Infezioni del tratto - Associazione Diabetici della Riviera del Brenta

Infezioni del tratto -genitourinario nel diabete e terapia correlata.
Il diabete è una malattia dismetabolica caratterizzata da un aumento di glucosio nel sangue.
Nelle fasi inziali la diagnosi è biochimica (aumento della glicemia, poi della glicosuria).
Una glicemia persistente superiore alla norma tende a favorire infezioni da germi molteplici.
Tra le comorbilità frequenti e trascurate del diabete ci sono le infezioni delle vie urinarie (IVU) e le
vaginiti che possono comparire quando il controllo glicemico non è ottimale. Le IVU sono un
processo infiammatorio di natura infettiva a carico del tratto urinario
I criteri diagnostici includono la presenza di una carica batterica "significativa" (maggiore di
100.000 colonie / ml.) e di uno o più segni di infezione.
Si possono però osservare anche una batteriuria asintomatica o una sintornatologia senza batteriuria
"significativa" . La prevalenza di IVU varia nei due sessi nelle diverse fasce di età
Le lVU sono più frequenti nel sesso femminile, specialmente dopo l'adolescenza.
Nell' anziano la prevalenza è maggiore nel sesso. maschile a causa dell'impatto delle malattie
prostatiche.
Ci sono fattori predisponenti le lVU.
Nelle donne sono principalmente: l'uretra di piccole dimensioni, 1'attività sessuale (microtraumi al
meato uretrale), la gravidanza, il parto, gli aborti, le alterazioni della flora batterica da uso di antibiotici,
l'età (post-rnenopausa e cambiamenti nel trofismo e nel pH vaginale).
Nell'uomo, invece, il fattore più importante è, sicuramente, l'iperplasia prostatica che causa ritenzione
urinaria con conseguenti minori secrezioni prostatiche e minore attività battericida.
Fattori predisponenti per entrambi i sessi, invece, sono: le indagini strumentali, l'urolitiasi, le anomalie
anatomiche/funzionali che non permettono un efficace svuotamento della vescica, le patologie sistemiche
(ad es. il diabete mellito), il reflusso vescico-uretrale, la stipsi cronica, la sindrome del colon irritabile.
I soggetti diabetici, indipendentemente dal sesso, sono più soggetti a sviluppare lVU Il diabete triplica il
rischio di cistiti.
Il meccanismo fisiopatologico puo' essere molteplice: da un lato la perdita di glucosio con le urine
("glicosurià') può costituire un terreno ottimale per la replicazione batterica specialmente
dell'Escherichia coli, dall' altro la disregolazione glicemia sistemica potrebbe ridurre l'efficacia di
barriera dello strato di glicosaminoglicani, sostanze che, in condizioni ottimali, proteggono le cellule
che rivestono la vescica ("urotelio") dalle aggressioni batteriche.
Le lVU si classificano in: lVU non complicate come cistite, pielonefrite e batteriuria asintomatica
IVU ricorrenti che sono spesso dovute a reinfezioni con lo stesso germe, indipendenti da anomalie
anatomiche o funzionali
IVU nosocomiali acquisite in Ospedale e che spesso sono correlate alla cateterizzazione.
IVU complicate dipendenti da anomalie anatomiche o da cause neurologiche o secondarie a stati di
immunocompromissione o cateterizzazione ..
Queste includono diversi quadri sintormatologici e sono complicate da fattori urologici (stasi, calcoli,
cateteri, etc.) o da riduzione delle difese naturali (diabete, immunodepressione, etc.)
I sintomi riferiti sono disuria, frequenza/urgenza, con o senza febbre, ematuria (presenza di sangue nelle
urine).
I germi più frequentemente coinvolti sono: E.Coli, Klebsiella, Serratia, Enterobacter, Pseudomanas,
enterococchi, stafìlococchi. Solitamente la carica batterica è elevata, maggiore di 100.000 colonie / ml
con aumento anche dei Globuli bianchi.
La frequenza e la severità delle IVU nei pazienti diabetici è maggiore rispetto ai pazienti non diabetici e
con un decorso spesso più complicato perchè, in questi casi, vengono coinvolti batteri patogeni più
aggressivi come Klebsiella.
A causa delle possibili complicanze delle IVU nei diabetici, si raccomanda il trattamento riservato alle
IVU complicate usando antimicrobici in grado di raggiungere elevate concentrazioni sia nelle urine che
nei tessuti.
Ciò richiede una conoscenza dello spettro di possibili patogeni locali e dei modelli di resistenza agli
antibiotici, nonché la valutazione della gravità di eventuali sottostanti anomalie urologiche (compresa la
funzionalità renale).
Esami fondamentali da eseguire sono l'esame urine e l'urinocoltura con antibiogramma per identificare
il germe coinvolto e testare l'efficacia dei singoli antibiotici.
Gli antibiotici raccomandati per il trattamento empirico iniziale includono: Fluorchinoloni,
Aminopenicillnie + un inibitore delle betalattamasi , Cefalosporine di seconda e terza generazione,
Aminoglicosidi.
Nelle forme lievi può essere utile l'assunzione a cicli dei cosiddetti" frutti rossi", cioè di integratori a
base di estratti di mirtillo in grado di inibire la crescita batterica e di acidificare le urine. A tale scopo
sono indicati anche i fermenti lattici.
Non si può prescindere, inoltre,da una adeguata idratazione.
Oltre che la vescica, altro organo bersaglio del diabete è la vagina (vaginiti da Candida).
E' importante in questo caso il tampone vaginale e la ricerca i questo germe in vescica.
Nella vaginite si interviene con una dieta corretta e con farmaci antimicotici per os e per via topica,
estendendo la terapia anche al partner.
Fondamentale è il rapporto col proprio medico di fiducia che, caso per caso, saprà indicare gli
accertamenti e le terapie più appropriate dando anche indicazioni per un corretto stile di vita e per un
regime dietetico adeguato.
Dottor Francesco Sacco
Specialista in Ostetricia e Ginecologia