velocità: 33 lunghezza di 1 giro 33 2r 33 6.28 0.250 v m/s 0.864 m/s secondi in un minuto 60 60 2 v 0.8642 Fr m m 2.99m r 0.250 Il valore della forza centripeta non è noto in quanto è ignota la massa del blocchetto. Tuttavia anche l’attrito statico che deve produrla ha un valore massimo che dipende da m . Sapendo che l’equilibrio in direzione verticale produce N mg : fS ,max S N S mg 0.150 9.81 m 1.47m e come si vede risulta sempre 2.99m 1.47m qualunque sia la massa, cioè il blocchetto scivola in ogni caso perché l’attrito statico non ce la fa a fornire la necessaria forza centripeta, neppure in caso assuma il suo valore massimo. 14. Il punto descrive in un periodo T 24 h 86400 s una circonferenza di raggio: r RT cos 42 (6.378 106 0.7431) m 4.739 106 m 2r 6.28 4.739 106 6.28 4.739 v m/s 1064 m/s 344 m/s 4 T 8.6400 8.6400 10 e come si vede la velocità trovata è superiore alla velocità del suono in aria. Per l’accelerazione risulta: 2 v 3442 1.18336 105 aC m/s2 m/s2 r 4.739 106 4.739 106 0.2497 1056 m/s2 2.50 102 m/s2 4 15. Osserviamo che il peso dell’auto W 1200 9.81 N 1.18 104 N è inferiore al carico massimo sopportabile, tuttavia questo non permette di concludere che il ponte non si rompe in quanto la forza normale N che esso esercita sull’auto, oltre ad equilibrare la componente radiale del peso dell’auto (WR in figura), deve anche produrre la necessaria forza centripeta affinché l’auto possa seguire la traiettoria circolare imposta dalla forma del ponte. Al crescere della componente radiale del peso, la forza normale cresce in intensità fino al suo massimo, assunto nel punto più basso, dove deve equilibrare l’intero peso dell’auto. La velocità massima si ottiene imponendo che il valore massimo della normale (quello nel punto più basso) sia proprio 1.50 104 N : N 1.50 10 4 v R g 200 9.81 23.2 m/s m 1.200 10 3 2 v N mg m R R 16. Sappiamo che la sfera sta descrivendo un moto circolare di raggio R. Fissiamo un asse delle ordinate orientato in alto e scriviamo la seconda legge della dinamica nell’istante in cui la sfera passa sulla bilancia. Avremo: 2 v N y Wy may N mg m R Da questo possiamo calcolare la normale esercitata dalla bilancia sulla sfera. Poiché la bilancia segna 3.75 kg significa che si sta premendo contro di essa v bilancia con una forza 3.75 9.81 N 36.8 N e cioè che, per la terza legge della dinami ca, essa spinge sulla pallina con una forza di pari intensità, cioè N 36.8 N : 36.8 N 1.25 9.81 N 1.25 v N 2 v N 3.00 N 0 3.00(36.8 12.3) m/s 7.67 m/s 1.25 17. Fintanto che il blocco segue il profilo dell’igloo sta descrivendo una traiettoria circolare, e quindi occorre che le forze agenti su di lui, normale N e peso W , produ cano la forza centripeta necessaria. La normale N come sappiamo è una forza passiva, che adegua man mano la sua intensità in conseguenza della forza con la quale il blocco viene premuto contro l’igloo. Se l’igloo non ci fosse, il blocco seguirebbe sin dall’inizio una traiettoria parabolica di caduta libera, che si troverebbe nello spazio occupato dal ghiaccio. A mano a mano che procede la discesa, questa traiettoria ipotetica si va aprendo sempre più perché aumenta l’intensità della velocità con cui la caduta libera avrebbe inizio. Nell’istante in cui la parabola diventa tutta esterna all’igloo, il blocco non viene più premuto contro il ghiaccio e così si stacca. In quel momento, dato che cessa di essere premuto, si annulla anche la forza normale. Scegliendo un riferimento come in figura, osserviamo che il modulo della velocità non è uniforme, ma cresce durante la caduta per l’azione della gravità. Il blocco seguirà il profilo circolare dell’igloo solo fino a quando la somma delle forze radiali F r riuscirà a produrre la necessaria forza centripeta m 5 2 v R : direzione radiale istantanea y N y R c os W x Fr N mg cos m 2 v R Imponendo la condizione trovata sopra, per cui la normale si annulla al momento del distacco, si trova la velocità: mg cos m v Rg cos v t 2 v R 19. L’angolo è acuto perché il modulo della velocità sta aumentando, e pertanto la componente tangenziale dell’accelerazione deve essere orientata concordemente al verso di percorrenza della traiettoria. Di conseguenza il vettore accelerazione deve essere orientato prevalentemente nel verso di percorrenza, cosa che accade nel caso dell’angolo acuto. 22. Si tratta di calcolare il periodo, che è il tempo corrispondente ad un singolo ciclo: 1 1 T s 0.455 109 s 9 f 2.20 10 s (3 / 2)R 3 4.71 rad R R 2 3 s (3 / 4)R 3 135 s 2R 2.36 rad 8 R R 4 2R s (1/ 3)R 60 s 1.05 rad 6 R R 3 24. 270 s r 3 2R 4 26. Sapendo che il giorno solare medio è periodo di rotazione, T 86400 s , si ha: 2 6.28 rad/s 7.27 105 rad/s T 86400 Per avere la velocità lineare del punto P è necessario conoscere il raggio r della circonferenza che esso descrive. Con riferimento alla figura si ha: r 6400 km cos 42 4756 km da cui si ricava: v r (7.27 105 rad/s) (4756 km) 0.346 km/s 346 m/s P 42 27. La frequenza è il numero di giri al secondo, quindi considerando 45 giri/min un 2R numero esatto, si ha: giri 45 giri 3 45 Hz f min 60 s 4 da cui si ricava la velocità angolare, che tenendo tre cifre risulta: 3 3 2 f 2 rad/s rad/s 4.71 rad/s 4 2 per le velocità lineari è sufficiente moltiplicare per i due raggi: d 18 vA A 4.71 cm/s 42 cm/s 2 2 d 4.5 vB B 4.71 cm/s 11 cm/s 2 2 2R 6 28. Risulta v V 20 m/s , infatti quando il punto di contatto ha fatto un giro completo, anche il centro della ruota si è spostato di un tratto pari al perimetro della ruota. Per la velocità angolare e la frequenza, identiche per tutti i punti della ruota, risulta: v 20 50 rad/s 50 rad/s f Hz 8.0 Hz R 0.40 2 6.28 30. Applicando la formula si ha, rispetto all’asse passante per il centro: m I mi ri2 m(L /2)2 m (L / 2)2 mL2 /2 (2.0 0.802 /2) kg m 2 0.64 kg m 2 e l’accelerazione angolare vale: /I (5.0/ 0.64) rad/s2 7.8 rad/s2 m 31. Applicando la formula si ha, rispetto all’asse passante per il centro: I ML2 /12 m(L /2)2 m(L /2)2 ML2 /12 mL2 / 2 [(1.50 0.802 /12) (2.0 0.802 / 2)] kg m2 0.72 kg m2 e l’accelerazione angolare vale: /I (5.0/ 0.72) rad/s2 6.9 rad/s2 m1 32. Applicando la formula per il momento d’inerzia si ha, rispetto all’asse per il centro: m2 I M 1L21 /12 2m1 (L1 / 2)2 M 2 L22 /12 2m2 (L2 / 2)2 m2 L21 (M 1 /12 m1 / 2) L22 (M 2 /12 m 2 /2) [0.602 (7.0/12 2.0 /2) 0.302 (5.0/12 3.0/2)] kg m2 0.74 kg m2 E l’accelerazione angolare è: 2 m1 2 /I (9.0/ 0.74) rad/s 12 rad/s 33. Il momento d’inerzia risultante è la somma di quello di un anello più quello di due barre rispetto al centro, di lunghezza ciascuna 2R . Dalla tabella: I mAR2 2mB (2 /12) m AR 2 2mB (4R2 /12) R2 (m A 2mB / 3) [0.2502 (1.50 2 1.00 / 3)] kg m2 0.135 kg m2 E l’accelerazione angolare è: /I (12.0/ 0.135) rad/s2 88.9 rad/s2 34. Il momento d’inerzia complessivo si ottiene sommando quello del disco (cioè di un cilindro) a quello delle tre masse puntiformi: 2 2 A 2 I (1/ 2)MR 2 mAOA mBOB mC OC [(1/2) 10.0 3.002 2.00 2.002 1.20 1.502 1.40 2.602 ] kg m2 65.1 kg m2 L’accelerazione angolare si trova dividendo il momento della forza |F | R per il momento d’inerzia. La rotazione è antioraria e tutte le quantità sono positive: /I |F | R /I (100 3.00/ 65.1) rad/s2 4.61 rad/s2 7 F O C B R 34. L’accelerazione angolare da imprimere si ottiene dalla formula per l’accelerazione angolare media: 0 5.00 rad/s2 2.00 rad/s2 t 2.50 Negativa quindi in senso orario. Calcoliamo il momento d’inerzia della piattaforma sommando quello dei due cilindri: R2 I (1/ 2)m1R12 (1/2)m2R22 (1/2)(280 4.002 120 2.202 ) kg m2 290 kg m2 R1 Da questi due valori si ha il momento da esercitare, negativo e quindi orario, come l’accelerazione angolare: I [290 (2.00)] Nm 580 Nm 37. Il raggio della ruota è la metà della distanza del suo punto più alto da terra, R (0.70/ 2) m 0.35 m . La velocità della bicicletta coincide con la velocità | vC | del centro della ruota, quindi: | vC | /r (18.0/ 0.35) rad/s 51 rad/s La velocità del punto P più in alto vale: vP 2r (2 51 0.35) m/s 38 m/s vA 38. Un punto verticalmente sopra al centro, a distanza d dal contatto a terra, ha velocità istantanea d , da cui: | vA | / d (7.00/0.300) rad/s 23.3 rad/s d Applicando la stessa formula alla velocità del centro delle ruote, che coincide con la velocità del motorino, si trova: r | vC | / (5.00 /23.3) m 0.215 m 21.5 cm vC m 39. La velocità di caduta della massa è uguale alla velocità del punto più alto del rocchetto, da cui abbiamo la velocità angolare: | v | / 2r (45.0/ 30.0) rad/s 1.50 rad/s La velocità del centro del rocchetto è, come sappiamo, la metà di quella del suo punto più alto e cioè 22.5 cm/s 41. Poniamo un asse delle ascisse parallelo al piano, orientato in basso. Usando la formula per l’accelerazione sul piano inclinato di una sfera piena che rotola: v0 R 25 a mR2 sin 2 mR I g m R2 sin g sin 25 9.81 m/s2 5.80 m/s2 5 /7 m R2 2 m R2 / 5 L’accelerazione angolare è oraria, quindi negativa: a /R (5.80/0.0600) rad/s2 10.4 rad/s2 Per lo spazio percorso usiamo la legge oraria nella forma v 2 v 02 2a x imponendo che la velocità sia annulli: x v02 /2a (4.002 /2 5.80) m 1.38 m negativo perché contro il verso delle ascisse scelte. Percorre quindi 1.38 m . 8 42. Applichiamo la seconda legge della dinamica per calcolare l’accelerazione con cui scende lo yo-yo, in un riferimento con l’asse delle ordinate verticale orientato in alto: Ty Wy may mg |T | m |a | |a | g |T | /m Applichiamo poi la relazione I rispetto all’asse centrale, rispetto al quale solo la tensione ha momento diverso da zero, e tende a far ruotare in verso antiorario: I |T |R I Considerato che per un cilindro I mR2 /2 e che |a |/R : |T |R I (mR2 / 2)|a | /R |T | m |a | /2 Sostituendo: |a | g |T | /m g |a | / 2 |a | 2g / 3 2g / 3R 131 rad/s2 47. Trasformiamo il periodo in secondi: T (27 24 3600 7 3600 43 60) s 2.36 106 s sappiamo che vale la relazione: 2rL GMT vo T rL rL 3 T 2GMT 4 2 sostituendo i valori dati: rL 3 3 T 2GMT 4 2 3 2.362 1012 6.67 1011 5.97 1024 m 4 2 2.362 6.67 5.97 10 39.44 121124 3 25 m 1.78 10 3 m 1.78 3 10 108 m 3.83 108 m 383000 km Per l’accelerazione centripeta occorre conoscere la velocità orbitale: 2rL 6.28 3.83 108 6.28 3.83 vo m/s 1086 m/s 6 T 2.36 2.36 10 10.2 102 m/s 1.02 103 m/s che inserita fornisce: 2 vo (1.02 103 )2 1.022 2 aC m/s 1068 m/s2 2.72 103 m/s2 rL 3.83 3.83 108 48. Per prima cosa calcoliamo il raggio dell’orbita, r R h , ed il periodo in secondi: r 6.378 106 m 500 km (6.378 106 0.500 106 ) m 6.88 106 m T (94.6 60) s 5676 s 5.68 103 s Il numero di giri in un secondo si trova dividendo 1 s per la durata di un giro in secondi, cioè prendendo il reciproco del periodo: 1 1 f 0.170 103 s1 1.70 104 Hz T 5.88 103 s 9 T R W A questo numero si dice frequenza e la sua unità di misura, s1 è detta Hertz Hz . Calcoliamo la velocità orbitale e poi l’accelerazione centripeta: 2r 6.28 6.88 106 6.28 6.88 vo m/s 1063 m/s 7.61 103 m/s 3 T 5.68 5.68 10 2 vo (7.61 103 )2 7.612 ac m/s2 1066 m/s2 8.41 m/s2 6 r 6.88 6.88 10 L’accelerazione dovuta alla gravità terrestre si trova facendo il rapporto fra la forza gravitazionale e la massa m del satellite: FG 1 M m 5.97 1024 G T2 6.67 1011 m/s 2 m m r (6.88 106 )2 6.67 5.97 10112412 m/s2 0.841 101 m/s2 8.41 m/s2 6.882 49. Dalla terza legge di Keplero applicata al pianeta Klingon si ricava un’espressione per la massa M K del pianeta: r3 42 r 3 G T2 T2 42 Calcoliamo il raggio dell’orbita ed il periodo in secondi: r RK h 1.00 104 km 7.00 104 km 8.00 107 m GM K MK T (48 3600) s 172800 s 1.728 105 s Sostituendo: M K 4 2 r 3 4 3.142 8.003 1021 kg G T2 6.67 1011 1.7282 1010 4 9.86 512 10211110 kg 1013 1021 kg 1.01 1024 kg 6.67 2.986 50. Con riferimento alla figura, sulla massa m posta in L1 si ha: 2 vo MT m ML m G G m r r2 (r r )2 L Il periodo orbitale deve essere lo stesso della Luna, dal che si ricava la velocità: 2 T G GMT MT r 2 3 rL G 2 vo ML 2 (rL r ) 2 2 2r 2 2 r GMT r 2 GM 3 T T rL3 2 rL 2 2 1 G MT r r rL3 10 MT r 3 ML 2 r (rL r ) MT rL3