Malattie con Eredità Mitocondriale www.fisiokinesiterapia.biz The human mitochondrial genome I genomi dei mitocondri e dei cloroplasti sono circolari, con DNA a doppia elica I mitocondri sono organelli a doppia membrana presenti all’interno della cellula con la funzione principale di produrre energia attraverso il processo della fosforilazione ossidativa Oltre il 90% dell’energia utilizzata nell’organismo è prodotta nei mitocondri Il mtDNA ha un’elevata percentuale di mutazione, 5-10 volte superiore rispetto al DNA nucleare, è più sensibile al danno ossidativo e viene trasmesso esclusivamente per via materna in quanto, al momento della fecondazione, il contributo citoplasmatico, inclusi i mitocondri, proviene esclusivamente dall'ovocita I mitocondri sono presenti in tutti i tessuti, quindi, le malattie mitocondriali, possono colpire qualsiasi organo L’eredità del genoma mitocondriale presenta un’altra caratteristica oltre alla trasmissione materna, un fenomeno noto come eteroplasmia, cioè la coesistenza, nella stessa cellula, di copie di mtDNA normale e copie di mtDNA mutato, che determinano caratteristici quadri patologici familiari Ci sono centinaia di molecole di DNA mitocondriale in ogni cellula, e in generale le mutazioni patogenetiche sono presenti in alcuni ma non in tutti questi genomi. Come conseguenza, le cellule e i tessuti del futuro nascituro avranno sia DNA mitocondriale normale che mutato, una situazione conosciuta come eteroplasmia. Eredità Multifattoriale e Poligenica Nell’uomo un certo carattere può essere controllato da diverse coppie di geni: caratteri poligenici Due o più coppie di geni diversi spesso controllano caratteri che si manifestano con una gradazione di fenotipi Caratteri che oltre ad essere controllati da più geni sono anche fortemente influenzati dall’ambiente vengono definiti multifattoriali Il sistema mediante il quale i caratteri vengono trasmessi viene definito eredità multifattoriale Le malattie poligeniche hanno solitamente una piccola base genetica, con una probabilità, spesso inferiore al 10%, di essere ereditata dai genitori Un soggetto eredita quindi "una predisposizione genetica" alla malattia, che potrebbe non verificarsi Tra queste malattie possono essere inclusi i tumori, le cardiopatie, le malattie autoimmuni, il diabete e molte altre Una storia familiare della malattia è un fattore di rischio per la stessa, e ciò indica che c’è un certo rischio “ereditato” nei geni I principali fattori di rischio delle malattie cardiovascolari: • Ipertensione • Aterosclerosi Questi caratteri hanno significativi contributi ambientali così come ben stabilite componenti genetiche Nel controllo della pressione sanguigna sono coinvolti almeno 10 geni (ATG; FPPH) Aterosclerosi: squilibrio tra introito alimentare e sintesi, utilizzazione e catabolismo dei lipidi , spt colesterolo CONSEGUENZE Formazione di placche arteriose, blocco del flusso sanguigno……. Malattie cardiovascolari Colesterolo viene trasportato attraverso due tipi di lipoproteine: - LDL (Low Density Lipoprotein) 40% colesterolo - HDL (High Density Lipoprotein) 20% colesterolo Rischio di aterosclerosi: correlato al rapporto HDL/colesterolo totale. Più alto il livello delle HDL, minore è il rischio Malattia AD: IPERCOLESTEROLEMIA FAMILIARE (causa principale delle malattie cardiovascolari) Causata da anomalie dei recettori si superficie che regolano entrata di LDL nelle cellule. Individui eterozigoti: di colesterolemia Sviluppano malattia coronarica tra i 40 e 50 anni Studi genetici sulle malattie vascolari sono finalizzati all’identificazione dei geni che predispongono alla malattia, dei fattori ambientali (dieta e esercizio fisico) che contribuiscono alla progressione della malattia e all’individuazione dei soggetti a rischio ALTRI CARATTERI MULTIFATTORIALI: ª OBESITA’ ª COLORE DELLA PELLE ª INTELLIGENZA E QI Imprinting Genomico L’imprinting genomico è una forma di controllo dell’attivazione del genoma diretta da particolari geni che si ereditano in parte dalla madre e in parte dal padre Si può definire come una diversa regolazione dei geni nella maturazione dell'ovocita o dello spermatozoo Si ha come risultato che il gene si esprime in maniera maggiore o minore a seconda del sesso del genitore da cui il gamete matura La differenza non riguarda il genotipo, cioè la quantità e qualità dei geni ereditati, ma la loro espressione, cioè il fenotipo. Come avviene l'imprinting genomico? Metilazione della molecola del DNA, con conseguente attivazione o disattivazione di certi geni Grazie all'azione di alcuni enzimi che sono delle specifiche metiltransferasi, al C-5 della Citosina viene legato un gruppo metile tramutandola così in 5-Metilcitosina. Il numero delle Citosine metilate è in relazione con l'attività genica. Nei mammiferi la percentuale di Citosine metilate è del 70%. Le differenze maggiori stanno nella quantità totale di del DNA metilato (il genoma dello spermatozoo è molto più metilato rispetto a quello dell’ovocita) e il pattern di metilazione di DNA risiede in particolari classi di sequenze Differenze tra i genomi materno e paterno porta a differenze nell’ espressione di alleli di origine materna e paterna Nei mammiferi l’IMPRINTING GENOMICO (chiamato anche imprinting gametico o parentale) ci indica che non c’è un’equivalenza nell’espressione di alleli in alcuni loci, che dipendono dall’origine parentale AUTOSOMIC DOMINANT DISEASE •An affected person usually has at least one affected parent •Affects either sex. •Transmitted by either sex. •A child of an affected × unaffected mating has a 50% chance of being affected (this assumes the affected parent is heterozygous, which is usually true for rare conditions) Carattere / malattia Localizzazione cromosomica Prodotto genico Descrizione Acondroplasia 4p Recettore per il fattore di crescita dei fibroblasti (FGF) Forma comune di nanismo associata a un difetto nella crescita delle ossa lunghe Osteoporosi 7q Collageno Indebolimento e fragilità delle ossa Ipercolesterolemia familiare 19 p Recettore per le lipoproteine a bassa densità (LDL) Caratterizzata da concentrazioni plasmatiche molto alte di lipoproteine a bassa densità (LDL); fattore predisponente nella cardiopatia Sindrome di Marfan 15q Fibrillina Lassità legamentosa per difetti del tessuto connettivo, alterazioni aorta, scoliosi Neurofibromatosi I 17 q Gene oncosoppressore Gli individui affetti possono presentare chiazze di pigmentazione anomala (macchie color caffelatte) e crescita di tumori multipli non maligni (neurofibromatomi) disseminati nel sistema nervoso Modified by J Med Genet 29:853-857, 1992 : sindrome di Angelman In questo albero, la sindrome di Angelman è sempre trasmessa per via materna e non in modo mendeliano Sindrome di Angelman : aspetti clinici VISO : Microbrachicefalia Prognatismo Lingua protrusa all’esterno Macrostomia Aumento nello spazio tra i denti SEGNI NEUROLOGICI Grave ritardo mentale Riso ingiustificato Parola assente Atassi con movimenti arti ripetuti Ipotonia Epilessia Iper-riflessia PWS PWS AS 15 der(15) 22 der(22) 15 der(22) 22 22 The Lancet, 338:638 (1991) La stessa traslocazione sbilanciata t(15;22)(q12;q11) è associata a due fenotipi diversi(sindrome di Angelman o sindrome di Prader-Willi) a seconda che sia ereditata dalla madre anziché dal padre Whereas in classical Mendelian genetics, the parental origin of a gene is unimportant, a small proportion of genes are imprinted with a ‘memory’ of whether they are maternally or paternally derived and their transcription patterns are set accordingly. These imprints are often uncovered by unusual patterns of inheritance of genetic diseases. Soggetto normale AS PWS Delezione 15q11-q13: 70% Soggetto normale PWS AS Delezione 15q11-q13: 70% Disomia uniparentale Pat UPD:2% Mat UPD:25% Disomia uniparentale si indica la trasmissione di entrambe le copie di un cromosoma da un unico genitore anziché, come di norma, di una copia dalla madre ed una dal padre Differenza caratteristica tra l’UPD materna e paterna: l’UPD materna costituisce generalmente la conseguenza della correzione di una trisomia verificatasi nella meiosi (eterodisomia) L’età riproduttiva materna media è elevata e frequentemente è possibile dimostrare nella placenta una trisomia, omogenea o in mosaico. Nei casi di UPD paterna l’origine è generalmente mitotica, è quindi presente isodisomia, l’età riproduttiva media non è elevata e la placenta nella maggior parte dei casi non presenta alcuna trisomia Non disgiunz. alla MI 46 cromos 22 cromos 22 cromat 24 cromos 22 cromat 24 cromat 24 cromat Uovo con nullisomia per il cromosoma 15 45 cromosomi: monosomia 15 “Monosomic rescue” duplicaz. selettiva 15: 46 cromosomi con UPD 15 paterno Poiché la non disgiunzione alla meiosi materna è associata a età materna avanzata, soggetti con PWS o AS da matUPD o da patUPD nascono da madri con età avanzata La patUPD è presente solo nel 2% dei soggetti AS (contro il 25% dei soggetti PWS): verosimilmente la monosomia 15 è letale più precocemente della trisomia per cui gli embrioni monosomici vengono di solito abortiti prima che avvenga la “correzione” La disomia paterna in soggetti AS è in genere isodisomia La disomia materna in soggetto PWS è in genere eterodisomia Mappa dell’imprinting nell’uomo Patologie associate a mutazioni dell’imprinting