Dolore Muscolare Domenico De Grandis Verona Dolore muscolare: • Elevata frequenza. La causa più frequente di visita medica:Salaffi F, De Angelis R, Stancati A, Grassi W: Health-related quality of life in multiple musculoskeletal conditions: a cross-sectional populationbased epidemiological study. II. The MAPPING study. Clin Exp Rheumatol 2005; 23: 829–39.) • Spesso associato a fatica o ad intolleranza allo sforzo. • Variabile associazione a sensazione di movimenti muscolari o crampi. • Frequente a riposo, talora legato alla attività. Le caratteristiche fondamentali del dolore muscoloscheletrico sono • dolore profondo locale e spesso contemporaneamente riferito a strutture somatiche distanti • iperalgesia dei tessuti profondi (generalizzata e localizzata) • Frequente transizione da dolore acuto a dolore cronico • alterata funzione muscolare, spesso l’attivazione muscolare può generare dolore o cambiare le caratteristiche. Differenza soggettiva tra dolore muscolare e dolore cutaneo Dolore muscolare • Poco localizzato • La stimolazione elettrica evoca un solo dolore • Dolore sordo, tipo costrittivo o lancinante • Tende ad essere facilmente riferito in altre sedi • Mal tollerato Dolore cutaneo • Bene localizzato • La stimolazione elettrica induce un diolore immediato ed uno più tardivo • Dolore da bruciatura, tagliente o tipo scottatura • Resta locale • Facilmente ed affettivamente ben sopportato La sensazione del dolore muscoloscheletrico è generata dall’attivazione dei nocicettori muscolari polimodali di gruppo III (fibre Ad) e gruppo IV (fibre C) Tremore a genesi muscolare o clono da fatica Danno e dolenzia muscolare Un esercizio incongruo stimola una sequenza di eventi: • • • • Riduce la performance Causa danno ultrastrutturale Inizia una reazione infiammatoria Causa dolore muscolare tardivo Danno muscolare/Riparazione • Il danno avviene in genere durante l’allungamento (esercizio eccentrico) • Punto critico in genere il sarcolemma (Stria Z) (streaming), T-tubule/SR, citoscheletro • Segue un danno da reazione infiammatoria • Gonfiore muscolare • Più intenso sulle fibre rapide • Riparazione dopo il terzo giorno Z-line streaming Danno fibre muscolari a livello di membrana Danno sarcolemmatico Relazione con l’aumento del CK Elastic filaments only linking thick filaments Total tension is 80% of maximal tension; sarcomere is on descending limb of length-tension relation. Popping-Sarcomere Hypotheses Additional elastic element When half of sarcomere is overstretched, tension is increased on additional elastic element, which increases passive tension. Proske & Morgan, J Physiol, 2001 In sintesi I recettori possono essere attivati da stimoli meccanici potenti (es. crampi), da un sovraccarico meccanico persistente o da un trauma. Una lesione di membrana, più raramente fattori già in circolo possono, liberare sostanze infiammatorie ed algogene: Bradikinina, Serotonina, Prostaglandine. Due attivanti chimici sono particolarmente importanti : ATP ► recettore P2X3 ioni idrogeno ► TRPV1 e canale ionico acido-sensibile Caratteristiche cliniche • dolore profondo diffuso nel muscolo, dolore riferito a strutture somatiche distanti, e modificazioni non deficitarie della sensibilità superficiale e profonda nelle aree dolenti. • difficile differenziare il dolore che origina dai muscoli da quello che origina dalle altre strutture somatiche profonde, come tendini, legamenti, ossa, articolazioni e relative capsule. “Quantitative Sensory Tests” nel dolore muscoloscheletrico • L’algometria pressoria è la tecnica quantitativa più comunemente utilizzata per misurare la dolorabilità nelle strutture miofasciali e nelle articolazioni • Una riduzione della soglia pressoria del dolore o un aumento dello “score” delle risposte dolorose quando vengono valutate molte sedi è indice di iperalgesia diffusa. • L’applicazione ripetuta di impulsi dolorosi può essere usata per indagare l’integrazione, sommazione temporale ed il coinvolgimento dei recettori centrali NMDA. Dolore muscolare sperimentale •Sostanze •Farmaci: Capsaicina; Bradikinina; 5-HT; KCl; Acido L-ascorbico, Ipertoniche. •Sostanza P e CGRP: Iniezioni intramuscolo non inducono dolore •La stimolazione elettrica non è in grado di indurre dolore. •Ischemia: Sostanze algesiche e non il lattato. •I riflessi assonali estendono l’area algica. •Dolore tardivo da iperattività. •Meccanismo del dolore : Attivazione dei nocicettori? Acidificazione ? Cause più frequenti di dolore muscolare • Traumi. • Dolore muscolare ad insorgenza tardiva, compresi i dolori da elevato numero di crampi • Contratture di diversa genesi • Fibromialgia. • Sindromi da iperattività muscolare (crampi, m. di Parkinson etc.) • Sindromi da “lassità legamentosa”. • Miopatie. •Dolore muscolare ad insorgenza tardiva •Aspetti clinici •Insorgenza Lavoro eccentrico (corsa in discesa) Sforzo prolungato inabituale •Andamento temporale Insorgenza 12-48 ore dopo l’esercizio Picco: da 1 a 3 giorni Durata; sino a 1 settimana Regressione spontanea senza reliquati •Sintomi Dolore e mialgie alla compressione muscolare: Maggiore con il muscolo attivo, che non a riposo. Debolezza transitoria legata al dolore •Aspetti laboratoristici •CK: aumentato, superiore ai livelli base. •Lattato talvolta aumentato nelle prime 24 ore. •Istologia muscolare Edema fibre muscolari, necrosi sparse. Infiltrati infiammatori dopo alcuni giorni. Pressione intramuscolare elevata. Anomalie strutturali stria Z •Il dolore sembra associato alla liberazione di glutammato nel muscolo. Danno muscolare indotto dall’esercizio • L’estensione del danno è più legato alla lunghezza del muscolo rispetto alla forza ed alla velocità. • Le fibre deboli sono stirate di più e sopra la loro possibilità e perciò si danneggiano per prime (Morgan, 1990) Stadi del danno muscolare 1. Durante l’esercizio: Danno muscolare (stiramento) meccanico comporta: – Danno sarcolemma – Danno R.S. – Danno miofibrillare – Ingresso di Ca2+ 2. Dopo l’esercizio: La risposta infiammatoria Incremento intracellulare Ca2+ • Attivazione proteasi – Danno proteine del citoscheletro • Attivazione fosfolipasi – Generazione di radicali liberi – Danno membrabna plasmatica Dolore da contrattura Possiamo sintetizzarlo dal punto di vista clinico in: -Può risultare la conseguenza dell’ingresso di calcio nel dolore lesionale Può essere di origine ischemicometabolica: Claudicatio vascolare , crampi ?, miopatie metaboliche, sindromi compartimentali (in genere di breve durata, salvo comparsa di mionecrosi). - Contratture spontanee • Distrettuali: sporadiche o ricorrenti • Diffuse strettamente o parzialmente legate alla attività • Migranti ECOTRIDIMENSIONALE Dolore locale: diagnostica Miositi focali Dolore muscolare pluridistrettuale • Diagnostica facilitata in presenza di altri segni clinici miopatici. • Ruolo del CK • Ruolo EMG • Ruolo NMR • PET muscolare • NIRS Valutazione clinica e strumentale • Sede e intensità del dolore. • Ruolo della fatica e del movimento e del riposo notturno. • Presenza e caratteristica dei movimenti involontari. • Sudorazione, acrocianosi e tachicardia. • Soglia clinica al crampo. • Valori di CK a riposo e dopo terapia. • EMG pluridistrettuale. • Polisonnografia • Valutazioni vegetative e sensitive • Biopsia Muscolare The role of muscle biopsy in investigating isolated muscle pain. Filosto M, Tonin P, Vattemi G, Bertolasi L, Simonati A, Rizzuto N, Tomelleri G. • 240 soggetti. Es. Istologico, immunoistochimico per • • • • • • distrofina e proteine correlate, CIM tipo I analisi biochimica della via glicolitica e della catena mitocondriale. 51.6% anormalità miopatiche aspecifiche; 19% con segni specifici miopatia centronucleare, , central core disease, myopatia con aggregati tubulari or con fibre trabecolate o con alterazione della distribuzione del tipo di fibre 20% alterazioni della catena respiratoria ma solo una con miopatia mitocondriale 2.4% miopatie metaboliche (deficienza di fosforilasi o fosfofruttochinasi) 19% biopsia normale 7% pattern neurogeno; Comportamento disomogeneo del dolore nelle malattie muscolari • Alcune miopatie sono più frequentemente coinvolte: PROM , Miopatia con aggregati tubulari, Distrofia FSO etc. Dolore muscolare e temperatura • Il muscolo ha un ruolo nella regolazione termica • La circolazione locale è autoregolata • Su questa agiscono impulsi centrali neuronali e chimici Eur J Appl Physiol. 2009 Dec 1. [ Multiple thermoregulatory effectors with indidependent central controls. McAllen RM, Tanaka M, Ootsuka Y, McKinley MJ. Freddo e Muscolo Regolazione termica Dolori muscolari ed ipotermia parossistica Sciarpa di lana o ghiaccio? Modificazioni metaboliche delle fibre muscolari. • Possono espletarsi elettivamente su un tipo di fibre. • Portano a necrosi a carattere acessuale o nella fase avanzata della malattia. • Talvolta modificano solo i processi di contrazione e decontrazione muscolare. In questi casi risulta poco informativo l’emg tradizionale ed anche l’esame istochimico. Malattia di Brody Dolori muscolari e miokimie: • Miochimie associate a Dolori muscolari intensi, spesso localizzati e persistenti, accentuati dalla fatica. • Acrocianosi, tachicardia. Dolore muscolare da intolleranza stazione eretta • EMG : normale o con PUM di piccola ampiezza, raro il riscontro di miochimie. • CK nella norma. • Rapido affaticamento. • Tachicardia ortostatica Conclusioni • I confini delle malattie muscolari algiche non è ancora ben definito, in particolare sul versante delle contratture e sulla relazione danno e dolore. • Le metodologie di approccio non devono limitarsi agli esami tradizionali, ma utilizzare le nuove metodologie e test di affaticamento. • In presenza di una sintomatologia diffusa e persistente utile “tenere legato” il paziente per riuscire a documentare elementi obiettivi: miochimie, crampi, contratture, disordini vegetativi. • Dai dati obiettivi e valorizzando successi ed insuccessi terapeutici percorrere un iter diagnostico razionale.