A cura di: Direzione Sanitaria Aziendale Direzione Medica di Polo Ospedaliero Comitato Infezioni Ospedaliere (C.I.O.) Si espongono, per opportuna conoscenza, gli ultimi aggiornamenti disponibili al 12/10/2014 in merito all’epidemia di Ebola che, come è noto, coinvolge in forma non sporadica gli operatori sanitari (medici e infermieri). La corretta conoscenza delle misure di precoce identificazione ed immediato isolamento dei casi sospetti e probabili di malattia è fondamentale ai fini del contenimento della trasmissione interumana e intraospedaliera. 1 I NUMERI DELL’EPIDEMIA Il 30 settembre è stato confermato il primo caso di importazione negli USA. Al giorno 10 ottobre 2014 i dati disponibili sono i seguenti: Casi totali 8.399 Casi confermati 4.655 Deceduti 4,033 Il 23 marzo 2014 è stata notificata all’Organizzazione Mondiale della Sanità un’epidemia di Malattia da Virus Ebola in Guinea. Il giorno 8 Agosto l’OMS ha dichiarato l’epidemia emergenza internazionale. IL VIRUS In accordo con l’aggiornamento 2012 dello International Committee Taxonomy on Taxonomy of Viruses il genere Ebolavirus appartiene alla famiglia delle Filoviridae e comprende cinque specie separate (Sudan Ebolavirus; Zaire Ebolavirus; Tai forest ebolavirus; Reston ebolavirus; Bundibugyo ebolavirus).Gli Ebolavirus sono virus a RNA, filamentosi, provvisti di un envelope glicolipidico che racchiude una molecola di RNA anti-senso lunga circa 14.000 nm. Il genoma virale è lungo 19kb ed è composto da sette geni regolatori e strutturali che codificano per quattro proteine strutturali e 3 proteine accessorie. 2 COME SI TRASMETTE EBOLA: Ebola è una malattia che si trasmette dagli animali all’uomo (Antropozoonosi) ed è in grado di dare luogo a trasmissione interumana ad andamento epidemico, con un alto tasso di letalità. Non è stata ancora identificata con sicurezza la specie animale che riveste il ruolo di ospite naturale principale del virus. Dopo il passaggio dall’animale all’uomo la trasmissione interumana avviene tramite il contatto diretto con: Le salme delle persone decedute per Ebola devono essere manipolate con le stesse precauzioni prescritte per i malati ed essere sepolte immediatamente. COME NON SI TRASMETTE: Ebola NON si trasmette per via aerea, attraverso l’acqua e il cibo (se si escludono alcune particolari modalità di preparazione dei cibi in Africa). Non vi è al momento evidenza di trasmissione possibile attraverso le zanzare o altri insetti. Allo stato attuale solo l’uomo e i mammiferi possono essere infettati da Ebola e sono in grado di trasmetterlo. Fluidi corporei (urine, saliva, sudore, feci, vomito, latte materno, sperma ecc.); Oggetti che sono stati contaminati dal virus (aghi, siringhe, materiale per medicazione ecc.) QUANDO SI TRASMETTE: Durante le epidemie di Ebola l’infezione può diffondersi velocemente nelle strutture sanitarie se gli operatori omettono di usare i dispositivi di protezione individuale nella maniera corretta. Durante il periodo di incubazione che può durare da 2 a 21 giorni (in media circa 10 giorni) le persone non sono considerate a rischio di trasmettere l’infezione. Il paziente diviene contagioso quando sono presenti i sintomi e cessa di esserlo quando il virus non è più rilevabile nel sangue anche se, nei pazienti guariti, il virus può continuare ad essere eliminato con il latte materno e con lo sperma fino a 12 settimane dopo la guarigione. Le persone a maggior rischio di contrarre l’infezione sono gli Operatori Sanitari che si occupano dei pazienti affetti da Ebola ed i loro familiari stretti, che possono venire con facilità in contatto con il sangue o i fluidi corporei dei malati. 3 SINTOMI: a) SINTOMI PRECOCI: Febbre elevata (> 38,6 °C); Faringite; Rash maculo-papulare; Congiuntivite b) SINTOMI TARDIVI: Amimia facciale; Miocardite virale; Sanguinamento mucoso; c) SINTOMI TERMINALI: Tachipnea; Ipotensione; Anuria; Coma. cutaneo e/o CRITERI PER LA DEFINIZIONE DI CASO: CLASSIFICAZIONE DEI CASI: Ai fini di Sanità Pubblica, per arginare precocemente il rischio di trasmissione, sono fondamentali il riconoscimento e l’isolamento precoce dei casi sospetti e probabili. Si raccomanda al proposito di seguire con il massimo scrupolo le indicazioni provenienti dal Ministero della Salute e il protocollo di isolamento ed istradamento dei casi sospetti e 4 probabili trasmesso dalla Regione Lazio. Ambedue i documenti sono disponibili presso la Direzione dell’Ospedale e la segreteria del CIO. TERAPIA: Non sono disponibili terapie etiologiche. Attualmente non vi sono farmaci registrati dotati di attività nei confronti del virus Ebola, anche se numerose molecole e vaccini sono in fase di avanzata sperimentazione in tutto il mondo. Intervenire immediatamente nel caso dell’insorgenza di coagulazione intravascolare (DIC); Di fondamentale importanza è la terapia di supporto e sintomatica. E’ necessario soprattutto: La guarigione dipende dalla corretta terapia di supporto e dall’efficacia della risposta immunitaria dell’ospite. Le persone guarite sviluppano anticorpi protettivi che persistono per almeno 10 anni. Trattare altre infezioni eventualmente presenti. Assicurare la corretta idratazione e il bilancio idro-elettrolitico Non è noto se l’immunità residua dopo l’infezione possa persistere per tutta la vita. Alcune persone guarite dall’episodio acuto hanno sviluppato a distanza anche di anni complicazioni articolari e disturbi gravi del visus. Mantenere l’ossigenazione; Monitorare attentamente le condizioni cardiocircolatorie; PER APPROFONDIRE: 5