LA DANZA DELLE API testo di Carlo Presotto, Titino Carrara, Paola Rossi con Carlo Presotto, Matteo Balbo regia Titino Carrara e Carlo Presotto assistente alla regia Giorgia Antonelli scenografia Mauro Zocchetta tecnico Luciano Lora Con il patrocinio di Perché stanno scomparendo le api? Poco male, pensano alcuni, vorrà dire che si farà a meno del miele. Purtroppo la questione non è così semplice. Le api comunicano tra loro mediante una danza fatta di vibrazioni con la quale formano un 8 sulle lamine verticali dei pannelli dell'alveare. Tutte le volte che danza l'ape disegna una figura che indica la posizione della fonte del cibo. Le sue vibrazioni sono tanto più rapide quanto più il nutrimento è vicino. I movimenti si susseguono in questo modo (verso l'alto) quando il cibo si trova volando verso il sole. In quest'altro (verso il basso) quando si trova volando dalla parte opposta al sole. Tutte le restanti posizioni del cibo vengono segnalate formando un angolo che coincide con l'angolo formato dalla posizione del sole con la posizione della fonte del cibo. Si stima che in Veneto siano presenti circa 55 mila alveari, con una produzione complessiva che si aggira sui 19 mila quintali di miele: il 40 per cento miele di acacia; il 20 per cento di millefiori; il 25 per cento di castagno, il 15 per cento di altri mieli: tiglio, tarassaco, melata di abete, barena, e piccolissime quantità di rododendro. Tra i prodotti dell'alveare figurano inoltre cera, circa 165 quintali; polline, propoli e pappa reale. Nel corso dei secoli si è creata una importantissima collaborazione tra le api e le piante. Mentre gli animali possono spostarsi in cerca di qualcuno con cui mettere su famiglia, le piante hanno dovuto inventarsi strategie diverse. Molte di loro hanno deciso di sfruttare il volo delle api per mandarsi messaggi l'un l'altro (e non solo messaggi...) I fiori sono il trucco inventato dalle piante per attirare gli insetti e affidare loro quella polverina magica, il polline, che permetterà la nascita dei frutti. Un alveare è da solo garantisce lo scambio del polline tra i fiori 3 chilometri di raggio. come 3000 campi da calcio. una famiglia di api: fino a 90.000 individui. Più o meno tutti gli abitanti di Treviso, o Vicenza. Questo permette ad un alveare medio di produrre 45 kg di miele l'anno Anche se un'ape operaia, in tutta la sua vita, produce solo 1/12 di un cucchiaino da te di miele. Ma soprattutto le api sono direttamente responsabili di un terzo del cibo che mangiamo, frutta verdura delle specie più diverse che compongono la nostra dieta. Albicocco castagno ciliegio mandorlo melo pero pesco susino kaki lampone mirtillo erba medica trifoglio aglio asparago bietola broccolo carota cavolo verza cetriolo cipolla cocomero melone porro prezzemolo ravanello sedano senape zucca zucchino melanzana peperone cetriolo cocomero melone zucca zucchino fragola colza lino. Per questo l'uomo le ha da sempre tenute in gran conto. una leggenda attribuisce ad Albert Einstein la frase "Se l'ape scomparisse dalla faccia della terra, all'uomo non resterebbero che quattro anni di vita". Su questi temi si svolge uno spettacolo divertente che da un lato recupera la storia di una attività agricola di antica eccellenza, dall'altro convoca i giovani spettatori alla responsabilità dei comportamenti di ognuno nella tutela del delicato equilibrio ambientale. Lo spettacolo In un vortice di gag, lezioni inverosimili sull'anatomia del popcorn, lezioni di danza delle api, gli attori giocano sul rapporto tra ciò che mangiamo ogni giorno e la qualità dell'ambiente in cui viviamo. Incontreranno mais, trifoglio e girasoli, parassiti e farfalle, ma soprattutto dovranno vedersela con il mistero della scomparsa delle api. Perché lo sviluppo senza controllo e la ricerca esasperata del profitto in agricoltura ha ripercussioni pesanti su tutti gli abitanti del pianeta. Le api, sono un sensibile indicatore della qualità dell'ambiente. Ma si occupano anche di trasportare il polline da una pianta ad un'altra, rivestendo un ruolo essenziale per il paesaggio che siamo abituati a vedere, e per i sapori che siamo abituati a gustare. Una storia divertente e poetica per riflettere su come il futuro sia già disegnato da i piccoli gesti che ognuno compie ogni giorno, come il battito d'ali di una farfalla che può scatenare un uragano dall'altra parte del mondo, secondo la celebre teoria dell'"effetto farfalla". E poi cosa c'entra la passione per i popcorn con la scomparsa delle api? Perché è triste un girasole? Cosa ci vuole per fare un tavolo? E per fare un cavolo? Perché la diabrotica va sempre in vacanza nello stesso campo? Il trifoglio è maleducato? Chi cerca delle risposte forse si sentirà un po' preso in giro. Chi invece crede nell'importanza delle domande potrà collezionarne qualcuna di nuova, e magari anche un bel po' di risate. tecnica utilizzata teatro d’attore e video Video http://vimeo.com/10799686 Referente organizzativo: Guglielmo Cola, La Piccionaia – I Carrara, Teatro Stabile di Innovazione Stradella Piancoli, 6 – 36100 Vicenza tel. 0444 541819 fax 0444 327562 e-mail: [email protected] www.piccionaia.it