Informazioni di carattere scientifico sull’Ebola
L’ebola è un virus appartenente alla famiglia Filoviridae estremamente aggressivo per l'uomo, che causa una febbre
emorragica. Il primo ceppo di tale virus fu scoperto nel 1976, nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire). Dal
nome della valle (fiume) dove per prima si è manifestata questa malattia la prima volta (in una missione di suore
olandesi)
Finora sono stati isolati cinque ceppi del virus, di cui tre letali per l'uomo.

Zaire Ebolavirus (Zebov)
Questo ceppo virale ha il tasso più elevato di mortalità: oltre il 90%.
Si trasmette con il sangue e i fluidi corporei di soggetti infetti.
Responsabile dell’epidemia scoppiata in Guinea nella primavera del 2014

Sudan Ebolavirus
fu il secondo ceppo di ebola scoperto nel 1976.
Il portatore è tuttora sconosciuto.
Il tasso di mortalità per il Sudan Ebolavirus è stato del 54%

Bundibuyo Ebolavirus
Il 24 novembre, 2007, il Ministero Ugandese per la Sanità confermò un'epidemia di ebola nel distretto
di Bundibugyo.
Funzionari ugandesi confermarono un totale di 149 casi di questo nuovo ceppo di ebola, responsabile di 37
decessi.

Reston Ebolavirus
Fu scoperto in una specie di macaco nel 1989.
Non è patologico per gli esseri umani ed è solo mediamente mortale per le scimmie;

Tai Ebolavirus
Questo ceppo di ebola fu inizialmente scoperto tra gli scimpanzé della foresta Tai in Costa d'Avorio.
Si suppose che la fonte del contagio fosse la carne infetta di scimmie del tipo Red Colobus, che venivano
predate dagli scimpanzé.
Come si trasmette
Tra gli esseri umani, il virus viene trasmesso mediante il contatto diretto con i fluidi corporei infetti (anche il sudore
naturalmente sempre presente sulla pelle), oppure, in minor proporzione, per via epidermica o per contatto con
le membrane mucose.
Il periodo di incubazione può variare dai 2 ai 21 giorni, ma generalmente è di 5–10 giorni.
Le infezioni di Ebolavirus su pazienti umani sono state documentate in casi di contatto con scimpanzé infetti, gorilla e
antilopi della foresta. I pipistrelli sono considerati il serbatoio naturale più probabile del virus Ebola.
Difficilmente l’ebola si trasformerà in una pandemia a livello mondiale, sia perché difficilmente si diffonde per via
aerea sia perché il virus è maggiormente contagioso nella fase acuta della malattia e rimane contagioso per un breve
periodo di tempo rispetto ad altre malattie infettive. Inoltre, poiché i sintomi della malattia compaiono rapidamente,
l’individuo contagioso generalmente non effettua viaggi, evitando così lo spostamento del contagio. Poiché i cadaveri
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sono infetti, pertanto le sepolture devono avvenire in sicurezza contrariamente ai rituali funebri tradizionali diffusi in
quelle aree.
Esempi di come si può contrarre il virus Ebola:
 Baciare una persona malata;
 Toccare qualcosa su cui è caduto del fluido corporeo di una persona malata, per esempio un cellulare, la
maniglia di una porta o la tastiera di un bancomat.
Come può accadere una cosa simile? Il virus Ebola sopravvive alcune ore all’esterno di un organismo; se si
tocca la superficie infetta e poco dopo ci si toccano gli occhi o si mettono le dita in bocca potrebbe avvenire
il contagio.
 Mangiare il cibo di un malato. Per la stessa ragione di sui sopra, può essere entrato in contatto con la saliva
infetta.
 Essere punti dall'ago di una siringa usata per curare un paziente con Ebola.
 Pulire il cadavere di una persona morta a causa di Ebola. È una delle principali vie di diffusione del virus nei
Paesi africani, dove si seguono particolari rituali durante i funerali.
 Fare sesso con un malato o con una persona guarita da Ebola. Sembra infatti che il virus rimanga attivo
nello sperma anche a distanza di 3 mesi dalla guarigione.
Esempi di come NON si può contrarre il virus Ebola:

Entrare in contatto con persone senza sintomi (ma che poi sviluppano la febbre emorragica). Ebola si può
prendere solo da persone che hanno già i sintomi della malattia: prima il virus non è presente nei fluidi
perché non ha ancora colonizzato con alte concentrazioni l’organismo.

Viaggiare in aereo con una persona che poi ha sviluppato i sintomi.

Attraverso la puntura di una zanzara. Ebola si diffonde solo tra mammiferi e non ci sono prove dirette
che venga trasportato dagli insetti come avviene per esempio per la malaria con le zanzare. Al momento
solo uomini, scimmie, primati e pipistrelli possono venire contagiati (e trasmettere) il virus.
I sintomi
L'infezione da virus Ebola porta a sviluppare una febbre emorragica.
I sintomi di questa malattia sono variabili e compaiono improvvisamente.
Inizialmente si manifesta con:

febbre alta (almeno 38,8 °C)

forte mal di testa

dolori muscolari

vertigini

mancanza di appetito

nausea e vertigini.
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Il virus progressivamente causa sintomi di più gravi:

diarrea, feci scure o sanguinolente,

vomito scuro

occhi rossi dilatati con presenza di aree emorragiche sulla sclera.
Altri sintomi secondari includono

ipotensione (abbassamento della pressione sanguigna)

ipovolemia (diminuzione del volume del sangue)

tachicardia,

danni agli organi (soprattutto a reni, milza e fegato)

L'emorragia interna è causata da una reazione tra il virus e le piastrine che dà luogo a varie rotture nelle
pareti dei vasi capillari.

emorragie esterne orali e nasali.
La diagnosi
La febbre emorragica da Ebola viene generalmente diagnosticata tramite test ELISA (Enzyme-Linked ImmunoSorbent
Assay), che tuttavia fornisce risultati ambigui durante le fasi non epidemiche. L'intervallo tra insorgenza dei sintomi e
morte è intorno ai 7-14 giorni.
Cura
Al 2014 non esiste un protocollo standardizzato di trattamento per la febbre emorragica da ebolavirus. La terapia
primaria è unicamente di supporto al fine di allungarne il tempo di vita favorendo così la risposta naturale da parte del
sistema immunitario:

Reidratazione e corretta alimentazione

ripristino dei fattori di coagulazione per arrestare il sanguinamento,

mantenimento dei parametri ematici e di ossigenazione,

trattamento delle complicanze infettive (terapia antibiotica).
Al momento non esiste alcuna terapia specifica per curare questa malattia.
Ci sono due farmaci sperimentali: lo ZMapp, che è un cocktail di tre anticorpi differenti, del quale sarebbero però
disponibili dosi solo per un numero molto limitato di trattamenti e il brincidofovir, disponibile per il trattamento di
Ebola solo in caso di emergenza, perché non è mai stato testato sull'uomo né su animali, ma solo gli esperimenti di
laboratorio suggeriscono che il farmaco possa essere efficace.
Note
Potenzialmente il virus potrebbe essere utilizzato come arma biologica: come agente di bioterrorismo.
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