Sindrome di Down: la storia

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La Sindrome di Down: caratteristiche cliniche, attualità nelle cure e sostegno
Modena 21/3/14
dr.ssa Ornella Biagioni
Sindrome di Down: la storia
Descritta per la prima volta nel 1846 da Edouard Seguin, giovane
medico francese impegnato a curare le disabilità mentali
Deve però il nome al dr. Langdon Down che, interessato alla
classificazione delle disabilità mentali congenite, nel 1866 fornisce
un’accurata descrizione dei sintomi della malattia definendola
“mongolismo”
Down pensava ad una eziologia infettiva (tubercolosi, malattie
veneree dei genitori).
Sindrome di Down: la storia
Studio dei dermatoglifi
Segnalazione della sindrome in gemelli monoovulari
(Bleyer 1934)
Sindrome di Down: la storia
Jerome Lejeune intuisce che la sindrome è dovuta ad una
anomalia cromosomica e nel 1958 trova il cromosoma in più: il 21.
Da allora si comincia a parlare di TRISOMIA 21
Sindrome di Down: il cariotipo
Presenza di 3 copie del cromosoma 21 anziché 2
Esempi di cariotipo
Trisomia 21 libera
Traslocazione
Il cromosoma in +
I geni sono simili a dei musicisti che leggono i loro spartiti e gli
spartiti sono scritti nelle basi puriniche e pirimidiniche del DNA:
tutto va bene se tutti i musicisti leggono lo spartito alla stessa
velocità.
I numerosi geni presenti sul cromosoma in + leggono diversamente
dagli altri lo spartito determinando una alterazione della sinfonia: da
qui la variabilità delle manifestazioni fenotipiche della trisomia 21.
PRINCIPALI CARATTERISTICHE FENOTIPICHE
Brachicefalia con occipite piatto
Cute nucale abbondante
Rima palpebrale obliqua
Sella nasale piatta
Epicanto
Bocca piccola con lingua protrundente
Padiglioni auricolari ad impianto basso
Mani tozze
5° dito delle mani corto e con clinodattilia
Solco palmare unico
Ampio spazio tra 1° e 2° dito dei piedi
IPOTONIA
RITARDO MENTALE di grado variabile da medio a moderato
Manifestazioni cliniche
AUMENTATA INCIDENZA DI DIFETTI
CONGENITI
Cardiopatie congenite (50%)
CAV 45% DIV 35% DIA 8%
Atresie intestinali (12%)
Cataratta (15%)
PDA 7% TF
4%
Aumentata suscettibilità alle patologie
autoimmuni (1)
Disturbi tiroidei (15%) fino al 30% nei bambini > 8
anni.
Gli anticorpi anti-tireoglobulina, antimicrosomi ed anti
perossidasi compaiono prima delle alterazioni tiroidee.
Frequente associazione di ipotiroidismo, alopecia e
diabete
Aumentata suscettibilità alle patologie
autoimmuni (2)
Celiachia (7% - 16%)
Incidenza della celiachia nella popolazione generale 1: 200
Incidenza della celiachia nella S. di Down 4-12: 100
Diabete (1.4-10%)
Negli adolescenti con S. di Down l’incidenza del diabete è 7 volte
maggiore rispetto alla popolazione generale
Aumentata suscettibilità alle infezioni
IgG aumentate, IgM ridotte,deficienza delle sottoclassi IG2 e IG4
determinano aumentata suscettibilità alle infezioni batteriche respiratorie
IgA normali, IgE ridotte (non segnalazioni di quadri di atopia)
Immunodeficienza dei linfociti T
Deficit di chemiotassi dei neutrofili e della fagocitosi
Riduzione di Zinco (determina alterazione della chemiotassi e alterazioni
funzionali dei linfociti T
Alterata attività dei granulociti neutrofili attribuita agli elevati livelli di
superossido-desmutasi (prodotto 3 volte di più nella S. di Down)
Alterazioni metabolismo ossidativo con ridotta attività microbicida
dei granulociti
Problemi ORL
(per questioni anatomiche, per deficit immunologico, per inadeguata funzione
ciliare)
Otiti sierose (50-70%)
Ipoacusia (75%)
Apnee ostruttive (50-75%) per ipertrofia adenoidea e per ipotonia della
lingua
Problemi oculari (60%)
astigmatismo 60%
ipermetropia 26%
strabismo 38%
nistagmo 18%
cataratta 13%
blefarite 30%
miopia 13%
Problemi odontoiatrici
Ipoplasia della regione mediana dello scheletro facciale con dorso
nasale schiacciato e mascellare piccolo determinano malocclusione
di classe III con morso aperto, assenza o ridotte dimensioni dei
seni frontali e mascellari
Cavo orale ristretto, arco acuto del palato con lingua normale che
tende a protrudere per contenitore inadeguato ( utile placca di
Castillo- Morales)
Eruzione dentaria ritardata (talora 1° dente a 18 mesi) e/o agenesia
dentaria.
Carie non frequente, periodontiti.
Problemi digestivi
RGE
Stipsi (per scarsa introduzione di fibre, per ipotonia muscolare e
per deficit della peristalsi intestinale
Sovrappeso (50%)
ed obesità
predisposizione alla malattie degenerative che associate
all’ipotonia producono dismorfismi degli arti inferiori (valgismo
del ginocchio, piede piatto)
Accrescimento
(da seguire con curve di crescita specifiche per i bambini con S.
di Down) rallentato del 10% rispetto al bambino normale.
Statura finale attesa di 153 cm nel maschio e di 145 cm nella
femmina
Anomalie scheletriche
Instabilità atlanto-assiale (spazio tra atlante e dente della C2 > 4.5-5 mm
rappresenta indicazione per eseguire RMN del rachide cervicale)
Attenzione alle manovre di iperestensione del collo.
Lussazione della rotula (9-10%) nell’età evolutiva
Altri problemi
Reazione leucemoide e policitemia alla nascita (18%)
Ittero neonatale prolungato (per ridotta eliminazione della bilirubina)
Facilità alla colelitiasi
Leucemie e tumori (<1%)
Cosa fare
Sensibilizzare i professionisti sulla comunicazione della
diagnosi: è la prima misura terapeutica
Poter accordare il tempo necessario a ogni consultazione
(almeno un’ora, meglio di più…).
Valutare le capacità e non i limiti e proporre un programma per
sviluppare e utilizzare tutte queste capacità.
Sostenere psicologicamente il soggetto, così come i suoi
genitori, fratelli e sorelle.
Cosa fare
Controllare i problemi di crescita e evitare gli handicap
aggiuntivi.
Informare la famiglia, formare i professionisti, migliorare la
presa in carico.
Seguire il paziente nel corso della vita, facendo da legame con
tutti i professionisti che lo prendono in carico.
N.P.Infantile
neonatologo
pediatra base
servizi
sociali
specialisti
torrenova
Bambino Down
e famiglia
psicologo
logopedista
laboratorio
educatore
specialisti
policlinico
scuola
operatori
distretto
C
E
N
T
R
O
D
O
W
N
pediatra
Modello di gestione integrata AUSL di Modena anni 1993-2013
Giusi Spagnolo 26 anni laureata
Laurea in Lettere presso l’Ateneo di Palermo con 105 su 110
Cosa fare ancora
Fare ricerca, con l’obiettivo di poter un giorno agire sul
ritardo mentale.
Il terzo cromosoma comanda le sintesi proteiche per cui è
programmato. Queste proteine sono normali, ma sono secrete in
eccesso, provocando quelle turbe metaboliche di cui il ritardo
mentale è un risultato.
Se si riesce a inibire questo “sovraccarico”, si potrà diminuirne
o anche sopprimerne gli effetti negativi.
La fenilchetonuria è un esempio di tale approccio: la
conoscenza dei meccanismi fisiopatologici ha permesso di
mettere a punto un trattamento, la dieta, ed il ritardo mentale
è stato eliminato.
Alla ricerca di una terapia

Inattivazione/distruzione di un cromosoma 21

Stimolazione della neurogenesi

Modulazione della neurotrasmissione

Neuroprotezione

Vitamine ed antiossidanti

Ricerca genica
Alcune ricerche in corso
Studi sistematici sulle possibili correlazioni tra genotipo e fenotipo nella
sindrome di Down, per comprenderne i meccanismi genetici alla base e
quindi individuare possibili nuovi approcci terapeutici.
Attuali linee di ricerca:
1. Studio della correlazione tra genotipo e fenotipo nella sindrome di Down
attraverso l'analisi dei sintomi clinici, del genoma, del trascrittoma, del
metiloma e del metaboloma di soggetti con trisomia 21
2. Sviluppo e utilizzo di strumenti di biologia computazionale innovativi per
la meta-analisi di dati riguardanti la citogenetica, l'espressione genica e la
funzione dei prodotti genici
3. Caratterizzazione di nuovi geni localizzati sul cromosoma 21 umano
identificati in seguito ai risultati degli studi di meta-analisi
4. Studio sistematico dell'opera scientifica di Jérôme Lejeune, scopritore
della trisomia 21
Alcuni filoni di ricerca
Trial terapeutico con supplementazione di acido folinico: non si
hanno ancora elementi sufficienti per apprezzare con
precisione l'efficacia sul deficit mentale.
Programma di ricerca dell'Istituto Lejeune sulla possibile
interferenza con le perturbazione metaboliche scatenate dalla
presenza del terzo cromosoma 21 con messa a punto di un nuovo
farmaco che mira a inibire l’eccesso di cistationina beta
sintetasi.
Attuali indirizzi terapeutici
Zinco ( immunità –diminuzione della patologia infettiva)
Selenio ed antiossidanti (vit E) (aumento delle IgG2 e IgG4 utili per
combattere lo stress ossidativo cronico)
Piracetam (psicoattivo) proposto come stimolante della funzione
cognitiva NON PROVATA EFFICACIA
Terapia con GH solo se provata carenza dell’ormone
Ormoni solo se necessari
No all’eccesso di vitamine e minerali.
“Se trovo come guarire la trisomia 21, allora si aprirà la strada
verso la guarigione di tutte le altre malattie di origine genetica.
La troveremo. E’ impossibile che non riusciamo a trovarla. E’ una
impresa intellettuale meno difficile che spedire un uomo sulla
luna".
(Jérôme Lejeune, 1926-1994)
Grazie per l'attenzione
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