Israele ammette il furto di organi Organi da cadaveri senza il consenso dei familiari delle vittime. Canale 2 ha riaperto la questione degli espianti illegali effettuati negli anni '90 nell'Istituto di medicina legale di Abu Kabir (Tel Aviv), mandando in onda un'intervista finora sconosciuta con il suo direttore, dottor Yehuda Hiss.Tra le vittime anche palestinesi morti nella seconda intifada, divampata nel settembre 2000. Alla fine anche le autorità israeliane hanno dovuto ammettere quello che nessuno pensava potesse accadere. E cioè che negli anni '90 venivano espiantati organi da cadaveri, anche di palestinesi, senza il permesso delle loro famiglie. Lo scandalo è esploso questo settembre dopo una inchiesta del quotidiano svedese Aftonbladet in cui si denunciava come soldati dell'esercito israeliano avrebbero sequestrato, ucciso e smembrato giovani palestinesi per rivenderne gli organi, a partire dal 1992. La storia, basata su testimonianze di parenti delle vittime e corredata da un reportage fotografico che sembra tratto dalla Terra dei Morti Viventi, aveva scatenato una vera bufera diplomatica tra i due paesi. Il premier Netanyahu si spinse a chiedere al premier svedese una ferma condanna, che quest'ultimo si rifiutò di fare citando la libertà di stampa sancita dalla Costituzione svedese, mentre in Israele scattava il boicottaggio dell'IKEA. Ora una conferma di quanto veniva denunciato in Svezia arriva grazie ad una intervista al responsabile dell'Istituto di medicina legale Abu Kabir, il dottor Jehuda Hiss. E anche l'esercito israeliano ha confermato con un comunicato questa pratica. Con una postilla che dice: "Ma questa attività si è conclusa una decina di anni fa". L'intervista al dottor Hiss venne fatta nel 2000, allora a capo dell'istituto di medicina legale Abu Kabir, a fare le domande una accademica americana Nancy Scheper-Hughes che insegna antropologia all'Università di Berkley in California e che aveva svolto una sua ricerca su quanto accadeva in quell'istituto. La professoressa Sheper-Hughes ha deciso di divulgare l'intervista con il dottor Hiss dopo la pubblicazione in Svezia dell' articolo che accusava l'esercito israeliano di aver prelevato arbitrariamente organi di palestinesi morti nella seconda intifada, divampata nel settembre 2000. L'intervista al dottor Hiss è stata trasmessa in Israele questo ultimo fine settimana dal canale televisivo Channel 2 e quanto dichiara il medico è sconvolgente. «Abbiamo incominciato a raccogliere le cornea...Quello che facevamo era totalmente non ufficiale. Nessun permesso veniva chiesto ai parenti delle vittime». Il dott. Hiss ammette di aver prelevato dai cadaveri cornee, ossa, organi e pelle. Gli organi prelevati venivano poi consegnati per trapianti a importanti centri medici israeliani e anche alle forze armate, che in particolare avevano bisogno della pelle umana per soccorrere militari ustionati. In particolare la pelle veniva inviata all'ospedale Hadasah di Gerusalemme gestita dai militari. Nell'intervista Hiss racconta di come i medici mascheravano i prelievi. Ad esempio dopo un prelievo della cornea «incollavamo le palpebre dei cadaveri» e specifica «Non prelevavamo gli occhi da quei corpi che sapevamo che le famiglie avrebbero aperto le palpebre della vittima». L'intervistatrice ha dichiarato che gli organi venivano prelevati non solo da vittime palestinesi, ma anche da persone indigenti, che non avrebbero potuto protestare. Recentemente sulla stampa era esploso lo scandalo di prelievo di organi da due soldati. Il ministro della Sanità israeliano interpellato da Channel 2 continua a dichiarare che questo avveniva con il permesso dei parenti, ma dice anche che a quei tempi le direttive sui trapianti «non erano molto chiare» e che negli ultimi 10 anni «l'istituto Abu Kabir ha operato secondo le norme etiche e le leggi israeliane». Donald Bostrom il giornalista che ha scritto l'inchiesta per il quotidiano svedese, ha raccolto il racconto delle madri di Gaza che vedevano tornare i cadaveri dei loro figli sfigurati e con enormi cicatrici. Secondo Bostrom Hiss era la chiave per capire cosa stava accadendo. E che all'Istituto Abu Kabir le cose non andassero come dovevano lo si sapeva dal 2004 quando Hiss vene rimosso dall'incarico a causa di irregolarità nelle autopsie su denuncia di familiari di soldati israeliani e palestinesi. Il Procuratore generale di Israele fece cadere le accuse contro Hiss che tornò al suo posto e lavora ancora oggi come capo patologo dell'Istituto. 22/12/2009