Corso di formazione La problematica delle micotossine nella filiera agro-alimentare: stato dell’arte e prospettive Istituto Superiore di Sanità, 14-15 novembre 2007 Le micotossine nel quadro della sicurezza d’uso degli alimenti: analisi del rischio e sue componenti Marina Miraglia Reparto OGM e Xenobiotici di Origine Fungina Centro Nazionale per la Qualità degli Alimenti e per i Rischi Alimentari Istituto Superiore di Sanità Le micotossine sono sostanze tossiche (composti chimici) prodotte dal metabolismo secondario di alcuni funghi filamentosi o muffe (Aspergillus,, Penicillium, Fusarium, Stachyobotris, Cephalosporium, ecc.) La crescita fungina e la formazione di micotossine può avvenire principalmente su numerose specie vegetali e può causare seri rischi per la salute dell’uomo e degli animali Campo di Aw < 0.85 –0.99 ; Tott. = 20°C - 35°C Schema della presentazione • Introduzione alle micotossine: • Analisi del rischio spunti per il miglioramento delle attività correnti e sviluppo di progettualità future I più importanti funghi tossigeni e micotossine correlate Aspergillus flavus Aflatossina Fumonisina Aspergillus parasiticus Fusarium verticillioides Fusarium proliferatum Ocratossina A Aspergillus ochraceus Penicillium verrucosum Deossinivalenolo Zearalenone Fusarium graminearum Fusarium culmorum Mais, frutta secca semi oleosi, frumento, etc. Mais, prodotti di mais Cereali, uvetta, caffè cerali Nella tabella sono riportate alcune patologie umane nelle quali le micotossine sono state implicate. W. L. Bryden. Mycotoxins in the food chain: human health implications Asia Pac J Clin Nutr 2007; 16 (Suppl 1):95-101 Quante sono le micotossine che possono contaminare alimenti e mangimi? •3000 i metaboliti fungini dotati di azione tossica •500 le micotossine note Attualmente l’attenzione è focalizzata su circa 10 micotossine Materie prime suscettibili di contaminazione • Cereali (frumento, mais, orzo avena segale ecc.) • Semi oleaginosi (arachidi, girasole, semi di cotone ecc.) • Frutta e verdura (uva, mele, pere, carote pomodori ecc) • Frutta secca ed essiccata (mandorle, noci, nocciole, fichi secchi, ecc) • Caffè • Cacao • Spezie (peperoncino, pepe, mostarda, zenzero ecc) • Liquirizia AFLATOSSINA M1 In latte e derivati Contaminazione fungina Mangime Micotossine Materie prime e prodotti alimentari finiti Inalazione ITALIAN NATIONAL INTITUTE OF HEALTH MIRAGLIA MARINA Micotossine emergenti •Tossine tremorgeniche •Dermatotossine •“Indoor” tossine Lo stachybotrys è un fungo produttore di tossine che cresce indoors in presenza di acqua. Evidenze epidemiologiche hanno dimostrato una associazione tra emorragie polmonari acute nei bambini e l’esposizione allo stachybotrys e altri funghi in abitazioni danneggiate dall’umidità. Determinanti di contaminazione fungina e produzione di micotossine Determinanti riconducibili al clima temperatura umidità attacco di insetti stress della pianta • suolo • microelementi • altri Tipo di substrato Cambiamenti climatici e sicurezza alimentare micotossine Le documentazioni storiche ci dicono che Le micotossine esistono da quando esiste l’agricoltura organizzata 5-6000 a.c. (Mesopotamia) Terzo millennio 25% delle derrate alimentari micotossicosi Non diagnosticata (?) Acuta Mortalità assunzione cronica Malattia assunzione cronica Non ospedalizzata (?) Evidenza epidemiologica (cancro ) Necessità di evidenza epidemiologica Effetti sulla salute umana Esposizione acuta ad alti livelli di micotossine Numerosi esempi di malattia nei paesi in via di sviluppo Es: Ergotismo gangrenoso (Etiopia – 1978) Aflatossicosi (Kenya – 1981, 2001, 2004 & 2005) Esposizione cronica a livelli superiori alla dose giornaliera accettabile (TDI) (?) cancro, ritardo nella crescita e immunopressione Esposizione cronica a livelli inferiori alla TDI ??? IMMUNOSOPPRESSIONE ??? Confronto della valutazione del rischio per le micotossine (paesi industrializzati e paesi in via di sviluppo) Caratterizzazione del pericolo • Nei paesi in via di sviluppo possono sussistere diversità nella tossicità delle micotossine (deficienze nutrizionali quali/quantitative) Valutazione dell’esposizione • varia molto da paese a paese Perché l’esposizione è maggiore nei paesi in via di sviluppo PAESI INDUSTRIALIZZATI PAESI IN VIA DI SVILUPPO dieta variata spesso dieta a base di cereali mercati elevata competizione scarso incentivo nel miglioramento della qualità produttiva regolamentazione molto articolata dieta elevata implementazione poco o affatto sviluppata scarsa capacità di implementazione Industrie produttrici applicazione degli standard da parte delle grandi imprese piccole imprese locali clima meno propizio alla formazione di micotossine più propizio alla formazione di micotossine consapevolezza del problema più sviluppata meno sviluppata Schema della presentazione ● Introduzione alle micotossine: • Analisi del rischio l’analisi del rischio quale pilastro del Sistema “sicurezza alimentare” Regolamento CE n. 178/2002 del 28 gennaio 2002 Salute dell’uomo, dell’animale e salvaguardia dell’ambiente Impatto economico sulle parti interessati Aspetti etici Regolamento CE n. /178/2002 dl 28 gennaio 2002 i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare fissa procedure nel campo della sicurezza alimentare Questi principi sono stati •concretizzati •dettagliati •estesi in 5 decreti esecutivi Viene indicata la necessità di implementare prioritariamente le normative riguardanti problematiche ad alto rischio Esempi citati di pericoli prioritari espressamente citati dalla normativa…. • micotossine, metalli pesanti e materiale radioattivo • Acqua, rifiuti organici e fertilizzanti • Fitosanitari, biocidi • Prodotti fitosanitari, additivi nei mangimi ecc ANALISI DEL RISCHIO (FAO/WHO – 1995) VALUTAZIONE DEL RISCHIO COMUNICAZIONE DEL RISCHIO • Identificazione del pericolo • Comparazione • Caratterizzazione del pericolo • Interazione • Valutazione dell’esposizione • Priorizzazione • Caratterizzazione del rischio • Educazione GESTIONE DEL RISCHIO • Rischi accettabili • Prevenzione • Opzioni • Costo-beneficio • Regolamentazione A Broader Framework for Risk Analysis Animal welfare Socio-economical Environmental impact impact Acceptability, cultural attitudes Benefit considerations Human physical and psychological health Who does what? Risk Assessors Framing Review Risk Managers Risk communication & Implementation & Monitoring Stakeholder Risk/Benefit Assessment involvement Decision-making Evaluation Framing Defining objective of regulatory action Who does what? Risk Assessors • Identification of risks, costs, benefits & their distribution • Risk profiling • Identification of decision options • Criteria for evaluation Risk Managers Planning process & participation Review • Terms of reference/selection of experts • Monitoring indicators • Early warning indicators • Allocation of resources • Decision • Process • Legislation & Policy Risk/Benefit Assessment Risk communication & Implementation & Monitoring • Control of implementation • Enforcement • Monitoring of decision impact • Monitoring of unintended effects Decision-making Stakeholder involvement • Assessment of management options • Choice of action Health & Environmental Assessment Social & Economic Assessment Ethical Assessment • Hazard identification, characterisation and exposure assessment • Risk/benefit characterisation • Quality of life • Economic impact Evaluation • Conclusions of the assessment • Acceptability of distributions of risks, costs and benefits Scienza e tecnologia Comportamenti del consumatore Governo e politica Cultura Ambiente Rischi alimentari Informazione (emergenti) Economia Demografia Agricoltura ANALISI DEL RISCHIO (FAO/WHO – 1995) VALUTAZIONE DEL RISCHIO COMUNICAZIONE DEL RISCHIO • Identificazione del pericolo • Comparazione • Caratterizzazione del pericolo • Interazione • Valutazione dell’esposizione • Priorizzazione • Caratterizzazione del rischio • Educazione GESTIONE DEL RISCHIO • Rischi accettabili • Prevenzione • Opzioni • Costo-beneficio • Regolamentazione L’analisi del rischio non è un concetto astratto Ma rappresenta lo schema logico per individuare…… ….l’insieme dei criteri per classificare e pianificare razionalmente le attività che ruotano intorno ad un rischio (alimentare) Facilita l’individuazione delle metodologie per lo svolgimento delle attività sopraindicate al fine di ottenere le informazioni scientifiche desiderate “PIANIFICARE” LA SCIENZA DEL RISCHIO La conoscenza scientifica è basata sui DATI 0.62 38 7.5 5986 100 La scienza è costruita di fatti, come una casa è costruita di mattoni; ma un accumulo di fatti non è una scienza di più che un mucchio di mattoni. Jules Henri Poincarè (1854-1912) La grande tragedia della scienza: il massacro di una bella ipotesi da parte di un brutto dato o. di fatto. Thomas Henry Huxley (1825-1895) METADATO • Serie di informazioni indispensabili per la valutazione del grado di affidabilità del dato, nonché per conoscenza dei limiti del dato stesso nel momento in cui venga utilizzato per ottenere informazioni derivate • La qualità dei dati è garantita anche dalle numerose informazioni accessorie contenute nel metadato • Tre componenti principali del METADATO: – Genealogia (fonte, produttore, processo di acquisizione e motivo del dato) – Usabilità (uso applicativo del dato) – Parametri di qualità (accuratezza, precisione) Sistema Per la del • dati disponibili quale validità? • generazione di nuovi dati del dato (di concentrazione) è il risultato di: • integrazione • qualità dei singoli stadi del processo di Selection of places and times for taking samples Sampling and sample preparation Analysis PER GENERARE “BUONI” DATI IL PRINCIPIO GUIDA E’ IL I DATI DOVREBBERO ESSERE OTTENUTI TENENDO SEMPRE PRESENTE L’OBIETTIVO FINALE VALUTAZIONE DELLA ESPOSIZIONE SURVEY Controllo alla MONITORING PRODUZIONE (Sorveglianza) SCELTA DEI CAMPIONI DA ANALIZZARE RAPRESENTATIVITA’ POPOLAZIONE/CAMPIONI ALIMENTARI RACCOLTA DEI CAMPIONI • PERCHÉ • QUALI CAMPIONI? • QUANTI CAMPIONI? • DOVE PRELEVARE I CAMPIONI? • QUANDO PRELEVARE I CAMPIONI?