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Medici di Medicina Generale e Fedefarma: accordo sul
tema dei farmaci generici
Mercoledì 21 marzo 2012
Savona. E’ stato stipulato un accordo tra la FIMMG Savonese (Federazione dei Medici di
Medicina Generale) e FEDERMARMA Savonese (Federazione Sindacale Farmacisti) sul
tema “farmaco generico” al fine di tutelare e aiutare le persone più anziane e più fragili.
“Farmaco generico – spiega il dottor Gianmario Massazza, segretario FIMMG – è un
termine che suona male in italiano: dà, infatti, l’impressione che si tratti di un farmaco
‘buono per tutti gli usi’ e pertanto non dotato di specificità per una o più indicazioni.
Sembra dunque utile cambiare tale denominazione e passare a utilizzare il termine
‘farmaco equivalente’. In effetti, il farmaco equivalente è un farmaco-copia, perché non
deve essere sostanzialmente diverso dal farmaco dotato di nome commerciale per il quale
sia scaduto il brevetto. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, i farmaci generici
sono farmaci ‘bioequivalenti’, ossia farmaci che, rispetto alla specialità di riferimento,
hanno una biodisponibilità simile (la stessa velocità di assorbimento e percentuale
assorbita). Le ditte che li producono devono dimostrare che il loro generico è equivalente
per efficacia e sicurezza al farmaco già registrato. Poiché il principio attivo è lo stesso, le
aziende non devono presentare tutti i documenti che certificano l’efficacia clinica, già
presentati per la registrazione della specialità medicinale, ma solo la ‘bioequivalenza’ del
generico. Purtroppo capita spesso che molti generici non abbiamo le stesse indicazioni
cliniche registrate creando problemi ai medici prescrittori”.
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Prosegue Massazza: “Il Medico di Medicina Generale è disposto ad incrementare e
sostenere la prescrizione del generico ma deve avere garanzie scientifiche di perfetta
equivalenza e biodisponibilità al fine di eliminare equivoci presenti nel passato. Lo stesso
medico, certo della bontà del generico, deve rassicurare il suo paziente della efficacia
dell’equivalente, assolutamente non facendo leva solo sul mero risparmio, ma consapevole
che il rapporto di fiducia che lo lega con il malato tranquillizzi entrambi sulla efficacia
terapeutica. In altre parole se si deve continuare la terapia con la stessa marca di
generico, si dovrà sempre più porre attenzione ai pazienti in terapia cronica che utilizzano
farmaci a basso indice terapeutico, e si dovrà instaurare un nuovo clima di collaborazione
con i colleghi Farmacisti che si sono visti moltiplicare il numero degli equivalenti legato al
libero mercato”.
Proprio con questo intento è stato stipulato un accordo tra la FIMMG Savonese
(Federazione dei Medici di Medicina Generale) e FEDERMARMA Savonese (Federazione
Sindacale Farmacisti). “Abbiamo chiesto la collaborazione ai farmacisti – prosegue il dottor
Massazza – soprattutto verso le persone in terapia cronica. Ci siamo accorti del
disorientamento dei cittadini quando un generico viene sostituito da un altro, certamente
equivalente, ma con confezionamento e contenuto diverso. L’accordo prevede che il
paziente che si reca dal medico o in farmacia abbia diritto ad avere sempre la stessa marca
di generici e che non gli debba essere sostituita. Si tratta di un primo passo verso una più
ampia collaborazione tra figure sanitarie e cittadini”.
“La risposta delle farmacie – dice il dottor Gallo, presidente Federfarma – sarà pronta,
perché quanto richiesto dalla FIMMG, va nella direzione di aiutare i pazienti, soprattutto
quelli anziani e i cronici, nel corretto utilizzo delle terapie prescritte. Se è inconfutabile
che un farmaco generico è , per legge, equiparabile ad ogni altro suo simile, evitare di
creare confusione nel paziente e quindi potenziali errori dalle conseguenze anche gravi, è
una priorità sociale”.
“Le associazioni dei consumatori – dichiara Gian Luigi Taboga, Assoutenti – accolgono con
soddisfazione l’accordo tra FIMMG e FEDERFARMA perché orientato verso un
miglioramento della qualità della vita, specialmente per le categorie più deboli ed esposte.
La nuova legge regionale ribadisce ancora una volta la priorità della salvaguardia della
salute e le associazioni dei consumatori non possono che collaborare per il conseguimento
di questo obiettivo. La collaborazione con le associazioni di categorie, così determinanti
per il conseguimento di tali ed ulteriori traguardi, è destinata a migliorare secondo criteri
che saranno pubblicamente espressi secondo protocolli d’intesa sui quali si sta attivamente
lavorando”.
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