Principi di ingegneria elettrica Lezione 6a Analisi delle reti resistive Analisi delle reti resistive L’analisi di una rete elettrica (risoluzione della rete) consiste nel determinare tutte le correnti incognite nei rami e tutti i potenziali incogniti ai nodi allo scopo di descrivere istante per istante il funzionamento della rete. In linea generale una rete si risolve operativamente con un sistema di equazioni che legano funzionalmente le variabili. Le tecniche risolutive sono approntate per l’individuazione del più piccolo insieme di equazioni (e/o alla loro più semplice formulazione) sufficienti a ricavare tutte le variabili incognite. Analisi delle reti resistive Questa rete presenta 4 nodi e 5 lati . Per risolvere la rete si può procedere: con il calcolo dei valori equivalenti delle resistenze (per combinazioni serie-parallelo) per poi applicare la regola del partitore di tensione e/o del partitore di corrente oppure calcolare le cadute di tensione su ciascun componente man mano che si determinano le correnti nei rami. Più in generale si possono fare le considerazioni seguenti. Analisi delle reti resistive La rete presenta 5 lati e quindi una corrente e una tensione incognite per ciascuno di essi, per un totale di 10 variabili incognite. Per 3 dei 4 nodi si può applicare la LKC. Alle 2 maglie si può applicare la LKV. Per ciascun lato si applica la relazione costitutiva. Si ottiene un sistema di 10 equazioni in 10 incognite che risolve la rete. Le equazioni espresse dalle LKC e LKV sono sempre lineari. Le relazioni costitutive dipendono invece dai componenti e sono lineari per le resistenze ohmiche e in generale per i parametri lineari. Topologia dei circuiti elettrici Un circuito elettrico è un insieme connesso di bipoli generatori e utilizzatori. La topologia del circuito è descritta dal "grafo" e cioè da un disegno stilizzato in cui i diversi bipoli del circuito sono rappresentati da tratti che uniscono i nodi (punti di connessione tra i morsetti dei bipoli). Questi tratti, denominati lati del circuito, vengono numerati in successione. Anche i nodi vengono numerati a partire da un nodo qualsiasi cui si assegna il numero zero (nodo di massa). I grafi “connessi” sono privi di parti separate. Per studiare una rete occorre fissare le convenzioni di misura delle correnti e delle tensioni nei lati. Una volta scelta la convenzione di misura della corrente per ogni lato si otterrà un "grafo orientato”. Il teorema fondamentale delle reti elettriche Il teorema fondamentale delle reti elettriche afferma che una rete di l lati è risolubile: è possibile individuare le 2l incognite, corrispondenti alle tensioni e correnti di lato, avvalendosi delle equazioni linearmente indipendenti relative alle LKC e LKT e ai legami costitutivi. Se n sono i nodi della rete è possibile scrivere (n−1) equazioni indipendenti ai nodi basate sulla LKC. Considerando l'insieme di tutte le equazioni ai nodi si può osservare che la corrente di ogni lato, essendo quest'ultimo inserito tra due nodi, compare in due equazioni ma con segni opposti. Poiché la sommatoria delle equazioni ai nodi risulta nulla, si deduce che esse sono linearmente dipendenti. Il teorema fondamentale delle reti elettriche Escludiamo il nodo di massa e mettiamo in evidenza i lati che lo collegano con la parte restante della rete. Le (n−1) equazioni che si deducono dalla LKC per i nodi 1, 2 e 3 non possono più dare somma nulla, perché le correnti dei lati 1, 7 e 8 connessi con il nodo di massa compaiono una sola volta nel sistema di equazioni. Si può dunque affermare che tali (n−1) equazioni sono tra loro indipendenti. Il teorema fondamentale delle reti elettriche Dimostriamo ora che se a sono gli anelli di una rete planare è possibile scrivere (a−1) equazioni indipendenti agli anelli basate sulla LKT. Numeriamo gli anelli del grafo partendo da quello "esterno" cui assegniamo il numero zero orientandolo in senso antiorario. Orientiamo poi gli anelli interni in senso orario. Il teorema fondamentale delle reti elettriche Ogni lato del grafo fa parte di due anelli e viene percorso in senso opposto (nei due anelli) per cui la tensione ai sui capi compare con segni opposti nelle corrispondenti LKT dei due anelli. Conseguentemente la somma delle tensioni che compaiono nelle LKT di tutti gli anelli è nulla e questo indica che tali equazioni sono linearmente dipendenti. Il teorema fondamentale delle reti elettriche Escludiamo ora l'anello esterno e mettiamo in evidenza i lati che fanno parte contemporaneamente degli anelli interni e di quello escluso. Le tensioni di tali lati compariranno una sola volta nelle equazioni agli anelli interni e pertanto esse non potranno più avere somma nulla: si evince che (a−1) sono le equazioni agli anelli tra loro indipendenti. Il teorema fondamentale delle reti elettriche Albero: insieme di rami che unisce tutti i nodi senza formare maglie. Se l sono i lati della rete allora (a−1) = l-(n-1). Il teorema fondamentale delle reti elettriche Complessivamente per una rete ad l lati e quindi con 2l incognite (la corrente e la tensione di ogni lato) abbiamo a disposizione l equazioni corrispondenti ai legami costitutivi di ogni lato, n-1 equazioni indipendenti corrispondenti alla LKC ai nodi ed (a−1) = l-(n-1) equazioni indipendenti corrispondenti alla LKT agli anelli: il numero delle equazioni indipendenti 2l è pari quindi al numero delle incognite. Il teorema fondamentale propone un metodo di calcolo del tutto generale per la soluzione di una rete, ma risulta piuttosto oneroso perché richiede di valutare contemporaneamente tutte le correnti e le tensioni. rispetto ai metodi che consentono il calcolo di un numero più ridotto di incognite Esso comunque fornisce le indicazioni di base per tutti i metodi derivati (p.es. potenziali ai nodi, correnti cicliche) e consente la soluzione "a vista" delle reti più semplici. Regola generale di risoluzione delle reti Data una rete con n nodi e l lati si possono scrivere: n-1 equazioni linearmente indipendenti ai nodi (LKC) l-(n-1) equazioni linearmente indipendenti alle maglie (LKT) l relazioni costitutive relative ai lati Con questo insieme di relazioni si compone un sistema di 2·l equazioni in 2·l incognite che risolve la rete. Metodo dei potenziali ai nodi In una rete con n nodi, il potenziale elettrico di uno di essi viene assunto come riferimento per i potenziali nodali dei rimanenti n-1 nodi (di solito al riferimento viene assegnato arbitrariamente il valore zero). Applicando la LKC a questi n-1 nodi si ottiene un sistema di n-1 equazioni linearmente indipendenti. Se le correnti incognite (avendo presente che le correnti impresse dai generatori sono termini noti) vengono espresse come prodotto tensione×conduttanza, le equazioni presenteranno come incognite gli n-1 potenziali nodali riferiti al nodo “0”. Risolto il sistema, noti i potenziali nodali, la corrente di ciascun ramo della rete si calcola come prodotto tra la d.d.p. tra i nodi ai quali il ramo è connesso e la conduttanza del ramo stesso. Metodo dei potenziali ai nodi modalità operative Si fissa un nodo di riferimento: normalmente quello cui afferiscono il maggior numero di rami. Per ogni i-esimo nodo degli n-1 nodi indipendenti, considerati i rami ad esso afferenti, si applica la LKC. Posto che il lato li-j sia connesso ai nodi i e j, si sostituisce alla corrente il di ogni lato il prodotto vij·Gl (*) . Si ottengono n-1 equazioni negli n-1 potenziali nodali incogniti. (*) vij è la d.d.p. tra i nodi i e j; Gl è la conduttanza del lato li-j Metodo dei potenziali ai nodi La corrente viene espressa in funzione della tensione e della resistenza del bipolo i= Per ogni nodo si applica la LKC v a − vb = G( va − vb ) R − i1 + i2 + i3 = 0 − G1 ( va − vb ) + G2 ( vb − vc ) + G3 ( vb − vd ) = 0 Metodo dei potenziali ai nodi Metodo dei potenziali ai nodi Metodo dei potenziali ai nodi Metodo dei potenziali ai nodi Metodo dei potenziali ai nodi − 2 + i1 + i2 = 0 i1 + i2 = 2 − i1 − 3 + i3 = 0 − i1 + i3 = 3 Gb ( v1 − v2 ) + Ga v1 = I a − Gb ( v1 − v2 ) + Gc v2 = I b (Ga + Gb )v1 − Gb v2 = I a − Gb v1 + (Gb + Gc )v2 = I b G11v1 − G12 v2 = I1 G21v1 + G22 v2 = I 2 Metodo dei potenziali ai nodi Metodo dei potenziali ai nodi ispezione visiva Metodo dei potenziali ai nodi Metodo dei potenziali ai nodi La matrice dei coefficienti è sempre simmetrica Metodo dei potenziali ai nodi esempio Metodo dei potenziali ai nodi esempio Metodo dei potenziali ai nodi reti con generatori di tensione Metodo dei potenziali ai nodi reti con generatori di tensione 2 3 Metodo dei potenziali ai nodi reti con generatori di tensione Metodo dei potenziali ai nodi esempio 4V 4V Metodo dei potenziali ai nodi esempio Metodo dei potenziali ai nodi esempio v a − v c v a − vb + = iS R1 R2 v − vb vb − vc ⇒ − a + =0 R2 R3 nodo a − iS + i1 + i2 = 0 ⇒ nodo b − i 2 + i3 = 0 Poiché vc=0 e iS è un termine noto, si ottiene un sistema di 2 equazioni nelle due incognite va e vb, che in termini di conduttanze si scrive: va ⋅ G1 + (va − vb ) ⋅ G2 = iS − (va − vb ) ⋅ G2 + vb ⋅ G3 = 0 ⇒ va ⋅ (G1 + G2 ) − vb ⋅ G2 = iS ⇒ − va ⋅ G2 + vb ⋅ (G2 + G3 ) = 0 Metodo dei potenziali ai nodi esempio I1 = 10 mA I 2 = 50 mA R 1 = 1 kΩ R 2 = 2 kΩ R 3 = 10 kΩ R 4 = 2 kΩ nodo 1 nodo 2 nodo 1 v1 − 0 v1 − v2 v1 − v2 + + =0 R3 R1 R2 v − v2 v1 − v2 v2 − 0 − 1 − + + I2 = 0 R2 R3 R4 − I1 + (G1 + G2 + G3 ) ⋅ v1 − (G2 + G3 ) ⋅ v2 = I1 nodo 2 − (G2 + G3 ) ⋅ v1 + (G2 + G3 + G4 ) ⋅ v2 = − I 2 1.6 ⋅ 10 −3 v1 − 0.6 ⋅ 10 −3 v2 = 10 ⋅ 10 −3 v1 = −13.57 V − 0.6 ⋅ 10 − 3 v1 + 1.1 ⋅ 10 − 3 v2 = −50 ⋅ 10 − 3 v2 = −52.86 V i 1 = v1 ⋅ G1 = −13.57 mA Il segno “–” risultante per i1 indica che il verso effettivo è opposto a quello attribuito inizialmente in modo arbitrario. Elettrotecnica - Principi e applicazioni Giorgio Rizzoni Analisi nodale con sorgenti di tensione Elettrotecnica - Principi e applicazioni Giorgio Rizzoni In presenza di generatori di tensioni l’analisi nodale si svolge tenendo presente che i potenziali dei nodi connessi ai generatori sono variabili non più indipendenti, ma dipendenti. nodo b nodo c v a − vb vb − 0 vb − vc + + =0 R3 R1 R2 v − vc vc − 0 − iS = 0 − b + R3 R4 v a = vS − (G1 + G2 + G3 ) ⋅ vb − G3 ⋅ vc = G1 ⋅ vS − G3 ⋅ vb + (G3 + G4 ) ⋅ vc = iS Elettrotecnica - Principi e applicazioni Giorgio Rizzoni