RAPPORTO SULLE
DIPENDENZE
PATOLOGICHE
Le strategie per affrontare i nuovi
consumi
Ferrara 13 marzo 2007
Dott.ssa Luisa Garofani
Direttore U.O. SerT Distretto Centro Nord
IL CONTESTO

La scena del consumo di sostanze è cambiata e con essa
sono cambiati i significati e la percezione del termine
“comportamento a rischio”.

In realtà la variabile più significativa è rappresentata da
policonsumatori che assumono cocaina ed altri
psicostimolanti assieme a cannabis ed alcol.

In Europa il consumo recente (nell’ultimo anno) di cocaina
riguarderebbe l’1% della popolazione tra i 15 e i 64 anni,
pari a circa 3,5 milioni di persone, il consumo corrente
abituale riguarda 1,5 milioni di persone (dati OEDT2005)

L’Italia si colloca al 3° posto in Europa per i consumi di
cocaina.
La classe di età che consuma maggiormente è quella tra i
15 e i 24 anni. (ESPAD Italia 2004)

Per quanto attiene la domanda di trattamento, in EmiliaRomagna si segnala un aumento consistente dell’accesso
al SerT da parte di consumatori di cocaina come sostanza
primaria, con una percentuale sul totale degli accessi pari
al 12,1% nel 2005.
Dall’uso primario di eroina degli anni ’70-’80 al
policonsumo dominato da cocaina, amfetamina e
alcol

Aumento delle problematiche in emergenza-urgenza

Patologie cardiovascolari e cerebrovascolari, anche in
consumatori occasionali e per fenomeni non dose-dipendenti

Complicanze patologiche legate alle sostanze con alterazioni
del sensorio che possono avere come conseguenza: incidenti
stradali, aggressioni, ecc.
Problemi psichiatrici indotti dalle sostanze (psicosi, disturbi
d’ansia, deterioramento cognitivo) di difficile trattamento


Maggiore inclinazione a delinquere e propensione
all’aggressività

Diffusione dell’HIV e delle malattie a trasmissione sessuale,
per comportamenti a rischio durante l’assunzione.
LA SCENA DEL CONSUMO

È diversa dalla tossicodipendenza da eroina

L’attenzione si focalizza su gruppi di popolazione,
persone, comportamenti, più che sui tipi di sostanze

Il consumo di cocaina e amfetamine non è percepito
come antisociale, ma addirittura come socializzante e
marker di successo

Le sostanze illegali sono considerate beni di consumo al
pari degli altri, sono vissute come strumenti per
strutturare “l’esserci” nella società.
COMUNICAZIONE E INFORMAZIONE
I contesti in cui è prioritario prevedere interventi di
comunicazione e informazione

la scuola

i luoghi del “loisir”

la “notte”

i gruppi informali

Pronto Soccorso
Sono stati individuati
5 Pattern d’uso della
COCAINA

Sperimentale

Ricreazionale

Situazionale

Intensificato

Compulsivo
(si interrompe l’uso
solo per l’indisponibilità
della sostanza)
EFFETTO A BREVE TERMINE DELL’USO DI
COCAINA
L’effetto sull’umore è caratterizzato da un senso di euforia
che dura dai 10 ai 60 minuti, che aumenta se la sostanza è
fumata o iniettata.
Quando è inalata la vasocostrizione della mucosa nasale ne
diminuisce l’assorbimento.
Il Soggetto:
 Si sente più sicuro e il comportamento diventa aggressivo
 Aumenta la sensibilità agli stimoli percettivi e sensoriali
 Aumenta la sensazione di maggior produttività, ma in
realtà il soggetto è meno sensibile alla stanchezza
 Dormire è difficile se non impossibile.
FUMARE COCAINA

Produce una sensazione più forte e intensa con un picco
ematico dopo pochi secondi dall’assunzione

Segue eccitazione e senso di stordimento

Dopo 10/15 minuti sopravvengono depressione,
irritabilità e rabbia, digrignamento dei denti

I fumatori di cocaina necessitano di dosi ripetute, ne
conseguono disturbi legati all’apparato respiratorio, quali
affanno e dolore al petto.
Anche piccole dosi possono produrre reazione di
tipo psicotico come

agitazione, tremori , paranoie, a volte allucinazioni visive,
uditive o tattili “qualcosa cammina sulla pelle”

Questi sintomi sono più spesso associati al fumo o
all’iniezione della sostanza.
GLI EFFETTI A LUNGO TERMINE
Variano in relazione alla

Durata dell’uso mesi o anni

Dose

Frequenza

Modalità scelta per l’assunzione
EFFETTI DI ORDINE PSICOLOGICO

Agitazione e sospettosità cronica

Ipereccitabilità

Iperattività

Emerge una personalità con tratti fortemente egoistici

Scarsa tolleranza allo stress

Variabilità dell’umore e reazioni eccessive alla frustrazione

Disfunzioni sessuali.
EFFETTI IN RELAZIONE A:
Bassi e medi dosaggi
stimolazione adrenergica, ipertensione, aumento della
frequenza cardiaca, della temperatura cutanea con
vampate, cianosi, precordialgie, vertigini, nausea,
vomito.
Dopo uso endovenoso
 sensazioni intense e piacevoli; ad alti dosaggi,
comportamento ripetitivo, bruxismo, allucinazioni
tattili, formicolii, diminuita concentrazione, insonnia,
agitazione, tremori, irritabilità, paranoia, fino alla
psicosi paranoidea indistinguibile da quella
schizofrenica.
 deliri persecutori, labilità emotiva, aggressività, la
persona conserva l’ orientamento ed è vigile.
MECCANISMI DELLA DIPENDENZA





La cocaina non altera la chimica dell’organismo con le
stesse modalità dell’alcol e degli oppiacei
L’uso induce alla progressiva riduzione dei tempi di
tolleranza
Anche a dosi elevate, l’astinenza (ad esclusione del crack)
non provoca sintomi gravi
La dipendenza psicologica è più subdola e si manifesta nel
lungo periodo (Il consumatore dovrebbe imparare a
valutare se le dosi assunte aumentano lentamente nell’arco
degli anni e se cambia il modo di utilizzare la sostanza nel
tempo).
Se l’abitudine diminuisce non è un problema, poiché anche
un uso intenso può ridursi fino all’astinenza, in particolari
condizioni di cambiamento di vita.
COCAINA E NUOVE STRATEGIE ORGANIZZATIVE




L’aumento del consumo pone con maggiore enfasi il
problema della comparsa di complicanze internistiche e
psichiatriche non solo nei dipendenti, ma anche nei
consumatori occasionali, (ragione per cui l’offerta di
cura, informazione e prevenzione devono essere
potenziate).
La domanda di cura del policonsumatore è caratterizzata
da un particolare vissuto del tempo, con richieste di
interventi di tamponamento, rapporti non coinvolgenti.
I familiari e i conviventi sono da considerare anch’essi
destinatari degli interventi del sistema di cura.
I genitori che mostrano serie difficoltà nell’interpretare
ruoli educativi vanno sostenuti con percorsi studiati ad
hoc
IL SISTEMA DI CURA

Occorre un collegamento tra i servizi di
emergenza-urgenza e i servizi di cura delle dipendenze

L’attivazione di nuovi interventi e nuovi spazi nella
struttura ospedaliera per consulenze rivolte ai
consumatori di cocaina

Le sostanze stupefacenti possono mascherare le
patologie e confondere il quadro clinico con la possibilità
di indurre trattamenti inappropriati.
Il Sistema dei servizi deve avere un
atteggiamento attivo, disponibile all’intervento
sulla rete sociale in cui è inserito l’utente
Deve avvenire una trasfusione di competenze tra i
vari settori interessati

Dipendenze patologiche

Psichiatria

Sistemi di emergenza-urgenza

Servizi internistici, infettivologici

Consultori

Servizi sociali

Privato sociale
L’ accertamento analitico delle sostanze in
occasione di

Eventi traumatici

Paziente agitato

Emergenza-urgenza cardio-vascolare e cerebro-vascolare

Emergenza-urgenza neurologica

Emergenza psichiatrica

Minori maltrattati
IL SISTEMA DEI SERVIZI
deve essere in grado di entrare in “contatto con” e di fornire
valutazioni accurate, multiprofessionali, a un numero di
persone più ampio dell’attuale e in contesti diversi che
prevedono percorsi di accoglienza e di cure differenziati per
gruppi di target

Giovani

Older

Donne

Immigrati

Persone con disturbi psichici

Genitori e loro figli

Carcerati, ecc.
E’ nel momento “acuto” che si rende necessario
il collegamento tra Pronto Soccorso,
Servizio Psichiatrico e SerT
è soprattutto anche momento sensibile di
contatto con il sistema di cura, che
deve essere pronto ad accogliere la richiesta di
AIUTO
CONSULENZA, COUNSELLING, PRESA IN
CARICO del SerT

La consulenza nel paziente acuto finalizzata a decisioni
cliniche tempestive è dello psichiatra della Salute
Mentale

Esaurita la fase di trattamento in PS, si contatta il SerT

Il SerT può offrire la consulenza medica tossicologica o il
counselling per migliorare l’adesione alla cura e
proporre, dove necessario, la presa in carico.
PROGETTI CONGIUNTI

L’esistenza dei protocolli non garantisce l’integrazione

L’organizzazione proposta si basa sul principio di
reciprocità e prevede la partecipazione regolare di
professionisti esperti dei servizi psichiatrici nelle équipe
dei servizi per le dipendenze patologiche, e viceversa,
con la possibilità di condividere la pianificazione e il
percorso terapeutico.