Comunicato stampa n

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Comunicato stampa n. 4-BIS - 23 maggio 2009
A BOLOGNA CONVEGNO SULLA PROCREAZIONE MEDICALMENTE
ASSISTITA E SULLA DIAGNOSI PRENATALE; E UNA TAVOLA ROTONDA
SULL’EFFETTO DELLA RECENTE SENTENZA DELLA CORTE
COSTITUZIONALE: UNA ‘NUOVA LEGGE 40’?
Trattamenti sempre più mirati, personalizzati, non invasivi, per garantire un’alta
percentuale di successi (attualmente tra 20 e 40%) e al contempo una bassa
percentuale di gravidanze multiple, trasferendo il numero opportuno di ormoni per la
situazione, attentamente valutata dal medico, per ogni donna. Dopo la recente sentenza
della Corte Costituzionale, che ha dichiarato parzialmente illegittimo il testo della ‘Legge
40’ del 2004 sulla procreazione assistita, è questa una delle tendenze emerse dal
Convegno promosso dal Centro di Ginecologia e di Medicina della Riproduzione –
GynePro “Aggiornamenti in tema di Procreazione Medicalmente Assistita e Diagnosi
Prenatale”, svoltosi a Bologna.
Tra i temi scientifici toccati, diversi hanno un concreto interesse per le donne e le
coppie, poiché riguardano metodologie terapeutiche avanzate entrate solo di recente in
uso, o altre di prossima applicazione.
Si stima che oltre il 10% delle coppie, in Italia, abbia problemi di sterilità. E sono oltre
55.000 quelle che, per realizzare il sogno di avere un bambino, si rivolgono ogni anno a
uno dei 341 centri pubblici o privati italiani di procreazione assistita (dati 2007, mentre
negli ultimi anni è cresciuto notevolmente anche il numero delle coppie, circa 10.000 nel
2008, che si sono affidate a centri esteri).
“Soprattutto in Italia – dice Gianluigi Pilu (Università di Bologna) - la gravidanza viene
vissuta con sempre maggiore ansietà, nonostante i progressi della medicina. Nei paesi
occidentali, inoltre, sembra che le anomalie congenite stiano avendo un ruolo di primo
piano, anche per l’età media più elevata delle donne in gravidanza (in Emilia Romagna,
per esempio, sono il 20% le gravidanze oltre i 35 anni). E in Italia, dove il tasso totale di
morti infantili nel primo anno è del 5-6 per mille, il 30% è dovuto proprio alle anomalie
congenite”.
“Tra queste metodiche più ‘moderne’ presentate a Bologna - spiega il prof. Marco Filicori
(direttore Centri medici GynePro) - si cita ad esempio l’utilizzo di farmaci a base di ormoni più
‘naturali’ per la preparazione alle tecniche di PMA, cioè con regimi sempre più vicini al
normale ciclo mestruale, e quindi assai meno generatori di stress, ansia e altri rischi per la
sfera psicologica della donna. Presso il centro GynePro si sta studiando l’ormone LH
(luteinizzante) a piccole dosi per far crescere opportunamente i follicoli, cosa che ha minori
effetti collaterali. Inoltre, lo sviluppo di nuovi farmaci da tecniche di ingegneria genetica fra
pochi anni permetterà di fare questi trattamenti con una somministrazione unica di ormoni.
Tra le nuove tecniche si possono citare quelle che utilizzano una maggiore risoluzione
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microscopica (IMSI) e l’acido ialuronico per una più fisiologica selezione degli spermatozoi da
iniettare nell’ovulo. Ciò permette di utilizzare gli spermatozoi più fertili, senza bisogno di
manipolazioni particolari”.
Questa edizione del Convegno GynePro – la III per un appuntamento scientifico di
rilevanza nazionale – attraverso 2 giornate distinte (sulla Procreazione Medicalmente
Assistita-PMA oggi, sulla non meno importante Diagnosi Prenatale) ha dato l’opportunità
a 300 ginecologi, medici e studiosi da tutta Italia di cogliere gli aspetti più innovativi della
ricerca e dell’applicazione clinica di nuove metodiche diagnostiche e terapeutiche. A
presiedere i lavori, aperti dal Preside e dal Vicepreside della Facoltà di Medicina e
Chirurgia dell’Università di Bologna, professori Sergio Stefoni e Giovani Mazzotti, e dal
Presidente dell’Ordine dei Medici di Bologna, dottor Giancarlo Pizza, sono i professori
Marco Filicori (direttore Centri medici GynePro), e Gianluigi Pilu (Università di Bologna).
Ecco i temi principali e gli spunti d’interesse trattati nel convegno:
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malformazioni uterine come causa di sterilità (prof. Valerio M. Jasonni, Università
di Modena);
endometriosi e sterilità (dottor Luciano Nardo, Università di Manchester);
nuovi farmaci per la sindrome dell’ovaio policistico (dottoressa Alessandra
Gambineri, Università di Bologna)
nuovi farmaci e innovative metodiche di somministrazione ormonale per la
stimolazione follicolare multipla (prof. Marco Filicori);
tecniche ecografiche tridimensionali per la valutazione automatizzata dello
sviluppo dei follicoli ovarici (dottoressa Angela Palombo, Centro Riproduzione
Umana di Tenerife).
crioconservazione delle cellule staminali del neonato, ottenibili dal sangue del
cordone ombelicale alla nascita, quindi per avere risposte sempre più anticipate
sulle malformazioni (dottor Giuseppe Visani, Laboratorio ISF San Marino);
crioconservazione delle cellule staminali del neonato, ottenibili dal liquido
amniotico o dalla placenta nel corso della gravidanza, da utilizzare in caso di
sopravvenienza di tumori o in caso di necessità di medicina rigenerativa (prof
Giuseppe Simoni, TOMA, Advanced Biomedical Analysis). Argomento per la
prima volta trattato in un consesso scientifico italiano;
studio e monitoraggio della gravidanza singola (dottor Ghi e Dott.ssa Gandolfi
Colleoni, Policlinico S. Orsola, Bologna);
studio e monitoraggio della gravidanza singola gemellare – problema serio nelle
gravidanze assistite - (prof. Gianluigi Pilu, Università di Bologna);
diagnosi precoce di eventuali malformazioni del nascituro attraverso avanzate
tecniche genetiche o partendo dal solo sangue della madre, evitando quindi di
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penetrare nell’utero (prof. Alessandra Ferlini, Università di Ferrara e dottor Antonio
Farina, Università di Bologna);
gravidanze patologiche (ipertensione in gravidanza e parto prematuro, problema
questo importante anche nel campo della PMA, il cui rischio è già identificabile
preventivamente (dottoresse Antonella Visentin, Angela Carletti e Maria Segata,
Ospedale Maggiore e Policlinico S. Orsola, Bologna).
Una ‘nuova’ Legge 40?
Gli esperti convenuti alla tavola rotonda a margine (moderata dal conduttore televisivo
Luciano Onder della RAI) sugli effetti della recente sentenza, ritengono che le coppie
potranno evitare più facilmente la ‘migrazione’ all’estero (attualmente sono 10.000) e
rivolgersi con maggiore serenità ai centri italiani, poiché essa, pubblicata l’8 maggio
scorso, di fatto annulla il limite degli ovociti fertilizzabili e amplia le possibilità di
crioconservazione degli embrioni, anche se – è stato rilevato – permangono dubbi e
incertezze sulla reale applicabilità della diagnosi di preimpianto. Il ruolo del medico viene
comunque rafforzato e al centro dell’attenzione viene posta la salute psicofisica della
donna.
Hanno partecipato alla tavola rotonda il prof. Michele Sesta (docente di diritto civile e
diritto di famiglia all’Università di Bologna), l’avvocato Gian Carlo Muccio, il prof. Marco
Filicori (Centri medici GynePro), il dottor Guido Ragni (Ospedale Mangiagalli, Milano).
La PMA in Italia: i dati
E’ intervenuto anche il dottor Josè Miguel Mayorga (Istituto Superiore di Sanità), che ha
presentato dati analitici inediti sulla realtà italiana dal Registro Nazionale Italiano
presso l’Istituto Superiore di Sanità. Sono circa 40.000 l’anno i cicli ‘a fresco’ di PMA
iniziati (pari a 676 ogni milione di abitanti), ovvero il 91,5% del totale di 43.000 (per circa
il 6,8% dei casi si tratta di scongelamento di ovociti, e per l’1,6% di scongelamento di
embrioni). La percentuale di successo, in crescita negli anni, supera il 25% nei cicli a
fresco, il 13,5% per gli ovociti scongelati, il 15,7% per gli embrioni scongelati. I parti
gemellari sono il 18,5%, i trigemini 3,4%. Ogni 1.000 bambini nati in Italia nel 2007, più di
16 sono nati grazie all’applicazione delle tecniche di PMA (e comunque questo è un dato
sottostimato per la percentuale di perdita del follow-up delle gravidanze - 15,4%). I
bambini nati in Italia nel 2007 sono stati per la precisione 563.933, quelli nati da tecniche
di procreazione medicalmente assistita di I, II e III livello 9.137 (di cui 2.337 da IUI e 6.800
da tecniche di II e III livello).
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