FAQ E APPUNTI SOCRATE 1. Faq Socrate: potrete trovare le vostre domande e le mie risposte su Socrate 2. Schema Sintetico Filosofia socratica 3. studio guidato di Socrate FAQ - SOCRATE Domande 1^ Domanda: cosa rappresenta il demone di socrate? 2^ Domanda: perché Socrate non scrisse nulla riguardo al suo pensiero? 3^ Domanda: giggia: che rapporto vi è tra Socrate e i Sofisti riguardo al relativismo? 4^ Domanda: in che senso attraverso il concetto Socrate suepra il relativismo dei sofisti? 5^ Domanda: cosa intende Socrate con “concetto, insomma cos’è i lconcetto socratico e perché è così importante? 6^ domanda: quali sono in sintesi le principali differenze tra Socrate e Platone? Clicca qui per andare alle risposte RISPOSTE 1^ domanda: cosa rappresenta il demone di socrate? È un'immagine che socrate utilizza per rappresentare qualcosa che condiziona il suo comportamento, ma non proviene da lui stesso e dalla sua ragione. Il demona ha almeno un duplice significato: 1. MORALE: dice a socrate "cosa non fare" prché è male. In questo senso sembra si possa paragonare alla coscienzache ci fa sentire in colpa se facciamo qualcos adi sbagliato. Quindi il demone suggerisce a socrate quali sono le cose sbagliate da non fare e in questo modo orienta il suo comportamento verso il bene (questo sembra entrare in contraddizione con quanto dice lo stesso socrate a proposito del bene, che è il risultato di un ragionamento) 2. RELIGIOSO: potrebbe anche rappresentare una sorta di voce iultratrrena che parla all'animo di socrate comunicandogli cosa è sbagliato fare, un po come nei 10 comandamenti divini è presente una lista di cosa da non fare (nn rubare, nn uccidere, ecc.). Quindi il demone è una presenza religiosa che rappresenta que3lla divinità unica che si nasconde dietro i molti dei a cui il popolo crede e in cui socrate non crede. 2^ domanda: perché Socrate non scrisse nulla riguardo al suo pensiero? potrei risponderti io marco..poi prof mi dica se e giusto allora socrate decise d nn lasciarci nulla di scritto xke secondo il suo pensiero, uno scritto puo si insegnare una dottrina ma nn puo indurre a una ricerca interiore.Una scrittura da la presunzione di sapere ma nn il sapere xke e una conservazione di informazioni e nn e comprensione che e data solo dal dialogo cn gli altri e cn se stessi se nn ti e chiaro amico scusa ma nn sn un prof..ci ho provato a spiegare completo quello che ha già detto whocares. Essendo per lui la filosofia "capacità di comprendere se stessi, gli altri e l'ambiente in cui si vive" questa comprensiopne non può derivare da un testo scritto che è un magazzino di onformazioni che tu trasferisci nella tua testa, ma non ti insegna a pensare né a capire. A questa risposta (giòà dato da Whoc che ringrazio) io ne aggiungerei un'altra, in effetti Socrate dice più volte che lui non ha nessuna dottrina da insegnare, quello che lui vuole insegnare è la capacità di pensare con la propria testa, ma questo non rientra nelle possibilità di un libro che è appunto solo un contenitore di informazioni che però devono essere digerite e comprese e fatte proprie (rielaborate criticamente) Ehi Marco, non stai scrivendo una lettera commerciale, sono io, Sua Eccellenza, puoi anche dirmi ciao e grazie qui sul forum :-) 3^ domanda: Giggia chiede cge rapporto vi sia tra Socrate e i sofisti riguardo al relativismo sia Socrate che i sofisti non credono nell'esistenza di verità assolute, ma mentre i sofisti, da questa constatazione, concludono che non ha senso parlare di verità e cercano o altri criteri che possano guidare il nostro conoscere e agire (Protagora, l'utile) o negano l'esistenza di qualsiasi criterio (Gorgia, nichilismo), Socrate non si arrende e giunge a una diversa concezione della verità. La verità non è per Socrate qualcosa che si scopre, ma qualcosa che si costruisce insieme attraverso il dialogo tra gli uomini. Per Socrate non esistono verità universali e immutabili, ma si può arrivare a trovare un accordo comune su ciò che interessa (ciò che è bene fare, ciò che è giusto fare, ecc.), avremo così una verità anche se relativa, relativa al contesto e alla situazione in cui è stata definita. Se, per esempio, si deve stabilire cosa è bene fare per la studentessa Giggia a scuola in filosofia, attraverso il dialogo cercheremo di capire cosa lei sa fare, cosa non sa fare, quindi stabiliremo insieme che è bene per lei, per esempio, migliorare dove non va bene (poniamo stare più attenta nelle lezioni, approfondire meglio certi punti, fare più domande al professore). Ma se il prossimo anno scolastico l'alunna giggia andrà male e prenderà sempre due e tre, allora sarà bene per lei altro (studiare di più, restare chiusa in casa legata alla sedia, venire frustata quando sbaglia, ecc.). Come vedi quello che è bene per l'alunna giggia cambia a seconda della situazione, perciò la verità per Socrate è situazionale e dipende dalle circostanze e dagli uomini. 4^ domanda: in che senso attraverso il concetto Socrate suepra il relativismo dei sofisti? è grazie al concetto che Socrate riesce a superare il relativismo dei sofisti. Se per i sofisti il giusto cambia da persona a persona ed è quindi relativo (quindi tutto e il contrario di tutto è giusto), per Socrate occorre trovare un accordo su cosa è giusto attraverso l'esame di tutti quei che tutti sono concordi a definire come "giusti", perché sono giusti? perché evidentemente possiedono tutti una o più caratteristiche che li rendono tali (proprio come io, tu, martina, siu gen ecc. siamo uomini perché possediamo in comune certe proprietà che ci rendono tali), queste caratteristiche o proprietà sono il concetto (per esempio il concetto di uomo è animale razionale, quindi tutto ciò che possiede il concetto, la caratteristica, di essere animale razionale è uomo), il concetto è quindi una proprietà che identifica degli elementi riunendoli tutti in uno stesso insieme 5^ domanda: cosa intende Socrate con “concetto, insomma cos’è i lconcetto socratico e perché è così importante? Definizione di "concetto" – Socrate Molti di voi hanno difficoltà a capire cosa sia il concetto, cercherò di darvene una definizione comprensibile. Concetto è una parola che deriva dal latino cum capio che significa prendere insieme, infatti un concetto è una entità astratta che sintetizza un numero molteplice di cose (raccoglie o comprende in se tante cose). per esempio i lconcetto di "uomo" conprende tutti gli uomini, ma che cosa sarà questo concetto di uomo? Possiamo dire che è quell'insieme di proprietà o caratteristiche che fanno di un qualcosa un uomo, cioé se qualcosa possiede quelle caratteristiche, allora quella cosa è un uomo. Osservate questa immagine dopo averla ingrandita e provate a rispondere alla seguente domanda: cos'è una sedia? Clicca qui per vedere l’immagine Tutte le sedie che vedete sono diverse tra loro, neanche una è uguale all'altra, eppure le chiamiamo tutte "sedie", cioé applicchiamo a loro la stessa etichetta, la parola sedia, ma qual è i concetto di sedia? Quale o quali tra le tante caratteristiche che vedete in queste sedie rappresenta il concetto di sedia? Quindi io posso dare la definizione di sedia solo se possiedo il concetto di sedia, cioè solo se conosco quale o quali proprietà (caratteristiche) una cosa deve possedere perché sia una sedia. Per Socrate per poter definire una cosa (sedia, uomo, giallo, bene, giusto, bello, ecc.) devo conoscere il concetto di quella cosa, il metodo per scoprire il concetto è l'induzione, l'induzione è un procedimento che consiste nell'esaminare tutte le cose di un certo tipo (per esempio tutte le sedie dell'immagine), confrontandole tra loro, per scoprire quali sono le caratteristiche che hanno in comune e che costituiscono il concetto di sedia fino a trovare quelle caratteristiche che identificano una sedia come tale. Per esempio essere di legno non è una caratteristica che definisca una sedia, dato che esistono sedie di metallo; potersi sedere sopra è invece una caratteristica che una sedia deve avere (non chiameremo sedia un qualcosa su cui è impossibile sedersi), ma il potersi sedere sopra non è una caratteristica sufficiente a definire qualcosa sedia (posso sedermi anche sopra un gradino o un letto). Come vedete la cosa non è tanto semplice e richiede che ci sia un dialogo teso a trovare un accordo su cosa sia una certa cosa, specie quando si ha a che fare non con cose concrete come le sedie (e non è semplice definire cosa sia una sedia come vi sarete accorti), ma con cose astratte come l'amore, il bene, l'amicizia, ecc. ecc. per ora mi fermo qui ...... buona riflessione 6^ domanda: quali sono in sintesi le principali differenze tra Socrate e Platone? sono diverse. 1. Platone scrive, quindi ha fiducia nella scrittura; 2. Platone ha una sua dottrina che intende diffondere, mentre Socrate ha sempre sostenuto di non avere niente da insegnare a nessuno; 3. Platone (come purtroppo per voi scoprirete tra poco) ritiene esistano verità universali e necessarie, mentre per Socrate la verità è sempre relativa all'accordo tra gli uomini e alle situazione e può anche cambiare Questo in sintesi, spero ti sia stato utile Socrate 1. La vita e la figura: figura emblematica del filosofo in cui la filosofia è intesa: 1.1. come missione; 1.2. come esame costante di sé e degli altri; 1.3. come esercizio continuo del dubbio; 1.4. come testimonianza del proprio pensiero attraverso i propri atti e fino alla testimonianza assoluta della morte. 2. Il problema della scrittura e delle fonti: rifiuto della scrittura e ricostruzione del pensiero socratico: 2.1. Rifiuto della scrittura e mito di Theuth: scrittura non da il sapere ma la presunzione del sapere, in quanto pura conservazione mnemonica di informazioni e non comprensione che nasce dal dialogo con se e gli altri; 2.2. Difficoltà per l'essenza di materiale da cui ricostruire il suo pensiero. Testimonianze indirette in cui il problema è l'interpretazione del pensiero e della vita di Socrate da parte degli autori: 2.2.1. Aristofane: commediografo conservatore che attacca Socrate quale distruttore dei valori della tradizione; 2.2.2. Senofonte: discepolo di Socrate che ne riduce l'insegnamento a cronaca; 2.2.3. Platone: notevole rilievo viene dato alla filosofia di Socrate ma reinterpretata alla luce delle posizioni di Platone; 2.2.4. Aristotele: Socrate definito come inventore del concetto e teorico della dottrina della virtù come scienza. 2.3. Socrate e i sofisti: rapporto complesso di analogie: 2.3.1. attenzione per l'uomo e scetticismo per la conoscenza dell'essenza dei fenomeni naturali; 2.3.2. criteri pensare e agire non eterni, oggettivi, trascendenti uomo ma nell'uomo; 2.3.3. critica razionalista alla religione e alla tradizione; 2.3.4. uso dialettica e paradosso; 2.4. e differenze: 2.4.1. rifiuto relativismo sofistico e ricerca di valori e fondamenti comuni del sapere e dell'agire; 2.4.2. rifiuto di ridurre filosofia a commercio o preparazione all'esercizio del potere. 3. La filosofia come ricerca sui problemi dell'uomo: evoluzione della filosofia socratica: 3.1. Abbandono del naturalismo e metafisica che tentano di scoprire l'essenza ultima e assoluta della realtà: 3.1.1. tale possibilità trascende i limiti delle possibilità conoscitive umane; 3.1.2. coloro che vi si sono dedicati da secoli non sono mai giunti ad una conclusione comune; 3.2. uomo deve farsi problema a se stesso, interrogarsi con la propria ragione cercando di chiarire il significato della sua esistenza e del suo essere uomo secondo il principio del conosci te stesso in cui è contenuta la motivazione e finalità più alta del filosofare; 3.3. filosofia è una ricerca senza fine che ciascuno deve condurre dialogando con se e con gli altri, perché si è uomo solo nel rapporto con gli altri uomini, al punto che "una vita senza esame non è degna di essere vissuta" 4. I momenti della ricerca dialogica socratica: 4.1. Il non sapere: racconto dell'oracolo di Delfi che proclama Socrate il più sapiente degli uomini e il significato di tale responso: 4.1.1. valenza negativa: professione di agnosticismo ontologico e metafisico simile al relativismo dei sofisti: la struttura ultima della realtà è inconoscibile, sulle cause prime e sui fini ultimi non esiste sapere perché tali conoscenze vanno oltre i limiti delle possibilità conoscitive umane; 4.1.2. valenza positiva: il solo sapere aperto all'uomo è quello etico ed esistenziale, in tale ambito è possibile giungere a delle verità, ma solo se si parte dall'ammissione della propria ignoranza: 4.1.2.1. la polemica contro il dogmatismo: coloro che si ritengono portatori di verità assolute - poeti, religiosi, politici - costituiscono il principale ostacolo della ricerca perché non sanno ma pretendono di sapere; 4.1.2.2. solo ammettendo la propria ignoranza si può realizzare la condizione preliminare della ricerca, solo in tal modo si sarà spinti a ricercare e indagare. 4.2. L'ironia: eliminare i pregiudizi e la dogmatica presunzione di sapere che sono di ostacolo alla ricerca: 4.2.1. contro il fanatico l'unica arma è il riso; 4.2.2. ironia è dissimulazione; 4.2.3. suo scopo è instillare il dubbio e far divenire consapevoli gli individui della propria ignoranza e del proprio soggiacere a luoghi comuni; 4.2.4. la sua funzione è purificatoria e preparatoria alla ricerca; 4.3. Maieutica: momento costruttivo che 4.3.1. non consiste nell'imporre dall'esterno una verità alla mente dell'ascoltatore; 4.3.2. ma nel fare i modi che questi, interrogando se stesso, partorisca una propria verità secondo il modello pedagogico dell'esempio del camminare; ognuno deve partorire se stesso 5. L'Etica socratica e il problema della virtù: la concezione della virtù come paideia: 5.1. Concezione tradizionale: aretè intesa come modo ottimale di essere di una cosa, è vista come qualcosa di determinato naturalmente e dato; 5.2. sofistica e Socrate: virtù non è già data al momento della nascita, ma frutto di faticosa conquista attraverso la cultura e l'educazione, il modo migliore di essere uomo è l'arte più difficile da apprendere e la sola che possa giustificare la vita di un individuo. 6. La virtù come scienza: la virtù come esercizio costante della ragione che disciplina la vita: 6.1. Virtù è una forma di sapere con cui si assume quale oggetto la riflessione critica sulla propria esistenza condotta attraverso la propria ragione; 6.2. premessa: non esistono il bene la giustizia in assoluto, come valori oggettivi, eterni e universali, cui conformare il proprio agire; 6.3. bene, verità e giustizia sono valori umani, che mutano a seconda delle circostanze, delle situazioni e dei momenti; 6.4. occorre di volta in volta capire, ragionando con se stessi attraverso il dialogo interiore, cosa è bene, in quel momento e in quella situazione, per noi; 6.5. la virtù è quindi scienza perché consiste nell'avere coscienza di sé, dei propri limiti, capacità e fini, al fine di disciplinare razionalmente la propria esistenza sapendo che non esiste una verità che valga sempre ma che questa muta di volta in volta e occorre sempre indagare per capire cosa è meglio. "Ciò che vale è prendere coscienza di sé, non agire perché così sta scritto o perché questo è il vero, ma volta a volta discendere negli inferi della propria coscienza , dialogare con sé e con gli altri" "quindi essere uomini significa essere filosofi" 7. Unicità e insegnabilità della virtù: 7.1. Virtù come scienza: insegnabile e comunicabile a tutti consiste nella scienza del bene e del male applicata alla vita, in quanto tale è la più importante di tutte le scienze; 7.2. la virtù è anche unica, dietro l'apparente molteplicità delle virtù si nasconde sempre la stessa domanda: cosa è bene fare in questa data situazione? 7.3. Essere uomini ed essere filosofi coincidono in quanto virtù è scienza del vivere bene. 8. Virtù, felicità e politica 8.1. Nuova teoria dei valori di Socrate pone al centro della vita morale dell'uomo l'interiorità che consiste in Socrate nell'esercizio della ragione: 8.1.1. I valori legati all'esteriorità sono posti in secondo piano; 8.1.2. La morale consiste nel calcolo razionale dei comportamenti al fine di raggiungere la felicità; 8.2. La felicità consiste nel potenziare e rendere migliore la propria vita, limitando il dolore e massimizzando il piacere, solo il felice è virtuoso e viceversa; 8.2.1. Questo è possibile solo se la propria vita è guidata dalla ragione e non dall'istinto o dalle passioni; 8.2.2. la ragione procede attraverso un calcolo delle conseguenze di ciascuna possibile azione e tra le diverse possibilità sceglie quelle che garantisce un massimo utile o giovamento all'individuo; 8.2.3. il domino razionale del caos di sentimenti istinti e passioni è il fondamento della felicità e della virtù; 8.3. ma la felicità e la virtù sono possibili sono nel convivere: non può darsi la felicità del singolo isolato ma solo insieme agli altri. La virtù è quindi ricerca del bene comune entro cui si colloca, necessariamente, il proprio bene. 9. I paradossi dell'etica socratica 9.1. Nascono dall'equazione tra scienza e virtù: nessuno pecca volontariamente; chi fa il male lo fa per ignoranza; è preferibile subire il male che commetterlo; 9.2. La spiegazione consiste nella definizione di bene come ciò che è meglio per se stessi Gianfranco Marini Nel tentativo di aiutarvi, per coloro che sono interessati, ho predisposto una specie di tutoriale per aiutarvi a studiare socrate, si tratta di semplici istruzioni. Riporto per intero le istruzioni che riguardano lo studio della filosofia di socrate dalla vita fino al concetto, diciamo la prima metà. -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------STUDIO GUIDATO DI SOCRATE - 1^ PARTE: LA VITA, IL METODO E IL CONCETTO Vi propongo questo modulo di studio guidato di socrate in vista della verifica. Il gioco funziona così, seguite le istruzioni che vi do e riuscirete ad andare benissimo nella verifica. Chi ritiene di poter fare da solo non è necessario che segua queste istruzioni. Vi propongo questo modulo di studio guidato di socrate in vista della verifica. Il gioco funziona così, seguite le istruzioni che vi do e riuscirete ad andare benissimo nella verifica. Chi ritiene di poter fare da solo non è necessario che segua queste istruzioni. Il lavoro di studio sarà diviso in 4 fasi: 1^ fase: la figura di socrate. 2^ fase: il dialogo socratico 3^ fase: la morale socratica 4^ fase: il processo e la morte di Socrate. TEMPO COMPLESSIVO: 2 ORE E MEZZA 1^ fase: la figura di Socrate; tempo richiesto: mezzora concetti da sapere: a) del paragrafo relativo alla vita imparate i seguenti punti: alcuni elementi biografici; la filosofia come esame di se; perché socrate non scrisse; b) paragrafi 1 e 2 del testo che vi ho dato: fissate bene le differenze e analogie tra: socrate e i sofisti da un lato; socrate e platone dall’altro; c) lo schema concettuale del terzo paragrafo è il seguente: la filosofia è ricerca -> conoscenza di se stessi -> conoscenza degli altri -> dialogare Come impararli: per tutti e tre i punti (a,b,c,) dovrete ripetere le seguenti operazioni: - leggere il paragrafo (la vita per il punto a, paragrafo 1 e 2 per il punto b, ecc.); - scrivere la domanda più importante (una o due al massimo, come foste voi i prof. E doveste individuare le domande che servono per farvi capire che lo studente ha capito il/i concetto/i principale/i) - scrivere uno schema molto sintetico (o usare gli appunti se li avete presi bene); - ripetere a voce alta solo i concetti principali, quando ripetete dovete essere in grado di accorgervi (dalla scorrevolezza e chiarezza del vostro discorso, dai termini utilizzati, ecc. ecc.) se avete compreso e memorizzato a sufficienza; 2^ fase: il metodo di Socrate e il concetto; Tempo richiesto un’ora Concetti da sapere: a) paragrafo 1 della parte intitolata i momenti del dialogo socratico, i contetit principali sono: sapere di non sapere; scetticismo e scetticismo socratico; non sapere come condizione per cominciare la ricerca della verità; b) paragrafo 2 intitolato: l’ironia: i concetti da sapere sono: definizione di ironia; contro chi la usa socrate e a quale scopo; c) paragrafo 3, la maieutica: definizione di maieutica; scopo della maieutica; differenza tra socrate e i sofisti; d) paragrafo 4, il concetto e i relativismo sofistico. I concetti da sapere sono: cos’è il concetto; cos’è la definizione (ti esti); concetto come accordo cui si giunge tramite il dialogo, verità comune che elimina il relativismo sofistico. Come impararli: per impararli applicate a ciascuno di questi punti le operazioni indicate in precedenza: leggere; farsi le domande; schedare (schemi, appunti); ripetere. p.s. Per ripassare le due parti potete usare le domande che avete preparato e provare a rispondere facendo un discorso il più articolato possibile! STUDIO GUIDATO DI SOCRATE – 2^ PARTE 3^ Fase: La Morale Socratica; tempo richiesto mezzora Questa parte comprende: i paragrafi da 1 a 6 della parte intitolata: La morale di Socrate Il lavoro è suddiviso in due parti: A: lettura analitica e predisposizione di uno schema; B: ripetere a voce alta usando lo schema come riferimento (da guardare mentre si ripete); Per questa parte vi consiglio un metodo leggermente diverso. Si tratta di leggere con attenzione e costruire uno schema in forma di elenco ordinato. In questo modo la comprensione dei concetti e una prima memorizzazione, avvengono già in fase di lettura e analisi. Una volta compiuta questa operazione, si tratta di ripetere a voce alta usando come riferimento lo schema che avete predisposto. Questo metodo funziona solo se avete lavorato seriamente alla costruzione dello schema (non è facile fare un buono schema). In questo caso lo schema velò preparato io, quindi dovete solo leggere con attenzione e poi ripetere: SCHEMA MORALE SOCRATICA – ELENCO ORDINATO 1. PRESENTAZIONE 1.1. Morale Tradizionale: 1.1.1. innata: virtù/vizi sono tali dalla nascita; 1.1.2. aretè – virtù: realizzazione della propria natura innata 1.2. Sofisti e Socrate: 1.2.1. virtù è acquisita 1.2.2. paideia – educazione: si diviene virtuosi attraverso l’educazione. 2. VIRTU’ COME SCIENZA 2.1. morale è scienza: riflessione razionale sull’esistenza 2.1.1. dialogo interiore con se e dialogo con gli altri 2.1.2. conoscenza di se: di ciò che si vuole veramente 2.1.3. calcolo: di ciò che, in ogni circostanza, è meglio fare per noi 2.2. conclusione: non esiste una verità o regola morale assoluta, ma di volta in volta occorre decidere cosa è meglio per noi e tale decisione varrà solo per quella volta. 3. UNICITÀ DELLA VIRTÙ 3.1. Morale è la scienza della virtù: conoscenza razionale del vivere bene e del vivere male 3.2. Unicità Virtù: tutte le virtù (coraggio, bellezza, bontà, giustizia, ecc.) sono riducibili ad una sola, cosa è bene fare nelle diverse circostanze della vita; 3.3. Importanza Morale: non serve a niente conoscere tante arti se non si conosce quella più importante: l’arte del vivere bene, cioè la morale. 4. MORALE: INTERIORITA’ – ESTERIORITA’ 4.1. morale fondata su interiorità: ragionamento, dialogo con se e altri, conoscenza di se, calcolo di ciò che è meglio 4.1.1. Beni Esteriori: ricchezza, forza, potere, bellezza, non garantiscono la felicità; 4.1.2. Sentimenti –Passioni: seguendoli non siamo padroni di noi stessi; 4.1.3. Felicità: ragione deve controllare passioni e sentimenti e usare i beni esteriori e i piaceri mondani in funzione della realizzazione di ciò che è bene 4.2. Politicità Morale: arte del sapere vivere e felicità si realizzano in rapporto agli altri, alla comunità. 5. PARADOSSI MORALE SOCRATICA 5.1. “nessuno fa il bene volontariamente, ma solo per ignoranza”: perché fare il male significa fare ciò che per noi è peggio 5.2. "meglio subire un’ingiustizia che commetterla”: perché commettere il male significa: esporsi a rischi e pericoli e al senso di colpa. 6. LIMITI DELLA MORALE SOCRATICA 6.1. Intellettualismo Etico: 6.1.1. tutto il comportamento umano è dipendente dalla ragione; 6.1.2. Socrate sbaglia perché non considera il ruolo della dimensione emotivo-affettiva; 6.2. Formalismo Etico: 6.2.1. Socrate mette in dubbio tutte le verità morali; 6.2.2. ma non dice quali debbano essere, secondo lui, le regole della morale 4^ Fase – Il processo di Socrate; tempo richiesto mezzora Questa fase comprende i tre paragrafi della parte intitolata “la morte di Socrate”. Il lavoro è suddiviso in due parti A. lettura analitica del testo e predisposizione delle domande centrali B. rispondere a voce alta alle domande che si sono appuntate Si tratta di un altro metodo ancora: per facilitarvi vi preparo io le domande, quindi voi dovrete solo leggere con attenzione e rispondere alle domande, prima vi conviene leggervi le domande così nel corso della lettura sapete già a cosa dovrete prestare più attenzione. Eccovi le domande: domande su “la morte di Socrate” 1. Per quale accusa viene processato Socrate? 2. quali sono i reali motivi della sua condanna? 3. come si difende Socrate? 4. Perché non fugge? Quale significato ideale e morale ha la sua morte