LAM biologia e musica L’influenza della musica sulle cellule di lievito Docenti responsabili: Laura De Biasio e Francesca Dellea Autore: Lisa Branca Liceo di Locarno 2013/2014 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 1. ABSTRACT 4 2. PREMESSE 5 3. INTRODUZIONE 3.1 L’Effetto Mozart 3.2 La musica 5 7 4.CARATTERISTICHE DELL’ORGANISMO 4.1 Introduzione 4.2 Caratteristiche principali 4.3 Metabolismo cellulare eucariote 4.3.1 L’energia libera di Gibbs 4.3.2 ATP (adenosina trifosfato) 4.3.3 ATP: una molecola che permette alle reazioni non spontanee di avvenire 4.3.4 Respirazione cellulare e fermentazione 4.3.5 Condizioni di coltura per le cellule di lievito 4.3.6 La glicolisi 4.3.7 La fermentazione 4.3.8 Il destino del piruvato dopo la glicolisi 4.3.9 Coenzimi NAD+-NADH 4.3.10 Meccanismo di reazione del complesso NADH-NAD+ 9 9 11 11 12 14 14 15 16 18 20 21 22 5. PARTE SPERIMENTALE 5.1 Premessa 5.2 Metodologia e condizioni di coltura 5.2.1 Determinazione della torbidità della coltura 5.2.2 La legge di Lambert-Beer 5.2.3 Il colorimetro 5.2.4 L’influenza del saccarosio sulla tramittanza 5.2.5 Determinazione della mortalità cellulare 5.2.6 Aggregazione cellulare in una coltura 5.2.7 Il blu di tripano 5.2.8 La camera di Neubauer 5.2.9 Come usare la camera di Neubauer per il conteggio cellulare 5.2.10 Il saccarosio 5.2.11 Determinazione della concentrazione ideale di saccarosio 5.2.12 L’influenza della musica sulla coltura 5.2.13 La massa di una cellula di lievito 5.2.14 Calcolo della biomassa 5.2.15 Determinazione della CO2 e dell’etanolo prodotti 5.2.16 Determinazione del valore di pH 5.2.17 Il valore di pH 5.3 Risultati 2 24 24 25 26 27 27 28 29 31 32 33 33 34 35 36 37 38 39 39 40 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3.1 Massa di una cellula di lievito 5.3.2 Risultati inerenti la biomassa della colture in assenza di musica 5.3.3 Crescita di una coltura in presenza di musica 5.3.4 Andamento di una coltura con esposizione alla musica 5.3.5 Esperimento di controllo 43 44 45 48 53 6. CONCLUSIONI 58 7. BIBLIOGRAFIA 59 8. GLOSSARIO 60 9. RINGRAZIAMENTI 63 3 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 1. ABSTRACT Si parla sempre di più di utilizzo della musica in varie terapie curative; anche se la sua efficacia come terapia alternativa non è ancora scientificamente provata, la scienza ha invece dimostrato che la musica ha molteplici effetti sulla sfera emotiva dell’uomo, ne influenza per esempio l’umore, la concentrazione e anche le capacità cognitive. Lo scopo di questo LAM consiste nel dimostrare se e quanto la musica riesca ad influenzare la produzione di CO2 ed etanolo (fermentazione alcolica) da parte di cellule di lievito (Saccharomyces cerevisiae). Questo lavoro, preceduto da un’introduzione teorica sulle caratteristiche fisiche e biochimiche delle cellule di lievito, si basa principalmente su dati sperimentali ottenuti in laboratorio, i quali andranno ad analizzare scientificamente l’influenza della musica sulla crescita cellulare. Grazie a questo lavoro ho avuto la possibilità di approfondire temi interessanti inerenti al metabolismo delle cellule di lievito e alle tecniche di laboratorio usate per la parte sperimentale, ciò mi ha fatto rendere conto delle difficoltà che possono sorgere da lavori di questo tipo; nonostante ciò gli esiti degli esperimenti hanno dimostrato che la musica ha un’influenza sulla crescita cellulare. Questa relazione tra musica e metabolismo avvalora le ipotesi degli studi che vedono la musica come una soluzione applicabile a vari campi. 4 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 2. PREMESSE La mia idea, una volta a conoscenza di essere stata inserita nel LAM di biologia e musica, era sin dal principio di svolgere un lavoro di tipo sperimentale. La possibilità di svolgere un LAM di questo genere ha suscitato un forte interesse in me, in quanto interessata, oltre che alle materie scientifiche, agli esperimenti in laboratorio e alla possibilità di svolgere un lavoro diverso dagli altri, in cui poter inserire qualcosa di pratico e originale. Il seguente LAM è stato frutto di un lavoro che si è rivelato essere, come molti lavori di questo tipo, più complicato e problematico di quanto avessi previsto, ma che alla fine, spero, ha comunque portato risultati che mi permetto di reputare abbastanza interessanti, nonostante appunto i problemi tecnici e logistici emersi. Se non altro quest’esperienza, anche se non ho potuto avere tutti i dati che avevo previsto di ottenere, mi ha dato modo di immedesimarmi, anche se solo per un’infima parte suppongo, nell’arduo ruolo del ricercatore, il quale si vede spesso costretto a investire un sacco di tempo a sperimentare e tentare nuove pratiche, non sempre ottenendo gli esiti sperati. 3. INTRODUZIONE Innanzitutto è necessario spiegare perchè si è deciso di svolgere un LAM di questo tipo; come già annunciato, gli studi sulla musica e sulla sua capacità di condizionare l’uomo a livello biochimico sono sempre più frequenti e i risultati mostrano sempre di più quanto l’organismo umano non sia indifferente all’esposizione della musica. 3.1 L’Effetto Mozart L’Effetto Mozart è una teoria elaborata attorno agli anni ’90; essa mette in relazione la capacità intellettiva dell’uomo con la musica di Wolfgang Amadeus Mozart, con l’ipotesi che la musica classica possa avere degli effetti performanti sulle capacità cognitive delle persone. Più recentemente questi esperimenti sono stati praticati, non più solo sull’influenza della musica classica sull’uomo, ma anche sui vegetali. I risultati, anche se tutt’ora non sono accertati al 100%, mostravano che la musica di Mozart influiva positivamente sulla germogliazione delle sementi; in particolare si è notato che i semi sottoposti a musica germogliavano più rapidamente rispetto a quelli che germogliavano in assenza di musica. Inoltre, successivamente è stato fatto anche un paragone tra musica classica e musica heavy metal, per vedere se i risultati ottenuti sul effetto Mozart fossero realmente attribuibili alla musica classica. Gli esiti dell’esperienza furono che le piante sottoposte alla musica heavy metal crescevano in direzione opposta alla direzione di provenienza della musica, le piante sottoposte alla musica di classica invece crescevano in direzione della provenienza della musica. Il lievito è una cellula di tipo eucariote, esattamente come quella umana, dunque vi è una certa affinità tra le nostre cellule e quelle di lievito, questa similitudine strutturale permette di paragonare in maniera più efficiente i risultati ottenuti con le cellule di lievito adattandoli alle cellule umane. Il lievito inoltre è un tipo di cellula facile da coltivare e che si riproduce velocemente. Non richiede ambienti o condizioni particolari in cui svilupparsi, per tali ragioni è considerato il modello universale di cellula eucariote da coltura in vitro. 5 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Ciò che si andrà a verificare in questo lavoro si basa su un articolo della Metabolomics1, il quale ipotizzava gli effetti che la musica poteva avere sulle colture di cellule di lievito; ne influenzava il metabolismo, aumentandone il tasso di fermentazione. Gli esperimenti che seguiranno sono stati svolti in ambiente anaerobico. Questa scelta è stata posta al fine di limitare al minimo le possibili variabili di cui tenere conto durante l’esperimento; l’ambiente aerobico infatti comporta la respirazione cellulare come via metabolica la quale è molto più complicata della fermentazione. Inoltre in un ambiente aerobico ci sono molti più fattori in gioco, i quali complicano gli esperimenti in laboratorio, rischiando anche di influenzarne gli esiti e di falsare i risultati ottenuti. 1 http://link.springer.com/article/10.1007/s11306-011-0360-x 6 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 3.2 La musica È scientificamente provato che la musica influenzi non solo la sfera emotiva umana ma anche l’attività cellulare svolta nel nostro organismo, per tali ragioni è sempre più utilizzata anche nelle terapie curative, soprattutto in campo neurologico e psichiatrico 2. In tale ambito si è inequivocabilmente dimostrato che il suono influisce sulla struttura fisica e sull'energia delle cellule, distruggendo le cellule del cancro. Il ricercatore, compositore e musicoterapeuta Fabien Maman, per esempio, ha stabilito delle correlazioni tra note musicali e i punti dell'agopuntura nell'applicazione in biologia cellulare. Le conclusioni dei suoi studi, svolti nell’università parigina di Jessieu, mostravano che il suono provocava sempre un cambiamento notevole nelle cellule e nei loro campi magnetici. I risultati dei suoi esperimenti vengono espressi nel modo seguente: “Durante gli esperimenti si è notato che in assenza di suono le cellule sul vetrino tendevano ad espandersi nel tentativo di aderire al supporto ma, a differenza della condizione di presenza di suono, la crescita cellulare era più limitata. Senza suono infatti il diametro esterno delle cellule era compreso tra i 10 e gli 11 millimetri, mentre con il suono esso oscillava tra gli 11 e i 19 millimetri. Sotto l'influsso del suono la cellula in pratica raddoppiava di volume; in assenza di suono invece essa non raggiungeva tali dimensioni neppure dopo 45 minuti in cui il diametro misurava solo 14 millimetri.”3 Fig 1, cellule cancerose in assenza di suono4 Fig 2, cellule cancerose in presenza di suono 5 Recenti studi, affermano ulteriormente che le alte e basse frequenze sonore influenzano la crescita cellulare e la produzione di biomassa. 2 http://brainfactor.it/index.php?option=com_content&view=article&id=312:cervello-e-musicoterapia-brainfactor- intervista-livio-bressan&catid=22:le-interviste-di-brainfactor&Itemid=13 3Citazione 4Figura 5Vedi tratta dall’articolo pubblicato sul sito www.amadeux.net/ tratta da www.amadeux.net nota 34 7 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Secondo tali ricerche, nell’esempio specifico del lievito, la musica, grazie alle sue frequenze, sarebbe in grado di modificare il metabolismo basale cellulare, aumentando la crescita cellulare della coltura di lievito. Sottomettendo delle colture di Saccharomyces cerevisiae alla musica si vuole dimostrare se essa influenza la crescita cellulare e in quale quantità. La musica scelta, tra i vari generi, è stata quella classica; si è deciso per la Sinfonia 40 di Mozart, in quanto Mozart è stato già frequentemente utilizzato in altri esperimenti del settore analogo. Un esempio noto è l’Effetto Mozart sui vegetali (vedi pagine precedenti). 8 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 4. CARATTERISTICHE DELL’ORGANISMO 4.1. Introduzione Esistono numerosi generi e specie di cellule di lievito. Alcuni tipi, come la Candida albicans, possono causare infezioni nell'uomo, quella comunemente conosciuta è la candidosi. Un altro lievito, la Malassezia pachidermatis, è causa di dermatite e otite nel cane e nel gatto. Le cellule protagoniste di questo lavoro sono i Saccharomyces cerevisiae, comunemente conosciute come cellule di lievito; esse sono entrate nella vita degli uomini da una considerevole quantità d’anni. Il lievito è stato il primo sistema di lievitazione usato dall’uomo; fin dai tempi degli antichi egizi infatti se ne faceva uso e viene tuttora utilizzato per innumerevoli attività culinarie, sia in ambito casalingo sia in ambito professionale. I Saccharomyces cervisiae, sono funghi unicellulari. Si tratta della specie di lievito più importante nell'ambito dell'alimentazione umana e il suo utilizzo è noto per la panificazione e la produzione di birra e vino. È infatti presente nelle purine, contenute nella superficie degli acini d’uva. 4.2. Caratteristiche principali Le cellule di Saccharomyces cerevisiae (vedi fig.3) hanno una forma ovale/ellitica e un diametro di 5-10 µm. Si riproducono attraverso un processo di gemmazione, ovvero un tipo di riproduzione asessuata. Dal peduncolo di una cellula si sviluppa un’escrescenza che, una volta separatasi da esso, diventerà un nuovo organismo del tutto uguale alla cellula madre; tale riproduzione avviene senza ricombinazione genetica. Il tempo di generazione di nuove cellule è di circa due ore. La coltura mostra dunque cellule del tutto identiche facilitando lo studio del ciclo cellulare, ma, in quanto eucariote, presenta la complessità della struttura interna di piante, animali e protisti, anche essi eucarioti. Fig. 3, cellule di lievito viste al microscopio elettronico 6 6 http://www.torinoscienza.it/multimedia/lievito_9867 9 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 4.3 Il metabolismo cellulare eucariote Definizione: Insieme delle reazioni chimiche che avvengono in una cellula o in un organismo pluricellulare. Esso comprende tre settori: catabolismo, ovvero l’insieme delle reazioni di demolizione delle molecole, anabolismo; insieme delle reazioni di sintesi delle macromolecole e metabolismo energetico in cui l’energia liberata dalle reazioni è usata per produrre ATP, che fornisce l’energia necessaria per far avvenire le reazioni anaboliche 7. Fig. 4, cellula eucariote 8 La fig. 4 rappresenta la struttura interna di una qualsiasi cellula eucariote. Il nucleo è sede del DNA cellulare, si tratta di una struttura caratteristica della cellula eucariote. Mitocondri, reticolo endoplasmatico, apparato di Golgi e lisosomi sono organelli, anche questi presenti solo nelle cellule di tipo eucariote. Nel mitocondrio avviene, in presenza di ossigeno, la respirazione cellulare o, in sua assenza, la fermentazione. Si tratta di processi indispensabili per la crescita cellulare e la sua sopravvivenza. Grazie ad essi si ottiene una molecola organica vitale per le cellule: l’ATP, di cui si parlerà nei capitoli successivi. 7 Lilia Alberghina, Franca Tonini, Biologia Fondamenti e nuove frontiere, Arnoldo Mondadori Scuola, 2005. 8http://www.difossombrone.it/microbiologia/main04eucariote_procariote.htm 10 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Il reticolo endoplasmatico, suddiviso in liscio e rugoso, è un organello composto da sacche collegate l’una con l’altra, all’interno di esse troviamo numerosi enzimi. Il reticolo endoplasmatico è un organello polifunzionale; il reticolo endoplasmatico liscio (R.E.L) ha una funzione prevalentemente di sintesi lipidica e detossificazione da sostanze nocive. Il reticolo endoplasmatico rugoso (R.E.R), così chiamato per la presenza di ribosomi sulla sua membrana, ha una funzione nella sintesi proteica, in quanto rielabora i peptidi neoformati dai ribosomi all’interno di sacche cave contenenti numerosi enzimi, inglobandoli in vescicole che verranno inviate all’apparato di Golgi, un altro organello composto anch’esso da sacche ripiegate e contenenti enzimi, ma senza ribosomi legati alla membrana, qui le vescicole contenenti peptidi modificati, tramite ulteriori modifiche da parte di enzimi, diverranno proteine complete pronte ad essere usate o esocitate dalla cellula. I ribosomi, presenti anche nelle cellule di tipo procariote (monere), sono strutture molecolari che partecipano alla sintesi proteica (traduzione). Esistono due tipi di ribosomi: liberi nel citoplasma o legati alla membrana. 4.3.1 L’energia libera di Gibbs Quando si parla di metabolismo si parla principalmente di reazioni chimiche. A tale scopo può risultare interessante capire cosa permette a queste reazioni indispensabili alla vita di avvenire. Non tutte le reazioni sono spontanee; in un sistema chimico infatti l’energia si trova sotto forma di energia di legame, quando questi legami si rompono rilasciano energia, quando la reazione in un dato sistema termina si ha un’energia di legame finale, che può essere maggiore o minore di quella iniziale. Quando l’energia finale di legame è minore di quella iniziale significa che il sistema ha perso energia, la reazione risulta pertanto spontanea, ne sono un esempio la formazione dell’ATP (vedi pagine successive). In caso contrario; se l’energia finale è maggiore di quella iniziale, ovvero il sistema assorbe energia sotto forma di calore, significa che la reazione non è spontanea. L’energia libera di Gibbs, espressa con il simbolo G, è una funzione di stato che descrive la quantità di energia disponibile in un determinato luogo e fa parte di uno dei tre pilastri portanti della termodinamica, i quali descrivono le variazioni di energia che si verificano in una data reazione. L’energia libera di Gibbs dipende da una serie di fattori quali entalpia (△H), entropia (△S) e Temperatura (T). Essa viene descritta secondo la seguente equazione: Se la variazione di energia libera di Gibbs in una reazione risulta negativa (△G<0) la reazione avverà in maniera spontanea. Se la reazione procede con un’energia libera di Gibbs positiva (△G>0) allora la reazione non sarà spontanea, tuttavia potrà comunque avvenire nel caso in cui le venga fornita la giusta energia; accoppiandola per esempio ad altre reazioni spontanee. Infine, quando l’energia libera di Gibbs risulta nulla in un sistema (△G = 0), significa che la reazione è già avvenuta ed il sistema è all'equilibrio. 11 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Per permettere ad una reazione di avvenire bisogna dunque avere △G<0, in modo che la reazione risulti spontanea, questo dipenderà strettamente dai valori di entalpia ed entropia, da cui △G dipende. Un tipo di reazione spontanea è ad esempio la combustione, una reazione non spontanea può essere per esempio l’elettrolisi. Nell’esempio specifico della fermentazione alcolica il passaggio da glucosio a piruvato è una reazione esoergonica, la quale libera 2 molecole di ATP; in complesso ha un delta △G = -29,6 KJ /mol, si tratta dunque di una reazione spontanea. 4.3.2 ATP (adenosina trifosfato) L’ ATP (fig. 5) è una molecola che viene costantemente idrolizzata e rigenerata in modo da garantire un’efficiente fornitura di energia libera di Gibbs, che viene messa a disposizione nella reazione, al metabolismo cellulare. Si tratta di uno dei reagenti necessari per la sintesi dell’RNA, l'accoppiamento della reazione di idrolisi dell'ATP, con altre reazioni non spontanee, permette la sintesi di biomolecole o la loro degradazione (anabolismo e catabolismo), per queste ragioni si può affermare che questa importantissima molecola sia alla base di ogni processo metabolico. Esso viene idrolizzato ad ADP (adenosina difosfato) che viene riconvertito in ATP mediante vari processi (vedi fig. 6). ! ! 9 Fig. 5, molecola di ATP 9 CAMPBELL REECE-TAYLOR-SIMON-DICKEY, Biologia, secondo biennio e quinto anno. 12 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Fig. 6, sintesi e idrolisi dell’ATP 10 L’ATP è in continuo equilibrio con la sua forma idrolizzata (ADP), entrambe le molecole risultano cineticamente stabili, anche se l’ATP è un complesso ad alta energia. La reazione di idrolisi dell’ ATP ha un △G<0 e risulta esoergonica; in modo da fornire energia sufficiente a far avvenire reazioni non spontanee (con G>0). 10 CAMPBELL REECE-TAYLOR-SIMON-DICKEY, Biologia, secondo biennio e quinto anno. 13 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno L'ATP, come già annunciato, è richiesto nella maggior parte di tutte le reazioni metaboliche endoergoniche, anche la sua sintesi richiede △G>0. Esso viene prodotto secondo la reazione endoergonica: ADP + Pi + E => ATP 4.3.3 ATP: una molecola che permette alle reazioni non spontanee di avvenire La reazione inversa alla formazione di ATP, ovvero l’idrolisi dell’ATP (reazione spontanea), consente il trasferimento di energia utile per i vari processi metabolici che necessitano di essa, ovvero le reazioni che non avvengono spontaneamente; un esempio classico sono i molteplici enzimi, presenti in ogni organismo vivente, il cui lavoro spesso necessita ATP per avvenire. La reazione di idrolisi dell’ATP è anch’essa mediata da un enzima: l’ATPasi e comporta l’idrolisi del legame fosfoanidrico dell’ultimo gruppo fosforico della catena, tale reazione porta alla formazione di una molecola di ADP (adenosina difosfato) e ad una di Pi (HPO42-) e al trasferimento di ΔG = -30,5 KJ/mole. Reazione di idrolisi dell’ATP in ADP: ATP4- +H2O --> ADP3- + P + H+ ΔG=-30,5 KJ/mole (esoergonica) 4.3.4 Respirazione cellulare e fermentazione Grazie alle informazioni sino ad ora acquisite sulle indispensabili componenti del metabolismo cellulare (enzimi, coenzimi, ATP,…) ci si può addentrare nel tema che caratterizza la crescita e lo sviluppo delle cellule Saccharomyces cerevisae, organismi anaerobici facoltativi, infatti è proprio grazie a questo processo che molte cellule (lieviti, batteri) ricavano l’ATP necessario a svolgere molte funzioni vitali. La fermentazione è, come già annunciato, un processo biochimico che si svolge in anaerobiosi, ovvero in assenza di ossigeno. Un organismo anaerobico facoltativo è in grado di procurarsi l’ATP necessario per adempiere le proprie necessità metaboliche sia mediante il processo di fermentazione, sia, in presenza di ossigeno (O2), mediante il processo di fosforilazione ossidativa. In condizioni aerobiche, in presenza dunque di ossigeno, prevale la respirazione cellulare. Se nel substrato la concentrazione di zuccheri supera i 9 g/L si ha la prevalenza dell'attività fermentativa. Questo fenomeno viene definito effetto Crabtree, il quale limita la crescita del lievito ed è perciò normalmente indesiderato; questo effetto può essere ridotto con una diluizione che permette di minimizzare l’eccesso di zuccheri. I Saccharomices cerevisiae, in condizioni anaerobiche, ricavano energia grazie al processo di fermentazione alcolica. In questo lavoro, come già spiegato, per semplificare gli esperimenti e rendere i risultati più precisi ed affidabili possibile, si è provveduto a sottoporre la coltura di lieviti ad un ambiente anaerobico, facendo dunque prevalere l’attività fermentativa. 14 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno In letteratura, inoltre, molti dati relativi ad esperimenti con cellule di lievito riportano un elevato tasso di apoptosi nelle colture in presenza di ossigeno, che, dopo una certa concentrazione, risulta tossico per l’organismo e ne determina il suicidio. Il Saccharomyces cerevisiae è un organismo sensibile alla pressione. Quando la pressione nei contenitori per la lievitazione supera le 8 atmosfere, esso comincia a mostrare degenerazioni. Questo effetto viene anche utilizzato per il controllo del processo di lievitazione. 4.3.5 Condizioni di coltura per le cellule di lievito Le cellule di Saccharomyces cerevisae possono essere coltivati sia in terreni liquidi che in terreni solidi. In questo lavoro si è preferito usare il terreno liquido per semplificare la misurazione dei vari parametri, in quanto, con i mezzi dati, risultava più semplice utilizzare un terreno di coltura liquido. Per l’ambiente di coltura, come già spiegato, si è optato per l’ambiente anaerobico; a tale scopo la coltura è stata posta in un contenitore a chiusura ermetica, in modo da non far entrare ossigeno. Il volume complessivo della coltura di lievito era di 200 mL. Tutti i dati ricavati nelle esperienze si riferiscono a 1 mL della soluzione di lievito testata. I dati con le sonde non sono stati sempre disponibili come era previsto, si è quindi provveduto a ottenere dei dati alternativi per cercare di colmare le lacune. Ogni volta che è stata fatta una misurazione di un determinato parametro si è inoltre provveduto ad agitare bene il contenuto del contenitore per impedire che le cellule di lievito si depositassero tutte sul fondo e sfalsassero i risultati del campione prelevato. Nel processo di fermentazione alcolica vengono impiegati molti enzimi. Ogni organismo necessita di particolari condizioni nelle quali poter sopravvivere e riprodursi; uno dei motivi principali alla base di queste necessità sta proprio negli enzimi, i quali sono fortemente influenzati dai fattori ambientali. Generalmente ci si riferisce a: 1. La temperatura 2. Il valore di pH 3. La concentrazione del substrato 4. La concentrazione dell’enzima È importante conoscere questi fattori (soprattutto i primi due), poiché possono offrire informazioni estremamente utili sulla sopravvivenza e sulle necessità ambientali delle cellule di Saccharomices cerivisiae. Queste informazioni potranno motivare determinati risultati derivati dagli esperimenti che verranno svolti in seguito su tali cellule. 1. La temperatura L’aumento di temperatura ha due principali effetti sugli enzimi; l’aumento della velocità di reazione e la denaturazione irreversibile proteica. Un modesto aumento della temperatura provoca un aumento di agitazione molecolare che consegue un aumento della velocità di reazione. Questi effetti possono avere importanti conseguenze sulla coltura; un aumento della temperatura e quindi della velocità di reazione determina un aumento dell’attività metabolica, delle reazioni di idrolisi, ecc, che determinano quindi una crescita più rapida della coltura. 15 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Temperature troppo elevate tuttavia provocano una denaturazione irreversibile delle proteine, vedi fig. 8, le quali non sono più in grado di lavorare in modo efficiente e di riconoscere i propri substrati. La temperatura ottimale è generalmente quella propria dell’ambiente cellulare, nel caso specifico delle cellule di lievito si tratta di una temperatura di 30 ℃. In questa condizione le cellule di lievito si dividono circa ogni 70-90 minuti, necessitano più tempo delle cellule batteriche (20 minuti). Fig. 8, cambio di conformazione dell’enzima 11 2. Il valore di pH Esistono limiti ben definiti nei quali un enzima è in grado di funzionare correttamente, le piccole variazioni di pH in genere riducono l’attività enzimatica, mentre le variazioni ampie denaturano l’enzima. Solitamente il pH ottimale è intorno a 7 (neutro); ovviamente esistono delle eccezioni, come ad esempio per gli enzimi digestivi, che possono necessitare pH molto acido o pH basico oltre che pH neutro. Le cellule di lievito hanno una scarsa resa a pH bassi. Non si sono trovati dati precisi sul pH ideale allo sviluppo delle cellule di Saccharomyces cerevisiae, in quanto ogni enzima ha il suo pH ottimale, ma la letteratura suggerisce che il pH ottimale sia situato tra 5 e 6. Una propietà della CO2 infatti è quella, in soluzione acquosa, di legarsi con H2O per formare H2CO3 (acido carbonico), ovvero un acido diprotico (in grado di liberare due protoni) che, in soluzione acquosa, libera ioni H+, i quali vanno a diminuire il valore di pH, ovvero rendono la soluzione più acida. In questo modo possiamo utilizzare anche la CO2 per le sue caratteristiche acide in soluzione acquosa, infatti maggiore è la crescita cellulare, maggiore sarà il tasso di fermentazione (che consiste in una maggiore liberazione di CO2 in soluzione acquosa) e minore sarà il valore di pH relativo alla soluzione. 11 https://www.google.it/#q=denaturazione+enzima 16 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 4.3.6 La glicolisi La glicolisi è una catena metabolica che caratterizza la prima parte del catabolismo cellulare, si tratta di un processo che avviene nel citoplasma di ogni cellula e viene divisa in 10 tappe, vedi fig. 9. La glicolisi è la prima fase della fermentazione e permette alla cellula di generare 2ATP e 2NADH, questo processo è presente in tutti i tipi di cellule, sia aerobiche che anaerobiche. La glicolisi consiste nella catalisi del glucosio, che viene ossidato a 2 molecole di piruvato, una molecola formata da 3 atomi di carbonio. Il riassunto globale della glicolisi può essere descritto in 2 fasi principali. Nella prima fase, conosciuta come fase preparatoria o fase di investimento energetico (che corrisponde alle prime 5 tappe della glicolisi), la molecola di partenza, un monosaccaride come il glucosio o un suo isomero, viene fosforilata da 2 molecole di ATP, con la formazione della gliceraldeide 3-fosfato. Successivamente, durante il corso della seconda fase, la gliceraldeide 3-fosfato viene defosforilata da 4 molecole di ADP e dunque trasformata in piruvato; il guadagno energetico di questa fase corrisponde a 4 molecole di ATP e a 2 di NADH. Il guadagno globale della glicolisi corrisponde quindi a 2 molecole di ATP e a 2 molecole di NADH. 17 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Figura 9, le 10 tappe della glicosi 12 12 CAMPBELL REECE-TAYLOR-SIMON-DICKEY, Biologia, secondo biennio e quinto anno. 18 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 4.3.7 La fermentazione Esistono diversi tipi di fermentazione: le più comuni sono la fermentazione alcolica, pilastro portante nello studio delle cellule di lievito, e la fermentazione lattica, quest’ultima viene svolta da alcuni batteri lattici per la produzione di formaggi e yogurt, ma in questa ricerca si parlerà unicamente della fermentazione alcolica. Prima dell’inizio della fermentazione alcolica (prima della glicolisi) il lievito scinde i disaccaridi come il saccarosio (C12H22011) in monosaccaridi tramite l’enzima invertasi. La fig. 10 mostra il processo di condensazione del saccarosio a partire dai suoi monomeri; α-glucosio e fruttosio. La reazione di scissione di un disaccaride, in questo caso il saccarosio, avviene come descritta dalla seguente equazione (con formazione di glucosio e fruttosio; due isomeri): C12H22O11 + H2O → C6H12O6 + C6H12O6 Fig. 10, sintesi del saccarosio 13 13 http://www.chimica-online.it/download/glucidi/disaccaridi.htm 19 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno La fermentazione alcolica, come già annunciato, si svolge in due fasi; la prima è la glicolisi, precedentemente descritta, la seconda avviene subito in successione alla glicolisi ed è una fase importante della fermentazione, in quanto la distingue dalla respirazione cellulare. La fig. 11 mostra schematicamente i possibili destini del piruvato nelle reazioni svolte dai vari organismi nelle varie condizioni. La reazione del chimico francese Joseph Louis Gay-Lussac descrive la reazione di idrolisi del reagente glucosio nei prodotti di scarto etanolo e anidride carbonica. C6H12O6 → 2 CH3CH2OH + 2 CO2 CH3CH2OH e CO2 sono molecole importanti in questo lavoro, poichè, potendo essere misurate con le apposite sonde pasco, fungeranno da parametro per verificare l’influenza della musica sulle cellule di lievito. Infatti una maggiore concentrazione di queste molecole determina una maggiore attività metabolica e dunque una maggiore crescita cellulare da parte delle cellule in coltura. Fig. 1114 Immagine tratta da: DAVID L. NELSON M:COX; I principi della biochimica di Lehninger, Zanichelli 2002, Terza edizione. 14 20 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 4.3.8 Il destino del piruvato dopo la glicolisi Esistono molteplici vie che il piruvato può prendere dopo la glicolisi; esse dipendono dall’ambiente in cui esso di trova (aerobico o anaerobico) e dagli organismi che lo utilizzano. La fig.11, mostra con chiarezza le possibili vie prese dal piruvato nelle differenti condizioni. In condizioni aerobiche il piruvato viene decarbossillato e successivamente, dopo essere entrato nel ciclo di Krebs, scartato sotto forma di CO2 e H2O; lo scopo di questa reazione è di ridurre coenzimi NAD+ a NADH in preparazione alla fase ossidativa della respirazione cellulare. In condizioni anaerobiche invece, visto l’ambiente privo di ossigeno, risulta impossibile scaricare gli elettroni dall’NADH nella fase ossidativa, come avviene per la respirazione cellulare, poiché manca l’accettore terminale di elettroni, ovvero l’ossigeno, quindi la fase ossidativa non può compiersi. Gli organismi che vivono in ambienti anossici devono accontentarsi dell’energia ricavata dalla glicolisi che, globalmente, consiste in due molecole di ATP e due coenzimi NADH. Anche nella fermentazione è tuttavia necessario un agente che funga da accettore di elettroni. Risulta infatti indispensabile riossidare NADH a NAD+, in modo da far andare avanti la reazione e mettere a disposizione nuove molecole NAD+ per un nuovo ciclo di glicolisi. A questo scopo il piruvato assume il ruolo di agente ossidante, ovvero accettore di elettroni che ossida le due molecole di NADH in NAD+, con la formazione di 2 molecole di etanolo e 2 molecole di CO2. Dal grafico sottostante si nota che, per la fermentazione alcolica, la quantità di NADH ossidato è la stessa della CO2 rilasciato (rapporto 2:2). Fig. 12, trasformazione del piruvato in etanolo 15 15 LILIA ALBERGHINA, FRANCA TONINI, Biologia Fondamenti e nuove frontiere, volume 1 21 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 4.3.9 Coenzimi NAD+-NADH Una delle principali caratteristiche delle reazioni chimiche dove interagiscono più specie chimiche, come ad esempio la fermentazione o la respirazione cellulare, è lo spostamento di elettroni, mediato da particolari molecole chiamate coenzimi, attivi in innumerevoli processi biochimici. Fig. 13, reazione di ossidazione dell’NADH I lieviti (e alcuni tipi di batteri) riciclano il NADH e lo convertono in NAD+ (nicotinammide adenin dinucleotide); questa reazione di ossidazione (fig. 13) risulta indispensabile nel processo di fermentazione, respirazione e altri numerosi processi cellulari. 4.3.10 Meccanismo di reazione del complesso NADH-NAD+ La figura 14 mostra la reazione di riduzione del coenzima NAD+ nella sua forma ridotta NADH. Fig. 14, reazione di riduzione di NAD+16 16 http://www.chimicamo.org/chimica-organica/coenzimi.html 22 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Fig. 15, NAD+ (ossidato) 17 L’NAD+ viene ridotto (vedi fig. 15), dagli enzimi deidrogenasi (ossidoreduttasi) che fungono da agenti riducenti (e da substrati) per tale reazione REDOX e vanno dunque incontro a una reazione di ossidazione perdendo due protoni H+ e due elettroni. I due elettroni persi dal substrato vengono trasferiti al coenzima, che si riduce e acquista uno ione idronio dall’ambiente circostante. Nella forma NADH la molecola perde la sua carica positiva, poiché la carica presente sull’azoto (N) dell’anello benzenonico della nicotinammide viene neutralizzata. 17 Quest’immagine rappresenta la forma ossidata di NADP (NAD+), con i relativi siti di riduzione (N+) e di attacco del gruppo fosfato nel processo di riduzione a NADP. 23 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5. PARTE SPERIMENTALE 5.1. Premessa Questo capitolo riguarda la parte più importante del LAM, in quanto determinerà gli esiti dell’ipotesi sull’influenza della musica sulle cellule di lievito che si vuole andare a verificare. Dopo aver acquisito, nel capitolo 2, alcune informazioni utili inerenti alle caratteristiche fisiche e biochimiche dei Saccharomyces cerevisiae si può proseguire con la parte sperimentale della ricerca, che consiste in due fasi. 5.2. Metodologia e condizioni di coltura Prima di descrivere il procedimento svolto in quest’esperimento serve conoscere le tecniche e gli strumenti usati per svolgere i diversi esperimenti, per poter così meglio interpretare i risultati ottenuti. La prima è una fase preparatoria adibita al trovare l’ambiente e le condizioni ideali allo sviluppo delle cellule di lievito, allo scopo di calcolare, attraverso gli appositi mezzi, i tassi di crescita, di mortalità e la biomassa, al fine di avere informazioni inerenti all’andamento biologico, chimico e fisico di una coltura di Saccharomyces cerevisiae. La seconda fase consiste nell’esporre le colture alla musica classica (Sinfonia 40 di Mozart) facendo un paragone con le colture non esposte, per determinare se la musica ha un’influenza sullo sviluppo cellulare. In particolare, ciò che si andrà ad analizzare, sarà l’attività fermentativa delle cellule di lievito. Come già precedentemente accennato, il lievito è un organismo anaerobico facoltativo, ciò significa che a dipendenza dei casi può fare sia la respirazione cellulare aerobica sia quella anaerobica. Tuttavia, per rendere il lavoro più semplice, si è deciso di eseguire esperimenti in ambiente anaerobico, al fine di ridurre le variabili che si possono riscontrare sperimentalmente in un ambiente aerobico. È lecito preannunciare che quando il lavoro sperimentale è iniziato non si conosceva ancora l’effetto Crambtree, ovvero non si sapeva che la fermentazione prevalesse con concentrazioni molari di saccarosio superiori a 9 g/L e che, a condizioni di concentrazione inferiori, prevalesse invece la respirazione cellulare. Per tali ragioni la concentrazione di saccarosio scelta non è stata in grado di determinare, almeno fino a quando l’ossigeno era presente nella coltura, la prevalenza di un’attività fermentativa. Gli esperimenti sono stati svolti al Liceo cantonale di Locarno, seppure i dati non risulteranno precisi come quelli ottenibili attraverso un laboratorio specializzato, essi potranno comunque dare indicazioni attendibili ai fini dell’esperimento. 24 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.1 Determinazione della torbidità della coltura Scopo Lo scopo di questa esperienza è calcolare il valore di trasmittanza con l’ausilio della legge di Lambert-Beer per ognuna delle 5 soluzioni preparate a una settimana di distanza. Materiale Colorimetro Pipetta Soluzioni di lievito alle varie concentrazioni molari di saccarosio Procedimento Si procede con una serie di 5 diluizioni 1/3 di una soluzione di saccarosio a titolo noto; in ognuna delle 5 soluzioni preparate viene inserito 1mL di lievito in soluzione acquosa (stessa soluzione per tutte e 5 le diluizioni), successivamente si sigillano le provette contenenti le varie soluzioni di lievito e saccarosio. Si procede inserendo ogni provetta nel colorimetro che provvede a calcolarne la trasmittanza secondo la legge di Lambert-Beer. Una volta trovata la soluzione più idonea per proseguire l’esperimento, ovvero la soluzione la cui trasmittanza risulta più bassa, si procede con un ulteriore verifica; è opportuno infatti fare un’ulteriore controllo per verificare che la soluzione scelta sia veramente la più idonea per lo sviluppo delle cellule di lievito. Nota: per rendere l’esperimento il più coerente possibile è necessario verificare se il saccarosio utilizzato per le varie soluzioni influenza il valore di trasmittanza delle varie soluzioni preparate. 25 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.2 La legge di Lambert-Beer La legge di Lambert-Beer viene usata in ottica e correla la quantità di luce assorbita da un mezzo allo spessore e alla natura chimica del mezzo attraversato. Tale relazione viene espressa tramite l’equazione sottostante che rappresenta il valore di trasmittanza (T), ovvero il valore che misura la quantità di luce assorbita dal mezzo, facendo il rapporto tra luce emessa (I0) e luce trasmessa (I1). La seguente figura (fig. 16) mostra un esempio dell’applicazione della legge di Lambert-Beer per un fascio l0 che attraversa un campione a concentrazione c e lunghezza l. Fig.1618 l = cammino ottico (cm) α = coefficiente di estinzione molare (1000 cm2 /L) c = concentrazione (mol/L) l0 = luce trasmessa l1 = luce emessa 18 http://www.chimicamo.org/chimica-analitica/assorbimento-di-energia-raggiante-legge-di-lambert-beer-2.html 26 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.3 Il colorimetro Si tratta di uno strumento in grado di misurare la trasmittanza in percentuale di una data soluzione a una data lunghezza d’onda. Fig. 17, colorimetro Pasco 5.2.4 L’influenza del saccarosio sulla tramittanza In seguito ai valori di trasmittanza ricavati dal saccarosio posto in soluzione acquosa, in assenza dunque di lievito, si è verificato che esso non influenza il valore di trasmittanza, dunque la concentrazione di saccarosio non compromette i dati dell’esperimento. Possiamo fare questa affermazione dal momento che, misurando con il colorimetro la trasmittanza dell’acqua contenente saccarosio, è risultata una trasmittanza del 100%, ovvero quella dell’acqua. Questo risultato afferma che tutta la luce emessa è riuscita ad attraversare il liquido e che nessun fascio di luce è stato assorbito dal reticolo cristallino di saccarosio disciolto in soluzione, come invece avviene per altri fattori che influenzano sulla torbidità di una soluzione (batteri, lieviti,...). Il reticolo cristallino del saccarosio si distrugge una volta che il saccarosio è disciolto. Le singole molecole di saccarosio interagiscono con le molecole d'acqua tramite legami intermolecolari senza assorbire i raggi luminosi (la soluzione è limpida e trasparente). Le cellule di lievito invece assorbono una parte della luce. 27 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.5 Determinazione della mortalità cellulare Scopo Si vuole verificare che la concentrazione scelta sia la più adatta allo sviluppo cellulare. Materiale Blu di tripano (colorante) Cellule di lievito in soluzione Microscopio ottico Pipetta Procedimento Utilizzando un’apposita pipetta Gibson, si preleva una goccia dal campione che si vuole analizzare posizionandola sulla camera di Neubauer e coprendola con il vetrino coprioggetti. Analizzare dapprima la mortalità del campione che si è rivelato essere il più idoneo alle esigenze metaboliche dei Saccharomyces cerevisaie e compararla con la soluzione che dopo di essa ha mostrato essere la più idonea. Camera di Neubauer Vetrino copriogetti Contatore cellulare manuale Successivamente mettere una goccia di blu di tripano ad un lato del vetrino coprioggetti, in modo che venga assorbito per capillarità al di sotto del vetrino coprioggetti e si fonde con la soluzione di lievito da analizzare al microscopio. Infine, utilizzando il contatore cellulare manuale, contare separatamente le cellule vive (bianche) dalle cellule morte (blu), osservandole al microscopio 10X. 28 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.6 Aggregazione cellulare in una coltura In seguito alle sperimentazioni fatte si è potuta notare un’importante caratteristica fisica nelle colture di lievito, ovvero che le cellule di lievito tendono a formare degli aggregati. Questo fenomeno si è potuto verificare spesso nelle colture osservate; a volte l’aggregazione era meno pronunciata di altre, altre volte ancora era quasi del tutto assente e non ha segnato particolari problemi nella misurazione dei valori di trasmittanza o nel conteggio cellulare. Per quanto riguarda il processo di aggregazione è lecito fare una distinzione (vedi immagini sottostanti). Fig. 18, aggregazione di una coltura di lievito contaminata Fig. 19, coltura di lievito contaminata Le fig. 18 e 19 mostrano una coltura di cellule di lievito dopo 3 giorni dalla preparazione. 29 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Si può notare un accentuato processo di aggregamento cellulare, che però risulta troppo pronunciato per una normale coltura in crescita. Dopo aver osservato dei campioni al microscopio, si è notata la presenza di corpi estranei alla coltura. Si può concludere che gli aggregati cellulari sono dovuti ad una contaminazione della coltura, la quale ha portato allo sviluppo di muffe o batteri che hanno compromesso l’esperimento. Questa ipotesi è stata confermata dal conteggio cellulare che mostra un numero di cellule drasticamente calato dal Giorno 2 al Giorno 3 (vedi tab.1). Giorno 1 Giorno 2 Giorno 3 Zona 1 Zona 2 numero di cellule (0,004µL) (0,004 µL) in 1mL 189 cellule 218 cellule 50'875'000 cellule 262 cellule 148 cellule 52'500'000 cellule 67 cellule 69 cellule 34'000’000 cellule Tab. 1 Come ulteriore verifica si è misurato, tramite pHmetro, il pH di tale soluzione e si è riscontrato un risultato molto basso: 5,6. In base ai dati ricavati si può supporre che, probabilmente, tutte le cellule di lievito sono morte. Oltre al drastico calo di cellule in soluzione, alla presenza di muffe e/o batteri un tale valore di pH è sicuramente troppo basso in una coltura di soli 3 giorni, anche perchè il numero di cellule presenti non sarebbe stato sufficiente per causare un tale abbassamento del valore di pH. Una coltura di cellule di lievito non contaminata si mostra come la fig. 20. Fig.20, coltura non contaminata 30 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno La fig. 20 mostra una coltura di cellule di lievito dopo 7 giorni dalla preparazione; a occhio nudo si può notare che non sono presenti alcuni segni di aggrumazione. L’aggrumazione cellulare dei Saccharomyces cerevisiae infatti non è particolarmente visibile a occhio nudo19 , ma solo osservando le cellule al microscopio si notano degli ammassi di cellule più o meno grandi, a dipendenza di quando la coltura è stata preparata. Le soluzioni acquose di cellule di lievito non contaminate si mostrano infatti, abbastanza limpide o con un leggero principio di aggregazione. Nelle soluzioni non contaminate osservate al microscopio ottico è possibile distinguere abbastanza chiaramente una cellula dall’altra, riuscendo a contare abbastanza precisamente anche le eventuali cellule che potrebbero formare piccoli aggregati. 5.2.7 Il blu di tripano Il blu di tripano (trypan blue) è un colorante in grado di visualizzare selettivamente le cellule morte. Questo colorante non è in grado di colorare le cellule vive in quanto la membrana cellulare, dotata di una estrema selettività, è in grado di praticare un’esclusione del blu di tripano20 che impedisce la penetrazione di questo colorante nel citoplasma; nelle cellule morte invece il blu di tripano penetra facilmente, esse infatti non hanno più la membrana cellulare intatta, questo rende facile distinguere al microscopio le cellule vive dalle cellule morte, in quanto queste ultime si colorano. Il blu di tripano non è tuttavia in grado di distinguere le cellule necrotiche dalle cellule apoptotiche21 . Un esempio visivo dell’azione del blu di tripano viene mostrato dalla fig. 21. Fig. 21, plasmacellule del connettivo lasso viste al microscopio ottico Fig. 22, blu di tripano 19 In alcune colture non contaminate si è potuto osservare che l’aggregazione era più marcata che in altre. Tuttavia, nelle colture con un’aggregazione visibile a occhio nudo, essa non appariva grande e uniforme come nelle fig. 18 e 19, ma piuttosto erano più visibili che in altre colture alcuni piccoli ammassi di cellule concentrati sul fondo del contenitore. 20 Tecnica speciale assunta dai Saccharomyces per espellere questa sostanza dal proprio corpo, le modalità con qui tali cellule attuano tale processo non sono ancora ben note. 21 La differenza tra morte per apoptosi e morte per necrosi sta che in quest’ultima la morte della cellula è involontaria (indotta per esempio da una bruciatura o altro), la morte per apoptosi è una morte programmata dalla cellula, che si “sacrifica” per salvaguardare le altre. 31 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Essa mostra una colonia di plasmacellule del connettivo lasso della mucosa della bocca; esse si distinguono per la disposizione della cromatina a “raggi di ruota”, che viene evidenziata in questa figura dal blu di tripano. La fig. 23 mostra invece la struttura chimica del colorante blu di tripano. Fig. 23, struttura chimica del blu di tripano 5.2.8 La camera di Neubauer Fig. 24, camera di Neubauer La camera di Neubauer (fig. 24) è un tipo di emocitometro, che permette di contare in modo preciso un determinato numero di cellule in una coltura, mettendo in relazione il numero di cellule ad un dato volume. Questo mezzo permette di vedere lo stato fisico delle cellule osservate, verificando se sono vive o morte. A questo scopo si utilizza un colorante, come il blu di tripano (vedi pagine precedenti). Grazie a questa camera si può inoltre verificare anche se si sono sviluppati altri tipi di organismi nella coltura (ad esempio batteri o muffe). La conta cellulare con la camera di Neubauer viene effettuata utilizzando un microscopio. 32 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.9 Come usare la camera di Neubauer per il conteggio cellulare La camera di Neubauer è divisa in 9 principali quadrati, con l’ingrandimento 10x è possibile contare le cellule presenti in ogni quadrato, a loro volta composti da 16 quadratini ognuno con un’area di 0,0025 mm2, per un totale di: 0,0025 X 16= 0,04mm2, ovvero 0,004mm3 che corrispondono a 0,004 µL. Fig. 25, struttura della camera di Neubauer 5.2.10 Il saccarosio Per questo lavoro si è deciso di usare il saccarosio come fonte di nutrimento per le cellule di lievito, in quanto si tratta di una molecola frequentemente usata a tali fini in colture analoghe. I Saccharomyces cerevisiase presentano infatti una forte affinità fermentativa nei confronti di saccarosio e glucosio. A seconda dei ceppi, il comportamento dei lieviti nei confronti di altri carboidrati, quali galattosio, maltosio e/o raffinosio, è variabile. Il saccarosio, comunemente noto come zucchero da tavola o zucchero bianco, è un disaccaride costituito da una molecola di glucosio e una di fruttosio unite da un legame alfa,beta-1,2glicosidico. Può essere presente negli steli della canna da zucchero e nelle radici della barbabietola da zucchero. Esso prenderà parte agli esperimenti svolti prossimamente, fungendo da nutrimento per le cellule di lievito e permettendo dunque la fermentazione. 33 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Fig.2622, molecola di saccarosio 5.2.11 Determinazione della concentrazione ideale di saccarosio Non essendoci riferimenti nell’articolo23 a cui si è ispirato questo lavoro, in merito alla concentrazione di saccarosio da utilizzare per la preparazione di una coltura di Saccharomyces cerevisiae si è deciso di scegliere una concentrazione di partenza a caso (88mM). Al fine di ottenere 4 soluzioni a differenti concentrazioni si è proseguito con una serie di diluizioni 1/3: 88 mM, 29,33 mM, 3,26 mM, 1,08 mM. Il volume della coltura, al fine di consentire lo spazio alle sonde, si è scelto essere 200 mL. La temperatura a cui la coltura è stata esposta è quella ambiente (circa 25℃), anche se la temperatura ideale allo sviluppo di tali cellule si situa sui 30℃. L’esperimento durerà complessivamente 5 giorni, durante i quali si provvederà a misurare i vari parametri: conteggio cellulare, valori di trasmittanza, mortalità, valori di pH, tasso di respirazione cellulare ed eventualmente fermentazione (liberazione di CO2, ev. etanolo). 22 http://www.scarbolozuccheri.com/zucchero.htm 23 ink.springer.com/article/10.1007/s11306-011-0360-x 34 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.12 L’influenza della musica sulla coltura Materiale Lievito Saccarosio Contenitore (per la soluzione madre) Contenitori a chiusura ermetica Pipetta Gibson Camera di Neubauer Colorimetro Blu di tipano Sonde dell’etanolo e della CO2 Ph-metro Procedimento Il procedimento per questo esperimento è molto simile a quello dell’esperimento precedente; dapprima preparare una soluzione madre in maniera analoga all’esperimento 4. Successivamente prelevare 4 campioni da 1mL con l’apposita pipetta Gibson e metterli distintamente negli appositi contenitori a chiusura ermetica contenenti 200mL d’acqua e la stessa quantità di saccarosio usata per la preparazione della soluzione madre. Due soluzioni fungeranno da “monitori di crescita cellulare”; sottoporre a una di esse la musica. Oltre al conteggio cellulare e alla misurazione del valore di trasmittanza, misurare il valore di pH della coltura e la mortalità cellulare (per mezzo del blu di tripano). Analogamente, per la misurazione dell’attività fermentativa, sottoporre una delle soluzioni provvista di sonde alla musica e lasciare l’altra in assenza, in modo che possa fungere da controllo. Musica (Sinfonia 40 Mozart) 35 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.13 La massa di una cellula di lievito Scopo Si vuole misurare la massa di una singola cellula di lievito. Questo dato servirà al momento del calcolo della biomassa di una coltura di lievito, per il quale è necessario conoscere la massa della singola cellula di lievito. Materiale Righello Microscopio Vetrino coprioggetti Procedimento Usando il microscopio ottico 10X con una riga calcolare la grandezza delle cellule. Per avere una media generale si fa riferimento a 10 cellule di lievito. Successivamente calcolare la massa di una singola cellula di lievito. Vetrino portaoggetti Soluzione di lievito a concentrazione nota Formule utilizzate: Dimensioni reali= Dimensioni righello : Ingrandimento totale Vsfera= 4/3 . π . r3 Vpanetto = Vcubo = l3 ncellule panetto = Vcubo / Vcellula Massa del panetto di lievito / ncellule panetto = massa cellula di lievito 36 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.14 Calcolo della biomassa Scopo Si vogliono preparare due distinte soluzioni a concentrazione nota di saccarosio in soluzione acquosa con le quali monitorare la crescita cellulare. Questo esperimento serve a dare indicazioni in merito all’andamento di una coltura di cellule di Saccharomyces cerevisae, in particolare informazioni in merito alla biomassa, al tempo di raggiungimento della capacità portante (periodo stimato entro 4-5 giorni). Materiale Lievito Saccarosio Contenitore (per la soluzione madre) Contenitori a chiusura ermetica Pipetta Gibson Camera di Neubauer Colorimetro Sonde dell’etanolo e della CO2 Procedimento Si vuole preparare una soluzione madre di 0,5L a titolo noto di lievito e saccarosio. Per fare ciò è necessario calcolare la massa di saccarosio che ci permette di avere una soluzione di 0,5L alla concentrazione che si è rivelata nell’esperimento 1 (e preferibilmente anche nell’esperimento 2) essere la migliore, alla quale verrà aggiunto del lievito fresco. La soluzione deve essere lasciata fermentare in ambiente aerobico per 6 ore. Successivamente prelevare 2 campioni da 1mL con l’apposita pipetta Gibson e metterli distintamente negli appositi contenitori a chiusura ermetica contenenti 200mL d’acqua e la stessa quantità di saccarosio usata per la preparazione della soluzione madre. Una soluzione fungerà da “monitore di crescita cellulare”, l’altra, grazie alle specifiche sonde, misurerà la produzione di etanolo e CO2 della coltura. N.B: verificare che i contenitori, una volta inserita la soluzione di lievito, siano chiusi ermeticamente, in questo modo le cellule di lievito potranno fermentare; una mancata chiusura provoca l’entrata di ossigeno nella soluzione e le cellule di lievito opteranno per la respirazione cellulare anzicchè la fermentazione alcolica. Lasciare le soluzioni a fermentare per un periodo indeterminato, si provvederà ogni giorno a monitorare la crescita cellulare grazie alla camera di Neubauer, nonché la trasmittanza. 37 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.15 Determinazione della CO2 e dell’etanolo prodotti Queste sonde serviranno a monitorare la fermentazione delle cellule di lievito in vitro, analizzando la variazione di CO2 ed etanolo nel corso del tempo rappresentata da un grafico. I dati raccolti con tali mezzi saranno finalizzati a verificare l’influenza della musica sulle cellule di Saccharomyces cerevisiae, in particolare andranno a misurare il tasso metabolico cellulare, che si può correlare direttamente alla crescita della coltura. Dato che la concentrazione di saccarosio molare è inferiore a 9 g/L, secondo la letteratura prevale la respirazione cellulare all’attività fermentativa, almeno fino a quando l’ossigeno è disponibile. In questo caso la sonda dell’etanolo servirà a verificare per quanto la respirazione cellulare avrà luogo nella coltura e quando invece prevarrà la fermentazione alcolica (ovvero quando l’ossigeno sarà finito, si tratta infatti di un ambiente isolato dagli scambi di gas con l’esterno). Fig. 27, sonde Pasco per la CO2 e l’etanolo Le sonde vengono calibrate rispettivamente con aria ed etanolo al fine di poter efficientemente rilevare le concentrazioni di CO2 ed etanolo all’interno di una coltura di Saccharomyces cerevisae. 38 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.2.16 La determinazione del valore di pH Il pH-metro viene immerso nel campione e provvede a misurare la concentrazione di ioni idronio contenuti all’interno del campione. In tal modo è possibile calcolare la concentrazione di ioni idronio presenti all’interno della coltura e il rispettivo valore di pH. Fig. 28, ph-metro Il pH-metro è un utensile in grado di misurare il valore di pH di una data soluzione. I prodotti della fermentazione infatti influenzano il valore di pH; partendo da questa informazione si può determinare l’attività fermentativa di una coltura, analizzando questi valori. 5.2.17 Acidità e pH Negli esperimenti che seguiranno si rivelerà importante conoscere alcune propietà fondamentali della CO2 (ossia uno scarto della fermentazione alcolica) in soluzione acquosa. La CO2 infatti, come già precedentemente annunciato, può essere usata come parametro per verificare l’influenza della musica sula crescita di una coltura di lieviti, in quanto, assieme all’etanolo, segno principale e facilmente rilevabile di attività fermentativa. La CO2 derivante dal processo fermentativo può essere utilizzata, indirettamente, anche per calcolare il valore di pH, con ausilio del pH-metro. 39 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3 Risultati Il primo scopo di questo lavoro era trovare la concentrazione di saccarosio ideale allo sviluppo cellulare. Dalla tabella sottostante (tab. 2) si possono osservare i valori di trasmittanza relativi alle 4 diluizioni fatte. Si nota che il valore di trasmittanza del campione 4, relativo a 1,08 mM, risulta essere quello con valore di trasmittanza minore. A tale concentrazione la percentuale di luce che attraversa la soluzione è inferiore rispetto alle altre concentrazioni, ciò significa che in tale campione è presente un numero maggiore di cellule. Facendo un paragone con le altre concentrazioni possiamo notare che i valori di trasmittanza sono più alti. Il campione 1,08 mM infatti, ha trasmittanza 64,4% contro l‘84,7% del campione a 3,26 mM, l‘83,9% del campione a 29,33 mM e il 98% del campione 88 mM. La concentrazione 1,08 mM è dunque, tra quelle date, quella più adatta allo sviluppo della coltura, le cellule di lievito infatti crescono più rapidamente e ciò conferisce una maggiore torbidità alla soluzione e conseguentemente la diminuizione del valore di trasmittanza. Bisogna tenere conto che la fermentazione avviene a concentrazioni di saccarosio superiori ai 9g/L (26 mM). Probabilmente il lievito, almeno finchè vi era ossigeno, svolgeva preferibilmente una respirazione cellulare e non la fermentazione. Come già annunciato, inizialmente, non conoscendo questa caratteristica delle cellule di lievito, ci si era preoccupati solamente di trovare la concentrazione ideale allo sviluppo cellulare e non ci si era chiesti se a quella concentrazione prevaleva la fermentazione o la respirazione cellulare, si credeva che un ambiente chiuso favorisse la fermentazione. Per tali ragioni, una volta trovata la concentrazione ideale di saccarosio, si è proseguito con gli esperimenti successivi. Questo fatto determina una complicazione, infatti, negli esperimenti che seguiranno, non si sa per quanto tempo i lieviti hanno svolto respirazione cellulare e quando hanno cominciato a fare la fermentazione (ovvero quando è finito l’ossigeno). Tuttavia, per i fini dell’esperimento, questo fattore non rappresenta un problema particolarmente grande, poichè in entrambe le colture le condizioni erano le stesse e quindi i risultati possono essere comparati. In condizioni aerobiche le cellule di lievito hanno più ATP a disposizione e quindi crescono meglio. Trasmittanza % 100.00 75.00 50.00 25.00 0 88 mM 29.33 mM 3,26 mM Tab. 224 24 Valori di trasmittanza realtivi a una coltura di lievito dopo una settimana. 40 1,08 mM Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno TRASMITTANZA (%) Campione 1 (88 mM) 98.00 Campione 2 (29.33 mM) 83.90 campione 3 (3.26 mM) 84.70 campione 4 (1.08 mM) 64.40 Si sono ottenuti dunque i seguenti risultati: 1,08 mM ≈ 1.10-3 mol/L = 1mM 1.10-3 mol/L . 0,5L= 5.10-4 mol MM(C12H22O11)=342 g/mol Massa saccarosio 5.10-4 . 342 g/mol= 0,172g Si conosce ora la massa di saccarosio necessaria alla preparazione della soluzione madre e all’ambiente di sviluppo della coltura. Una volta preparata la soluzione madre si è proseguito monitorando la crescita cellulare e i valori di trasmittanza. Nell’esperimento che segue, lo scopo era accertarsi che la concentrazione di saccarosio scelta (1,08 mM) fosse davvero la più ideale allo sviluppo cellulare. A tali propositi si è utilizzato il colorante blu di tripano; aggiungendo una goccia di questo colorante alla goccia posta sul vetrino da analizzare al microscopio, si è potuta rilevare la mortalità cellulare presente in due distinte colture (1,08 mM e 29,33 mM). La scelta della concentrazione 29,33 mM come campione da paragonare al campione a concentrazione ideale (88 mM) è stata fatta perchè tale soluzione era, in termini di concentrazione mM la più simile a quella ideale (1,08 mM). I seguenti risultati appurano che la concentrazione trovata è la più ideale allo sviluppo cellulare, come si era ipotizzato osservando i valori di trasmittanza: la mortalità media relativa alla concentrazione di 88 mM è minore rispetto alla mortalità media rilevata per la concentrazione di 29,33 mM, 3,715 (concentrazione 1,08 mM vedi tab.3) contro 19,11 (concentrazione 29,33 mM vedi tab.4). 41 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno cellule vive cellule morte mortalità 37 2 5,13% 2a zona 32 2 5,88% 3a zona 50 2 3,85% 4a zona 36 0 0% media 155 6 3,715% 1a zona Tab. 3 (1,08 mM) cellule vive cellule morte mortalità 1a zona 39 9 18,75% 2a zona 32 7 17,9% 3a zona 15 4 21,05% 4a zona 42 12 18,75% media 128 32 19,11% Tab. 4 (29,33 mM)25 25 Vedi nota precedente. 42 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3.1 Massa di una cellula di lievito I dati sottostanti (tab.5) mostrano che una singola cellula di lievito ha un peso di 3,907. 10-5 µg. Il metabolismo cellulare, come descritto in precedenza, si suddivide in due parti. Ci sono i processi anabolici e i processi catabolici. Per determinare gli effetti della musica sui processi anabolici è stata determinata la biomassa prodotta in un certo lasso di tempo. Al fine di determinare la biomassa delle colture al termine dell'esperienza, è stato necessario determinare la massa di una cellula di lievito. Qui sotto sono mostrati i calcoli fatti e i dati ottenuti al fine di calcolare la massa di una cellula di lievito: Grandezza cellulare Grandezza relativa a 10 cellule= 2mm.6 cellule +1mm. 4 cellule Volume di una cellula di lievito Massa di una cellula di lievito 4/3 . π . 23 = 33,49 µm3 Vpanetto= 3 . 3 . 4 = 36 mm3 = 36 .1012 µm3 ncellule = 36.1012/ 33,49= 1,075. 1012 cell. totale= 16mm per 10 cellule media= 16mm : 10 cellule= 1,6mm 42g (Mpanetto lievito) : 1,075. 1012 = 3,907. 10-5 µg. Dimensioni reali= dimensioni righello : Ingrandimento totale formule utilizzate: 4/3 . π . r3 (volume della sfera) formule utilizzate: Vpanetto = Vcubo 1,6 . 10 -3 µn : 40 . 10 =4µm (diametro della cellula) Tab.5 I dati soprastanti mostrano che una singola cellula di lievito ha un peso di 3,907. 10-5 µg. Questa informazione, come già anticipato, si rivelerà molto utile per calcolare la biomassa di una coltura di cellule di lievito. 43 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3.2 Risultati inerenti la biomassa della coltura in assenza di musica Il calcolo della biomassa ha lo scopo di calcolare, oltre che la massa effettiva di cellule presenti nella coltura di Shaccaromyces cerevisae, anche la quantità di CO2 ed etanolo liberati da ogni singola cellula di lievito della coltura, al fine di monitorare l’attività fermentativa di essa. A causa di problemi di tipo tecnico, non è stato possibile avere dei dati con le sonde dell’etanolo e della CO2, le quali avrebbero dovuto misurare la concentrazione di etanolo e anidride carbonica prodotti dalle cellule di lievito durante la fermentazione. Questo risultato, seppure non indispensabile per gli esiti finali di questo LAM, si sarebbe rivelato molto utile. Avrebbe permesso un paragone quantitativo del tasso di fermentazione di una singola cellula di lievito nelle due situazioni (presenza e assenza di musica). 44 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3.3 Crescita cellulare di una coltura in assenza di musica Una volta preparata la soluzione madre si è proseguito monitorando la crescita cellulare e i valori di trasmittanza. Prima di confrontare la crescita cellulare in presenza o in assenza di musica, è stato importante verificare la variazione della popolazione (cellule vive e morte) di lievito durante un periodo di tempo di 168h, periodo di tempo scelto in maniera più o meno casuale, ma necessario a dare un’indicazione sulle informazioni base di una coltura di lieviti (valori di trasmittanza ideali, mortalità). In questo modo è stato possibile individuare la tempistica degli esperimenti successivi che, per motivi tecnici (durante il week-end non era possibile accedere al laboratorio), sono stati ridotti da 168h (7 giorni ) a circa 120 ore (5 giorni). numero di cellule [* 1000] 70000 52500 35000 17500 0 0 18 44 73 91 97 121 145 163 187 tempo (h) Grafico a, la crescita cellulare Il grafico a mostra l’andamento di una coltura di cellule di lievito in un ambiente di 25℃ nell’arco di 187h. Al tempo 0h abbiamo un numero di cellule pari 59875* 1000 in un campione da 1 mL. La capacità portante, ovvero il numero massimo di elementi che un determinato ambiente può supportare, viene raggiunta a 97h con un numero di cellule pari a 69000* 1000 cellule per 1 mL (per un totale di 1,38. 1010 cellule nell’intera coltura). A 187h abbiamo 53500* 1000 cellule per 1 mL. Possiamo indicativamente affermare che la capacità portante viene raggiunta dopo circa 91h dalla preparazione della coltura (circa 3-4 giorni). Ovviamente si possono solo dare informazioni approssimative poiché il metabolismo cellulare si sa essere influenzato da diversi parametri tra cui temperatura, pH, pressione. 45 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno La coltura aumenta e diminuisce in quanto numero di elementi in modo abbastanza irregolare, si può tuttavia affermare che, dopo la fascia temporale relativa a 97h, il numero di cellule comincia a calare, possiamo escludere il dato a 163h, in ogni caso un valore alto come quello a 97h non viene più raggiunto. Tali risultati relativi al grafico di andamento della coltura e ai valori di trasmittanza in funzione del tempo non hanno la finalità di mostrare novità, possono tuttavia offrire dei risultati riguardanti l’andamento di una coltura di lievito, quali le modalità di crescita, la durata di vita di una coltura e la relativa biomassa. trasmittanza (%) a 480 nm 100 75 50 25 0 0 18 24 43 66 72 90 96 120 138 162 168 186 192 tempo (h) Grafico b, la trasmittanza T 0 18 24 43 66 72 90 96 91.8 80.4 76.7 79.5 77.4 68.6 64.8 63.11 120 57.8 138 57.9 162 57.3 168 53.2 186 59.2 192 51.9 Tab. 6, trasmittanza misurata a 480 nm durante un periodo di 192 ore. Il grafico soprastante mostra risultati in merito ai valori di trasmittanza in funzione del tempo. Si nota che i dati del grafico della trasmittanza non coincidono perfettamente con i dati ottenuti nel grafico dell’andamento cellulare in funzione del tempo. 46 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Nel grafico della trasmittanza, escludendo il dato ottenuto a 186h (asse delle ascisse), che può essere considerato un errore di calcolo, i valori di trasmittanza calano costantemente, segno di un aumento del numero di cellule nella coltura (vedi legge di Lambert Beer). I valori di trasmittanza infatti diminuiscono progressivamente anche se il numero di cellule, a partire dal sesto giorno, è in diminuizione; questo rappresenta un’incongruenza. Osservando le colture in soluzione acquosa e le cellule al microscopio ottico, si è potuto constatare che tali cellule tendono ad aggregarsi, formando dei piccoli complessi. Questi complessi solitamente, tendono ad accumularsi sul fondo della soluzione, si tratta di un fenomeno che accade di frequente nelle colture cellulari (vedi metodi). I risultati di tali valori di trasmittanza possono essere spiegati facendo riferimento alla modalità di prelievo dal compione della coltura; prima del prelievo infatti la coltura è stata agitata in modo da distribuire in maniera omogenea le cellule in tutta la soluzione, tuttavia non è stato possibile rompere manualmente gli aggregati di cellule; per tali ragioni il campione prelevato mostrava un valore di trasmittanza oscillante. Visto che non si era sicuri di come poter spiegare tale risultanza, si è provveduto a tenere il primo valore mostrato dal colorimetro, anche se sicuramente si trattava di un dato inesatto e influenzato dall’aggregamento cellulare della coltura. Nell’esempio specifico delle colture di Saccharomyces cerevisae si è potuto notare che il fenomeno di aggregamento cellulare avviene, anche se poco accentuato, già a partire dal secondo giorno. Anche il conteggio cellulare è sicuramente stato influenzato da questo processo; risulta infatti difficile contare, con i mezzi dati, il numero esatto di cellule quando esse si aggregano, poichè le cellule non sono ben identificabili quantitativamente. Questi risultati, seppure mostrano delle imprecisioni, hanno potuto offrirci un’indicazione utile in merito al comportamento di una coltura di lievito, le osservazioni sul processo di aggregazione possono essere usate come utile strumento per spiegare eventuali fenomeni fisici o incongruenze nei dati ottenuti nei seguenti esperimenti. 47 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3.4 Andamento della coltura con esposizione alla musica Per motivi tecnici legati alla funzionalità del colorimetro, la trasmittanza di questo esperimento è stata misurata alla lunghezza d’onda di 620nm al posto di 480nm. Trasmittanza % a 620 nm 90 82.5 75 67.5 0 20 45 74 tempo (h) Trasmittanza (%) a 620 nm Musica Trasmittanza (%) a 620 nm No Musica Grafico c, la trasmittanza 0 Trasmittanza (%) a 620 nM Musica 20 79.8 72.9 0 Trasmittanza (%) a 620 nM No Musica 45 20 79.80 74 69.8 45 77.41 71.0 74 73.21 67.61 Il grafico della trasmittanza ci mostra valori che diminuiscono più rapidamente per la soluzione a cui è stata sottoposta la musica piuttosto che per la soluzione non esposta alla musica. Tali dati ci mostrano un più rapido aumento del numero di cellule nella coltura sottoposta alla musica, fatta eccezione per il dato ottenuto a 74 h, dove il valore di trasmittanza risulta essere più alto delle ore precedenti. 48 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 110000000 numero di cellule 82500000 55000000 27500000 0 20 45 74 tempo (h) numero di cellule Musica numero di cellule No Musica Grafico d, il conteggio cellulare 0 numero di cellule No Musica 48750000 0 numero di cellule Musica 48750000 20 45 74 62375000 79625000 86420000 20 45 74 62500000 85625000 39750000 Il numero di cellule aumenta più rapidamente nella coltura sottoposta alla musica fino alle 74h. Nei primi tre dati la differenza più marcata è riscontrabile a 45h, dove la popolazione di cellule di lievito esposte alla musica risulta superare in maniera piuttosto marcata la coltura con cellule non esposte alla musica. A 74h vediamo che il numero di cellule per la coltura sottoposta alla musica è drasticamente diminuito rispetto alla precedente misurazione, mentre il numero di cellule presenti nella coltura non esposta alla musica è aumentato rispetto al dato a 45h. 49 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 0.8 tasso di crescita cellulare 0.6 0.4 0.2 0 -0.2 0 20 45 74 tempo (h) tasso di crescita cellulare Musica tasso di crescita cellulare No Musica Grafico e, il tasso di crescita cellulare 0 Tasso di crescita cellulare No Musica 0 0 Tasso di crescita cellulare Musica 0 20 45 74 0.279 0.633 0.773 20 45 74 0.282 0.756 -0.185 I dati realativi al grafico e e alla tabella sottostante si possono paragonare ai risultati del grafico dell’andamento della coltura (vedi pagina precedente). Tale grafico mette in evidenza l’improvvisa decrescita della coltura sottoposta alla musica nell’intervallo tra 45h e le 74h. Si può inoltre notare che a 45h il tasso di crescita della coltura esposta alla musica supera di gran lunga quello della coltura non esposta alla musica, determinandone una popolazione molto maggiore (vedi dati del grafico precedente). 50 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 9 pH 8 7 6 5 0 20 45 74 tempo (h) pH - Musica pH - No Musica Grafico f, l’andamento del pH 0 pH - No Musica 20 7 0 pH - Musica 45 6.8 20 7 74 6.7 45 6.5 6.4 74 6.2 5.6 Possiamo notare che, per la coltura sottoposta alla musica, il pH cala più rapidamente, soprattutto tra le 45h e le 72h, dove cala di ben 0,6 unità. Questo risultato è dovuto al fatto che la soluzione sottoposta alla musica ha un tasso metabolico maggiore rispetto all’altra coltura. Di conseguenza, le cellule sottoposte alla musica hanno rilasciato più CO2 nell’ambiente circostante, abbassando il valore di pH. Si può notare che a 72h il pH della coltura sottoposta alla musica ha un valore di pH pari a 5,6, si tratta di un pH che è risultato troppo acido per le cellule di lievito. Tali dati possono spiegare l’improvvisa decrescita cellulare tra le 45h e le 72h, l’acidità della soluzione è risultata fatale per la coltura, il numero di cellule è drasticamente calato a causa dell’eccessiva acidità della soluzione. Quest’ipotesi è stata confermata grazie al saggio con il blu di tripano, che ha potuto rilevare una mortalità cellulare del 23,2% nella soluzione esposta alla musica, mentre ha rilevato una mortalità nulla nell’altra soluzione. Tuttavia, anche senza i dati delle sonde, si può provvedere a calcolare la CO2 prodotta da ogni singola cellula di lievito nei vari intervalli di tempo. 51 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Una propietà della CO2 è quella di protonarsi in soluzione acquosa, reagendo con H2O forma l’acido carbonico. Ka acido carbonico : 4,3. 10-7 ka = [ H+ ] [ HCO3-] : [H2CO3] pH26 = 5,6 (coltura esposta alla musica) pH27 = 6,4 (coltura non esposta alla musica) [ H+ ] = 10−5,6 = 2,51.10−6 mol/L [ H+ ] = 10−6,4 = 3,98. 10−7 mol/L [H2CO3] = 10−5,6. 2 : 4,3. 10-7 = 1,5. 10−5 mol/L [H2CO3] = 10−6,4. 2 = 1,58. 10−13 mol/L Dalla relazione: H2O + CO2 → H2CO3 Si nota che il rapporto CO2 /H2CO3 è 1:1, si può quindi approssimare che la concentrazione di acido carbonico è pari a quella di anidride carbonica ([H2CO3]= [CO2]). I risultati soprastanti mostrano una maggiore emissione di CO2 per la coltura esposta alla musica. 26 Ci si riferisce al pH finale della soluzione di lievito esposta alla musica. 27 Ci si riferisce al pH finale della soluzione non esposta alla musica. 52 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 5.3.5 Esperimento di controllo Al fine di appurare i dati ottenuti dall’esperimento 5 si è provveduto a svolgere, procedendo analogamente seguendo il procedimento descritto per l’esperimento 5, un controllo che possa confermare o eventualmente contrastare ciò che si è dedotto dall’esperienza soprastante e rendere dunque più veritiero e attendibile il lavoro svolto in tale ambito. Si è deciso di monitorare la crescita cellulare e il valore di pH, purtroppo i risultati inerenti alle sonde, le quali, messe in relazione con il grafico della crescita cellulare, avrebbero dovuto darci informazioni inerenti il tasso si fermentazione e la biomassa delle distinte colture. 90000000 numero di cellule 67500000 45000000 22500000 0 20 25 41 49 65 72 89 98 tempo (h) numero di cellule Musica numero di cellule No Musica Grafico g, la crescita cellulare 0 numero di cellule No Musica 25 41 49 65 72 89 98 32700000 47110000 48210000 51210000 51240000 68910000 71140000 80110000 77200000 0 numero di cellule Musica 20 20 32700000 43110000 25 41 47810000 58110000 53 49 65 72 56120000 78120000 79940000 89 98 86120000 81130000 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Il grafico g dell’andamento delle colture mostra ancora una volta una crescita di cellule di lievito globalmente maggiore nella coltura sottoposta alla musica, tranne per i dati concernenti le prime 25h durante le quali la coltura cresciuta in assenza di musica aveva un tasso di respirazione cellulare 28 rispetto alla coltura sottoposta alla musica. Dopo questo primo periodo di adattamento, che può essere spiegato facendo riferimento al fatto che probabilmente, anche se la quantità prelevata per ogni misurazione era la medesima, in un campione potevano esserci un numero maggiore di cellule rispetto all’altro, successivamente la coltura sottoposta alla musica ha mostrato superare il tasso metabolico dell’altra coltura. Tale affermazione è riscontrabile dai dati del grafico e della tabella soprastanti, che mostrano infatti, a partire dai dati delle 41h, un aumento cellulare maggiormente accentuato. Grafico h, la biomassa Biomassa (3,907. 10-5 µg) No Musica Biomassa (3,907. 10-5 µg) Musica 0 20 25 41 49 65 72 89 1277.59 1840.59 1883.57 2000.78 2001.95 2692.31 2779.44 3145.14 0 20 25 41 49 65 72 89 98 1277.59 1528.03 1594.45 2270.36 2192.61 3052.15 3123.26 3286.57 3169.75 28 98 3016.2 Parliamo di respirazione cellulare in questo caso in quanto, per via dell’effetto Crambtree descritto in precedenza, in un ambiente dove la concentrazione di saccarosio è inferiore ai 9 g/L prevale la respirazione cellulare anzicché la fermentazione. 54 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Commentando questo grafico si possono trarre conclusioni simili a quelle descritte per il grafico precedente. Si nota che la coltura sottoposta alla musica ha in generale, fatta eccezione per i dati delle prime 25h per le motivazioni precedentemente espresse, una biomassa maggiore, che raggiunge il suo apice (per entrambe le colture) a 89h. Successivamente, a 98h, possiamo notare che la biomassa di entrambe le colture è calata rispetto ai dati ricavati a 89h. Probabilmente la capacità portante, raggiunta a 89h, ha determinato un calo della popolazione di cellule di lievito, per entrambe le colture. 55 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 8.00 pH 7.25 6.50 5.75 0 20 25 41 49 65 72 89 98 tempo (h) pH Musica pH No Musica Grafico i, andamento del pH 0 pH No Musica pH Musica 20 25 41 49 65 7 6.8 6.7 6.6 6.6 0 20 25 41 49 7 6.8 6.8 6.5 6.4 72 6.3 65 6.0 6.2 72 5.9 89 6.1 89 5.8 98 5.9 98 5.7 IL grafico i mostra chiaramente che il tasso di respirazione cellulare della coltura sottoposta alla musica è maggiore. A partire dalle 41h il pH della coltura sottoposta alla musica comincia ad abbassarsi più rapidamente rispetto alla coltura non esposta alla musica. La concentrazione di ioni idronio, che determina il valore di pH della coltura, aumenta all’aumentare della concentrazione molare di CO2 presente in soluzione, determinando un maggiore abbassamento per la coltura esposta alla musica. 56 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Si può infine notare che nonostante un pH non particolarmente basso (soprattutto per la coltura non esposta alla musica), entrambe le colture cominciano, nell’intervallo di tempo tra le 89h e le 98h, a diminuire in quanto numero di elementi, segno che la capacità portante per entrambe le colture è stata raggiunta in quest’intervallo di tempo, anche se il numero delle cellule nella coltura con la musica era probabilmente maggiore del numero di cellule nell’altra coltura. Un’ulteriore conferma del raggiungimento della capacità portante viene riportata dai valori di mortalità cellulare, che risultano essere rispettivamente 12,2% per la coltura esposta alla musica e 6,4% per la coltura non esposta alla musica. 57 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 6. CONCLUSIONI Nonostante la mancanza di dati con le sonde della CO2 ed etanolo si è potuto lo stesso raggiungere i fini del lavoro, ovvero determinare il ruolo della musica sul metabolismo delle cellule di lievito. Innanzitutto una parte indubbiamente importante di quest’ultima fase sta nel fare un confronto tra i dati ottenuti e quelli attesi. Dopo vari esperimenti, si è potuto constatare una certa differenza nella modalità di crescita tra le colture esposte alla musica e quelle non esposte. Ciò mostra che la musica sembrerebbe avere un certo influsso sulle cellule e sul loro metabolismo. I risultati per gli esperimenti con la musica descritti nelle pagine precedenti ce lo confermano, mostrando ad esempio un pH minore per le colture esposte alla musica, probabile segno di maggiore attività metabolica (probabilmente più respirazione cellulare rispetto alla fermentazione) e di una popolazione di cellule di lievito maggiore. Tale risultato è correlabile con i valori della crescita cellulare, della trasmittanza e della biomassa che mostrano una maggiore crescita cellulare e una maggiore torbidità per le colture esposte alla musica. In base a tali dati si può confermare che esiste una correlazione tra torbidità della coltura e crescita cellulare; la torbidità della soluzione aumenta (ovvero la trasmittanza diminuisce) all’aumentare del numero di cellule presenti nella coltura. Chiaramente non possiamo sapere con estrema precisione in che misura la musica influenza la crescita cellulare. Ciò è anche dovuto al fatto che i dati delle le sonde non sono sempre stati disponibili. Non si può inoltre sapere la modalità con la quale la musica influenza le cellule di lievito, ovvero come il suono influenza il metabolismo cellulare; per ottenere tali risultati si dovrebbero infatti utilizzare tecniche più elaborate, di cui non si disponeva. In conclusione non possiamo dire che, secondo i seguenti esperimenti, la musica ha un’influenza abbastanza rilevante sulle cellule di lievito. Gli esiti di questo lavoro sembrerebbero volgere a favore dell’influenza della musica sulla respirazione cellulare dei Saccharomyces cerevisiae, in particolare incrementandola. Ovviamente per chiarire meglio la questione servirebbero ulteriori parametri, ma si può comunque affermare che la musica non lascia tali cellule indifferenti... Da questa osservazione potrebbero emergere possibili sviluppi in tale ricerca, che potrebbero consistere nel cambiare alcuni parametri nella coltura, ad esempio alterare il pH, creare un ambiente di coltura con temperatura costante T=30℃ (ideale), o cambiare le condizioni di coltura facendo avvenire unicamente la fermentazione alcolica e non la respirazione cellulare e osservare la reazione delle distinte colture in presenza e assenza di musica. Si potrebbe proseguire la sperimentazione con sonde della CO2 e dell’etanolo (o dell’ossigeno) funzionanti, per verificare fino a quando una coltura in un ambiente chiuso ermeticamente può fare respirazione cellulare (ovvero quanto velocemente le distinte colture consumano l’ossigeno). Infatti quando la coltura comincia a produrre etanolo significa che la via metabolica svolta dai lieviti sarà la fermentazione, oppure, se si utilizza la sonda dell’ossigeno, quando essa non percepisce più ossigeno all’interno della coltura significa che la coltura, in assenza di ossigeno, avrà optato per la fermentazione. 58 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 7. BIBLIOGRAFIA Documenti cartacei: . . . CAMPBELL REECE-TAYLOR-SIMON-DICKEY, Biologia, secondo biennio e quinto anno LILIA ALBERGHINA, FRANCA TONINI, Biologia Fondamenti e nuove frontiere, volume 1 FRANCO BAGATTI, ALESSANDRO DESCO, ELIS CORRADI, CLAUDIA ROPA, A tutta chimica, Zanichelli, Terza edizione . HAROLD HART, CHRISTOPHER M.HADAD, LESLIE E.CRAINE, DAVID J.HART, Chimica organica, Zanichelli, Settima edizione. . LAM in biologia e chimica 2007, Liceo Cantonale di Locarno, svolto da MATTEO LAVA Siti internet: . . . . . . . http://www.bioinorg.unito.it http://www.chimica-online.it http://xfiles.farmacia.uniba.it http://www.amadeux.net/sublimen/dossier/suono_voce_e_cellule.html studxwebmedicina.altervista.org/bioch2.ppt http://www.biologia.unige.it/corsi/morelli1/12.pdf http://www.buetzer.info/fileadmin/pb/pdf-Dateien/Enzyme%20als%20Regler.pdf 59 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 8. GLOSSARIO Candidosi: si tratta di un’infezione che colpisce generalmente le mucose superficiali orali e genitali, ma che può diventare sistemica e potenzialmente mortale. Catalizzatore: si tratta di una specie chimica che interviene durante lo svolgimento di una reazione chimica aumentandone la velocità, rimanendo comunque inalterato al termine della stessa (a differenza dei reagenti, che si consumano al procedere della reazione). Denaturazione: modifica strutturale indotta di una molecola; in generale si parla principalmente di due tipi di denaturazione, quella irreversibile e quella reversibile. Enzima: si definisce enzima un catalizzatore dei processi biologici. La maggioranza degli enzimi sono proteine e sono dunque composti da amminoacidi, una piccola minoranza di enzimi sono particolari molecole di RNA chiamate ribozimi (o enzimi a RNA). Emocitometro: complesso formato da uno speciale vetrino portaoggetti con opportuno coprioggetto. ΔG: entità termodinamica conosciuta come energia libera di Gibbs; essa descrive la quantità di energia disponibile in un determinato spazio (energia libera). Una reazione è detta esoergonica e spontanea quando ΔG è negativo ed è endoergonica e non spontanea quando ΔG è positivo, con il simbolo ΔG=0 si indica l’equilibrio chimico. Isomero: si definiscono isomeri quelle sostanze diverse per proprietà fisiche e spesso anche per comportamento chimico che hanno tuttavia la stessa formula bruta, stesso peso molecolare e stessa composizione percentuale di atomi. Modello chiave-serratura: sta a indicare la specificità del sito catalitico con il substrato, proprio come una chiave è specifica ad una determinata serratura. Organismo anaerobico facoltativo: esistono due tipi di organismi anaerobi; gli anaerobi facoltativi (come i lieviti) e gli anaerobi obbligati, i quali necessitano di un ambiente anossico per vivere poiché l’ossigeno risulta tossico per loro. Purina: è una molecola organica eterociclica aromatica, composta da un anello pirimidinico fuso con un anello di imidazolo. pH: il pH è una scala di misura dell'acidità o dell'alcalinità di una soluzione, esso è inversamente proporzionale all’acidità di una soluzione. Il valore di pH è definito come: 60 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Con la medesima formula si può utilizzare, invece che gli ioni idronio, la concentrazione di OH− , in questo modo otteniamo il valore di pOH. Il valore di pH (che va dal grado 1 al 14) può essere anche calcolato con l’ausilio della formula: pH= 14-pOH Un valore di pH è definito acido quando il suo valore è inferiore a 7, è considerato basico invece quando tale valore supera il 7. Un pH=7 corrisponde ad un pH neutro. Reazione endoergonica: reazione che richiede energia utile (lavoro) Reazione esoregonica: reazione che libera energia utile (lavoro) REDOX: reazione di ossidoriduzione, nella quale una specie chimica viene ossidata (agente riducente) e un’altra viene ridotta (agente ossidante). Sito attivo: è la parte reattiva della molecola, si tratta di una sorta di “tasca molecolare”costituita da amminoacidi e divisa in due regioni, una capace di riconoscere e legare con il substrato, l’altra capace di avviare la catalisi ogni volta che il substrato si lega all’enzima. Substrati: Gli enzimi sono dotati di alta specificità: la maggior parte dei catalizzatori infatti reagiscono con un solo substrato (si parla infatti di modello chiave-serratura), il quale si lega al sito attivo(fig. 6) presente sull’enzima. Fig. 629: meccanismo chiave-serratura Velocità di reazione: l’enzima attua il processo di catalisi, esso infatti funge da catalizzatore nelle reazioni chimiche, aumentandone la velocità di reazione e quindi raggiungendo più velocemente lo stato di equilibrio termodinamico (vedi fig. 29). È importante tenere conto che un enzima incrementa unicamente le velocità delle reazioni chimiche, diretta e inversa (dal composto A al composto B e viceversa), senza intervenire sui processi che regolano la spontaneità della reazione considerata. A⇔B In altre parole, agiscono dal punto di vista cinetico senza modificare la termodinamica del processo. 29 http://www.chimicamo.org/chimica-organica/attivita-catalitica-degli-enzimi.html 61 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno Fig. 29, confronto tra reazione catalizzata da enzima e reazione non catalizzata È importante inoltre tenere conto che l’enzima, alla fine di ogni reazione rimane immutato, ovvero non si modifica chimicamente in alcun modo pur partecipando alle reazioni, questa caratteristica apporta innumerevoli vantaggi alle cellule, poiché, non modificando la loro conformazione e dunque rimanendo attivi, non devono investire energia (ATP) per la costruzione di enzimi sostitutivi. 62 Lisa Branca L’influenza della musica sulle cellule di lievito LAM, Liceo Locarno 9. RINGRAZIAMENTI Come prima cosa desidero ringraziare i miei docenti responsabili; la prof.ssa Laura de Biasio e la prof.ssa Francesca Dellea per la grande pazienza e disponibilità che hanno avuto nei miei confronti, per tutto il prezioso aiuto che mi hanno offerto e per il tempo investito. Desidero inoltre ringraziare anche i miei docenti di BIC; il prof. Riccardo Graber e il prof. Fabio Selva per il materiale e il grande aiuto fornito, assieme al prof. Michele D’Anna e al prof. Ruben Moresi che mi hanno aiutato con le sonde Pasco. Ringrazio la prof.ssa Giosiana Codoni, per il prezioso aiuto offerto nella stesura finale del LAM. Ringrazio inoltre tutti i docenti di biologia che nel momento del bisogno mi hanno sempre aperto il laboratorio di biologia permettendomi di continuare la sperimentazione. Infine voglio ringraziare tutti gli amici, familiari e persone che si sono mostrate solidali verso il mio lavoro, che mi hanno aiutato e che mi hanno sostenuto moralmente. 63