3.2.5 Famiglie di animali

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PROGETTO
TITOLO
AREA
SCUOLA
OBIETTIVO
3. 2. 5
Famiglie di animali (3)
Scientifica (Biologia)
Elementare: classi 4° - 5°
Media: classi 1°- 2°- 3°
Comparare la struttura familiare di diversi animali
Facciamo finta che gli animali sappiano parlare e facciamo loro delle
domande a proposito della loro famiglia e della loro vita in comunità.
FAMIGLIE DI ANIMALI
(serie di interviste)
1. INTERVISTA A UN LUPO
I. Come vivi oggi con i tuoi genitori?
L. Bah! Come cogli altri. Quando ero piccolo, mia madre era tutto il mio
l’ideale per il mio futuro. Oggi vedo tutti i lupi allo stesso modo, anche se
sono diventato capobranco e gli altri mi ubbidiscono, compresi i miei
genitori.
Il lupo
Il lupo appartiene alla famiglia dei canidi, come i cani che
vivono nelle nostre case, è alto alla spalla da 60 a 70
centimetri e lungo circa un metro.
E’ un animale robusto e molto veloce ed ha zampe leggere,
vista ed udito acutissimi; ha muso lungo ed orecchie dritte,
mantello a pelo corto di colore variabile dal bruno scuro al
rosso chiaro.
E’ carnivoro e si ciba di roditori, uccelli, rettili ed insetti, ma
si accontenta anche dei rifiuti.
Vive in branchi guidati da un adulto particolarmente forte ed
intelligente capace di imporsi sugli altri.
© Centro di ricerca e sperimentazione Metaculturale-Ufficio del Registro di Rieti n.2142/3-22.07.05
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2. INTERVISTA A UN MERLO
I.
Parlami un poco della tua famiglia.
M. Di quella in cui sono cresciuto o di quella che mi sto facendo adesso ?
I.
Di tutte e due, se vuoi.
M. Beh, è presto detto ! Della prima ricordo solo un becco pieno di vermi
buonissimi e un gran pigia-pigia per arrivarci. Della seconda quattro becchi
spalancati con sotto quattro sacchi senza fondo.
Il merlo
Il merlo è un uccello abbastanza comune: si trova
ovunque: nei boschi, nei giardini, presso le abitazioni
isolate e in città. Il maschio ha il piumaggio nero e il becco
giallo, mentre la femmina è di colore bruno.
E’ lungo circa 25 centimetri ed ha un apertura alare di circa
38 centimetri.
Si nutre di bacche e di insetti, ed è ghiotto soprattutto di
lombrichi. Può vivere fino a 20 anni e si adatta facilmente
alla cattività.
Costruisce il suo nido con ramoscelli e foglie mescolati
alla terra. Le covate sono in genere di 4 o 5 uova , qualche
volta di 6.
Preferisce vivere isolato.
3. INTERVISTA A UN CUCULO
I.
Dei tuoi genitori che ricordo hai ?
C. Due care persone: premurose, affettuose, non mi hanno fatto mai
mancare nulla. Eppure erano così piccini di statura che quando mi
imbeccavano dovevo stare attento a non inghiottire pure loro.
I. Allora tu non gli somigli, così bello grosso come sei ?
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C. Per niente ! Stenterei a chiamarli genitori se non mi avessero allevato
con tanta cura: penso che fossero degli scriccioli.
I. E ora che intenzioni hai ? Pensi di mettere su famiglia ?
C. Certamente. Stiamo cercando i nidi adatti per metterci le uova. Capirai,
bisogna andarci cauti quando si scelgono la mamma e il papà dei propri
figli.
Il cuculo
Lungo circa 40 centimetri e di colore grigio piombo,
questo uccello vive nei boschi e si ciba di insetti,
piccoli vertebrati e di semi; è un uccello migratore.
La femmina depone le uova nel nido di altre specie di
uccelli in genere più piccoli di lui, dopo un periodo di
incubazione di 12 o 13 giorni, nasce il piccolo cuculo
che, prima ancora di aprire gli occhi, getta fuori dal
nido le uova o i piccoli dei padroni di casa e viene
allevato dai genitori adottivi anche se spesso è di
corporatura molto più grande di loro.
RIFLESSIONI METODOLOGICHE
Il progetto di seguito presentato ‘Famiglie di animali’ comprende tre interviste
immaginarie ad un lupo, ad un merlo e ad un cuculo. Ogni interviste è
accompagnata da una breve descrizione dell’animale di cui di volta in volta si
parla, naturalmente questa breve descrizione potrà essere lo stimolo per i
bambini per conoscere, attraverso una ricerca, le abitudini e i comportamenti
di questi animali.
Le indicazioni di lavoro che seguono ciascun testo si riferiscono sai al
contenuto che alla forma del testo stesso. Le riflessioni sulla forma potranno
essere utilizzate anche per un approfondimento di carattere linguistico
sull’intervista che in questo caso è utilizzata come pretesto letterario e
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costituisce un prototipo da tenere presente per scrivere altre interviste
immaginarie ad animali, a scrittori, ad attori.
INDICAZIONI DI LAVORO
1.
A)
Contenuto del testo
Più evidente è in questo dialogo l’intento di rapportare il comportamento
famigliare dei lupi a quello umano. Rilevatene assieme ai bambini
somiglianze e differenze.
Per esempio: la madre come presenza fisica, il padre come modello ideale
rispondono a uno schema comune a molte culture, compresa la nostra.
Chiediamoci però se questo è uno schema ancora attuale in un tempo in cui il
bambino, anche piccolo, è quotidianamente bombardato da modelli che con
l’autorità genitoriale hanno ben poco a che fare? Del resto anche tra i lupi –
stando a ciò che dice l’intervistato – l’autorità genitoriale ha breve durata,
presto sostituita da un’altra autorità: quella del capobranco. Ciò che va bene
per i lupi non è detto vada bene anche per gli uomini. Forse però anche tra
noi sopravvive qualche traccia di una ancestrale struttura di branco. Più che
reprimerla conviene riconoscerla e renderla funzionale a particolari progetti,
come un gioco a squadre o l’organizzazione di una gita. Per il resto il
concetto stesso di autorità va tenuto costantemente sotto controllo sia da chi
l’autorità la esercita sia da chi l’accetta.
Chiediamo ai bambini se nel gruppo in cui vivono per esempio a scuola, nel
tempo libero c’è qualcuno che si comporta come ‘capo’ e perché e in qual
modo ha acquistato l’autorità per essere considerato tale.
E gli altri come si comportano?
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B)
Forma del testo
La domanda dell’intervistatore può essere generalizzata ed utilizzata
come modello di intervista da porre ad un compagno, ad un amico, ad un
adulto:
“Come vivi oggi con…” (…la famiglia, i compagni, la TV, i tuoi giochi ecc.).
2.
A)
Contenuto del testo
Questa intervista sottolinea l’importanza per il merlo dei sensi nella
conoscenza e nei ricordi,
in particolare la funzione tattile gioca un ruolo
importante (qui, per esempio, nel pigia-pigia). Ma anche gli altri sensi
concorrono validamente al quadro di famiglia: che cosa vede (e ricorda) il
merlo piccolo? Che cosa vede (e ricorda) il merlo adulto? Presumibilmente
saranno in gioco anche l’udito e il gusto.
Fate delle supposizioni e provate a completare il testo con altri ricordi riferibili
a questi sensi, vi potete servire della scheda qui riportata o di altre notizie
ricavate da altri testi o immagini.
Se gli animali non parlano. Come possiamo dire che ricordano? Discutetene
in classe, in particolare con chi possiede un animale domestico.
- L’intervistato distingue due famiglie, quella in cui è cresciuto e quella che si
sta facendo. Come stanno le cose tra noi? Nonni e nipoti fanno parte della
stessa famiglia?
Provate a rispondere in base alla vostra esperienza e magari chiedendo
anche ai vostri genitori o ai vostri nonni di raccontarvi come era composta la
loro famiglia.
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B)
Forma del testo
La seconda risposta dell’intervistato ha una singolare struttura
simmetrica (intorno al pigia-pigia centrale). La simmetria è tuttavia più nella
descrizione che nei fatti (un becco/quattro becchi; vermi buonissimi/sacchi
senza fondo). A cosa si riferisce questa simmetria?
Di quali due famiglie si parla?
3.
A)
Contenuto del testo
Abbiamo detto che il cuculo depone le sue uova nei nidi di altre specie
di uccelli, in genere molto più piccoli di lui. Si sa anche che il primo atto del
giovane cuculo, appena uscito dall’uovo, è di buttare fuori dal nido le uova dei
padroni di casa. Sono, inoltre, molti animali a comportarsi così, specialmente
tra gli insetti.
Sarebbe insensato applicare a questo comportamento criteri di giudizio
umani, eppure lo si fa e, quel che è peggio, lo si fa in sede educativa. Il
cuculo viene descritto come un vile parassita, uno scansafatiche, uno
sfruttatore…..
- Nel breve testo qui presentato non compare alcun giudizio morale e le
abitudini del cuculo vengono ricondotte alla loro normalità biologica. Questa,
tuttavia, appare filtrata dal linguaggio umano e riproposta in termini
umanizzati.
Proviamo a rintracciare sia le espressioni riferibili anche a un contesto
umano sia quelle chiaramente riferite al contesto animale. Esempio:
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Contesto anche umano
Contesto animale
“Dei tuoi genitori che ricordo hai?”
“Piccini di statura”
“Due care persone…”
“che quando mi imbeccavano
“dovevo…….pure loro”
"……..
B)
"….
Forma del testo
Il testo è costruito sulle apparenti assurdità scaturenti dall’equivoco
umano-animale. Il lavoro appena fatto sui due contesti dovrebbe mettere in
luce il gioco compositivo e il suo effetto sul lettore.
Fino a “mancare nulla” il lettore segue senza alcune difficoltà. Poi però,
l’osservazione “….erano così piccini…” lo mette in sospetto: come mai i
genitori sono “così piccini”…?
Il resto della frase lo disorienta del tutto perché non si attaglia affatto
all’immagine consueta del rapporto genitori-figli.
La chiarificazione dovrebbe avvenire con la dichiarazione: “penso che fossero
degli scriccioli”.
Ma come un cuculo ha come genitori degli scriccioli?
L’intervistatore non sembra tuttavia colpito da questa affermazione e
continua: “Pensi di mettere su famiglia?”
Si tratta dunque di una famiglia; ma quale famiglia?
Il colpo di grazia al lettore glielo dà l’intervistato: “capirai…” con quel che
segue.
Siamo nell’assurdo, ma solo se pensiamo – e parliamo – in termini umani.
Per cuculi e scriccioli è la normalità.
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