LA CHIESA E IL CONVENTO DI SAN FELICIANO DI MORMONZONE
Un po’ di storia…
Il più antico documento che fa riferimento al sito, si trova nella “Passio Sancti Feliciani” che risale all’anno 996. In essa si
legge che S.Feliciano morì sulla via Flaminia, in un luogo denominato “Monteum Rotundum” distante tre miglia da
Forum Flaminii. Il toponimo Monte Rotondo, si trasformerà nel corso del tempo in Montarone, Monterone ed infine
Mormonzone.In un atto di donazione del 1214 conservato nell’Archivio dell’Abbazia di Sassovivo, dove il toponimo
appare gia deformato in Monteroneè ricordato per la prima volta un monastero. In una pergamena del 1232 ,
anch’essa conservata nell’Archivio di Sassovivo, il toponimo è gia trasformato in Mormonzone.
Nel 1339 compaiono per la prima volta, in maniera esplicita, la chiesa ed il monastero organizzati secondo la regola di
S.Benedetto, il Vescovo Paolo Trinci dona in quell’anno il Complesso ai frati Olivetani,
Olivetani i quali vi resteranno fino al
1350.
Negli anni a seguire il Monastero venne dato in uso ai frati Clareni.
Clareni
Nel 1484 giunsero in Umbria i frati Amadeiti
Amadeiti riformati della Congregazione del Beato portoghese Amedeo Menez
de Silva, noti per la loro vita semplice e rigorosa e per l’intensa attività di confessori, predicatori ed assistenti
spirituali. Il convento nel quale si insediarono era certamente assai piccolo ed in condizioni di grande degrado,
l’edificio fu perciò riattivato, ampliato e portato nel suo assetto definitivo degli Amadeiti negli ultimi due decenni
del XV secolo. In un documento del 1486 si parla di “Fabricam novam S.Feliciani de Mormonzone”.
Nella prima metà del XVI secolo si cominciò a respirare il clima della Controriforma, l’ordine degli Amadeiti
riformati francescani non ebbe vita facile, infatti del convento si impadronirono “furfanti apostati” che dopo averlo
addirittura saccheggiato delle suppellettili e oggetti sacri, conducevano in quel luogo una vita tutt’altro che onesta.
Nel 1576 il Generale dei minori restituì il convento al Comune di Foligno. La sacralità del luogo e la devozione dei
cittadini spinsero allora le autorità civili e religiose a ricercare un nuova congregazione religiosa alla quale affidare la
chiesa ed il convento. Mormonzone venne concesso ai padri Carmelitani
Carmelitani, i quali riattivarono il monastero ed
intervennero a ristrutturare e ad abbellire la chiesa, con il contributo della famiglia Jacobilli. Nella chiesa, tra gli archi
che sorreggono la copertura in legno, fu inserita una volta a botte realizzata con mattoni a foglio, lunettata in
corrispondenza degli appoggi e furono inseriti quattro altari laterali: uno dedicato al Crocefisso ed uno a S.Giuseppe
sulla sinistra, quello di S.Feliciano ed un altro altare dedicato a S.Benedetto, sulla destra. L’altare maggiore, inserito in
un fondale architettonico realizzato con marmi pregiati ed arricchito da stucchi, cornici e pitture, ha al centro
l’immagine della Madonna del carniere. Sulle pareti laterali del piccolo presbiterio nel 1652 furono realizzati due
dipinti murali a tempera inseriti in ricche cornici di stucco: a destra la Presentazione, a sinistra la Visitazione.
I Carmelitani rimasero nel convento fino al 1653, il quale fu affidato successivamente ai Benedettini Cassinesi,
Cassinesi che
continuarono a Mormonzone le antiche tradizioni di culto verso il patrono della città.
Nel 1816 i Cassinesi, nel riordino delle loro proprietà, vennero autorizzati dalle competenti autorità ecclesiastiche, a
vendere la chiesa, il monastero ed i beni ad essi collegati. L’atto di vendita al Sig. Paolo Zipoli, per scudi 1620, reca la
data del 12 luglio 1816. Con l’acquisto Paolo Zipoli assunse l’obbligo della manutenzione e della conservazione del
monastero e della chiesa con tutte le suppellettili e si impegnò a tenere aperta la chiesa al culto dei fedeli. Le antiche
tradizioni religiose si sono interrotte intorno al 1870 quando per lo stato di degrado, la chiesa venne chiusa al culto.
UBICAZIONE DELL’AREA
La chiesa con l’annesso monastero di S.Feliciano di Mormonzone
sorge a Foligno, lungo la via Flaminia Vecchia, antico tracciato della
strada consolare romana, tra S.Eraclio e S.Maria in Campis, nel punto
di incrocio con la strada di S.Benedetto. Questa piccola strada
anticamente collegava il secondo tracciato della Flaminia, con la via
Flaminia Vecchia, per poi proseguire, secondo la linea di massima
pendenza fino a Carpello.
Vista aerea dell’intero complesso
DESCRIZIONE DELL’AREA
Il compendio immobiliare è costituito da Chiesa con annesso Convento e terreno edificabile per attività di strutture
ricettive.
Esso è situato in Foligno (PG) in loc.tà S.Eraclio in un area con visuale libera.
Risulta ben collegato sia dalla Strada Statale N.3 (Flaminia) a circa Km 1, sia dalla Strada principale di collegamento di
Foligno – S.Eraclio e dista a circa Km 2,5 dal Centro Storico del Capoluogo di Foligno, la Chiesa ed il Convento
risultano essere di antica edificazione e nominato in onore a S.Feliciano (quale Patrono di Foligno) in cui dimorò e mori.
Il terreno possiede una superficie complessiva di Ha. 1,5 (circa) tra superficie coperta e scoperta; oltre ad Ha. 1,2
(circa) da destinare a parcheggio pubblico e viabilità pubblica. La superficie di Ha. 1,5 (circa) è destinata dal vigente
Piano Regolatore Comunale per attività ricettiva (alberghiera) con la possibilità di realizzare una volumetria di circa
Mc. 8.500 (oltre all’edificato esistente quale Chiesa e Convento). La Chiesa ed il Convento sono in corso di
ristrutturazione (con progetto autorizzato) ed i relativi lavori sono in corso di completamento.
La Chiesa ed il Convento si sviluppano su due livelli (P.T. e P.1°). Il convento è perimetrato da un muro di cinta. Il
predetto complesso immobiliare possiede la superficie coperta pari a Mq. 1.283 (circa) e cosi di seguito costituita:
- La Chiesa: mq. 180;
- Il Convento: mq. 820 (al P.T. e al P.1°);
- Il Loggiato: mq. 170 (al P.T.);
- Il Chiostro: mq. 275;
- L’accessorio (distaccato composto da P.T.): mq. 55,10
Inoltre in aderenza al Convento è previsto un ampliamento al P.T. ed al P.1°, per la superficie complessiva di mq. 237.
Per il predetto Convento è prevista la realizzazione di una struttura ricettiva (alberghiera) costituita:
- N.8 camere (doppie);
- N.1 camera (singola);
- N.2 suite;
- Servizi (cucina, ripostiglio, sala ristorante, hall);
- Chiesa (per celebrazioni).
Nel terreno edificabile è prevista la costruzione dell’albergo in collegamento con il convento.
Il predetto edificio sarà costituito da tre livelli (Piano Interrato, Piano Terra e Primo Piano) e sarà composto da:
- Al Piano Interrato: garages, servizi (per attrezzature cucina, etc.);
- Al Piano Terra e Piano Primo saranno previste N. 72 camere con bagno privato e servizi.
La superficie coperta complessiva sarà di circa mq. 2.860 (al P.T. e P.1°) oltre a quella del piano Interrato che sarà di
circa mq. 1.045. Il terreno di pertinenza sarà adibito a verde privato, posti auto, percorsi pedonali e carrabili ed
attrezzature di relax (palestra all’aperto con piscina).
IL PROGETTO DI RESTAURO
Il
progetto
di
riparazione
danni,
consolidamento, restauro e miglioramento
sismico, redatto ai sensi della Legge Regionale
12.08.98 n° 30 e della Delibera Giunta
regionale n° 5180 del 14.09.98, ha
determinato
il recupero dell’intero
complesso: fabbricato principale (chiesa e
convento) e fabbricato accessorio (rimessa).
In seguito all’attenta valutazione delle
caratteristiche dell’area, è stato valutato di
poter ipotizzare una destinazione turistico ricettiva alberghiera.
Partico
Particolare
chiesa
icolare della chiesa
Affresco della chiesa
chiesa
Interni della chiesa
Interni della chiesa
Vista del complesso da Viale Roma
Particolare degli interni del convento