by Odino
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“Arte e cultura”
Miti e leggende
Il Minotauro
Il Minotauro
Uno dei mostri conosciuto da tutti è sicuramente
il minotauro, creatura immaginaria enorme
dalla forza incredibile e dall’aspetto inquietante
di uomo con la testa di toro. Rappresenta senza
ombra di dubbio, la forza bruta senza controllo,
l’istinto animalesco primordiale, caratteristica
prima di una fiera, nonché la completa
mancanza della parte razionale e dell’intelletto,
peculiarità dell’essere umano…
Fa la sua prima comparsa nel mito classico di
Minosse.
I personaggi dell’opera:
Teseo: mitico eroe greco; come ad Ercole, gli sono attribuite innumerevoli
avventure eroiche e uccisioni di mostri, di assassini e di malfattori, fra i
quali il brigante Procuste. Tra le sue imprese le più famose sono la discesa
all'Inferno e il ratto di Proserpina (dea della Fecondità terrestre ma anche
degl'Inferi); l'uccisione del Minotauro, l'impresa degli Argonauti (compagni
di Giasone nella ricerca del Vello d'Oro).
Minotauro: mostro che sul corpo umano aveva una testa di toro; frutto
dell'innaturale accoppiamento di Pasifae (moglie di Minosse e sorella della
maga Circe) con un toro inviato per castigo dal dio Nettuno. Il suo cibo era
carne umana.
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Arianna: figlia di Minosse e quindi sorella, per via di madre, del
Minotauro; s’innamorò dell’eroe ateniese Teseo che uccise il mostro per
liberare la città di Atene da un sanguinoso tributo umano impostole da
Minosse. Fu grazie all’innamorata fanciulla che l’eroe poté uscire dal
labirinto nel quale aveva ucciso l’uomo-bestia che vi era imprigionato,
dipanando verso l’uscita un gomitolo di filo (il filo d’Arianna). In seguito
venne dimenticata da Teseo sull’isola di Nasso, da cui l’omonimo detto
“Piantata in Nasso”, storpiata da alcuni in “piantata in asso” che
ovviamente non ha nessun significato storico-mitologico.
Minosse: Figlio di Zeus e di Europa, fratello di Radamante. Era re di Creta
ed abitava nel palazzo di Cnosso. Per la sua saggezza in terra e la sua
onestà, alla sua morte, divenne uno dei tre giudici infernali che
valutavano le colpe degli estinti.
Dedalo: Leggendario artista ateniese, eccelso nell'arte del costruire e dello
scolpire, tanto da diventarne la figura emblematica. Secondo il mito,
costruì per il re di Creta, Minosse, il famoso labirinto, dove poi venne
imprigionato, insieme al figlio Icaro.
Riuscito a liberarsi, fuggendo con ali di piume e cera, abilmente costruite,
ammonì invano il figlio di non accostarsi troppo al sole, che con il suo
calore poteva fondere la cera delle ali.
Tuttavia, sordo ai consigli del padre, Icaro morì precipitando nel mare.
Il mito:
La leggenda narra che Minosse avesse l’abitudine
di sacrificare ogni anno al Dio Nettuno un toro,
per conquistarne i favori. Un anno il toro prescelto
era bellissimo, tanto che volle risparmiarlo,
sacrificandone uno di minore bellezza. Quando
Nettuno lo venne a sapere, si adirò, e per punire
Minosse della sua mancanza di rispetto, fece
impazzire Pasifae, che si innamorò del toro e che
con lui concepì il Minotauro, un mostro possente,
mezzo uomo e mezzo toro che si cibava di carne
umana. Per congiungersi con il toro, Pasifae entrò in una vacca di legno,
costruita da Dedalo, lo stesso abile architetto a cui Minosse ordinò di
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costruire un palazzo sotterraneo: doveva essere un inestricabile susseguirsi
di camere, corridoi, sale, finti ingressi e finte porte, un luogo dove perdersi
e da cui fosse impossibile uscire.
Lì il re avrebbe rinchiuso il Minotauro, suo figlio. Per nutrire il mostro che
si cibava di carne umana, Minosse si faceva inviare ogni anno dalla città
di Atene, come tributo di sottomissione per aver perso la guerra, "sette
fanciulli e sette fanciulle".
Il re di Atene, Egeo, era preoccupato, perché non aveva nessun eroe: aveva
un figlio che si chiamava Teseo, però non lo aveva mai visto. Tanti anni
prima, poiché desiderava avere un figlio, andò a chiedere la soluzione ad
un oracolo di Delfi a quel sapientone del re di Trezene, Pitteo, che ne
approfittò, e lo sposò, la notte stessa, alla figlia Etra, ormai zitella.
La mattina seguente Egeo se ne andò dicendo alla moglie: "Se nascerà un
figlio, mandamelo solo quando avrà la forza di spostare il sasso, sotto cui
ho messo la mia spada e i miei sandali".
Teseo nacque e venne educato dal nonno: quando diventò grande e robusto,
riuscì a spostare il masso e partì subito per Atene.
Quando arrivò ad Atene tutti lo trattavano bene, perché avevano saputo
che aveva ucciso molti mostri lungo la strada e il padre lo mandò a Creta a
uccidere il Minotauro.
Se l'impresa fosse riuscita, al ritorno la nave su cui viaggiava avrebbe
innalzato le vele bianche, altrimenti sarebbero state lasciate le vele nere
issate alla partenza, in segno di lutto per le giovani vittime sacrificate.
Giunto a Creta con le quattordici vittime sacrificali, Teseo ottenne l'aiuto
della bella Arianna, figlia di Minosse, che si era innamorata dell'eroe
ateniese. Arianna introdusse Teseo nel labirinto e per ritrovare la strada
da percorrere, legò il capo di un gomitolo di lana all'ingresso del palazzo,
svolgendolo poi via via lungo il cammino. Guidato da Arianna, Teseo riuscì
a raggiungere il Minotauro, a schivare un attacco, staccargli una delle
corna e conficcarla nella fronte come un giavellotto.
Questo infatti, come rivelato da Dedalo ad Arianna, era il solo modo per
uccidere il mostro. I due riuscirono a ritrovare la via d'uscita e tornarono
insieme ad Atene.
Ma sulla via del ritorno dimenticarono di sostituire le vele nere così Egeo,
che attendeva il ritorno del figlio dall'alto delle mura, scorgendo quel segno
di sventura, disperato, si uccise gettandosi in quel mare che da lui prese il
nome.
Minosse incise notevolmente sulla cultura cretese che si chiamò minoica e
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popolò diverse zone del Mediterraneo. Tra queste ricordiamo Eraclea
Minoa in Sicilia ove si dice che ebbe sepoltura il re, recatosi in quel luogo
per catturare Dedalo.
Dicono di lui:
In un passo della Divina Commedia (Inferno Canto XII) dove Dante parla
del Minotauro:
“… e 'n su la punta de la rotta lacca
l'infamïa di Creti era distesa
12
che fu concetta ne la falsa vacca;
e quando vide noi, sé stesso morse,
sì come quei cui l'ira dentro fiacca.
15
Lo savio mio inver' lui gridò: «Forse
tu credi che qui sia 'l duca d'Atene,
che sù nel mondo la morte ti porse?
18
Pàrtiti, bestia, ché questi non vene
ammaestrato da la tua sorella,
ma vassi per veder le vostre pene».
21
Qual è quel toro che si slaccia in quella
c'ha ricevuto già 'l colpo mortale,
che gir non sa, ma qua e là saltella,
24
vid'io lo Minotauro far cotale;
e quello accorto gridò: «Corri al varco;
mentre ch'e' 'nfuria, è buon che tu ti cale».” 27
Il Minotauro, come Minosse, Caronte, Flegias, Gerione, Cerbero e Pluto, è
uno dei personaggi della mitologia classica passati nell'inferno cristiano di
Dante e collocati poi come guardiani dei vari cerchi, trasformati in esseri
demoniaci sulla traccia dell'interpretazione figurale dei Padri della Chiesa,
per i quali gli dei ed i demoni pagani erano figure del demonio,
concludendo, così, il processo di assimilazione della cultura classica,
iniziato fin dalle origini del cristianesimo.
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Il minotauro in dnd:
I gdr dalla mitologia hanno sempre attinto a
piene mani per varie motivazioni tra cui spunti,
ambientazioni e, ovviamente, mostri di ogni
genere.
Il minotauro è uno di questi, anzi, forse uno dei
più usati da qualsiasi gioco di ruolo.
A volte, il mito nel suo ambiente è così
interessante che viene preso in toto e portato nel
gioco a fare la stessa funzione del mito…
Il minotauro in Dungeons & dragons 2°ed era un appuntamento fisso per
tutti coloro che iniziavano a giocare dai primi livelli, in quanto nella
scatola del manuale base, (due manuali, uno per il giocatore e uno per il
DM), vi era allegata un modulo-missione dove bisognava svuotare un
comprensorio di caverne posto a poche ore dalla città di partenza,
sconfiggere il mago malvagio di turno ecc..[…] in una di queste caverne
c’era un minotauro con tanto di labirinto e tesoro… la sua arma per i
novelli squattrinati avventurieri era un tridente +1… considerato un
tesoro prezioso.
Nella 3°ed il minotauro come tutti i personaggi “famosi” dei fumetti, ha
subito un restyling, proponendo un’immagine di se più imponente,
animalesca, e soprattutto “più pelosa”…
In questa edizione viaggia equipaggiato con un’ascia grande, ha un
allineamento caotico malvagio, e una pazienza che rasenta lo zero
assoluto, caratteristica che compensa con una linearità di pensiero
praticamente inattaccabile… Inoltre, come per molti altri mostri, nella
nuova edizione è anche possibile usarlo come personaggio giocante, con
classe preferita barbaro e modificatore razziale pari a 2.
In conclusione, usare un personaggio minotauro può
essere una buona variante da affiancare alle razze
canoniche, e il vederlo crescere in una o nelle altre classi
di personaggio può, se caratterizzato a dovere,
diventare un ottimo alter-ego con cui divertirsi, senza
togliere nulla alle altre razze. Il minotauro è un
esemplare di mostro che, nonostante il passare dei secoli,
e il mutare delle epoche, viene spesso usato in quanto
fuori dal tempo, sempre attuale, mai fuori moda….
E non da ultimo… un gran bel mostro mitologico…
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