Metodi Ottici 1 La necessità di controllare la qualità di un prodotto o verificare la corretta esecuzione di un processo spesso si blocca di fronte ad obiettive difficoltà. La più grave è rappresentata dalla disparità tra costi e benefici, normalmente a sfavore di questi ultimi. Non sempre però l'ostacolo maggiore è rappresentato dai costi. A volte, più semplicemente, è la carenza di informazioni sulle opportunità esistenti. Come quelle offerte dalle metodologie di controllo basate sulle tecniche ottiche. 2 Nell'ampio spettro tecnologico e strumentale delle varie metodologie di analisi non distruttive, generalmente viene posta una scarsa attenzione nei confronti delle tecniche di ispezione visiva le quali, supportate oggigiorno da un continuo sviluppo della sensoristica e dell'elettronica, diventano sempre più sofisticate ed in grado di svincolare l'interpretazione dei risultati dalla soggettività degli operatori. 3 Infatti, anche se le immagini risultano uno dei mezzi migliori per trasmettere informazioni, la progressiva estensione strumentale dalla banda del "visibile" a quella "dell'infrarosso", unitamente all'elevato contenuto tecnologico di alcuni componenti in esame, richiede che, allo stato tecnologico attuale, l'interpretazione dei risultati non venga affidata esclusivamente all'occhio umano, ma sia adeguatamente supportata anche dalla disponibilità di strumenti informatici in grado di fornire valutazioni obiettive. 4 In particolare, per quanto riguarda specificatamente la Termografia e gli Esami Visivi, negli ultimi anni l'offerta tecnologica è stata caratterizzata da esigenze industriali a volte molto diversificate tra loro. Infatti le metodologie di analisi all'infrarosso, ritenute a torto o a ragione tecnologicamente innovative e strumentalmente sofisticate, spesso non hanno trovato un apprezzabile interesse da parte della Piccola & Media Impresa (P&MI) che ha considerato il loro utilizzo come una prerogativa di laboratori specializzati, con disponibilità strumentali e risorse umane di tipo specialistico. D'altra parte, poiché l'Esame Visivo nella sua forma più semplice risulta di immediata e diretta applicazione anche 5 senza l'impiego di sofisticate strumentazioni, ancora oggi è molto diffusa tra gli addetti ai lavori l'errata convinzione che tale metodologia non richieda una particolare abilità, esperienza e capacità operativa da parte degli operatori, specialmente se paragonata ad altri metodi di esame non distruttivo quali ad es. Ultrasuoni, Radiografia, Emissione Acustica, etc. 6 Invece il progressivo sviluppo di componenti ad alto contenuto tecnologico ha inevitabilmente comportato un proporzionale aumento delle difficoltà ispettive le quali, interessando anche aree e superfici di componenti, macchine ed impianti complessi a volte non accessibili direttamente all'occhio umano, hanno reso il campo delle Ispezioni Visive e Termografiche in continua espansione in vari settori industriali quali ad esempio quello petrolifero, aerospaziale, chimico, automobilistico, militare, delle costruzioni navali e della ricerca. 7 Tuttavia il crescente e diffuso utilizzo delle suddette metodologie di analisi nelle più svariate applicazioni industriali e civili, unitamente alla molteplicità dei materiali ispezionabili, fanno sì che l'affidabilità dei controlli risulti influenzata da numerose variabili che incidono in modo diretto o indiretto sui risultati dell'ispezione. Tra di esse, particolare interesse assume, oltre alla corretta esecuzione delle varie fasi dell'ispezione ed alle caratteristiche della strumentazione utilizzata, proprio la specifica competenza del personale addetto ai lavori. 8 Ovviamente esistono dei settori industriali in cui la particolarità dei componenti in esame e l'alto grado di sicurezza richiesto per il loro esercizio (ad es. aeronautico, aerospaziale, energetico, etc.), richiedono già da tempo l'utilizzo di dettagliate procedure ispettive che tengono nella dovuta considerazione sia le caratteristiche strumentali che la qualificazione degli operatori. 9 Ma i recenti progressi ottenuti nel campo dell'informatica, dell'elettronica e dell'ingegneria delle immagini, forniscono nuove e numerose applicazioni non solo per il controllo sui singoli componenti e/o manufatti, ma anche per interventi diagnostici e di monitoraggio di impianti complessi al fine di ottenere un "prodotto" tecnicamente valido ed economicamente competitivo. 10 Di conseguenza, nell'attuale processo evolutivo delle disponibilità tecnologiche e strumentali, l'esigenza di disporre di una regolamentazione metodologica di tipo normativo e procedurale, sia per l'esecuzione delle analisi che per la certificazione del personale, deve essere soddisfatta nei tempi e nei modi più idonei alle necessità delle varie unità produttive nazionali. 11 Esami Visivi 12 Il principio si basa sull’impiego della luce come mezzo rivelatore dei difetti. Analizzando la direzione, l’ampiezza e la fase della luce riflessa o diffusa dalla superficie di un oggetto opaco, o trasmessa all’interno di un mezzo trasparente, si possono ottenere informazioni sullo stato fisico dell’oggetto in esame. 13 Nel campo dei Controlli non Distruttivi, gli Esami Visivi vengono generalmente utilizzati per rilevare specifiche caratteristiche superficiali e/o dimensionali quali gli allineamenti, le forme e le dimensioni di componenti di macchine, di impianti e di manufatti, lo stato delle superfici, oltre ad evidenti perdite di tenuta, serraggio dei bulloni, etc. Essi vengono generalmente suddivisi in: ESAMI VISIVI DIRETTI ESAMI VISIVI REMOTIZZATI 14 Gli Esami Visivi Diretti possono essere utilizzati quando sia possibile accedere con gli occhi ad una distanza della superficie in esame non maggiore di circa 60 cm con una angolazione non inferiore a 30°. Vengono generalmente utilizzati specchi per migliorare la visuale e lenti per ingrandire le immagini, ma l'illuminazione, ottenuta mediante opportune lampade, dovrà essere compresa tra un minimo di 150 Lux ed un max di 600 Lux. 15 Gli Esami Visivi Remotizzati vengono generalmente utilizzati quando non sia possibile accedere direttamente all'oggetto od alla superficie in esame. Allo scopo vengono utilizzate apparecchiature più o meno sofisticate, quali ad es. specchi, telescopi, endoscopi, fibre ottiche, telecamere, etc. In ogni caso, qualunque sia il mezzo utilizzato, gli strumenti debbono avere una risoluzione almeno equivalente a quella dell'occhio umano. 16 Per quanto concerne gli "Esami Visivi Remotizzati", le attrezzature maggiormente utilizzate in numerosi campi applicativi risultano essere i boroscopi, gli endoscopi, i fibroscopi le microtelecamere che vengono scelti di volta in volta a seconda delle caratteristiche geometriche, dimensionali e strutturali della superficie in esame. 17 Il Boroscopio (dall'originale termine inglese Borescope) risulta fondamentalmente costituito da una guaina esterna rigida, di lunghezza variabile, alla cui estremità anteriore incorpora un dispositivo ottico (obiettivo) in grado di riprodurre l'immagine di un oggetto posizionato di fronte allo strumento. L'illuminazione della zona in esame viene effettuata da una piccola lampada a bassa potenza posizionata in prossimità dell'obiettivo e che costituisce parte integrale del boroscopio; l'immagine viene invece trasmessa all'oculare, situato all'estremità posteriore, mediante un opportuno sistema di prismi e lenti posizionati all'interno della guaina rigida dell'attrezzatura. 18 La luce di una lampadina alogena di 2,5 V. (1 ) è collimata e diretta (2) su uno specchio (3) che la devia di 90°. L’esaminatore muove lo strumento il più vicino possibile all’oggetto da esaminare e guarda appena sopra lo specchio la superficie da esaminare. Un anello di lenti di differenti focalità è sistemato direttamente di fronte allo specchio. Girando l’anello si seleziona la lente che provvede ad un’immagine ingrandita e nitidamente focalizzata. In una finestrella si può leggere la distanza all’oggetto, che la lente selezionata provvede a determinare. 19 20 La rigidezza della guaina e la scarsa illuminazione prodotta sulla zona in esame, ulteriormente ridotta dai fenomeni di riflessione in corrispondenza delle lenti all'interno dell'attrezzatura, limitano l'impiego del boroscopio all'ispezione di superfici ad esso molto vicine ed ortogonali rispetto al suo asse. Inoltre la tensione elettrica necessaria per l'alimentazione della lampada ed il calore prodotto da quest'ultima rendono rischiosa la sua applicazione nei casi in cui sulle superfici in esame siano presenti residui di prodotti potenzialmente esplosivi (es. impianti petrolchimici, carburante in componenti aeronautici, etc.). 21 I suddetti problemi sono stati attualmente risolti grazie allo sviluppo delle fibre ottiche come mezzo di trasmissione di luce o immagini, che ha rivoluzionato le tradizionali tecniche di ispezione consentendo la realizzazione di apparecchiature con alto potere risolutivo e versatilità di impiego. 22 23 Questo è il caso degli Endoscopi in cui l'illuminazione della superficie viene ottenuta mediante l'impiego di un fascio di fibre ottiche, poste parallelamente all'asse del sistema ottico, ed utilizzando una sorgente luminosa esterna di notevole intensità. Anche se tali strumenti presentano numerosi vantaggi rispetto al Boroscopio tradizionale (es. grande intensità luminosa, assenza di tensione elettrica e/o fonti di calore concentrate in prossimità di zone di ispezione "a rischio", etc.), la caratteristica di maggior rilievo risulta essere l'impiego delle fibre ottiche per il trasporto e/o trasferimento delle immagini. 24 25 In tal modo è stato possibile sostituire le lenti del "sistema ottico" con un fascio di fibre geometricamente ordinate, e realizzare strumentazioni flessibili che risultassero in grado di raggiungere zone di ispezione localizzate lungo percorsi non rettilinei (Flexiscope, Fibroscopi). Come funziona: Una lampada a fuoco fisso (1) proietta luce sul finale (2) di un fascio di fibre ottiche (3) che contiene molte migliaia di fibre singole. All’estremità del fascio (4) le fibre formano un anello che proietta un raggio omogeneo e senza ombre sul campo da osservare. 26 27 A riguardo è bene ricordare che l'impiego delle fibre ottiche consente di ottenere immagini ad alta definizione la cui qualità dipende, oltre che dal tipo di materiale utilizzato, anche dalla dimensione della sezione delle fibre: in generale risulta possibile affermare che minore è il loro diametro maggiore sarà la definizione dell'immagine. Tuttavia esiste a tutt'oggi un limite fisico a tali dimensioni (circa 5 micron) sotto il quale non risulta possibile scendere senza rilevare forti attenuazioni della luminosità dovute a fenomeni di diffrazione. 28 In ultima analisi occorre menzionare il largo impiego delle microtelecamere (dimensioni di qualche millimetro), nel settore degli esami visivi, inserite nel terminale dell'endoscopio; il sensore raccoglie i segnali luminosi trasformandoli in impulsi elettrici e li invia al processore computerizzato il quale, dopo opportuna elaborazione, li decodifica in immagini ricostruendole su un monitor eventualmente collegato ad un videoregistratore. 29 Sensore 1/4" CCD PAL N. pixel H 537 x V 597 Risoluzione 380 linee Sensibilità 2 Lux Lente 3,6 mm (Grandangolo) Alimentazione 9 - 12 Vcc Assorbimento 110 mA Dimensioni 30 x 30 x 23 mm Peso 40 g 30 Sono evidenti quindi i numerosi vantaggi presenti nell'utilizzo di microtelecamere collegate ad unità di elaborazione elettronica delle immagini, quali ad esempio la possibilità di ingrandimento delle zone di particolare interesse già caratterizzata da una buona definizione, registrare quanto ispezionato, utilizzare particolari algoritmi per diminuire l'effetto delle false indicazioni o del "rumore di fondo" nella interpretazione e valutazione dei risultati, etc. 31 Gli endoscopi, i boroscopi e le microtelecamere vengono utilizzati specialmente in aree difficili da raggiungere con la vista diretta come per esempio l'interno di un turboreattore. Per la corretta applicazione di questo metodo di esame non distruttivo, risulta essenziale l'esatta conoscenza delle anomalie o del tipo di difetto che si intende rilevare, quali ad esempio la corrosione, le crinature, la corretta installazione e la presenza di oggetti estranei. 32 Particolare importanza assume inoltre la possibilità di documentare l'ispezione tramite l'uso di macchine fotografiche e/o telecamere, sia per scopi didattici e di trasferimento competenze tra gli addetti ai lavori, sia per confrontare tra più persone i risultati seguendo nel tempo l'evoluzione delle anomalie riscontrate. 33 34 Termografia 35 L’ispezione termografica è in genere usata come tecnica di manutenzione preventiva che segnala le anomalie prima che diventino un problema. Spesso è difficile valutare l’entità dei costi derivanti da guasti e malfunzionamenti, sia che si tratti di una connessione elettrica interrotta in un pannello di comando o di un motore surriscaldato all’interno di una linea di produzione. Ed è anche più difficile quantificare i benefici derivanti dall’impiego di programmi di manutenzione preventiva. Ma nel momento in cui un numero sempre maggiore di industrie registra enormi perdite dovute a fermi di produzione imprevisti, è indubbio che la manutenzione preventiva sia un aspetto indispensabile che non si può ignorare. 36 Industrie dei più diversi settori tendono a dare uno spazio sempre maggiore alla termografia ad infrarossi, per prevenire fermi di produzione imprevisti, ma si ha anche la possibilità di migliorare l’efficienza della produzione ed al contempo di ridurre gli onerosi costi di energia e in termini probabilistici, i danni derivanti da eventi negativi: per tale motivo alcune Compagnie di Assicurazioni accordano riduzioni dei premi in caso di comprovato e sistematico ricorso alle verifiche all'infrarosso termico. 37 Grazie a ispezioni regolari, la termografia ad infrarossi massimizza l’efficienza degli impianti, individua potenziali anomalie e consente di intervenire in tempi rapidi. Con l’impiego della termografia si migliora anche la sicurezza dell’impianto. Oltre a rivelare eventuali problemi di progettazione nei prodotti, fornisce anche uno strumento efficace per monitorare i processi produttivi ad alto rischio. 38 Applicazioni 39 1. Controllo di Processo. La termografia ad infrarosso permette inoltre un monitoraggio dei processi produttivi che producono calore, onde verificare la correttezza degli standard costruttivi o la conformità a specifiche costruttive. L'utilizzo di opportuni programmi di "audit di prevenzione e sicurezza" studiati appositamente per ogni Azienda consente di individuare tempestivamente le anomalie incipienti, di pianificare le azioni correttive e, più in generale, di attuare un piano di miglioramento continuo delle "performance" funzionali. 40 Tali programmi si sviluppano attraverso procedure che costituiscono basi di riferimento omogenee per I' interpretazione e la descrizione delle anomalie rilevate attraverso la termografia (e.g. D.T.I. Energy Technology nel settore delle installazioni elettriche). 41 Le finalità generali di un programma di "audit" di questo tipo sono, in generale; la riduzione dei costi, il mantenimento di un elevato livello di qualità e prestazioni, I' incremento della produttività, l miglioramento della sicurezza la garanzia delI' efficienza di macchine ed apparecchiature. 42 Prova di riscaldamento su laptop 43 Prova di surriscaldamento su laptop 44 Controllo funzionamento microprocessori 45 Punto di saldatura 46 2. Isolamento e Refrattari Le ispezioni ad infrarossi di materiali refrattari ed isolanti si basano sul principio secondo il quale se la temperatura all’interno di un recipiente è uniforme e la temperatura della superficie esterna rappresenta una funzione diretta della conduzione di calore attraverso l’isolamento e la parete esterna. L’umidità presente nel materiale isolante (o il consumo disuguale del materiale refrattario) si può quindi identificare sotto forma di punto caldo a causa della conduttanza di calore non uniforme tra la superficie interna e quella esterna del mantello. 47 Un controllo ad infrarossi di refrattarietà od isolamento può essere eseguito su: fornaci discontinue e continue, fornaci con trattamento termico, forni, essiccatoi, generatori di vapore, siviere, serbatoi a caldo tubazioni isolate, ecc. La termografia ad infrarossi può anche essere impiegata per determinare l’efficienza di impianti di riscaldamento industriali. 48 Sulle ispezioni della refrattarietà possono influire fattori quali : specifiche del fabbricante, materiali di costruzione norme o codici in materia di sicurezza che sono comunque considerati limitazioni accettabili, che, se applicate, dovrebbero consentire di stabilire almeno due soglie di allarme della temperatura: "da sorvegliare" "intervento immediato". 49 Distacco isolante in volta forno 50 Distacco isolante in ingresso forno 51 3. Sistemi di riscaldamento La sorveglianza ad infrarossi può rivelarsi estremamente efficace per localizzare perdite di vapore sulle linee, difetti del sistema di isolamento sulle linee di distribuzione del vapore e scaricatori di condensa difettosi. La termografia consente altresì di risparmiare tempo e denaro individuando e rilevando eventuali perdite nelle condutture sotterranee. Gli impianti di vapore non interrati si possono controllare agevolmente in quanto l’operatore si muove al di sotto della linea di distribuzione. 52 Sulle condutture sotterranee è leggermente più difficile intervenire in quanto la densità del materiale di superficie sopra la linea interrata riduce la velocità di trasferimento e la conseguente differenza di temperatura dovuta ai guasti della linea. Non dimeno, problemi ditale natura si possono facilmente risolvere poiché la termografia trova un vasto impiego nel rilevamento di perdite di sistemi di riscaldamento sotterranei. 53 Perdita da tubo termosifone 54 Tubi rilevati sottopavimento 55 Monitoraggio delle dispersioni termiche 56 Perdita tubo acqua calda 57 4. Impianti chimici e petrolchimici Con questa tecnica è possibile effettuare verifiche nelle reali condizioni di esercizio degli impianti e affrontare sistematicamente il problema sicurezza, passando dalla presunzione del rischio ad una sua valutazione puntuale. La valutazione delle condizioni dei componenti di un impianto consente la previsione e la programmazione degli interventi di manutenzione o sostituzione solo quando necessario, ottimizzando i costi relativi. 58 Le normative prescrivono l'obbligo di: effettuare uno "screening" assai efficiente finalizzato alla valutazione dei rischi di incendio negli impianti in condizioni di esercizio, evidenziando le carenze impiantistiche esistenti (Rif.: D.Lgs. 626/94, D.Lgs. 135/96). Ridurre la probabilità dei guasti incipienti e dei danni economici conseguenti, sia diretti che indiretti per mancata produzione. Supportare la valutazione della vita residua degli impianti e delle macchine e degli interventi finalizzati alla cosiddetta "life extension". 59 Indirizzare gli interventi di manutenzione correttiva definendone le priorità. Effettuare statistiche sulla ripetitività delle anomalie riscontrate e prevenirne il manifestarsi. Fornire un supporto nel garantire che la funzionalità e I'efficienza dei processi di produzione siano mantenuti ad un livello appropriato ed economicamente accettabile. Fornire una prova diagnostica che la macchina o il sistema funzionino correttamente e conformemente a quanto richiesto fin dalle fasi di definizione e progettazione (Rif. "Direttiva Macchine" e DPR 24/7/96 n. 459). La tecnica dell'analisi termografica all'infrarosso costituisce, unitamente ad altri metodi di indagine complementari (flussi metri, endoscopia, ecc...) un sistema di controllo qualitativo e 60 quantitativo ormai indispensabile nei settori del risparmio energetico e della tutela ambientale sia in campo industriale che in campo civile (Legge n. 10/91, Norme UNI 9252 e certificazione energetica ex Direttiva CEE). 61 Corrosione 62 Dispersioni termiche 63 5. Impianti elettrici Un controllo ad infrarossi dedicato all’impianto elettrico consente di identificare le anomalie causate dall’azione tra corrente e resistenza. La presenza di un punto caldo all’interno di un circuito elettrico è dovuta di solito ad un collegamento corroso, ossidato oppure allentato, o, ancora, al malfunzionamento del componente in questione. 64 I tipici componenti da sottoporre ad un controllo ad infrarossi sono linee elettriche aeree, sottostazioni, trasformatori, unità tiristori, dispositivi di apertura dei circuiti, interruttori, fusibili, disgiuntori, controlli, motori e unità di controllo motori. Al fine di ottenere da un’ispezione termografica i risultati più soddisfacenti è di solito consigliabile analizzare i sistemi elettrici quando il carico supera il 40 percento e dopo che l’impianto è stato sotto carico per almeno un’ora. 65 Fusibili in sovraccarico 66 Controllo di linee elettriche 67 Blindosbarra in sovraccarico 68 Connessione 69 6. Sorveglianza La termografia, essendo nata nel settore militare, ha subito avuto impieghi nel campo della sorveglianza e nello spionaggio, in quanto è in grado di avere una visione notturna pressoché perfetta. Basti pensare ai missili detti " Intelligenti " impiegati nelle guerre moderne. Comunque un impiego a fin di bene si può ottenere nella sorveglianza di incendi, piromani, furti, droga, prostituzione, ecc. 70 Visione notturna 71 La Termografia in Meccanica 72 Con il termine TERMOGRAFIA, o TERMOVISIONE, o IMMAGINE TERMICA, o TERMOGRAMMA, viene comunemente intesa la rappresentazione visiva, fotografica o grafica, effettuata con opportuni accorgimenti e mezzi, della emissione naturale o della riflessione delle radiazioni che un corpo emette nel campo dell'infrarosso. 73 Tuttavia molte volte, in senso lato, viene anche intesa come la rappresentazione grafica dello stato termico di un corpo o meglio, la rappresentazione grafica della mappa delle temperature di un corpo. Ciò risulta possibile in quanto tutte le strutture animate e non, con temperatura superiore allo zero assoluto, emettono e assorbono radiazioni infrarosse fino a conseguire un proprio equilibrio calorico che dipende da situazioni intrinseche ed estrinseche. 74 Il comportamento dei corpi nei confronti delle radiazioni infrarosse non è però affatto univoco: in particolare si passa da corpi con elevato potere assorbente a corpi che, al contrario, riflettono l'energia radiante quasi nella totalità. Quest'ultima condizione è esemplificata dallo specchio all'infrarosso, contro la cui superficie le radiazioni infrarosse si riflettono mutando direzione: la condizione opposta è invece concretizzata con la massima evidenza dal cosiddetto corpo nero il quale, una volta in equilibrio termico, irradia energia radiante in quantità corrispondente a quella assorbita. 75 La mappatura termica superficiale di un corpo può essere eseguita con continuità o per punti, utilizzando sia la conduzione diretta del calore esistente tra il corpo in esame ed il sensore (metodo a contatto), sia captando tramite elementi sensibili le radiazioni, trasmesse o riflesse, provenienti dal corpo in esame (metodo a distanza). 76 Le tecniche comunemente utilizzate per le indagini termografiche si dividono fondamentalmente in due gruppi: quelle che sfruttano l'emissione dell'energia interna dell'oggetto in esame quelle che dall'esterno. richiedono sollecitazione termiche 77 In generale ad oltre 800 °K un oggetto non illuminato diventa visibile ad occhio nudo, in quanto una frazione non trascurabile dell'energia radiante emessa si trova nella regione visibile dello spettro. A temperature inferiori, ricorrendo a dispositivi sensibili alle radiazioni infrarosse (I.R.), si possono ottenere invece immagini in bianco e nero o in falsi colori; il grado di grigio o la sfumatura del colore sono strettamente legati alla temperatura ed alle proprietà della superficie degli oggetti esaminati. 78 Un sistema Termografico è costituito fondamentalmente da una telecamera con rivelatore all'infrarosso (IR), un monitor e, molto frequentemente, da un computer per l'elaborazione delle immagini. Questo metodo di analisi, soprattutto noto per le applicazioni militari, presenta una grande varietà di usi di tipo civile. Di particolare rilevanza risultano essere le applicazioni nel campo dell'industria manifatturiera, nella manutenzione preventiva di impianti e macchine finalizzati alla produzione ed utilizzazione dell'energia, nel controllo qualità dei processi produttivi ed in generale nel settore degli Esami non Distruttivi. 79 In quest'ultimo campo di applicazione la termografia assume particolare importanza in quanto la distribuzione della temperatura superficiale di un componente può fornire utili informazioni sulla presenza di difetti superficiali e/o subsuperficiali, soprattutto in quei materiali che risultano difficilmente ispezionabili con altri metodi di esame non distruttivo (es. materiali dielettrici, materiali compositi, etc.) 80 La termografia si basa sulla rilevazione, registrazione ed analisi delle radiazioni infrarosse emesse da parte di qualsiasi corpo a temperatura superiore a 0°K. In particolare, la termografia all'infrarosso è una tecnica telemetrica in grado di determinare con notevole risoluzione spaziale e grande precisione la temperatura di una superficie attraverso la misura della radiazione "di corpo nero" che viene emessa da ogni oggetto in funzione della propria temperatura (legge di Stefan-Boltzmann). 81 Le discontinuità termiche causate dalla presenza di difetti o danneggiamenti sono chiaramente evidenziabili graficamente mediante l'impiego di termocamere ad alta risoluzione e tecniche di elaborazione dell'immagine. 82 immagine termografica della fusoliera di un elicottero: mostra flussi termici non uniformi 83 l’immagine in fase rivela la struttura interna e un danneggiamento. 84 L’obiettivo dell’esame è di: Assicurare la qualità del prodotto. Fornire dati d’esame che possano essere valutati rispetto ad uno standard di riferimento. Identificare e appartare i pezzi non accettabili. Valutare i risultati per determinare l’origine e la causa delle discontinuità nei pezzi. Rivalutare gli standards e le procedure per il continuo miglioramento della produzione. 85 I principali vantaggi di un esame termografico sono: Alta velocità di controllo. Accurata misura della conduttività. Rilevazione esatta delle discontinuità. Alta sensibilità nei confronti delle piccole discontinuità. Assenza di contatto. Il limite principale è l'impossibilità di individuare difettologie che interessano spessori relativamente sottili. 86 Applicazioni • • Misura delle proprietà radianti superficiali Si tratta di misure di emissività totale normale ed emissività totale emisferica da cui si può risalire ad eventuali anomalie di un rivestimento o di un trattamento superficiale. Misura delle proprietà termofisiche dei materiali E’ possibile determinare, in funzione della temperatura, la conducibilità termica e la diffusività termica di un materiale: la prima tecnica si avvale dello studio del comportamento termico in regime transitorio (risoluzione del problema inverso della conduzione); la seconda effettua misure in regime stazionario. 87 Misura delle prestazioni di componenti per lo scambio termico in campo industriale Rilevamento difetti di costruzione Rilevamento di discontinuità nella distribuzione dei carichi su una struttura Monitoraggio di prove a fatica Monitoraggio di prove dinamiche in generale. 88 La termografia viene comunemente applicata in meccanica per controllare gli elementi con un movimento rotatorio. Il livello eccessivo di calore può essere dovuto a: frizione prodotta da cuscinetti difettosi, lubrificazione insufficiente, disassamento, uso scorretto normale usura. 89 Motore con cuscinetto usurato 90 I meccanismi ispezionabili con la termografia ad infrarossi comprendono: ingranaggi, alberi, dispositivi di accoppiamento, cinture trapezoidali, pulegge, sistemi di azionamento a catena, convogliatori, compressori ad aria, pompe a vuoto, frizioni ecc. 91 Il principale vantaggio che si trae dal verificare con questo metodo le parti meccaniche è un notevole risparmio di tempo, in quanto si localizza rapidamente l’area in cui si e presentato il problema. Per risalire alla causa si ricorre non di rado ad altri metodi di ispezioni, quali la analisi delle vibrazioni od endoscopia. 92 Collaudo di una pressa idraulica 93 Nel caso di determinati componenti elettromeccanici, comunque, la termografia è l’unica tecnica di ispezione che consenta di determinare quale tipo di intervento sia opportuno, se di manutenzione o di riparazione. Con una termografia, ad esempio, si potrebbero individuare i punti caldi sulle spazzole di alimentazione all’interno di un motore, che indicano un contatto insufficiente dovuto a consumo disuguale e la necessità di rettificare il collettore. 94 Monitoraggio di un motoriduttore 95 SHEAROGRAFIA Misura delle deformazioni su componenti meccanici Misura delle vibrazioni di pannelli Rilevazioni di delaminazioni in materiali compositi Ispezione di componenti sollecitati termicamente, acusticamente, meccanicamente 96 Tipico pattern shearografico dovuto ad una deformazione concentrata di un punto di un pannello 97 Pattern shearografico prodotto dalla deformazione meccanica di un pannello 98