l’approfondimento mal di testa tutte le novità comprendere le cause alla base della malattia, individuare la cura giusta prima che cronicizzi, placare il dolore in minor tempo: sono gli obiettivi della ricerca, già in parte raggiunti Lo specialista Il professor Gennaro Bussone è primario dell’Unità operativa cefalee e direttore del Dipartimento di neuroscienze cliniche dell’Istituto C. Besta di Milano. È vice presidente e direttore scientifico della Fondazione italiana cefalee Onlus. È noto a livello mondiale per i suoi studi clinici sul mal di testa ed è presidente del Congresso internazionale che si tiene tutti gli anni a Stresa. 38 I n Europa, 50 milioni di persone soffrono di mal di testa, otto milioni solo in Italia. Un popolo numerosissimo che, a causa di questa malattia, perde giornate di lavoro, ha una qualità di vita ridotta, sta male. Per tutti loro arrivano buone notizie da tre congressi svoltisi nelle ultime settimane: uno a Stresa, uno a Berlino e uno a Lisbona. Ve­ diamo tutte le novità emerse. È un meccanismo di difesa L’emicrania è una delle forme più comuni di mal di testa ma le cause esatte della malattia non sono ancora del tutto note. «Uno studio presentato da due ricercatori dell’Univer­ sità di Napoli (Vincenzo Bona­ vita e Roberto De Simone) potrebbe aiutare a fare chia­ rezza» afferma il professor Gennaro Bussone, presidente dell’Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle ce­ falee. Secondo questa ricerca, che ha ripreso le teorie formu­ late dal professor Pasquale Montagna dell’Università di Bologna, recentemente scom­ parso, l’emicrania non sarebbe u­na vera e propria malattia, ben­sì una reazione difensiva che si scatena in persone pre­ disposte di fronte a stimoli esterni e interni che turbano l’equilibrio dell’organismo. Solo nelle persone predisposte Quando determinati eventi, come le variazioni atmosferi­ che e l’esposizione ad agenti tossici o infettanti, iperecci­ tano il cervello degli indivi­ dui sensibili, come conse­ guenza si innesca un mecca­ nismo di difesa: il cervello 39 Mal di testa: tutte le novità Ne esistono 150 tipi diversi Con l’espressione “mal di testa” si intende un generico dolore al capo. In realtà, esi­ stono oltre centocinquanta tipi diversi di mal di testa. I più comuni sono: ■ l’emicrania. È caratterizzata da un dolore intenso, di natura pulsante, che ha un esordio lento e inizia da un solo lato della testa, poi può interessare anche la regione frontale sopra l’occhio. In un se­ condo momento le pulsazioni si intensifi­ cano e arrivano a coinvolgere anche l’in­ tera fronte e la tempia. L’emicrania può utilizza l’attacco emicranico per allontanare la persona dall’evento rischioso, indu­ cendola a riposarsi in un luo­ go tranquillo. Negli emicra­ nici questa reazione difensiva tende ad attivarsi assai più facilmente che negli altri in­ dividui e in maniera più in­ tensa, a causa di un controllo 40 essere con o senza aura. Nella forma con l’aura, l’attacco è preceduto e accompa­ gnato da una serie di sintomi reversibili di tipo neurologico, come piccoli abbaglia­ menti, flash scintillanti, perdita della vista in un’area limitata dell’occhio, oscura­ mento o annebbiamento del campo visi­ vo, alterazioni del tatto sempre dal lato del dolore; ■ la cefalea tensiva. È la forma più diffusa di mal di testa. È causata dalla con­ trazione dei muscoli del collo e delle spalle imperfetto del meccanismo stesso. «Questa lettura offre una dignità del tutto nuova agli emicranici, che diventa­ no segnalatori viventi di po­tenziali pericoli ambien­ di cui gli altri sono del tutto ignari» ha affermato il dottor De Simone, presentan­ do lo studio a Stresa. tali e si manifesta come una morsa che stringe la testa a casco, il famoso “cerchio”; ■ la cefalea a grappolo. È una forma di mal di testa abbastanza rara, ma molto dolorosa. Le crisi si susseguono l’una al­ l’altra a intervalli di tempo piuttosto brevi e si raggruppano in determinati periodi del giorno e dell’anno. Durante il grappo­ lo (il periodo durante il quale compaiono le crisi) si possono avere da un minimo di una crisi ogni due giorni a un massimo di otto crisi in 24 ore. Si cronicizza anche a causa dei farmaci Sempre per quanto riguarda i meccanismi alla base della malattia, oggi si hanno maggio­ ri informazioni anche in merito alle forme croniche. «Si parla di cronicizzazione quan­do il dolore compare con una fre­ quenza elevata (per almeno 15 giorni al mese) senza risponde­ re ai trattamenti e associando­ si spesso a depressione e disa­ bilità. La forma che croniciz­ za con maggiore facilità è l’emicrania» spiega il profes­ sor Bussone. Alla base di que­ sto fenomeno c’è quasi sempre un abuso di farmaci, perché la persona con mal di testa fini­ sce con il fare un uso ecces­ sivo e scorretto di antinfiam­ e analgesici sen­za chie­dere consiglio al me­dico, con la convinzione di poter mi­ gliorare la situazio­ne. In realtà, non rispettare tem­pi e dosi in­ dicati dal medico può far peg­ giorare il pro­blema e renderlo cronico. Si produce infatti una sorta di tolleranza nell’organi­ smo, che così non è più sensi­ bile all’azione dei medicinali. Il risultato è che la persona soffre, nonostante e, anzi, a causa dei farmaci. matori Il ruolo della depressione Uno studio italiano recente ha fornito la prova di come l’abuso di farmaci influisca sui mec­ canismi del mal di testa «I ri­ cercatori hanno sottoposto a Ri­so­nanza magnetica funzio­ nale* alcune persone con mal di testa cronico da abuso di me­ dicinali e hanno scoper­to che tutte hanno una soglia di sop­ portazione del dolore al­te­ra­ ta, proprio a causa dell’abuso di farmaci da banco. Re­sta ora da capire se si tratta di un’al­ terazione di base peggiorata dall’abuso di medicinali o se, invece, si tratta di un danno che i circuiti del dolore svilup­ pano e­sclusivamente per la prolungata e­sposizione al dolo­ re croni­co» aggiunge il profes­ sor Busso­ne. Anche il legame con la de­pres­sione va chiarito meglio: qua­si tutti gli indivi­ dui con mal di te­sta cronico soffrono di de­pres­sio­ne, ma Fra i responsabili anche un batterio? L’Helicobacter pylori è un batterio che esercita un’a­­zione nociva sull’apparato digerente, in particolare sullo stomaco e sul duodeno, il primo tratto dell’intestino. Secondo uno studio condotto da alcuni ricercatori israeliani, presentato recentemente al congresso internazionale di neurologia di Lisbona, può essere dannoso non solo nei confronti dell’apparato gastrointestinale, ma anche nella comparsa del mal di testa. Gli studiosi hanno seguito 150 persone sofferenti di emicrania, sottoponendole a test per la ricerca dell’Helicobacter. Ebbene, analizzando i risultati, hanno scoperto che nel gruppo di malati positivi alla presenza del batterio le crisi di emicrania erano più frequenti e severe. In real­tà, gli esperti internazionali ritengono che le conclusioni di questo studio vadano ancora analizzate, vista anche l’esiguità dei casi considerati. «Non è la prima volta che si parla di un possibile ruolo dell’helicobacter nella comparsa del mal di testa o nel peggioramento dei sintomi. Ma alla luce dei dati a oggi disponibili non si può confermare una relazione fra le due condizioni» chiarisce il professor Bussone. Si parla di mal di testa cronico quando persiste per almeno 15 giorni al mese 41 Mal di testa: tutte le novità Lenti colorate contro l’emicrania Un recente studio condotto da un gruppo di ricercatori statunitensi ha valutato l’efficacia di speciali lenti colorate nella cura e nella prevenzione degli attacchi di emicrania accompagnati da fotofobia, ossia ipersensibilità alla luce. I ricercatori hanno mostrato ad alcune persone con emicrania associata a fotofobia particolari figure geometriche in grado di stressare il loro sistema visivo. Durante l’esperimento, i malati sono stati invitati a indossare varie lenti colorate e poi sottoposti a Risonanza magnetica per valutare le reazioni del loro cervello. Analizzando i risultati, gli studiosi hanno individuato la gradazione di colore di lente più adatta a ciascun individuo, ossia quella che non provocava alcuna eccitazione dei neuroni visivi occipitali. In un secondo momento, i ricercatori hanno ripetuto l’esperimento facendo indossare a ciascun partecipante le lenti ritenute più adatte al singolo caso: ebbene, gli attacchi di emicrania sono calati del 70 per cento, mentre u­­sando altre lenti meno precise sono diminuiti comunque del 40 per cento. 42 non si sa se questa sia so­lo una conseguenza del­ mal di testa o se sia pro­prio la depressione a contri­buire alla cronicizzazio­ ne delle fitte, spingendo il ma­ lato ad au­tocurarsi. Le tecniche di neuromodulazione Sul fronte delle cure non far­ macologiche, per il mal di testa cronicizzato una nuova spe­ranza sembra arrivare dal­ le tecniche chirurgiche di neu­romodulazione, che si ba­ sa­no sull’utilizzo di micro­ elet­trodi associati a mini pa­ce-maker. Questi strumen­ ti possono essere impiantati, con una piccola operazione chirurgica, in zone diverse, per esempio a livello dell’ipo­ talamo* (Dbs, Deep brain stimulation), del collo, dove passa lateralmente il nervo vago* diretto al cervello (Vns, Vagal nerve stimula­ tion) o posteriormente, dove passa il nervo occipitale* (Ons, Occipital nerve stimu­ lation). I microelettrodi tra­ smettono impulsi elettrici ai centri cerebrali che control­ Che cosa succede in menopausa La fine dell’età fertile rappresenta un periodo particolare sotto molto punti di vista, anche per il mal di testa. In alcuni casi, la malattia scom­ pare: succede quando la donna ha sofferto di attacchi emicranici legati al ciclo mestruale. In altri, invece, può comparire una cefalea tensiva oppure la cefalea può evolvere in una forma cro­ nica. «Il prossimo obiettivo è capire perché in menopausa si verificano queste variazioni» spie­ operate le persone refrattarie a tutti i trattamenti farmaco­ logici a disposizione» avverte il professor Bussone. Speranze La fine dell’età fertile spesso innesca il dolore e la pressione alta può contribuire a peggiorarne l’intensità lano il dolore, inibendoli. «I risultati raccolti fino a oggi sono incoraggianti: le tecni­ che di neuromodulazione so­ no efficaci in molti casi cro­ nici. Tuttavia, occorre defini­ re protocolli precisi per la scelta dei pazienti candidati a questi interventi. Intanto, in attesa di linee guida spe­ cifiche, a oggi possono essere dalla tossina botulinica Sempre in merito alle nuove cure per il mal di testa croni­ co, sta per partire uno studio italiano sull’uso della tossina botulinica nel trattamento del­­le emicranie cronicizza­ te. La tossina botulinica è un potente veleno che può esse­ re iniettato nell’organismo a scopo curativo (per esempio, è usato in neurologia, oftal­ mologia, estetica). Agisce bloccando la liberazione del­ l’acetilcolina , il neurotra­ smettitore* responsabile del­ la contrazione muscolare. Di conseguenza, i muscoli non riescono più a muoversi e su­ biscono una sorta di paralisi temporanea. «Ancora non conosciamo l’effetto esatto della tossina sull’emicrania o le sue eventuali controindi­ cazioni, ma sembra che possa interferire con le cosiddette vie nervose oppiatergiche, responsabili della liberazio­ ne delle endorfine, i nostri antidolorifici naturali» chia­ ga il professor Gennaro Bussone. «Sicuramen­ te le modificazioni ormonali hanno un ruolo, ma ancora oggi non conosciamo esattamente i meccanismi coinvolti nel fenomeno. Non siamo in grado di prevedere in anticipo come la malat­ tia evolverà dopo l’inizio della menopausa. Quel che è certo, invece, è che la pressione alta, di cui soffrono molte donne dopo i 50 anni, può complicare e peggiorare l’emicrania». risce il professor Bussone. La decontrazione della zona del­ la fronte o di altre zone del viso provocata dalle iniezioni di botulino potrebbe dimi­ nuire il dolore provato dalle persone con emicrania croni­ ca. «Le premesse sono inco­ raggianti, ma per parlare di una nuova cura, occorrerà attendere i risultati dello stu­ dio: i primi saranno disponi­ bili fra qualche mese» ag­ giunge lo specialista. Uno spray per quella a grappolo Una terza novità nell’ambito delle cure per il mal di testa riguarda il zolmitriptan, già usato da tempo nella cura del­ l’emicrania. Il farmaco, per bocca e sottolinguale, è in gra­ do di ridurre il dolore, contra­ stando i meccanismi al­la base della malattia, come la dilata­ zione dei vasi san­guigni. «Og­ gi è disponibile una formula­ zione spray che sfrutta la via di som­mi­ni­strazione nasale. La no­vità è che questo spray in un recentissimo studio si è di­ mostrato utile anche contro la cefalea a grappolo» dice il professor Bussone. Questa forma di mal di testa causa at­ IN LIBRERIA S.O.S. Emicrania L. Manson, Il punto d’incontro Questo libro è un manuale uti­ le per non sof­ frire più in silen­ zio e con rasse­ gnazione. De­ scrive le possi­ bili origini del­ l’emicrania e il modo in cui si manifesta; sfata i luoghi comuni e offre indicazioni pratiche sulle cure disponibili. Mai più mal di testa B. Massa, Red! Ci sono tanti tipi di mal di testa e molti fattori sca­ tenanti, tra cui gli ormoni, le posture scorret­ te, l’ansia, il fu­ mo. La preven­ zione passa per l’alimentazione e le tecniche di rilassamento e le cure possono essere sia natu­ rali sia tradizionali. 50 cose che potete fare oggi per combattere i’emicrania W. Green Vallardi Soffrite di gravi cefalee, a volte con nausea e disturbi visivi? I vo­stri attacchi du­rano un gior­ no intero o an­ che più? Se la ri­ sposta è sì, in questo libro potrete tro­vare 50 consigli utili per sconfig­ gere l’emicrania per sempre. 43 Mal di testa: tutte le novità quindi, il costo è a totale ca­ rico del malato. Il ginkgo biloba per i più piccoli Anche per le cefalee del bam­ bino c’è un’importante notizia da segnalare: l’efficacia del ginkgobilide b, un derivato del ginkgo biloba, un rimedio di origine naturale (che si tro­ va sotto forma di compresse). Già uno studio italiano aveva dimostrato che agisce con­ trastando l’azione della Paf, una sostanza che stimola tacchi improvvisi, violentis­ simi, tan­to che è definita an­ che ce­falea da suicidio. Proprio per­ché il dolore raggiunge il mas­simo dell’intensità in brevissi­mo tempo, la cura do­ vrebbe es­sere altrettanto rapi­ da e of­frire immediato sollievo. «I pochi presidi d’emergenza in grado di farlo, come le ina­ lazioni di ossigeno puro, si so­ no dimostrati di poca ma­neg­ gevolezza, a discapito di u­na normale conduzione di vi­ta del malato» spiega l’e­sperto. Lo spray nasale, invece, offre ra­ pidità d’azione, efficacia e permette una maggiore ade­ renza alle cure. È stato dimo­ strato che è efficace già 15 minuti dopo la somministra­ zione e 30 minuti dopo l’assun­ zione e che oltre il 47 per cen­ to dei malati di cefalea a grap­ polo episodica ottiene sollievo dal dolore. Il farmaco è dispo­ nibile in Italia, ma in fascia C, Il nuovo studio sull’emicrania emiplegica familiare L’emicrania emiplegica familiare è una rara for­ ma ereditaria di emicrania, in cui la crisi è pre­ ceduta da aura, associata a una semiparalisi temporanea o ad altri disturbi motori. Un gruppo di ricercatori dell’Unità di neurogenomica del Centro di genomica traslazionale e bioinforma­ tica del San Raffaele di Milano, recentemente aveva dimostrato che questa malattia è dovuta 44 a mutazioni del gene ATP1A2. Ora questi stes­ si ricercatori, in collaborazione con l’Istituto di neuroscienze del Cnr di Pisa, hanno modificato in laboratorio alcuni topi, inserendo la mutazio­ ne del gene ATP1A2 responsabile dell’emicra­ nia emiplegica familiare. Questo permetterà di studiare meglio i meccanismi della malattia e, forse, di individuare una cura mirata. i neuroni del cervello a invia­ re segnali do­lorosi al sistema nervoso cen­trale, innescando l’emicrania. Ora un nuovo stu­ dio condotto da un gruppo di autori italiani e statunitensi apre nuovi scenari. «Lavoran­ do a stretto contatto con il gruppo dell’Università di Memphis (Usa) diretto da Frank Andrasik, due nostre ricercatrici, Licia Grazzi e Su­ sanna Usai, hanno visto che questa sostan­za agisce an­ che sul glutammato, il prin­ cipale neurotrasmettitore ec­ citatorio del siste­ma nervoso centrale, implicato nei mecca­ nismi che scatenano l’attacco emicranico» dice il professor Bussone. Il ginkgobilide b ha dimostrato di essere in grado di prevenire la comparsa di attacchi di emi­crania in ra­ gazzi e ragaz­ze con età compresa fra 11 e 15 anni, riducendone anche la fre­ quenza da oltre 11 giorni al mese a poco più di tre. Può aumentare il rischio di ictus Dagli ultimi studi sono emer­ se importanti informazioni anche sulle comorbilità (pre­ ­senza contemporanea di altre malattie) dell’emicrania. In particolare, si è visto che in alcuni casi essa può aumenta­ re il rischio di ictus. «Le ricer­ che più recenti confermano quello che sospettavamo da tempo: le giovani donne che soffrono di emicrania con aura hanno un rischio più ele­ vato di avere un ictus. Questa maggiore vulnerabilità, però, riguarda solo le donne che fu­ mano, assumono contraccettivi orali e presentano alcune alte­ razioni congenite della crasi ematica (il rapporto tra i vari elementi del sangue). Oltretut­ to sembra che l’assunzione della pil­lola aumenti il nu­ mero delle crisi. Per questa ragione, è importante valutare con at­tenzione il metodo anti­ concezionale più adatto alle donne che fumano e soffrono di emicrania con aura» chiari­ sce il professor Bussone. Anche la personalità incide Un altro settore di ricerca pro­ mettente è quello che indaga la personalità delle persone con emicrania. Ricerche recenti, in­fatti, hanno evidenziato che il comportamento dell’indivi­ duo influenza l’andamento del­ la malattia e la risposta ai trat­ tamenti. «Alcuni studi effettua­ ti con l’uso della Risonanza ma­gnetica funzionale, han­ no dimostrato che il carattere del paziente e il suo modo di affrontare la malattia si tradu­ cono in risposte cerebrali differenti. Ora dobbiamo ca­ pire come agisce esattamente la personalità sulla cefalea e come questo possa essere uti­ lizzato per migliorare le condi­ zioni del malato» conclude il professor Bussone. Silvia Finazzi GLI INDIRIZZI Bologna Centro cefalee, Dipartimento scienze neurologiche, Università degli studi, tel. 051/2092990. Messina Centro di riferimento regionale per la diagnosi e terapia delle cefalee, A. O. U. Policlinico G. Martino, tel. 090/2212956. Milano Centro per la diagnosi e cura delle cefalee e delle algie cranio facciali, Istituto neurologico Besta, tel. 02/70631911. Napoli II divisione di neurologia, Seconda Università degli studi, tel. 081/5665090. Roma Unità per la diagnosi e la terapia delle cefalee e del dolore, Dipartimento di scienze neurologiche, motorie e sensoriali, Irccs San Raffaele, tel. 06/52255225. I centri citati sono una libera scelta redazionale ABCDizionario Ipotalamo: struttura del sistema nervoso centrale situata nel cervello. Nervo vago: nervo del cranio. Nervo occipitale: nervo che parte dalla colonna verte­ brale e raggiunge la regione occipitale del cranio. Neurotrasmettitore: sostanza in grado di mediare la trasmissione degli impulsi nervosi. Risonanza magnetica funzionale: esame che permet­ te di valutare la funzionalità delle diverse parti del cervello. 45