Informazioni per pazienti in gravidanza affette da sindrome da

Cattedra e U. O. C. di Reumatologia
Direttore Prof. Leonardo Punzi
UniversitàUniversità-Azienda Ospedaliera di Padova
INFORMAZIONI PER PAZIENTI IN
GRAVIDANZA AFFETTE DA
SINDROME DA ANTICORPI
ANTIFOSFOLIPIDI
A Cura di Anna Maria Borgato e Maria Favaro
U. O. S. di Immunopatologia delle Malattie Reumatiche
Responsabile Prof.ssa Amelia Ruffatti
Centro Clinico Ambulatoriale
1 Via G. Modena Padova
PRESENTAZIONE
Ci sembra utile presentare un testo che offra informazioni sulla
sindrome da anticorpi antifosfolipidi, specialmente dedicato alle donne
affette da questa patologia, e desiderose di affrontare una gravidanza
con la massima sicurezza e tranquillità.
Si tratta di una malattia ancora poco conosciuta che è caratterizzata
da una eccessiva tendenza alla coagulazione del sangue e quindi alla
chiusura dei vasi sanguigni (trombosi). La trombosi può interessare i
vasi di qualsiasi distretto del corpo compreso quello della placenta
danneggiandola, con conseguenze anche importanti sull’andamento
della gravidanza.
Le complicazioni della gravidanza tipiche di questa patologia sono
aborti ripetuti precoci e/o perdite fetali tardive da causa ignota, che si
possono prevenire con cure specifiche fornite da una serie di
specialisti che si occupano di questo problema.
La decisione di concepire un figlio è un passo di grande significato,
che comporta modificazioni importanti nella vita della donna sotto
molti punti di vista.
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La preoccupazione fondamentale della coppia è che durante la
gravidanza tutto proceda bene sia per la madre sia per il nascituro.
Se la donna ha fra le sue caratteristiche anche quella di essere affetta
da sindrome da antifosfolipidi, si capisce come la decisione di iniziare
una gravidanza diventi molto difficile e impegnativa. E’ fondamentale
sapere che, con opportuni controlli e alcune terapie, è possibile nella
maggior parte dei casi condurre a termine gravidanze relativamente
serene con esito felice.
Consigliamo alle donne di informare della propria situazione anche i
familiari, specialmente quelli che saranno più vicini durante la
gravidanza, per cui potrebbe essere utile mostrare questa guida anche
a loro. Pensiamo che conoscere nel dettaglio questa malattia, sia un
passo fondamentale per essere protagonisti della
propria
cura
e
rendere
più
agevole
raggiungimento del buon esito della gravidanza.
3
il
GLI ANTICORPI ANTIFOSFOLIPIDI
Cosa sono i fosfolipidi?
I fosfolipidi si trovano nelle membrane delle cellule che costituiscono i
nostri tessuti ed hanno funzioni diverse e molto importanti. Sono
quindi presenti in tutti gli organi ed apparati del nostro corpo. Sono
formati da una parte grassa (lipidica) non solubile in acqua e da una
parte contenete fosforo, solubile in acqua. La membrana delle nostre
cellule è costituita da due strati di fosfolipidi
Parte solubile in acqua
Doppio strato di fosfolipidi
Parte non solubile in
acqua
Cosa sono gli anticorpi?
Gli anticorpi sono sostanze prodotte dal sistema immunitario
chiamate immunoglobuline che hanno il compito di bloccare agenti
che possono essere dannosi per il nostro organismo (esempio
batteri o virus).
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Cosa sono gli autoanticorpi?
Gli autoanticorpi sono degli anticorpi che il nostro organismo per
motivi sconosciuti produce contro componenti di se stesso. Nel caso
della sindrome da antifosfolipidi si pensa che gli autoanticorpi
agiscano contro i fosfolipidi delle proprie membrane cellulari. Questi
autoanticorpi si dirigono prevalentemente sulle
pareti dei vasi
causando un danno che provoca trombosi.
Cos'è la sindrome da anticorpi antifosfolipidi?
Si tratta di una malattia autoimmune sistemica caratterizzata dalla
presenza nel sangue di anticorpi antifosfolipidi. Essa si manifesta
con trombosi arteriose, venose dei piccoli vasi e/o con complicanze
ostetriche.
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Quando e’ presente la sindrome da antifosfolipidi?
Ci sono dei criteri clinici e dei criteri di laboratorio
CRITERI CLINICI
Sono rappresentati da:
- Uno o più episodi di trombosi arteriosa o venosa o dei piccoli vasi in
qualsiasi tessuto od organo.
- Complicanze ostetriche:
a) uno o più episodi di morte fetale da causa ignota con feto
apparentemente normale, dalla 10^ settimana di gestazione in avanti;
b) una o più nascite premature (prima della 34^ settimana di
gestazione) di neonati normali, avvenute per gestosi severa oppure
insufficienza placentare;
c) tre o più aborti consecutivi prima della 10^ settimana di
gestazione, senza cause note e con assenza di anormalità
cromosomiche paterne o materne.
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CRITERI DI LABORATORIO
Consistono nel riscontro dei seguenti anticorpi antifosfolipidi nel
sangue:
1) anticorpi anticardiolipina di classe IgG o IgM
2) anticorpi antibeta 2 Glicoproteina1 IgG o IgM
3) Lupus Anticoagulant
La positività degli antifosfolipidi deve essere riscontrata in almeno due
occasioni consecutive a distanza superiore alle 12 settimane l’una
dall’altra.
E’ presente la sindrome da antifosfolipidi se sono
presenti almeno un criterio clinico ed un criterio di
laboratorio.
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LA GRAVIDANZA
Nella donna con la sindrome da antifosfolipidi la gravidanza è a
rischio, ma la progressiva conoscenza della malattia ha permesso nel
corso degli anni di definire strategie terapeutiche molto efficaci.
Senza una specifica terapia la probabilità di portare a termine la
gravidanza con successo è ridotta, mentre dopo corretta diagnosi ed
idonea cura, la percentuale di riuscita aumenta notevolmente.
Risulta quindi di fondamentale importanza la prevenzione delle
complicanze ostetriche con adeguate terapie intraprese all'inizio della
gestazione.
I farmaci
Vengono utilizzati per la prevenzione delle trombosi e delle
complicazioni ostetriche alcuni farmaci, principalmente l’aspirina a
basso dosaggio e l’eparina a basso peso molecolare, che possono
essere usati da soli o in associazione. In alcuni casi si può ricorrere
anche all’infusione endovenosa di immunoglobuline e alla plasmaferesi.
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Per una corretta decisione terapeutica risulta quindi importante, defi
nire per ogni singola donna il rischio materno e fetale. Esso verrà stabi
lito sulla base della storia ostetrica, dei dati clinici e dei dati di
laboratorio.
Che cosa è l’aspirina?
Tutti conosciamo l’aspirina perché è un farmaco di largo uso come
antidolorifico e antifebbrile. Nel nostro caso viene usata a basso
dosaggio (aspirinetta=100 mg/die) e funziona come antiaggregante
delle piastrine, quindi aiuta a prevenire la trombosi. Anche se
l’aspirina passa parzialmente la barriera placentare, il dosaggio così
basso non comporta nessun rischio al nascituro.
In genere l’aspirinetta è ben tollerata, si consiglia comunque di
assumere la compressa a stomaco pieno, dopo il pasto principale per
evitare eventuali fastidi gastrici.
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Che cosa è l’eparina?
L’eparina è un farmaco che viene usato per
prevenire le trombosi.
Viene somministrata sottocute in varie sedi,
la più comunemente utilizzata è costituita
dalle fasce addominali laterali, alternando il
lato destro e il lato sinistro. Possono essere
utilizzate in alternativa le regioni laterali della
coscia o le regioni dorsali sopra la scapola
Fig. 1
(vedi fig1).
L’iniezione di eparina non danneggia il
nascituro perché l’ago è corto e sottile e il
farmaco non passa la placenta.
Per quanto riguarda la tecnica d’iniezione,
l’ago deve essere introdotto interamente
perpendicolarmente nello spessore di una
plica cutanea, realizzata tra il pollice e l’indice
(vedi fig2 e 3).
Fig. 2
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La plica deve essere mantenuta per tutta la durata dell’iniezione . Al
termine non strofinare la cute, ma premere lievemente sulla sede.
Eventuali dubbi possono essere chiariti attraverso un colloquio con
l'infermiere che si prenderà cura di voi.
Per prevenire gli effetti dannosi dell’eparina sarà
opportuno evitare traumi e ferite perché
potrebbero essere causa di ematomi e di
eccessivo sanguinamento. Inoltre per evitare
l’osteoporosi da eparina, sarà opportuno
assumere calcio per via orale e svolgere un
discreto esercizio fisico (se le condizioni
Fig. 3
ostetriche lo consentono).
Cosa sono le immunoglobuline?
Sono delle sostanze che aiutano il sistema immunitario. Vengono
somministrate endovena molto lentamente. Occasionalmente possono
comportare degli effetti indesiderati come: brividi, cefalea, febbre,
nausea, vomito, artralgie, calo della pressione che in
scompaiono riducendo la velocità d’infusione.
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genere
Cos’è la Plasmaferesi?
E’ un sistema per rimuovere dal sangue gli anticorpi antifosfolipidi
dannosi per la madre e il nascituro.
Il sangue è prelevato da una vena, purificato attraverso opportuni
filtri, quindi reinfuso (vedi foto).
Plasmaferesi
I trattamenti che si usano nella prevenzione delle complicanze
ostetriche della sindrome da antifosfolipidi, possono essere usati
con assoluta tranquillità, senza rischi per la mamma e per il nascituro;
inoltre non determinano nessun rischio malformativo aggiuntivo
rispetto alla popolazione generale dove il rischio generico
d’anomalia congenita è del 2.5-3%.
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CHI SEGUE LE DONNE DURANTE LA
GRAVIDANZA
Durante la gravidanza le donne affette da sindrome da antifosfolipidi
sono seguite da una equipe di specialisti composta da:
Reumatologi: medici specialisti nel campo delle malattie autoimmuni,
che gestiscono il monitoraggio della gravidanza e coordinano gli altri
specialisti per favorire il buon esito della gravidanza.
Biologi: per l'esecuzione degli esami di laboratorio, che richiede cura
e attendibilità.
Ginecologi: che eseguiranno i normali controlli della madre e del
nascituro durante la gravidanza, verificando costantemente la normale
crescita fetale, decidendo i tempi e le modalità di espletamento del
parto.
Infermieri: preparati per seguire le pazienti in molte delle loro
necessità. Essi somministrano la terapia prescritta, in regime di
ricovero ordinario o day hospital, informano ed educano le future
mamme nel corso della gravidanza circa gli esami, le cure, le indicazioni
pratiche da seguire e insegnano0 l’autosomministrazione dell’eparina.
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Essi costituiscono le persone con le quali le donne gravide hanno più
facilità di contatto.
Con le loro indicazioni, le future mamme possono raggiungere una
discreta autonomia nella gestione della malattia e delle terapie a
domicilio.
Per
questo
è
importante
informare
l'infermiere
tempestivamente riguardo a modificazioni dello stato di salute,
problemi di tipo familiare o necessità di supporto psicologico.
Altri specialisti che potranno intervenire in caso di necessità sono:
Angiologi,
Nefrologi,
Cardiologi,
Ematologi,
Neurologi
e
Neonatologi.
I CONTROLLI DURANTE
LA GRAVIDANZA
Il monitoraggio della sindrome da antifosfolipidi in corso di
gravidanza è eseguito a cadenza mensile fino alla 30^ settimana di
gestazione, poi ogni 15 giorni fino al momento del parto. Se
dovesse essere necessario i controlli saranno più frequenti.
Il monitoraggio consiste in:
- esame clinico generale
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- visita ostetrico-ginecologica
- esami di laboratorio
- ecografia ostetrica
- altri accertamenti in caso di necessità
La paziente verrà anche seguita subito dopo il parto (puerperio) ed
eseguirà anche in questa fase una adeguata terapia.
E per finire….
Conoscere questa sindrome è molto importante per le donne che ne
sono affette e che desiderano avere una gravidanza quanto più
serena possibile. Siamo convinti che questa conoscenza sia essa
stessa una terapia e che abbia fra l’altro la favorevole conseguenza
di rendere tutte le persone che si occuperanno di questa situazione
molto più attente e motivate. Risulta anche di fondamentale
importanza comunicare eventuali disagi o particolari necessità agli
operatori sanitari, per poter
agire in armonia e migliorare ogni
possibile aspetto terapeutico e assistenziale con il contributo di tutti
e in particolar modo delle pazienti.
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Nella nostra struttura si occupa della diagnosi, terapia e monitoraggio
della sindrome da anticorpi antifosfolipidi l’Unità Operativa
Semplice di Immunopatologia delle Malattie Reumatiche
www.anti-fosfolipidi.it
E-mail: [email protected]
Vi si accede con tessera sanitaria e regolare impegnativa del medico
curante attraverso prenotazione telefonica.
Centro Unico Prenotazioni (CUP)
Tel 840000664
Azienda Ospedaliera di Padova
dalle ore 7.30 alle ore 17.00 dei giorni feriali
specificando: Immunopatologia delle Malattie Reumatiche
16/04/2008
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