Palazzo Ducale a Venezia – Sala del Maggior Consiglio

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Analisi microclimatiche per la conservazione e il restauro:
Palazzo Ducale a Venezia – Sala del Maggior Consiglio
E' stato rilevato l'andamento della temperatura e dell'umidità dal 24 ottobre al 26 novembre 2008
mediante 4 sensori posti all'interno della sala del Maggior Consiglio, 1 posto nel sottotetto e 1
posto nel loggione esterno.
All'esterno la temperatura ha presentato un andamento decrescente
con un massimo di 18,9 °C e un minimo di 5,1 °C; l'umidità relativa
ha invece evidenziato un andamento discontinuo da un massimo di
98,4 % ad un minimo di 37,7%.
Il locale del sottotetto evidenzia un andamento pressochè identico
delle temperature con uno scostamento di appena 1-1,5 °C mentre
l'umidità è tenuta sotto al 77%.
Le 4 sonde interne hanno rilevato una temperatura omogenea sui 4
lati della sala, superiore a quella esterna di 4 °C. L'umidità risulta invece leggermente variabile
andando in crescendo dalla sonda nord, ovest, est e sud con differenze dal 5 al 15%.
Analisi non distruttive per la conservazione e il restauro:
paramento lapideo – analisi termografica
La termografia è un tipo di acquisizione immagini nel campo dell'infrarosso.
Con il termine termografia si intende la visualizzazione bidimensionale della misura di
irraggiamento. Attraverso l’utilizzo di una termocamera (strumento per eseguire controlli di tipo
termografico) si eseguono controlli non distruttivi e non intrusivi. Le termocamere rilevano le
radiazioni nel campo dell'infrarosso dello spettro elettromagnetico e compiono misure correlate
con l'emissione di queste radiazioni.
Questo strumento è in grado di rilevare le temperature dei corpi analizzati attraverso la
misurazione dell’intensità di radiazione infrarossa emessa dal corpo in esame. Tutti gli oggetti ad
una temperatura superiore allo zero assoluto emettono radiazioni nel campo dell'infrarosso.
Metodologia applicata
Nella campagna del rilievo è stata utilizzata la termocamera Flir B400 posizionata su cavalletto a
circa 1,5 m dal suolo.
Le dimensioni dell’edificio, la conformazione del luogo e la risoluzione che si intendeva ottenere
nelle termografie (ogni termografia ha una risoluzione di soli 320x240 pixel) hanno imposto che le
facciate venissero rilevate con più sequenze fotografiche.
Si è svolta quindi una serie di fotografie ir procedendo per “striscie” verticali partendo dal lato
destro della facciata sul bacino per terminare al lato sinistro della facciata sulla piazzetta.
Parallelamente ad ogni “strisciata” verticale ir si è eseguita una simile composizione nel visibile.
Le composizioni verticali constano di 3 o 4 termogrammi e si è cercato di avere per le diverse
composizioni una sovrapposizione di almeno il 30%.
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