Impossibilità di sentire, di comunicare, di apprendere il
linguaggio. L’impianto cocleare permette di combattere e
superare questi deficit, con sempre migliori risultati
L’IMPIANTO COCLEARE
Un impianto cocleare è un impianto elettronico che rigenera l’udito in pazienti con
abbassamento di udito bilaterale e profondo. Le protesi acustiche amplificano e
rendono più chiaro il suono in persone con abbassamento di udito di media gravità.
Nelle perdite profonde di udito, le protesi acustiche non sono efficaci. E’ quindi
necessario l’impianto cocleare, che non amplifica il suono, ma genera
completamente un nuovo segnale elettrico per il nervo acustico.
Quali sono i candidati per un impianto cocleare?
Persone che non hanno mai udito fin dalla nascita, o che hanno perso
successivamente l’udito bilateralmente o che hanno perso gravemente l’udito e non
hanno alcun beneficio dalle protesi acustiche. Si può dire che l’impianto cocleare
inizia dove finiscono le protesi acustiche.
Vediamo come funziona naturalmente l’udito.
1)
Il suono si propaga con onde sonore che mettono in movimento l’aria
circostante e vengono captate dal padiglione auricolare, che le incanala nel
condotto uditivo esterno al cui fondo fanno vibrare il timpano.
2)
La vibrazione del timpano, proporzionata alla intensità del suono, mette in
movimento gli ossicini sottostanti, il martello, l’incudine, la staffa, contenuti in
una cavità detta cassa del timpano e collegata con il naso attraverso un
tubicino, detto tuba di Eustachio.
3)
La vibrazione dell’ultimo ossicino, la staffa, muove i liquidi contenuti nella
chiocciola e li spinge lungo un canale interno alla chiocciola, la scala
timpanica (Fig.1).
4)
Nella scala timpanica i liquidi stimolano con il loro movimento i filamenti
sensitivi delle cellule uditive, che emettono un segnale elettrico (Fig.2).
5)
Il segnale elettrico emesso dalle cellule uditive viaggia lungo il nervo acustico
e raggiunge il cervello, alla corteccia uditiva, dove viene riconosciuto e
compreso come suono
Che cosa è un impianto cocleare?
L’impianto cocleare ha rappresentato e sempre più rappresenta una enorme vittoria
nella battaglia contro la sordità. Fu sviluppato su una geniale intuizione di William
Fitzgerald House negli anni 60 e poi sempre sviluppato e migliorato nei decenni
successivi. Quest’uomo puro e grande, di cui mi onoro di essere stato allievo, ebbe la
candidatura al premio Nobel per questo.
L’impianto cocleare si basa sull’idea che anche la persona totalmente non udente
perché tutte le cellule uditive cocleari sono morte, mantiene tuttavia fibre del nervo
acustico che se stimolate, possono trasmettere il suono fino al cervello. Gli impianti,
sempre più tecnologicamente avanzati, possono essere utilizzati in bambini da sei
mesi in su, ma il prof, Salvinelli ritiene che sia meglio indicato fissare il limite
inferiore dell’intervento intorno ai due anni, per ridurre al minimo i rischi ed avere
gli stessi vantaggi.
L’Impianto cocleare multicanale fornisce una ampia gamma di informazioni uditive
necessarie per riconoscere la parola ed i suoni ambientali e per aumentare le capacità
di comunicazione.
La parte interna consta di un elettrodo che è impiantato chirurgicamente nella
coclea attraverso l’osso dietro l’orecchio.
• La parte esterna consiste di un microfono e di un processore dei segnali che
elabora i suoni ricevuti dall’esterno e li invia alla parte interna
•
Come funziona un impianto cocleare.
1.Il processore esterno riceve i suoni, li elabora, li filtra, li trasforma in informazione
digitale e li invia al processore interno.
2) Il processore interno converte le informazioni digitali in segnali elettrici e li invia
ad un filo dotato di molti elettrodi che è stato posizionato dal chirurgo all’interno
della coclea.
3). Il multi elettrodo supera le cellule uditive morte e non funzionanti e invia il
segnale digitale lungo le fibre del nervo acustico, che rimangono sempre funzionanti
e capaci di trasmettere.
4) Il nervo acustico trasmette il suono alla corteccia uditiva, dove viene compreso.
Fig. processore interno
Fig. processore
esterno
Fig. Particolare ingrandito del multielettrodo interno
I Candidati
• Bambini da 6 mesi in su
• Bambini con ipoacusia profonda bilaterale
• Adulti: Ipoacusia profonda con scarsissimo rendimento delle protesi
(percezione delle parole inferiore al 50%)
• Non controindicazioni mediche
• Alta motivazione e pronti a seguire il programma di riabilitazione logopedico
per i migliori risultati di recupero funzionale.
Fase 1.
Esame medico Otorinolaringoiatrico Se la storia, I dati audiometrici di audiometria
tonale, vocale, potenziali evocati uditivi (ABR) e l’obbiettività indicano la possibilità
di un impianto cocleare si passa alla fase 2.
Fase 2 .
1) RMN o TC, Importante per valutare l’anatomia dell’orecchio interno e per
valutare le condizioni cerebrali prima del posizionamento dell’impianto.
2) Esame genetico. 80% dei nati con grave perdita uditiva hanno una causa genetica.
L’esame si compie con un semplice prelievo di sangue e ci aiuta a capire le cause
e apre la via alle terapie future (di modificazione genetica).
3) Nuova valutazione completa uditiva e verbale e programmazione della terapia
logopedica successiva all’intervento. Per i bambini il ruolo e la motivazione della
famiglia è fondamentale
4) Valutazione neuropsicologica
5) Videonistagmografia. Utile per valutare la funzione dell’equilibrio nell’orecchio e
per contribuire alla scelta dell’orecchio migliore da operare. Eseguita da un
Vestibologo esperto e dedicato, il dr. Maurizio Trivelli.
Fase 3.
Intervento, eseguito dal prof. Salvinelli con la sua equipe.
La dimissione è da uno a tre giorni dopo l’intervento.
Non si ha dolore.
Il controllo medico con una medicazione esterna è dopo sette giorni, in ambulatorio.
L’impianto viene attivato e diviene funzionante entro 4 settimane dall’intervento. Da
questo momento inizia la fase di riabilitazione.
Gli esami otofunzionali vengono eseguiti da audiometristi esperti e dedicati: Silvia
Censi, Lucia Gorini, Federica Loretucci.
Nella fase di riabilitazione, fatta da foniatri e logopedisti esperti, nel nostro caso
Vitaliana Luccarelli e Valentina Deidda presso l’Università Campus Biomedico, e
fatta settimanalmente per il periodo necessario, mentre la fase di settaggio
dell’impianto è seguita da un audiologo di esperienza, il dr. Fabio Greco.
Chirurgia per l’impianto cocleare.
Si tagliano i capelli dietro l’orecchio. In anestesia generale in microscopia. Si esegue
un taglio dietro l’orecchio e si prepara una tasca sotto la cute per posizionare la parte
di stimolatore.ricevitore. Questa parte è molto sottile e non risulta notabile
dall’esterno successivamente. Viene preparata una cavità ossea (mastoidectomia)
attraverso la quale si posiziona sotto il timpano e completamente dentro la coclea il
multi elettrodo. In alcuni casi di sordità dovuta a meningite so può avere una
ossificazione interna della coclea e l’inserzione dell’elettrodo è parziale. Le persone
in genere tornano alle loro occupazioni entro tre settimane, alla scuola, al gioco, allo
sport, al lavoro. Al termine della cicatrizzazione non si hanno segni visibili.
Gli impianti cocleari sono estremamente affidabili. Nei rari casi che possano avere
malfunzionamenti si possono sostituire eventualmente con un dispositivo
tecnologicamente più avanzato se la tecnologia nel frattempo è avanzata.
Si esegue quasi sempre un solo impianto cocleare. Questo è sufficiente al recupero
delle capacità di relazione. Abbiamo poi sempre la possibilità dell’altro orecchio per
giovare di ogni eventuale successiva possibilità tecnologica (nuovi impianti cocleari
completamente impiantabili) o nuove possibilità biologiche ( terapia genica, cellule
staminali).
BENEFICI ATTESI
In caso di perdita di udito alla nascita.
Se un bambino nato non udente viene identificato subito dopo la nascita, dotato di
una protesi acustica nel primo anno di vita e poi operato di impianto cocleare entro i
2 o 3 anni (quanto prima quanto meglio) ci sono ottime possibilità che il bambino
ottenga ottime possibilità uditive e di comunicazione che non limitino le sue
possibilità future. devono seguire per diversi anni la riabilitazione logopedica per
utilizzare al meglio le possibilità dell’impianto. Sono considerati candidati eccellenti.
In caso di perdita di udito nell’età adulta.
Gli adulti che sono cresciuto con un udito normale o almeno sufficiente per le
capacità di relazione e che poi lo hanno progressivamente o improvvisamente perso.
Queste persone traggono il massimo beneficio dall’impianto in pochi mesi, spesso
possono parlare al telefono e raggiungono risultati molto simili alla normalità. Sono
candidati eccellenti
Altri bambini e adulti nati non udenti.
Queste persone che non hanno udito per più di 5 anni non hanno appreso il
linguaggio e il sistema nervoso non ha ricevuto stimoli uditivi in questi anni delicati
di formazione. Per questo i risultati sono inferiori rispetto ai primi due gruppi.
Tuttavia con l’impegno prolungato nella riabilitazione e con la motivazione, si
possono ottenere risultati importanti nella lotta contro questo doloroso deficit.
Fig. Impianto cocleare in sede-
Fig. Un caro amico operato. E’ sempre una grande gioia ricevere le sue telefonate