PRIMO PIANO 3 20 agosto L’omelia del cardinale Bertone, segretario di Stato vaticano, alla Messa che ha inaugurato il Meeting “La verità è stare con Cristo” La sintonia con Benedetto XVI nei richiami al Vangelo di Luca: “Pensate che sia venuto a portare la pace sulla terra?” Il cardinale Tarcisio Bertone ha risposto all’attesa e ha “portato” il Papa. Per la prima volta in ventotto anni, il Pontefice non ha indirizzato un messaggio scritto di saluto al popolo di Rimini tramite il suo segretario di Stato, ma ha inviato il suo segretario di Stato ad aprire il Meeting e precedere il saluto dal vivo del Papa stesso. Bertone, iniziando la sua omelia per la Messa di inaugurazione dell’edizione 2007 del Meeting concelebrata insieme al card. Simon e a Mons. Paolo Romeo, ha detto: “Con grande gioia adempio al gradito compito di recarvi il saluto benedicente e l’augurio del Santo Padre Benedetto XVI, il quale mi ha pregato di assicurarvi la sua spirituale vicinanza con l’auspicio di pieno successo per questa benemerita iniziativa, che egli ben conosce e apprezza da molto tempo”. Riconoscenza e stima che il Papa non ha mancato di confermare di persona in occasione del collegamento con Castel Gandolfo per la recita dell’Angelus che ha seguito la celebrazione: “Nel rivolgere agli organizzatori un cordiale saluto, assicuro la mia preghiera affinché, attraverso le molteplici iniziative in programma, il Meeting sia per molti occasione proficua di riflessione e di confronto, per realizzare la più profonda vocazione dell’uomo: essere cercatore della verità e perciò cercatore di Dio”. La totale sintonia tra il cardinale e Benedetto XVI si è fatta sentire anche durante l’omelia e le parole all’Angelus. L’occasione è stata offerta dal Vangelo di ieri, in cui Gesù dice ai suoi: "Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla terra? No, vi dico, ma la divisione". Bertone ha affermato: “Ma come è possibile se Dio è il Dio della pace e dell’amore, e Cristo è la nostra pace? Gesù non è morto in croce per distruggere nel suo corpo tutte le inimicizie? In realtà, proprio la difesa della pace, dell’amore, della verità e del bene sono all’origine di una lotta senza quartiere tra l’Onnipotente e Satana, il suo vero avversario, il cui obbiettivo è distruggere l’opera di Dio e distogliere l’uomo dalla sua amicizia”. Ed ha fatto eco il Papa: “Chiunque conosca minimamente il Vangelo di Cristo, sa che è messaggio di pace per eccellenza. Come si spiegano allora queste sue parole? Significano che la pace che Egli è venuto a portare non è sinonimo di semplice assenza di conflitti. Al contrario, la pace di Gesù è frutto di una costante L’Angelus del Papa Al termine della Santa Messa inaugurale, il Meeting si è collegato con Castel Gandolfo, per l’Angelus domenicale di Benedetto XVI. Alla fine della preghiera mariana, il Papa ha rivolto in prima persona il suo cordiale saluto agli organizzatori e al pubblico del Meeting: “Assicuro la mia preghiera ha detto Benedetto XVI - affinché, attraverso le molteplici iniziative in programma, il Meeting sia per molti occasione proficua di riflessione e di confronto, per realizzare la più profonda vocazione dell’uomo: essere cercatore della verità e perciò cercatore di Dio”. La Santa Messa e il collegamento con l’Angelus sono stati ripresi in diretta televisiva da Rai 1. lotta contro il male. Lo scontro che Gesù è deciso a sostenere non è contro uomini o poteri umani, ma contro il nemico di Dio e dell’uomo, Satana”. E ancora Bertone: prendere parte per Cristo, “la verità resa persona, resa umanità”, vuol dire essere pronti a “soffrire persecuzione”, “a non cedere a compromessi quando è in gioco la verità del nostro rapporto con Dio”. E da Castel Gandolfo il Papa: chi vuole rimanere “fedele a Dio e al bene deve necessariamente affrontare incomprensioni e qualche volta vere e proprie persecuzioni. Perciò, quanti intendono seguire Gesù e impegnarsi senza compromessi per la verità devono sapere che incontreranno opposizioni e diventeranno, loro malgrado, segno di divisione tra le persone, addirittura all’interno delle loro stesse famiglie”. La sintonia tra i due è sintomo forse che il Meeting, ancora una volta, ha colpito nel segno. Sempre durante la sua omelia, Bertone ha concluso: “Conoscere e scegliere la verità è stare con Cristo. La verità – come sottolinea il tema del Meeting – è il destino per il quale siamo fatti. Possa il Meeting aiutare la nostra società a comprendere questo”. Matteo Forte Bertone durante l’omelia e, qui sotto, mentre visita il Meeting “Vi porto il saluto e l’augurio del Pontefice, che mi ha pregato di assicurarvi la sua spirituale vicinanza. Egli ben conosce e apprezza da molto tempo la vostra benemerita iniziativa” La passeggiata assediato dai giornalisti Bertone si lancia tra i padiglioni Un assaggio di grana, un saluto a una bambina (Alessandra, si chiama: chissà cosa ricorderà di quell’uomo alto, cordiale, vestito di nero, con la fascia e il cappello rosso) e... un invito a Bruxelles per il Papa. Il cardinal Bertone non si è limitato a celebrare la Messa con cui si è aperto ufficialmente il ventottesimo Meeting, ma si è lasciato accompagnare per la Fiera dove ha incontrato personalmente chi ci lavora e le esperienze che rendono unica questa manifestazione. In particolare, il cardinale ha potuto visitare il padiglione della Compagnia delle Opere e lo stand della Fondazione per la Sussidiarietà. A fare gli onori di casa a Sua Eminenza ci hanno pensato Raffaello Vigna- li e Giorgio Vittadini, rispettivi presidenti della Cdo e della Fondazione. Bertone ha particolarmente apprezzato lo sforzo della Fondazione di rendere accessibili con una rivista e numerose iniziative ad un pubblico più ampio i principi della dottrina sociale della Chiesa. Nonostante il dispiegamento di uomini addetti alla sua sicurezza, Bertone è sembrato molto disponibile e più volte si è fermato a salutare le persone che incontrava senza alcun imbarazzo nè attenzione a mantenere le distanze. Nel suo giro per il padiglione della Cdo il cardinale non si è tirato indietro al momento di assaggiare i prodotti offertigli dallo stand della Cdo agroalimentare e non ha mancato di apprezzare il la- Si ferma allo stand Cdo. A pranzo strappa un invito a Bruxelles per il Papa. E al governo dice: “Dobbiamo tutti pagare le tasse secondo leggi giuste” voro della Cusl, cooperativa che si occupa di rispondere alle necessità degli studenti universitari in numerosi atenei italiani. Tra la Messa e la visita ai padiglioni, il Segretario di Stato vatica- no ha faticato un po’ a sottrarsi alla “morsa” dei giornalisti della carta stampata e delle tv nazionali che lo hanno investito di domande sui temi di attualità. In particolare si è soffermato sul tema dello sciopero fiscale e delle accuse di pedofilia rivolte ad alcuni sacerdoti che insegnano al Liceo Valsalice di Torino. Sia Bertone che il giudice Caselli erano studenti del prestigioso liceo e per questo hanno scritto una lettera a Famiglia Cristiana per difendere la fama dell’istituto salesiano torinese fino a quando non saranno concluse le indagini. Riguardo lo sciopero fiscale il cardinale ha affermato: “ Noi siamo con il Vangelo che dice: date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio, e con San Paolo che invita a pagare le tasse. Naturalmente tutti dobbiamo fare il nostro dovere ma pagando tasse che siano giuste”. Rispondendo alle accuse d’interferenza nell’inchiesta di Torino il cardinale ha risposto: “L’accertamento dei fatti è in corso, rispettiamo l’attività della magistratura che dovrà accertare ciò che è veramente accaduto e cancellare ciò che è fantasia”. Conclusa la visita tra gli stand della fiera, in cui sono presenti le attività legate alla Cdo, il cardinale Bertone ha pranzato con il presidente del Parlamento europeo HansGert Poettering, anche lui presente al Meeting per un incontro sull’identità dell’Europa. Durante il pranzo, Poettering ha comunicato al segretario di Stato l’intenzione di invitare a Bruxelles il pontefice per una visita al Parlamento. Niccolò Valmori