Quando si parla di api le persone associano normalmente alla parola
“ape” l’immagine di un’Apis mellifera anche se, spesso, molti confondono
le api con le vespe o con altre specie di insetti somiglianti per
dimensione e/o colorazione, oppure per il modo di costruire il loro nido.
delle api selvatiche
e altri impollinatori
Sintesi dell’intervento in programma
il giorno 7/12/2013
Marco Porporato
DISAFA - Osservatorio di Apicoltura
Via Leonardo da Vinci, 44 – Grugliasco (TO)
tel. 011 670 8584 - [email protected]
Poichè la maggior parte della popolazione vive in città le occasioni per
osservare la natura nella sua complessità e in particolare gli insetti
sono molto rare.
Occorre tenere inoltre conto del fatto che, in genere, le persone
hanno paura degli insetti, soprattutto di tutti quelli con colorazione
gialla e nera, perchè tale aspetto viene associato ad animali
“pericolosi” che possono attentare alla nostra aspettativa di
immortalità.
In realtà la maggioranza degli
insetti
sono
assolutamente
innocui, anche tra gli imenotteri,
come quello a lato, del sottordine
Synphita.
Urocerus gigas
Un esempio tipico è l’immagine
a lato che rappresenta una
simpatica famiglia di orsi
intenta a cacciare un nido
“spacciato come di api”,
quando invece si tratta di un
classico nido di vespe.
Gli imenotteri Apocrita sono caratterizzati dalla presenza di una
evidente costrizione toracico-addominale.
Superfamiglia
Chrysidoidea
Chrysis ignita
Scolioidea
Ordine
Hymenoptera
Sottordine Apocrita
Sezione
Aculeata
Il mondo affascianante
Una delle prime esigenze è
quindi quella di imparare a
distinguere i principali gruppi
di insetti perchè, fin
dall’infanzia, le informazioni
che vengono diffuse sono
sovente errate.
Formicoidea
Vespoidea
Pompiloidea
Sphecoidea
Apoidea
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Le cosiddette API SELVATICHE fanno parte dell’ordine degli
Imenotteri, sottordine Apocrita, sezione Aculeata, superfamiglia
Apoidea. Per questo motivo sono conosciuti anche con il nome di
“apoidei selvatici”.
Questa superfamiglia raggruppa 20.000 specie circa, suddivise in 700
generi circa; comprende le “api” in senso lato, a comportamento da
solitario a sociale. Poiché si nutrono di nettare e polline sono tutti
insetti utili per l’impollinazione.
I caratteri distintivi
per la classificazione
sistematica tengono
conto della forma di
capo, torace e addome.
In Italia sono presenti circa mille specie, suddivise in sei famiglie:
Colletidae
Lepeletier
Andrenidae
Latreille
Halictidae
Thomson
Mellittidae
Schenk
Megachilidae
Latreille
Apidae
Latreille
DIMORFISMO SESSUALE
Differenze: - anatomiche dell’apparato genitale;
- caratteri morfologici.
Femmine:
hanno 6 tergiti addominali visibili, area
pigidiale delimitata da carene, antenne di 12
articoli.
Maschi:
hanno 7 tergiti addominali visibili, area
pigidiale assente, antenne di 13 articoli.
CAPO
Posizione e distanza degli ocelli, le suture
superficiali evidenziate da solchi e carene,
presenza o assenza di aree speciali, sono
caratteri sistematici importanti.
Alcune eccezioni: nella sottofamiglia Alittini femmine con 5 tergiti
visibili, l’ultimo con rima;
in Nomada i maschi con 7 tergiti visibili e area
pigidiale, le femmine con spazzola di peli feltrati
che nasconde area pigidiale.
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Colletes succinctus (f)
Halictus scabiosae (f)
BIOLOGIA
Gli insetti della superfamiglia Apoidea raccolgono
nettare e polline con i quali riforniscono anche i loro nidi. La
loro attività di raccolta assicura l’impollinazione incrociata sia
delle piante spontanee sia di quelle coltivate.
Le diverse famiglie hanno apparati boccali di
lunghezza diversa adatti a visitare fiori con diversa forma
della corolla.
Gli apparati di raccolta del polline, assai differenziati
nelle diverse famiglie e assenti nelle specie parassite, possono
essere di due tipi:
- a spazzola, sugli sterniti addominali;
- a cestella, sulle zampe metatoraciche.
Xilocopa violacea (f)
Dasypoda visnaga (f)
Le api selvatiche, a seconda delle specie, possono condurre
una vita solitaria, semi-sociale o eusociale.
Si può quindi passare da specie dove singole femmine
allestiscono in solitudine i propri nidi, fino a quelle dove una
femmina feconda vive in un nido composto da numerosi
individui, come nei bombi.
La fase di sviluppo attivo avviene nella stagione
primaverile–estiva, mentre il periodo invernale viene
superato da individui in fase quiescente.
Le immagini che seguono rappresentano alcune delle specie
più rappresentative presenti anche nei nostri ambienti.
©Westrich P. (1990) Die Wildebienen
Baden-Wütterbergs. Ulmer, Stuttgart
Halictus sexcinctus (f.)
©Muller A., Krebs A.,
Amiet F. (1997)
BIENEN
Mitteleuropäische
Gattungen,
Lebensweise,
Beobachtung
Naturbuch Verlarg,
Augsburg
Halictus sexcinctus (m)
3
©Westrich P. (1990) Die Wildebienen
Baden-Wütterbergs. Ulmer, Stuttgart
Osmia rufa
F: 10-12 mm
A sinistra: stadi di
sviluppo preimmaginale, da
uovo a pupa.
M: 8-15 mm
La tribù Bombini
comprende il solo genere
Bombus (Michener, 2000) .
©Muller A., Krebs A., Amiet F. (1997)
BIENEN Mitteleuropäische
Gattungen, Lebensweise, Beobachtung
Naturbuch Verlarg, Augsburg
Alcuni esemplari di api selvatiche possono essere raccolti, preparati e
conservati in scatole entomologiche, per finalità didattiche.
Bumbus terrestris
La trasformazione del paesaggio agrario, avvenuta negli ultimi
decenni a seguito dell’evoluzione della meccanizzazione agricola, la
creazione di campi di grandi dimensioni, l’introduzione delle
monocolture, l’eliminazione della vegetazione presente un tempo su
capezzagne e confini, ecc. , ha ridotto notevolmente le possibilità
per le api selvatiche di trovare fonti di cibo e siti di nidificazione.
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Per favorire la
presenza delle
api selvatiche si
possono
realizzare dei
siti di
nidificazione
artificiali, nei
quali sono
collocati
materiali che
questi insetti
possono
utilizzare per
allestire i loro
nidi pedotrofici.
Questa tipologia di nidi è particolarmente adatta per le api selvatiche
che nidificano fuori suolo e permettono anche di fare osservazioni
dirette della loro attività. Molto più complesso riservare spazi adatti
alle specie che realizzano i nidi nel terreno.
©Muller A., Krebs A., Amiet F. (1997)
BIENEN Mitteleuropäische
Gattungen, Lebensweise, Beobachtung
Naturbuch Verlarg, Augsburg
Due esempi per realizzare
siti di nidificazione per api
selvatiche.
© von Orlov M. (2013). Ideenbuch
Insektenhotel – Eugen Ulmer KG
© D. Laurino
Esempi di casette per api selvatiche.
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Le api selvatiche non sono i soli impollinatori delle piante, bisogna infatti ancora
ricordare in proposito
Ditteri
Lepidotteri
Uccelli
Pipistrelli
Pesson P., Louveaux J. (1984)
Pollinisation et productions végétales.
INRA, Paris
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