REGOLAZIONE DELL’ATTIVITA’ ENZIMATICA - Regolazione a lungo termine: la quantità di enzima può essere controllata regolando la velocità della sua sintesi o degradazione (minuti o ore) - Regolazione a breve termine (secondi o frazioni di secondo): l’attività enzimatica varia in funzione di stimoli ambientali, primo fra tutti la concentrazione di substrato e di prodotto, in secondo luogo attraverso dei meccanismi di modulazione (regolazione). Gli enzimi che subiscono modulazione controllano passaggi chiave delle vie metaboliche, perciò vengono anche detti: Enzimi regolatori (regolano la velocità delle reazioni metaboliche) 1) MODULAZIONE ALLOSTERICA NON-COVALENTE (REVERSIBILE) 2) MODULAZIONE COVALENTE (REVERSIBILE o IRREVERSIBILE) MODULAZIONE COVALENTE: l’enzima che deve essere regolato (in positivo o in negativo) subisce una modificazione post-traduzionale ad opera di altri enzimi, che a loro volta possono essere regolati. Modificazioni più comuni: fosforilazioni (su residui di Ser, Thr, Tyr, His) acetilazione (Lys, Ammino-terminale) ubiquitinilazione (Lys) metilazione (Lys, Arg) Altre…….. Ad opera di ► Chinasi ► Acetilasi ► Proteosoma ► Metilasi La fosforilazione di residui di Ser, Thr, Tyr o His è la forma più comune di modulazione covalente, è controllata da 2 tipi di enzimi modificatori: CHINASI e FOSFATASI Una proteina-chinasi trasferisce un gruppo fosforico dall’ATP sul sito di fosforilazione dell’enzima 2 subunità ciascuna con un sito di fosforilazione Glicogenofosforilasi b (meno attiva) Una proteina-fosfatasi rimuove il gruppo fosforico dall’enzima. Proteina-chinasi e proteinafosfatasi sono a loro volta regolate e in genere inserite in una cascata di fosforilazioni innescate da un segnale. Fosforilasifosfatasi LA FOSFORILAZIONE PUÒ INIBIRE O ATTIVARE L’ENZIMA. Fosforilasichinasi Glicogenofosforilasi a (più attiva) DEGRADAZIONE DEL GLICOGENO ZIMOGENI MODULAZIONE COVALENTE MEDIANTE TAGLIO PROTEOLITICO Enzimi prodotti in forma inattiva che vengono attivati solo dopo aver subito un taglio proteolitico che avviene solo nel momento e nella sede opportuni Cascata di attivazione delle proteasi pancreatiche Prodotta dalla mucosa del duodeno attiva attiva attiva attiva attiva MODULAZIONE ALLOSTERICA NON-COVALENTE Enzimi allosterici: attività catalitica influenzata da cambiamenti della loro struttura Aggiungendo ancora substrato: transizione T > R completa 1) Hanno più subunità e più siti attivi per il substrato 2) Legano le molecole di substrato in modo cooperativo 3) Subiscono una transizione dallo stato T allo stato R 4) NON seguono la cinetica di Michaelis-Menten Assenza di substrato Enzima stato T meno affine [S] aumenta: Il legame con le prime molecole di S induce cambiamenti conformazionali che convertono in modo cooperativo le subunità dell’enzima dallo stato T allo stato R Substrato = modulatore omotropico positivo dell’enzima Gli enzimi allosterici possono essere regolati controllando la concentrazione di substrato S ET Il substrato influenza l’equilibrio fra stato a bassa affinità e stato ad alta affinità. L’affinità dell’enzima per il substrato è data dalla K0.5 E RS S Vmax [S] che permette di raggiungere metà della Velocità massima di reazione Equazione cinetica: v0 = Vmax [S]n K0.5n + [S]n K0.5 Regolazione eteroallosterica MODULATORI ALLOSTERICI POSITIVI (ATTIVATORI) MODULARORI ALLOSTERICI NEGATIVI (INIBITORI) Possono modificare la K0,5 o la Vmax o entrambe Cambia la K0,5 ma non la Vmax + attivatore Cambia la Vmax ma non la K0,5 + attivatore + inibitore + inibitore Modulatori eteroallosterici 1) Si legano in siti diversi dal sito attivo = SITI REGOLATORI. 2) Il legame con il modulatore altera la struttura dell’enzima che nella nuova conformazione ha proprietà cinetiche differenti. 3) Il legame modulatore/enzima è sempre NON-covalente e reversibile. 4) Un inibitore allosterico favorisce la forma dell’enzima con minore affinità per il substrato stabilizzandola. 5) Un attivatore allosterico favorisce la forma R dell’enzima rendendola molto più affine al substrato Sito catalitico Sito regolatore substrato Attivatore Enzima Stato T inattivo Legame con attivatore Enzima Stato R Complesso Enzima attivo-substrato Esempio di modulazione allosterica: la PKA, coinvolta nella trasduzione del segnale attraverso la membrana plasmatica che attiva l’adenilato ciclasi. AMP ciclico PPi (5’3’-adenosina-monofosfato) ATP Adenilato ciclasi Attivatore allosterico della PKA (proteinachinasi A, fosforila varie proteine target) PKA: 2 domini REGOLATORI (ciascuno con 2 siti di legame per il cAMP) 2 domini CATALITICI PKA attiva PKA inattiva PKA attiva Berg et al., BIOCHIMICA 6/E, zanichelli editore S.p.A. Copyright © 2007 La modulazione di un enzima allosterico è utilizzata nel meccanismo della RETROINIBIZIONE (inibizione a feed back) In un processo metabolico multistep il primo enzima della via è un enzima allosterico che viene inibito allostericamente dal prodotto che si ottiene nell’ultima reazione della via. Sintesi di Isoleucina a partire da Treonina: processo in 5 reazioni. La prima è catalizzata dalla treonina deidratasi che è inibita allostericamente dalla Isoleucina (prodotto finale)