4.2.2 Osservazione dell`ambiente

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PROGETTO
AREA 3
TITOLO
SCUOLA
OBIETTIVO
4. 2. 2
Antropologica (Geografia)
Osservazione dell'ambiente
Elementare: classi 3°- 4°- 5°
Osservare e descrivere l'ambiente che ci circonda
Proponiamo la lettura dei seguenti tre testi.
OSSERVAZIONE DELL'AMBIENTE (1)
Sono in un prato.
Da ogni parte vedo terra, erba verde, più chiara, più scura, ma anche giallina
- quella più secca -: tanti fili d’erba, più corti, più lunghi, più larghi, più sottili…;
ma anche dei fiori, grandi, piccoli, di vario colore: fiori bianchi, gialli, celestini,
rossi…
Ma i fiori non sembrano tutti d’un pezzo: alcune parti sono come foglioline
colorate, altre come fili sottili con in cima un bottoncino, altre sono come i fili
d’erba, forse servono a tener dritto il fiore, e chissà a che cosa servono quei
bottoncini…
Chissà se i fiori e le loro parti hanno tutti un nome… Penso di si, tutte le cose
hanno un nome… Ce l’ hanno, o qualcuno glielo ha dato? E perché glielo ha
dato?
Su quel fiore qualcosa si muove… e anche su quell’altro... ecco, ora è volato
via, mentre un altro animaletto si arrampica su quel filo d’erba.
Nel prato non c’è solo il prato, c’è anche chi ci abita, e sono in tanti. E poi ci
sono io che guardo, vedo, osservo, conosco…
© Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05
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OSSERVAZIONE DELL'AMBIENTE (2)
Sono ancora sul prato.
E’ sera. Guardo in alto. Il cielo non è più azzurro come prima, laggiù si sta
facendo rosso – o forse violetto - là dove il sole sta tramontando dietro le
colline. C’è anche qualche nuvoletta: quelle più alte sono bianche, più in
basso sono rosate… che sia il sole a tingerle così?
E quella lunga striscia bianca che diventa sempre più lunga? Davanti c’è una
macchiolina nera… ma si, un aereo. Che sia lui a formare la striscia? Ma
come farà?
Si sta facendo buio: per forza il sole se ne va. Alcuni uccelli volano rapidi e
dritti, come se sapessero dove stanno andando. Forse lo sanno veramente.
Altri svolazzano qua e là come se non lo sapessero... un momento: ma non
sono proprio uccelli, mi hanno spiegato che sono pipistrelli.
E cosa sono i pipistrelli se non sono uccelli? Forse sono farfalle, chissà.
Ecco una stella, eccone due, tre, sempre di più. Le stelle nascono di sera e
vivono di notte…
No, non credo, è che di giorno non le vediamo perché c’è il sole….
E la luna? Oggi non c’è, o meglio non si vede perché sta dall’altra parte della
terra.
OSSERVAZIONE DELL'AMBIENTE (3)
Vivo in città, in una piccola città, non importa quale.
La nostra casa si trova in una via piuttosto stretta, abitiamo al secondo piano
e dalla finestra della mia camera c’è poco e niente da vedere: sul muro della
casa di fronte riesco a vedere una lunga colonna di formiche che escono da
un buco per poi infilarsi in un altro…
E c’è anche un grosso ragno… no, non è un ragno, è una grossa
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screpolatura del muro…
Certo, è una casa vecchia e malandata, ora è disabitata: dall’unica finestra
non si affaccia mai nessuno… A dire il vero ci sarebbe anche un’altra
finestra, ma è murata. Perché l’avranno murata?
Di che colore è questo muro? Non saprei: grigio con un poco di giallo e di
rossiccio… e alcune macchie verdi. Quelle però non sono il colore del muro,
ma del muschio che ci è cresciuto sopra: muschio e altre piantine che non so
cosa sono.
Più in alto, sempre sul muro, ci hanno fatto il nido le vespe: vespe piccole e
piccolo anche il nido, che sembra di carta con tanti buchi dove le vespe
entrano ed escono, sempre in movimento.
Sotto, la strada è poco frequentata: è a senso unico, due macchine affiancate
non ci passerebbero, e quando ne passa una un po’ grossetta, i pedoni
debbono appiattirsi lungo i muri o acquattarsi in un portone…
Ecco una mamma con una bambina piccola tenuta per mano… ma che ne so
se è la mamma o una zia o una strega che rapisce le bambine piccole per poi
mangiarsele a colazione… Ma che sto pensando?… potrei farci su una
fiaba…
Un cane…bianco e nero…sporco e mal ridotto…il terribile “lupo della
steppa”….no, questo nome l’ho letto sulla copertina di un libro.
E lassù, nel mio pezzetto di cielo? Ho fatto il conto, ci passano si e no due
aerei l’ora…
In compenso ci sfrecciano decine di rondoni: d’estate, perché d’inverno ci
svolazzano soltanto i passeri. Uno, due, che si rincorrono o, come si dice? si
'rinvolano', no, si rincorrono in volo…
Dalla finestra della mia camera c’è poco e niente da vedere, eppure ci passo
le ore e non sono le peggiori della giornata.
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RIFLESSIONI METODOLOGICHE
La ricchezza del mondo dipende dalla nostra capacità di osservarlo. D’altra
parte l’osservazione non è mai neutrale, oggettiva, non ci restituisce la realtà
così come è, bensì la filtra attraverso la rete concettuale predisposta dalla
nostra cultura.
Una certa rete ci permette di distinguere tra un prato e un bosco, una
montagna e una pianura, e per molti progetti questa distinzione è sufficiente.
Per altri occorrerà un’osservazione più dettagliata e allora sarà avvantaggiato
chi ha a disposizione una rete concettuale a maglie meno grosse, chi per
esempio in un prato sa osservare la variabilità del mondo vegetale e di quello
animale. Anche solo per percepire questa variabilità debbo possedere degli
schemi mentali entro cui collocare le immagini sensoriali in arrivo: se non ho
lo schema quercia (e i sottoschemi foglia, fusto, corona ecc.) una quercia si
riduce facilmente al più generico schema albero con una notevole perdita di
informazione.
Un’argomentazione del genere può – in qualche caso almeno – motivare
negli alunni i processi di apprendimento che troppo spesso la scuola si limita
a imporre a prescindere dai contesti.
INDICAZIONI DI LAVORO
I tre testi qui riuniti si presentano a vari modi di letture.
Il primo si presta:
- al rilevamento dei livelli di osservazione:
da un primo, generico livello: prato a un secondo livello
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poco meno generico: erba; quindi a un terzo, più
dettagliato: fili d’erba, fiori, distinti per forma, grandezza,
colore;
e, ancora, a un quarto, concernente i soli fiori: foglioline
colorate, fili sottili, bottoncini…; a un quinto, di carattere
riflessivo: le cose hanno un nome
un sesto: il mondo animale.
- al rilevamento dei modi espostivi:
dell’oggettività: sono, vedo, (elencazione di oggetti e di
attributi)
dell’analogia: non sembrano, sono come,
dell’ipotesi: forse, chissà
della riflessione: penso, perché, punti interrogativi
della conoscenza insufficiente: qualcosa, un altro
animaletto.
Il secondo testo può essere analizzato secondo il parametro tempo.
Chiamiamo quindi fasi le sezioni in cui scomporremo il testo secondo,
appunto, questo parametro:
Fase 1: E’ sera. La descrizione della sera non è tuttavia statica, ma
Contiene degli indicatori temporali che accennano a un divenire.
(non è più… come prima, si sta facendo, sta tramontando,
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diventa sempre più lunga)
Fase 2: Si sta facendo buio. La descrizione registra sempre dei
movimenti (il sole…., alcuni uccelli…., stanno andando, altri
svolazzano…). Come nel testo precedente, alla descrizione si
mescolano supposizioni, ipotesi
(come se sapessero, forse lo sanno, che cosa sono ?… forse
farfalle)
Fase 3: Ecco una stella. Quasi subito si affaccia il pensiero ipotetico
Che poco per volta (e la luna?) assume il tono della certezza
(sta dall’altra parte…)
Il terzo testo è costruito in modo simile al primo: dall’osservazione generica
(un muro, un pezzetto di cielo, una strada) a una progressiva penetrazione
dei dettagli (le formiche, il falso ragno, la finestra murata, e poi il colore del
muro, del muschio, le vespe col loro nido, per strada una mamma con una
bambina, un cane…). Più ancora che negli altri testi ha gioco il pensiero
ipotetico, che qui sfocia addirittura nell’improbabile, nel fiabesco (la mamma
che si trasforma in strega, il cane nel lupo della steppa). Si affacciano anche
altri stili di pensiero: la valutazione statistica (si e no due aerei l’ora, decine di
rondoni), la ricerca lessicale (si rinvolano, poi corretto in si rincorrono in volo).
Da notare infine la forma chiusa, circolare, dell’intero testo con la chiusa che
riprende una delle frasi iniziali, mutandone però radicalmente il senso.
Al solito, l’analisi dei testi sarà bene venga fatta dai bambini stessi,
opportunamente guidati dall’insegnante, che si limiterà tuttavia ad attirare la
loro attenzione su determinati aspetti (i livelli di osservazione nel primo e
terzo testo, il tempo e le fasi descrittive nel secondo, gli stili di pensiero –
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ipotetico, analogico, fantasioso ecc. – in tutti e tre).
Al momento analitico seguirà un momento produttivo, proponendo ai bambini
di osservare altri ambienti (un bosco, la scuola, la propria abitazione, un
parco giochi…) e di descriverli servendosi, come modello, dei testi qui
presentati. Come nel modello, nell’esposizione verbale, scritta o orale,
servirsi di più stili di pensiero.
Ecco qualche traccia:
1) Un bosco.
Livelli di osservazione:
- il bosco nel suo insieme
- alcuni tipi di albero (fusto, corteccia, rami, foglie o aghi)
- il terreno (lettiera di foglie o aghi, terriccio, muschio, funghi….)
- la vita animale (vertebrati, invertebrati)
Fasi temporali:
- al mattino (prime luci dell’alba, il risveglio….)
- durante il giorno (attività umane, animali….)
- la sera (luce-oscurità, avvio al riposo)
2) La mia casa.
Livelli di osservazione:
- l’insieme delle camere con il relativo uso
- passeggiando da una stanza all’altra
- la camera preferita
Fasi temporali:
- aspetto e uso dei diversi locali nelle varie ore del giorno.
3) La mia scuola:
Livelli di osservazione:
- l’edificio (esterno, interno) e le sue parti
- le classi, il loro uso
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- una classe più in dettaglio
Fasi temporali:
- la scuola nei vari momenti del giorno, dell’anno
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