Disegno e Storia dell’Arte
Prof. Feo Marco
La leggenda del labirinto di Minosse e del Minotauro
Il Minotauro è un mostro per metà uomo e per metà toro, figlio di Minosse, re di Creta, e di Pasifae.
Al trono però Minosse era giunto, compiendo un atto di forza: aveva scacciato dall’isola, i propri
fratelli che, come lui, aspiravano al potere. Egli chiese al dio Poseidone di mandargli un toro dal
mare, a dimostrazione del fatto che aveva agito giustamente nell’allontanare da Creta gli altri
pretendenti, promettendo in voto che gli avrebbe poi sacrificato l’animale.
Dalla onde ecco sorgere un enorme toro bianco dalle forme perfette.
Minosse si tranquillizzò: il dio, in tal modo gli assicurava di non aver agito arbitrariamente
impossessandosi del trono.
Ma il toro era tanto bello che egli lo sostituì con un’altra vittima di minor pregio. La vendetta di
Poseidone per quell’ imbroglio fu tremenda: il dio offeso diede a Minosse e alla moglie Pasifae un
figlio mostruoso, un’ ibrida creatura con la testa di toro e il corpo di uomo, che si cibava di carne
umana; si chiamava Asterione, ma divenne famoso con il nome di MINOTAURO.
Il re allora, per nascondere il mostruoso figlio, chiese al famoso architetto Dedalo di costruire un
luogo in cui rinchiudere il Minotauro, da cui non potesse uscire. Un Labirinto, un edificio molto
intricato, con passaggi tortuosi, che ritornavano su se stessi e si incrociavano fra di loro in modo
così complicato che chi vi si addentrava non poteva più ritrovare l’uscita.
Quando la città di Atene fu sconfitta dai cretesi, le venne imposto, come tributo, di inviare a Creta,
ogni anno, sette fanciulli e sette fanciulle da offrire in pasto al Minotauro. In uno di questi convogli
diretti a Creta, Teseo pretese di farne parte per abbattere il Minotauro e liberare così Atene da quel
tributo di guerra.
La principessa Arianna, figlia di Minosse, si innamorò, a prima vista, del giovane eroe e, decise che
avrebbe aiutato Teseo ad uccidere il fratellastro taurino. La fanciulla, su consiglio di Dedalo, diede
a Teseo un gomitolo di filo magico, spiegandogli come sarebbe potuto entrare e uscire dal
Labirinto; l’eroe, dopo aver fissato un capo all’entrata, srotolò il filo fino al luogo dove si trovava il
Minotauro addormentato; afferrò il mostro per i capelli e lo sacrificò a Poseidone.
Riavvolgendo il filo poté ritrovare la via dell’uscita dal Labirinto.