Domande a risposta multipla del testo “Economia Internazionale”, 2nda edizione, 2009 Giuseppe De Arcangelis Luglio 2009 Capitolo 2 1. Quale delle seguenti è un’attività del Fondo Monetario Internazionale? (a) Promuovere lo sviluppo dei paesi emergenti con diverse iniziative di finanziamento, ma solamente per progetti specifici (b) Sorvegliare il buon funzionamento dei mercati finanziari internazionali e intervenire rapidamente con credito a breve termine per evitare il diffondersi delle crisi sistemiche * (c) Come attività principale, concedere credito a tasso di interesse nullo ai paesi più poveri (d) Emettere obbligazioni sui mercati internazionali per finanziare progetti Risposta corretta: b. La risposta a non è corretta poiché il FMI finanzia non solamente paesi emergenti e per nulla progetti specifici. La risposta c è errata poiché, nonostante il FMI fornisce credito a tasso nullo ai paesi più poveri, questa non è la sua attività principale. La risposta d e’ errata poiché il FMI si finanzia con le quote dei paesi membri, mentre il finanziamento con emissione di obbligazioni si applica alla Banca Mondiale. 2. Quali dei seguenti obiettivi non necessariamente richiede l’intervento di Istituzioni Internazionali al fine di evitare probabili “fallimenti di mercato”? (a) Crescita economica * (b) Attenuazione delle conseguenze dei cambiamenti climatici (c) Il buon funzionamento e la stabilità dei mercati finanziari internazionali (d) La libera circolazione degli Investimenti Diretti Esteri Risposta corretta: a. La crescita economica non è un obiettivo diretto delle istituzioni economiche internazionali, ma solo indiretto e non configurabile generalmente come conseguenza di un “fallimento di mercato”. Le altre tre scelte configurano invece dei “fallimenti di mercato” a livello internazionale. I cambiamenti climatici coinvolgono le esternalità di produzione e consumo a livello internazionale. La stabilità dei mercati 1 finanziari permette di evitare pericolosi “effetti domino” (è tra gli obiettivi del FMI). La libera circolazione degli IDE si può configurare tra gli obiettivi di liberalizzazione del commercio, sebbene in fattori produttivi (tra gli obiettivi della MIGA della Banca Mondiale). 3. Che cos’è il callable capital della Banca Mondiale? (a) Il capitale versato presso la Banca Mondiale (b) Il capitale ancora da versare (ma solo in caso di necessità) * (c) Finanziamenti a fondo perduto che possono essere “chiamati” dai paesi più poveri a tasso di interesse pari a zero (d) Le obbligazioni della Banca Mondiale vendute sui mercati dei capitali privati Risposta corretta: b. Il capitale versato presso la Banca Mondiale è chiamato paid-in capital. I finanziamenti ai paesi poveri non riguardano il capitale della Banca Mondiale. Le obbligazioni emesse dalla Banca Mondiale sono uno dei modi di finanziarsi della Banca Mondiale, ma non rientrano nella definizione di callable capital. 4. Quale delle seguenti è un’attività dell’Organizzazione Mondiale del Commercio? (a) Promuovere il libero ed equo commercio attraverso una graduale rimozione degli scambi;* (b) Sorvegliare sul rispetto delle normative doganali; (c) Concedere finanziamenti ai paesi poveri al fine di promuovere una maggiore integrazione nell’economia globale; (d) Promuovere la stipula di accordi commerciali bilaterali; Risposta corretta: a. Tutte le altre risposte sono errate. Le normative doganali non sono oggetto di regolamentazione da parte dell’OMC. Non spetta all’OMC dare finanziamenti. L’OMC non incoraggia affatto accordi bilaterali, ma accordi multilaterali. 5. Quale delle seguenti affermazioni è falsa? (a) Il Club di Londra è un forum di negoziazione nel quale si incontrano i rappresentanti dei detentori di titoli di credito di paesi sovrani di natura privata; (b) Le banche di sviluppo regionali finanziano paesi con difficoltà temporanee della bilancia dei pagamenti;* (c) L’OCSE è un importante luogo di coordinamento degli interventi di politica economica dei paesi industrializzati; (d) Le Nazioni Unite forniscono aiuti allo sviluppo attraverso una rete di agenzie come FAO e UNCTAD; Risposta corretta: b. Questa affermazione è falsa dato che le banche di sviluppo regionale hanno il compito principale di finanziare progetti specifici a lungo termine, similmente alla Banca Mondiale ma su scala regionale. Nelle crisi finanziarie più recenti (ad esempio la crisi asiatica) talvolta le banche di sviluppo si sono snaturate per concedere crediti anche a breve termine, come anche la Banca Mondiale. Ma si è trattato di c 2009 Giuseppe De Arcangelis 2 casi sporadici e la missione principale delle banche regionali di sviluppo rimane il credito a lungo termine regionale. Capitolo 3 1. Quale delle seguenti affermazioni non è vera riguardo alla bilancia dei pagamenti (bdp)? (a) La bdp è un documento contabile e, quindi, è sempre in pareggio (b) La bdp registra solamente transazioni che dànno sempre origine a un incasso o a un pagamento * (c) La bdp registra flussi puri o variazioni di stock (d) La bdp registra le transazioni con i non residenti Risposta corretta: b. La bdp comprende anche alcune transazioni unilaterali, come la cancellazione di un debito estero, che non dànno origine a nessun incasso o pagamento effettivo. 2. Che cosa accade se il saldo delle partite correnti di un paese è in surplus? (a) Si osserva un acquisto netto di titoli esteri da parte dei residenti e/o un accumulo di riserve internazionali presso la banca centrale * (b) Aumenta il suo indebitamento nei confronti dell’estero (c) Si deteriora la sua posizione finanziaria internazionale netta (diminuzione dello stock di credito verso l’estero) (d) Tutte le precedenti sono vere Risposta corretta: a. Un surplus di parte corrente implica che c’è un eccesso di risparmio nazionale che può essere impegato per acquisire titoli esteri – ovvero fare credito a livello internazionale e aumentare lo stock di credito del nostro paese – ovvero aumentare lo stock di riserve internazionali presso la banca centrale – anche questa una forma di aumento di credito a livello internazionale anche se generlamente meno redditizia. Le risposte b e c prefigurano invece erroneamente una diminuzione di credito internazionale del nostro paese o di aumento del suo indebitamento. 3. Come va contabilizzata l’acquisizione di Stream e Telepiù da parte di Sky (impresa anglo-australiana) nella bilancia dei pagamenti italiana? (a) Investimento diretto. * (b) Investimento di portafoglio. (c) Esportazione di servizi TV. (d) Non rientra nelle statistiche della bilancia dei pagamenti. Risposta corretta: a. Stream a Telepiù sono state interamente acquisite da Sky che ne ha ottenuto quindi il pieno controllo. L’operazione di acquisto delle azioni delle due società italiane da parte dell’impresa anglo-australiana (quindi non residente) rientrà perciò c 2009 Giuseppe De Arcangelis 3 tra gli investimenti diretti esteri. Non rientra invece negli investimenti di portafoglio dato che Sky ha ottenuto il pieno controllo delle due società italiane. L’acquisto di azioni non può essere interpretato come esportazione. Infine, trattandosi di un’operazione tra residenti e non residenti, l’operazione viene contabilizzata nella bilancia dei pagamenti. 4. Che cosa sono i deficit gemelli? (a) La contemporanea presenza di deficit pubblico e deficit delle partite correnti (o delle esportazioni nette) (b) La contemporanea presenza di un settore pubblico in disavanzo e un settore estero in avanzo (c) Una situazione che comporta aumento dell’indebitamento del settore pubblico e aumento nell’indebitamento con l’estero (d) Tutte le precedenti sono vere * Risposta corretta: d. La risposta a è proprio la definizione di “deficit gemelli”. La risposta b ripropone in modo diverso quanto spiegato in a; attenzione a considerare il settore estero dal lato dei non residenti: se il settore estero è in avanzo significa che le esportazioni del resto del mondo verso il nostro paese sono maggiori delle sue importazioni; ovvero le nostre importazioni sono maggiori delle nostre esportazioni. La risposta c ripropone la definizione di “deficit gemelli” considerando le variazioni di stock: un aumento dell’indebitamento pubblico significa deficit pubblico, mentre aumento dell’indebitamento estero consegue da un deficit delle partite correnti. 5. Che cosa sono gli investimenti di portafoglio? (a) Movimenti di capitale fisico a scopo speculativo (b) Movimenti di capitale a scopo di diversificazione finanziaria * (c) Movimenti di capitale finanziario per acquisire il controllo di società di gestione di portafogli finanziari (d) Movimenti di capitale finanziario promossi dalle banche centrali Risposta corretta: b. La risposta a non ha senso in quanto la speculazione avviene con movimenti di capitale finanziario e sarebbe pressoché impossibile con movimenti di capitale fisico. La risposta c è errata poiché prefigura “controllo”, quindi definisce investimenti diretti esteri. La risposta d non è corretta poiché le banche centrali possono indurre movimenti di capitale attraverso variazioni del tasso di interesse, ma non necessariamente si deve trattare di investimenti di portafoglio. Capitolo 4 Si considerino due economie, Unione Europea (UE) e Sud Africa (SA), in cui si producono trattori e vino secondo i costi unitari espressi nella tabella qui sotto (si hanno tecnologie lineari di tipo ReSCo e il lavoro è l’unico fattore produttivo). Si hanno 300 milioni di lavoratori in UE e 50 milioni in SA. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 4 UE SA Trattori 25 50 Vino 5 50 1. Qual è il prezzo dei trattori in termini di vino nei due paesi? (a) È uguale in SA e in UE (b) È pari a 25 in UE e 50 in SA (c) In UE è cinque volte che in SA * (d) In UE è un quinto che in SA Risposta corretta: c. In concorrenza perfetta i costi marginali (ma anche medi in questo caso) riflettono i prezzi dei beni e il loro rapporto i prezzi relativi. Quindi, nell’UE i trattori costano cinque volte il vino, mentre in SA trattori e vino hanno lo stesso prezzo. Di qui la risposta corretta c. Notare che la risposta b confonde prezzi assoluti e prezzi relativi. Le altre risposte sono evidentemente errate. 2. Alla ragione di scambio internazionale pari a 5 unità di vino in cambio di 1 trattore, quale paese guadagna di più dal commercio internazionale? (a) L’UE, poiché sfrutta meglio le economie di scala (b) Il SA, poiché sacrificando risorse per produrre 1 trattore ottiene 5 unità di vino anziché una * (c) Ambedue guadagnano molto in termini di benessere e allo stesso modo (d) Sono indifferenti tra intraprendere commercio internazionale o rimanere economie chiuse Risposta corretta: b. La risposta a è errata poiché non ci sono economie di scala in questo modello. La risposta c non è giusta poiché la ragione di scambio internazionale corrisponde alla ragione di scambio interna dell’UE, che quindi è indifferente allo scambio internazionale. La risposta d riporta erroneamente che ci sia situazione di indifferenza per ambedue i paesi, mentre il SA ha una ragione di scambio interna che gli permette di avere grandi guadagni dallo scambio internazionale, come affermato proprio in b. 3. Se la ragione di scambio internazionale fosse pari a 1 unità di vino in cambio di 1 trattore, quale paese sarebbe indifferente allo scambio internazionale? (a) L’UE, poiché è l’economia più grande (b) Il SA, poiché la ragione di scambio interna è pari a uno * (c) Ambedue guadagnano molto in termini di benessere e allo stesso modo (d) Nessuna delle due economie è disposta a commerciare poiché la ragione di scambio internazionale è fuori dall’intervallo richiesto c 2009 Giuseppe De Arcangelis 5 Risposta corretta: b. Come visto sopra, la ragione di scambio interna del SA è proprio 1 dato che trattori e vino costano nello stesso modo. La risposta a è errata anche perché pone l’accento sulla grandezza del paese che non gioca alcun ruolo nel caso di rendimenti di scala costanti. La risposta c è errata poiché le ragioni di scambio in autarchia sono diverse e non uguali. La risposta d è sbagliata poiché 1 corrisponde proprio a una delle ragioni di scambio autarchiche e non è quindi fuori dell’intervallo. 4. Che cosa accade ai salari reali nei due paesi dopo l’apertura al commercio internazionale con ragione di scambio internazionale pari a 3 unità di vino per 1 trattore? (a) I salari reali aumentano nell’UE, ma peggiorano in SA (b) I salari reali si eguagliano dopo l’apertura al commercio internazionale (c) I salari reali aumentano in ambedue i paesi, ma rimangono più elevati nell’UE * (d) I salari reali aumentano in ambedue i paesi, ma rimangono più elevati in SA Risposta corretta: c. La ragione di scambio internazionale è compresa tra le due ragioni di scambio autarchiche, quindi i due paesi si specializzano completamente nella produzione del bene che ha il costo comparato minore, ovvero il vino per l’UE e i trattori per il SA. Il commercio internazionale nel modello di Ricardo non comporta mai un perggioramento di benessere e di salario reale per i paesi che partecipano allo scambio. Quindi la risposta a è errata. L’UE ha anche vantaggi assoluti nella produzione di ambedue i beni poiché i suoi costi sono più bassi che in SA. Quindi i suoi salari reali rimarranno più elevati che in SA dopo lo scambio internazionale. La risposta b è errata poiché l’eguagliamento dei prezzi dei fattori si può avere in Heckscher-Ohlin, ma non in Ricardo, soprattutto in un caso di vantaggi assoluti. 5. Considerando le dimensioni dei due paesi, assumendo strutture simili nelle preferenze, che cosa si può anticipare della ragione di scambio internazionale? (a) Sarà più vicina alla ragione di scambio di autarchia dell’UE * (b) Sarà più vicina alla ragione di scambio di autarchia del SA (c) Coinciderà con la ragione di scambio di autarchia dell’UE (d) Non si può fare alcuna considerazione Risposta corretta: a. I paesi più grandi condizionano la ragione di scambio internazionale, nel senso che quest’ultima risulta più vicina alla loro ragione di scambio interna. La risposta c è errata poiché si tratta di un modello a due paesi. Capitolo 5 1. Quali delle seguenti non è una proprietà delle funzioni ReSCo? (a) Costi medi di lungo periodo decrescenti * (b) Radialità degli isoquanti (c) Le produttività marginali dipendono dal rapporto tra le quantità di fattori produttivi c 2009 Giuseppe De Arcangelis 6 (d) Proporzionalità tra distanza dall’origine e quantità prodotta Risposta corretta: a. La risposta a è corretta per funzioni ReSCr, ma non ReSCo. 2. Secondo il teorema di Hecksher-Ohlin: (a) I paesi esportano i beni di cui sono più dotati (b) I paesi importano i beni che utilizzano più intensamente il fattore relativamente meno abbondante * (c) I prezzi dei beni si eguagliano tra paesi in caso di libero commercio (d) Le remunerazioni dei fattori produttivi sono maggiori nei paesi con vantaggi assoluti Risposta corretta: b. La risposta b è corretta poiché la specializzazione e l’esportazione avviene nel settore che utilizza più intensamente il fattore di cui il paese è più dotato; di conseguenza, dovrà importare l’altro bene come specificato nella risposta. La risposta a non ha senso. La risposta c riguarda il teorema del pareggiamento dei prezzi dei fattori produttivi. La risposta d riguarda il modello di Ricardo e non ha nulla a che vedere con il teorema di HO. 3. Quali delle seguenti non è un’ipotesi del teorema del pareggiamento dei fattori produttivi? (a) Assenza di specializzazione completa (b) L’esistenza di isoquanti di valore unitario * (c) Dotazioni dei due paesi all’interno del cono di diversificazione (d) Funzioni di produzioni di tipo ReSCo Risposta corretta: b. La risposta b riporta una condizione – l’esistenza di isoquanti di valore unitario – che è sempre assicurata. 4. Per il teorema di Stolper-Samuelson: (a) I salari nominali aumentano se aumenta il prezzo del bene a più elevata intensità di lavoro (b) I salari reali aumentano se aumenta il prezzo del bene a più elevata intensità di lavoro (c) La remunerazione del capitale diminuisce quando aumenta il prezzo del bene di importazione in un’economia relativamente più abbondante di capitale (d) Tutte le precedenti sono vere * Risposta corretta: d. Le risposte a e b sono corrette affermando la prima parte del teorema di Stopler Samuelson. Anche la risposta c è corretta poiché in un’economia relativamente più dotata di capitale il paese esporta il bene che utilizza più intensamente il capitale, mentre importa il bene a più elevata intensità di lavoro. Imponendo un dazio sul bene di importazione, aumenta il prezzo del bene che utilizza di più il lavoro, quindi per SS aumentano i salari e diminuisce la remunerazione del capitale. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 7 5. Se aumenta la quantità di capitale in un’economia, mentre la quantità di lavoro rimane immutata, qual è l’effetto sulla produzione di magliette (produzione ad elevata intensità di lavoro) e di microchip (produzione ad elevata intensità di capitale)? (a) La quantità di magliette prodotte diminuisce (a parità di prezzi) * (b) La quantità esportata di magliette diminuisce (c) La quantità importata di microchip diminuisce (d) La quantità esportata di microchip diminuisce Risposta corretta: a. Si applica il teorema di Rybczynski. E’ molto importante la specificazione di “prezzi invariati” per poter applicare il teorema, come specificato nella risposta a. Tutte le altre risposte non sono corrette in quanto non ci sono informazioni necessarie (come, specificare se si tratta di paese grande o piccolo) per poter definire la correttezza dell’affermazione. Capitolo 6 1. Quali delle seguenti NON è una proprietà della curva di trasformazione quando le funzioni di produzione sono di tipo ReSCo? (a) Concavità verso l’origine (b) Curva di trasformazione decrescente (c) Convessità verso l’origine * (d) La posizione nel piano dipende dalle dotazioni fattoriali Risposta corretta: c. La convessità verso l’origine si ha nel caso di funzioni ReSCr. 2. Secondo la legge di Walras in economia aperta con due paesi grandi e due beni prodotti: (a) La quantità di esportazioni è sempre uguale alla quantità di importazioni (b) Il risparmio nazionale è uguale all’investimento (c) Il valore delle importazioni di un paese coincide con il valore delle esportazioni dell’altro paese * (d) Tutte le precedenti sono vere Risposta corretta: c. La legge di Walras in economia aperta corrisponde al vincolo di equilibrio della bilancia commerciale. La risposta a è errata poiché non ha senso confrontare quantità di beni diversi. La risposta b non è la legge di Walras, ma la condizione del reddito di equilibrio in un’economia chiusa (vedi macroeconomia). 3. In concorrenza perfetta l’apertura al commercio internazionale di un paese grande in un modello a due paesi, determina: (a) Un effetto ambiguo sul benessere che dipende dall’effetto sulla ragione di scambio internazionale (b) Un aumento di benessere, ma solamente per il paese più piccolo dei due c 2009 Giuseppe De Arcangelis 8 (c) Un aumento nel benessere dell’economia, sia per i produttori che per i consumatori * (d) Una inequivocabile diminuzione di benessere quando il paese cresce sproporzionatamente nel settore che produce il bene di importazione Risposta corretta: c. La risposta c è corretta essendo l’unica che mostra un inequivocabile aumento di benessere, come specificato dal caso di concorrenza perfetta. La risposta a riporta un effetto “ambiguo” che non si verifica mai nel caso di concorrenza perfetta; nel caso di perdita dal commercio internazionale il paese non commercia. La risposta b riporta non correttamente il concetto di maggior vantaggio per i paesi più piccoli, ma i paesi grandi non hanno mai perdita di benessere (si veda anche il caso del modello di Ricardo). La risposta d riporta non correttamente il caso della “crescita che impoverisce”, che effettivamente configura una perdita di benessere, ma non causata dall’apertura commerciale, bensı̀ dalla crescita sproporzionata nel settore di esportazione, e non di importazione. 4. Nel caso di concorrenza perfetta i vantaggi dello scambio internazionale dal lato della produzione sono dovuti a: (a) Aumento della scala di produzione e aumento dei profitti unitari (b) Specializzazione nella produzione del bene che viene prodotto a costi relativi minori all’interno * (c) Possibilità di sostituire beni più cari prodotti all’interno con beni meno cari provenienti dall’estero (d) Aumento della concorrenza sul mercato dei prodotti e aumento del benessere dovuto alla diminuzione dei profitti Risposta corretta: b. La risposta a è errata poiché in concorrenza perfetta non si hanno rendimenti di scala. La risposta c non è esatta poiché si riferisce ai vantaggi dal lato del consumo e non della produzione. La risposta d è errata poiché si riferisce a una diminuzione dei profitti (intesi come extra-profitti), che in concorrenza perfetta sono sempre nulli; quanto descritto si riferisce di nuovo al caso della presenza di ReSCr. 5. Il fenomeno della crescita che impoverisce presuppone che: (a) Un paese sia molto grande per il mercato delle sue importazioni (b) Un paese grande cresca in modo sproporzionato nel settore del bene di importazione (c) La domanda del bene di esportazione del paese che cresce sia molto inelastica * (d) Un paese grande si apre al commercio internazionale e si specializza nel bene a prezzo relativo più basso Risposta corretta: c. Le risposte a e b sono sbagliate poiché il mercato di riferimento è quello delle esportazioni e non delle importazioni. La risposta d è errata poiché non ha nessun legame con la crescita che impoverisce. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 9 Capitolo 7 1. Quali dei seguenti è un esempio di commercio intraindustriale? (a) Telefonini si scambiano esclusivamente con spaghetti (b) Non c’è specializzazione completa e i telefonini vengono sia prodotti all’interno che importati. Lo stesso vale per gli spaghetti (c) Le due economie esportano e importano sia telefonini che spaghetti * (d) Nessuna delle precedenti è vera Risposta corretta: c. Il commercio intraindustriale prevede l’esistenza di beni differenziati le cui diverse varietà si scambiano a livello internazionale. La risposta a è sbagliata poiché prefigura commercio interindustriale. La risposta b prevede semplicemente che, diversamente dal modello di Ricardo, sia presente anche il settore del bene di importazione, ma non prevede nulla riguardo alla scambio commerciale. 2. Quale dei seguenti effetti si può anticipare nel settore dei telefonini per un’economia che si apre al commercio internazionale, se tale settore è caratterizzato da ReSCr con economie di scala interne e concorrenza monopolistica? (a) Con l’apertura al commercio internazionale il prezzo dei telefonini aumenta perché alcune imprese escono dal mercato (b) Con l’apertura al commercio internazionale osserviamo dumping reciproco (c) Con l’apertura al commercio internazionale le imprese producono di più, i costi medi si abbassano, i profitti aumentano, nuove imprese entrano nel mercato e il numero dei produttori alla fine certamente sale (d) Con l’apertura al commercio internazionale le imprese nazionali che non falliscono continuano a produrre i modelli di autarchia, ma i consumatori possono acquistare nuovi modelli importati * Risposta corretta: d. La risposta a è errata poiché il prezzo dei cellulari diminuirà e non aumenterà. La risposta b parla di dumping reciproco che viene spiegato in modelli con oligopolio e non con concorrenza monopolistica. La risposta c ha una serie di affermazioni errate, come il fatto che i profitti aumentino e che il numero delle imprese salga, mentre invece nel complesso diminuisce. 3. Quali delle seguenti ipotesi è necessaria per avere dumping reciproco? (a) Mercati oligopolistici (b) Beni omogenei (c) Presenza di costi di trasporto (d) Tutte le precedenti sono necessarie * Risposta corretta: d. Occorre andare a rivedere l’effetto dell’apertura commerciale nel modello di oligopolio. 4. Che vuol dire differenziazione verticale? c 2009 Giuseppe De Arcangelis 10 (a) Beni omogenei, ma diversi in colore (b) Beni diversi per grado di qualità * (c) Beni differenziati per tipologia delle caratteristiche (d) Fattori di produzione diversi per produttività Risposta corretta: b. Le risposte a e c si riferiscono alla differenziazione orizzontale. La risposta d non ha nessun legame con il concetto di differenziazione verticale. 5. Quale delle seguenti è una causa di commercio internazionale secondo le nuove teorie del commercio internazionale? (a) Differenze nelle tecnologie dei paesi (b) Differenze nelle dotazioni fattoriali dei paesi (c) Differenze nelle preferenze dei paesi (d) La presenza di economie di scala * Risposta corretta: d. Le risposte a, b e c si riferiscono al caso ReSCo con concorrenza perfetta. Nel caso nelle nuove teorie del commercio internazionale con ReSCr anche senza differenze, ma con economie di scala, si può avere commercio internazionale. Capitolo 8 1. Nell’ambito della teoria ecclettica OLI, quale delle seguenti caratteristiche dell’impresa implica un probabile vantaggio di internalizzazione legato alla scelta di effettuare un IDE? (a) La possibilità di servire a distanza i mercati esteri sopportando bassi costi di trasporto (b) Un processo produttivo caratterizzato da elevati costi fissi a livello di impianto (c) Il possesso di un innovativo procedimento di organizzazione della produzione, facilmente imitabile, ma non brevettabile * (d) Costi di produzione molto elevati nel paese di origine della multinazionale Risposta corretta: c. La risposta a è contraddittoria in quanto prevede che il mercato venga servito “a distanza” dopo l’IDE. La risposta b è errata poiché si riferisce alle economie di scala a livello di impianto che non hano nessun ruolo positivo per gli IDE. La risposta d si riferisce a un vantaggio di localizzazione. La risposta c invece presenta la situazione di un’impresa con attività intangibili che potrebbero essere disperse se non protette attraverso l’internalizzazione. 2. Quale delle seguenti affermazioni relative all’effetto delle multinazionali sul benessere dei paesi riceventi non è necessariamente vera? (a) Se l’impresa multinazionale possiede un livello di conoscenze superiore rispetto alle imprese domestiche sono assai probabili effetti positivi di spill over c 2009 Giuseppe De Arcangelis 11 (b) L’ingresso dell’impresa multinazionale nel mercato domestico aumenta sempre il livello di concorrenza con conseguente riduzione di prezzi e sovra-profitti * (c) Un IDE greenfield di tipo verticale in settori dove non sono presenti imprese domestiche aumenta il volume del commercio internazionale (d) IDE di tipo greenfield aumentano il PIL dei paesi riceventi Risposta corretta: b. Si possono verificare casi di imprese multinazionali che si sostituiscono alle imprese monopolistiche nazionali, perciò lasciando prezzi elevati e con sovra-profitti che lasciano il paese ricevente per dirigersi verso la casa madre della multinazionale. Tutte le altre risposte, pur nella loro genericità, non risultano false. 3. In presenza di rendimenti di scala crescenti, la mobilità internazionale del fattore lavoro: (a) genera sempre una tendenza al pareggiamento dei prezzi dei fattori produttivi (b) riduce i vantaggi derivanti dallo scambio internazionale (c) è complementare al commercio internazionale * (d) provoca una convergenza dei salari reali ma non dei salari nominali Risposta corretta: c. In presenza di rendimenti di scala crescenti l’afflusso di nuovi immigrati aumenta la scala di produzione, riduce i costi medi e quindi i prezzi dei prodotti comportando un aumento di esportazioni. La risposta a è errata dato che si propone il teorema del pareggiamento dei fattori produttivi che vale solo in caso di ReSCo. La risposta b è errata in quanto accade esattamente il contrario per il paese che riceve immigrati. La risposta d è errata in quanto la convergenza dei salari reali e nominali avviene nel modello di HO con ReSCo e non nel caso di ReSCr. 4. Considerate una versione modificata del modello di Heckscher-Ohlin con la possibilità per il fattore lavoro di migrare tra paesi. Quale delle seguenti è una conseguenza della migrazione del fattore lavoro? (a) La migrazione del fattore lavoro accentua le differenze nella dotazione fattoriali tra paesi (b) Aumenta il benessere dei possessori di capitale in entrambi i paesi (c) Il teorema di Stolper-Samuelson non è più valido (d) Ad un aumento dei flussi migratori si accompagna una contrazione dei flussi commerciali * Risposta corretta: d. L’aumento dei flussi migratori fa diminuire le differenze relative in termini di dotazioni fattoriali quindi, secondo il modello di HO, riduce i vantaggi comparati tra paesi. La risposta a è errata poiché le migrazioni hanno l’effetto esattamente contrario sulle differenze nelle dotazioni fattoriali, come appena sopra spiegato. La risposta b è errata poichè vale il teorema del pareggiamento dei fattori produttivi, a meno di ostacoli al commercio internazionale; e occorrono altre ipotesi sulle specializzazioni iniziali dei paesi per giungere a una simile conclusione. La risposta c non ha senso. 5. Quale dei seguenti casi può essere considerato “frammentazione produttiva”? c 2009 Giuseppe De Arcangelis 12 (a) La produzione di pneumatici da parte di una filiale della Renault in Marocco (b) L’acquisizione di negozi nella 5th Avenue di New York da parte di Armani (c) L’offerta pubblica di acquisto di British Telecom su Tiscali (d) Un contratto di subfornitura di tomaie della Tods con imprese calzaturiere albanesi * Risposta corretta: d. La risposta d implica un traffico di perfezionamento tra Italia e Albania, tipico della frammentazione produttiva. Le risposte a e b rappresentano un caso di IDE verticali. La risposta c considera un caso di IDE orizzontali. Capitolo 9 1. Qual è la differenza tra dazio specifico e dazio ad valorem? (a) Il dazio specifico è in percentuale, mentre il dazio ad valorem no (b) Il dazio specifico influenza i prezzi, mentre il dazio ad valorem le quantità (c) Il dazio specifico è imposto sulla singola unità di bene, il dazio ad valorem sul prezzo della singola unità * (d) Il dazio specifico ha un effetto maggiore del dazio ad valorem Risposta corretta: c. La risposta a non è vera poiché ambedue i tipi di dazio possono essere sia in forma percentuale che in somma fissa. La risposta b è errata poiché ambedue le tipologie di dazio influenzano sia prezzi che quantità di equilibrio, cambia solamente la modalità di come vengono applicati, secondo la risposta corretta c. La risposta d non è vera. 2. Quale delle seguenti potrebbe configurarsi come un esempio di barriera non tariffaria? (a) Un contingentamento sulle importazioni di scarpe da ginnastica (b) L’imposizione di uno standard produttivo difficilmente replicabile all’estero * (c) La limitazione delle esportazioni di automobili verso un determinato paese (d) L’imposizione di un dazio sulle esportazioni di macchinari Risposta corretta: b. Le risposte a e c si riferiscono a un contingentamento, ovvero a una barriera tariffaria. La risposta d descrive ancora una barriera tariffaria, ovvero un dazio. 3. Nel caso di concorrenza perfetta, quali dei seguenti strumenti di politica commerciale è difficilmente giustificabile dal punto di vista del benessere nazionale? (a) Un dazio sulle importazioni per un paese grande (b) Un contingentamento sulle importazioni per un paese grande (c) Un sussidio sulle esportazioni per un paese grande * (d) Nessuno dei precedenti porta ad un aumento del benessere nazionale c 2009 Giuseppe De Arcangelis 13 Risposta corretta: c. Le risposte a e b potrebbero avere un effetto positivo sul benessere del paese grande poiché potrebbero far variare la ragione di scambio internazionale a favore di chi li impone. La risposta c invece porta inequivocabilmente a una diminuzione di benessere nazionale nel caso di concorrenza perfetta. 4. Se UE e India decidono di: lasciar circolare beni liberamente (ovvero senza dazi) tra di loro, imporre gli stessi dazi nei confronti degli USA, lasciar circolare liberamente i capitali, si dice che esse formano: (a) Area di libero scambio (b) Unione doganale (c) Mercato comune * (d) Unione economica Risposta corretta: c. Le risposte a e b non comprendono la possibilità che i fattori produttivi circolino liberamente tra i paesi. La risposta d necessita anche della presenza di politiche economiche comuni. 5. Quando l’OMC si oppone alla creazione di aree di libero scambio? (a) Quando la diversione di commercio è superiore alla creazione di commercio * (b) Sempre per l’articolo XXIV del GATT (c) L’OMC si oppone alla formazione di unioni economiche, ma non alla formazione di aree di libero scambio (d) L’OMC non si oppone mai Risposta corretta: a. La risposta b non è corretta poiché l’OMC autorizza la deroga dell’articolo XXIV quando le circostanze descritte nella risposta a si verificano. La risposta c non è mai vera in quanto le opposizioni si fanno a tutte le forme di integrazione parziale. La risposta d è ovviamente errata. Capitolo 10 1. Supponete che l’UE riduca le elevate protezioni sui prodotti agricoli. Che conseguenze possiamo aspettarci: (a) il prezzo del latte aumenta in Europa. (b) i produttori europei sono avvantaggiati da un mercato più ampio rispetto a prima della rimozione delle tariffe. (c) è presumibile un aumento delle esportazioni UE di prodotti agricoli. (d) il prezzo dei terreni agricoli dovrebbe diminuire. * Risposta corretta: d. Si suppone la concorrenza perfetta, come per tutto il capitolo 10. La risposta a è errata poiché eliminando un dazio si avrebbe una diminuzione del prezzo e non un aumento. La risposta b è errata poiché i produttori agricoli vedrebbero diminuire il loro benessere secondo l’analisi di benessere consumatore-produttore. La c 2009 Giuseppe De Arcangelis 14 risposta c è errata poiché troppo generica: dipende dal tipo di protezioni e una diminuzione dei sussidi fa diminuire le esportazioni in concorrenza perfetta, sebbene aumenti il benessere. La risposta d è corretta poiché si tratta di un’applicazione del teorema di Stolper-Samuelson: la riduzione delle protezioni diminuisce i prezzi dei beni agricoli, quindi diminuisce il prezzo del fattore produttivo più intensamente utilizzato nella produzione del bene agricolo, ovvero la terra. 2. Il dazio ottimo: (a) è compreso tra il 20% e il 30% del valore del bene importato. (b) per un paese piccolo è positivo, sebbene generalmente di entità limitata. (c) rappresenta il dazio che massimizza il benessere collettivo del paese che lo applica. * (d) ha come effetto un aumento del prezzo delle importazioni. Risposta corretta: c. La risposta a è errata poiché non ci sono percentuali di riferimento al dazio ottimo. La risposta b è errata poiché per un paese piccolo il dazio ottimo è nullo. La risposta d si applica a qualsiasi dazio e non è una caratteristica peculiare del dazio ottimo. La risposta c è quella più completa e corretta. 3. Cosa avviene se un paese (supponiamo un paese grande) impone restrizioni volontarie alle proprie esportazioni (RVE) di autovetture? (a) Il prezzo internazionale delle autovetture diminuisce. (b) I produttori nazionali sono sicuramente avvantaggiati. (c) Aumenta il benessere dei consumatori dei paesi importatori. (d) Aumenta il benessere dei produttori di autovetture dei paesi importatori. * Risposta corretta: a. La risposta a è errata poiché il prezzo delle autovetture aumenterà come conseguenza della diminuzione dell’offerta mondiale di autovettura a causa della RVE. La risposta b è errata poiché, nonostante l’aumento del prezzo internazionale delle autovetture, i produttori nazionali dovranno pagare le licenze di esportazione. La risposta c è errata poiché i consumatori esteri pagheranno il prezzo più alto e quindi vedranno diminuire il loro benessere. Invece, saranno i produttori di autovetture dei paesi importatori che godranno dell’aumento del prezzo delle auto importate potendo anche loro aumentare i prezzi. 4. Considerate un’economia di un paese piccolo dove vengono prodotti 2 beni — microchip, che sono capital intensive, e magliette, che sono labour intensive — e sono verificate le ipotesi del modello di Heckscher-Ohlin. Quale delle seguenti affermazioni è vera se il governo decide di imporre un dazio sulle importazioni di microchip? (a) Il prezzo internazionale delle magliette diminuisce. (b) Aumenta la remunerazione del fattore capitale. * (c) Se il paese esportava magliette, i lavoratori vedranno un aumento del loro benessere. (d) Il benessere dei produttori di microchip aumenta solo a condizione che il dazio sia ottimo. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 15 Risposta corretta: b. Si applica il teorema di Stolper-Samuelson. La risposta a è errata poiché si tratta di paese piccolo e quindi l’imposizione di un dazio non ha effetti a livello di prezzi internazionali. La risposta c è errata poché i microchip, importazioni del paese in questione e il cui prezzo aumenta a causa del dazio, sono capital intensive, quindi si avrà un aumento della remunerazione del fattore capitale come applicazione del teorema di Stolper-Samuelson e una diminuzione del salario. La risposta d è sbagliata dato che i produttori di microchip vedranno aumentare la loro remunerazione per qualsiasi livello del dazio, anche se non ottimo. 5. Un sussidio alle esportazioni in un paese grande: (a) genera una perdita di benessere certa per il paese che l’adotta. * (b) ha effetti identici a quelli di un contingentamento sulle importazioni imposto dal paese che importa. (c) riduce senza alcun dubbio il benessere dei paesi esteri importatori. (d) tutte le precedenti sono vere. Risposta corretta: a. Si tratta della risposta più appropriata anche se non è specificato che si tratta di mercati in concorrenza perfetta e in equilibrio parziale. Tuttavia tutte le altre risposte sono certamente più erronee. La risposta b è errata poiché il contingentamento sulle importazioni ha effetti identici a quelli di un dazio equivalente e non ad un sussidio sulle esportazioni, e comunque solo in concorrenza perfetta. La risposta c è sbagliata poiché nel caso di paese grande l’introduzione di un sussidio all’export comporta un peggioramento della ragione di scambio internazionale per il paese che la impone con vantaggio per i paesi importatori che vedranno diminuire il prezzo delle loro importazioni, quindi eventualmente migliorare e non peggiorare il loro benessere. Capitolo 11 1. Se il mercato di un bene è caratterizzato da condizioni di monopolio da parte di un’impresa nazionale: (a) il contingentamento riduce l’effetto pro-competitivo del commercio internazionale più del dazio equivalente. * (b) la protezione del mercato migliora il benessere complessivo dell’economia poichè consente al monopolista di sfruttare le economie di scala. (c) il contingentamento riduce l’effetto pro-competitivo del commercio internazionale meno del dazio equivalente. (d) contingentamento e dazio producono effetti identici. Risposta corretta: a. Il contingentamento ha un effetto meno pro-competitivo in caso di monopolio poiché, terminata la quantità importata consentita dalla quota, il monopolista può aumentare il prezzo del bene a sua discrezione. Quindi la risposta c, che afferma l’opposto, è errata. La risposta b è errata poiché la chiusura del mercato interno favorisce solamente un aumento dei profitti del monopolista e questo non garantisce c 2009 Giuseppe De Arcangelis 16 un aumento del benessere nazionale dato che i consumatori vengono danneggiati. La risposta d presuppone la concorrenza perfetta, mentre siamo in caso di monopolio. 2. Se il mercato estero e quello nazionale sono caratterizzati entrambi dalla presenza di una sola impresa monopolistica, un sussidio alle esportazioni all’impresa nazionale: (a) può migliorare il benessere complessivo dell’economia domestica. (b) è probabile che causi una guerra commerciale. (c) è vietato dall’Organizzazione Mondiale del Commercio. (d) tutte le precedenti sono vere. * Risposta corretta: d. Siamo nel caso dei sussidi all’export in modo simile al modello di Brander e Spencer. La risposta a è corretta poiché il sussidio può spingere l’impresa estera concorrente a restare fuori dal mercato con conseguente profitto monopolistico dell’impresa nazionale, che è in grado di più che compensare il sussidio. La risposta b è corretta poiché è probabile che si abbia un reazione da parte del governo estero. Anche la risposta c è giusta dato che l’OMC condanna da sempre i sussidi all’export. 3. In caso di concorrenza monopolistica con prodotti differenziati orizzontalmente, un dazio sulle importazioni applicato da un paese piccolo: (a) peggiora sempre il benessere del paese. (b) aumenta sempre il numero di varietà a disposizione dei consumatori. (c) potrebbe migliorare le ragioni di scambio e aumentare il benessere della collettività del paese. * (d) aumenta la domanda internazionale per le varietà prodotte dai produttori nazionali. Risposta corretta: c. La risposta a è errata poiché non sempre si ha una diminuzione di benessere quando c’è differenziazione del prodotto e si ha concorrenza monopolistica. La risposta b è errata poiché accade esattamente il contrario: con l’introduzione del dazio si limitano le importazioni e quindi le loro varietà. La risposta c è corretta dato che in caso di concorrenza monopolistica il dazio, quando molto ristretto a determinate varietà, funziona come nel caso di un paese grande. La risposta d è errata poiché il dazio tende a far aumentare la domanda nazionale e non internazionale delle varietà nazionali che costano relativamente di meno dopo l’introduzione del dazio. 4. In caso di produzione con ReSCr, due paesi con due imprese che producono sia per il mercato nazionale che per il mercato estero (impostazione del Paragrafo 11.4), qual è l’effetto di un dazio sulle importazioni nel paese A? (a) Aumento della produzione per l’impresa del paese A. (b) Diminuzione dei costi medi per l’impresa del paese A. (c) Aumento dei costi medi per l’impresa estera del paese B. (d) Tutte le precedenti sono vere. * c 2009 Giuseppe De Arcangelis 17 Risposta corretta: d. La risposta a è corretta poiché il dazio sulle importazioni sposta domanda nazionale verso l’impresa nazionale del paese A, che quindi aumenta la produzione. Come conseguenza della presenza di ReSCr, l’aumento della produzione ne diminuisce i costi medi (risposta b). Allo stesso tempo, la diminuzione nelle vendite dell’impresa estera comporta una riduzione della produzione e quindi un aumento nei costi medi, sempre per la presenza di ReSCr (risposta c). 5. Quali delle seguenti ipotesi è fondamentale per un effetto positivo sul benessere del paese che introduce un sussidio alle esportazioni? (a) Mercati oligopolistici. * (b) Concorrenza perfetta. (c) Differenziazione del prodotto. (d) Rendimenti di scala costanti. Risposta corretta: a. E’ necessario per poter applicare il modello di Brander e Spencer. In concorrenza perfetta di avrebbe sempre una diminuzione di benessere (risposta b). Non è invece necessaria la differenziazione del prodotto e tantomeno la presenza di ReSCo (piuttosto, è probabile la presenza di ReSCr). Capitolo 12 1. Se il tasso di cambio euro-dollaro a tre mesi è 1,30 (dollari per 1 euro) e il tasso di cambio a pronti è 1,25; allora...... (a) Il mercato si aspetta un apprezzamento del dollaro pari al 16 per cento annuale (b) Il mercato si aspetta un apprezzamento dell’euro pari al 16 per cento annuale * (c) Il tasso di cambio reale euro-dollaro si sta apprezzando (d) Il tasso di cambio reale euro-dollaro si sta deprezzando Risposta corretta: b. Il premio a termine annuale dell’euro sul dollaro si può cal× 4 ' 0.16. Sotto ipotesi di aspettative razionali e neutralità al colare come: 1.30−1.25 1.25 rischio, il premio a termine rappresenta l’aspettativa di apprezzamento di una valuta, ma non l’effettivo apprezzamento, né tantomeno l’apprezzamento del tasso di cambio reale (escludendo cosı̀ le risposte c e d). 2. Al fine di proteggersi dal rischio di cambio, a un’impresa conviene utilizzare: (a) il mercato di cambio a pronti; (b) l’arbitraggio dei tassi di interesse; (c) il mercato delle xenovalute; (d) il mercato di cambio a termine * c 2009 Giuseppe De Arcangelis 18 Risposta corretta: d. Per proteggersi dal rischio di cambio un’impresa può già comprare o vendere oggi valuta estera contro valuta nazionale al valore prefissato da tasso di cambio a termine, anche se la consegna sarà differita. Utilizzando il mercato a pronti si sopporta l’intero rischio di cambio. L’arbitraggio sui tassi di interesse non riguarda la copertura dal rischio di cambio. Il mercato delle xenovalute riguarda depositi e prestiti in valuta, ma senza considerare il rimpatrio dei suoi proventi. 3. In un regime di cambi fissi... (a) Il tasso di cambio reale è mantenuto costante dalla Banca Centrale. (b) Il tasso di cambio oscilla come un’attività finanziaria. (c) La domanda e l’offerta di valuta non sono mai in equilibrio. (d) La Banca Centrale utilizza le proprie riserve per assorbire gli eventuali eccessi di domanda ed offerta di valuta. * Risposta corretta: d. La risposta a non è vera poiché in un regime di cambi fissi la Banca Centrale regola il tasso nominale. La risposta b è in contraddizione con la definizione di regime di cambi fissi. La risposta c è errata poiché l’equilibrio è garantito dagli interventi della Banca Centrale secondo quanto esposto nella risposta d. 4. Se sul mercato dei cambi a termine la corona norvegese presenta uno sconto a termine rispetto all’euro: (a) La corona presenta un valore più elevato a pronti che a termine * (b) La corona presenta un valore più elevato a termine che a pronti (c) Il tasso di cambio reale corona-euro è maggiore di uno (d) Il tasso di cambio reale corona-euro è minore di uno Risposta corretta: a. Dalla definizione di premio e sconto, che non ha nessun riferimento con il tasso di cambio reale. 5. Se il tasso di cambio euro-dollaro è pari a 1,50 e il tasso di cambio euro-sterlina è pari a 0,50, allora il tasso di cambio sterlina-dollaro (quantità di dollari per 1 sterlina) sarà pari a: (a) 3 dollari * (b) 1,50 dollari (c) 2 dollari (d) Non è possibile rispondere Risposta corretta: a. Si applicano i tassi di cambio incrociati. Attraverso una semplice proporzione, con 1 sterlina si ottengono 2 euro che corrispondono a 3 dollari. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 19 Capitolo 13 1. Cosa si intende per legge del prezzo unico? (a) Il tasso di cambio euro-corona svedese è unico in tutte le piazze finanziarie del mondo. (b) Variazioni del tasso di inflazione si riflettono sul tasso di cambio reale. (c) Beni omogenei e con identiche caratteristiche dislocati in paesi diversi presentano lo stesso prezzo. * (d) Nessuna delle precedenti Risposta corretta: c. La risposta a è errata poiché la legge del prezzo unico si applica generalmente ai beni e può funzionare più o meno bene. La risposta b è completamente errata, dato che per la PPA il tasso di cambio reale non cambia. 2. Secondo la Condizione di Parità Coperta dei Tassi di Interesse (PCI)... (a) Differenziali nei tassi di interesse influenzano le aspettative di apprezzamento e deprezzamento delle valute (b) Il premio (o lo sconto) a termine è influenzato dai differenziali nei tassi di interesse * (c) Variazioni dei differenziali nei tassi di interesse influenzano il premio di rischio su una valuta (d) I differenziali nei tassi di interesse influenzano il tasso di cambio reale. Risposta corretta: b. La risposta a si riferisce alla PSI. La risposta c introduce un premio per il rischio che presuppone assenza di PST. La risposta d è errata o almeno imprecisa nella menzione dei tassi di interesse. 3. Secondo l’effetto Balassa-Samuleson... (a) Il tasso di cambio reale è sempre costante (b) Il tasso di cambio nominale varia al variare del differenziale nei tassi di interesse (c) L’elasticità della domanda di esportazioni e importazioni al tasso di cambio è maggiore di 1 (d) Una valuta si può apprezzare in termini reali se si verificano aumenti di produttività nel settore dei beni commerciati.* Risposta corretta: d. La risposta a è errata poiché l’effetto Balassa-Samuelson spiega proprio perché il tasso di cambio reale possa non essere costante. La risposta b riporta impropriamente la PSI. La risposta c considera elementi della condizione dei MarshallLerner. 4. Si supponga che i tassi di cambio tra l’Area Euro e la Sterlina siano in equilibrio di lungo termine come definito dalla parità dei poteri d’acquisto. Se la legge del prezzo unico è perfettamente verificata per tutti i beni e servizi, quali conseguenze avrà la presenza di differenziali nei tassi di inflazione nelle due aree? c 2009 Giuseppe De Arcangelis 20 (a) Nessun effetto sul tasso di cambio nominale; (b) Sarà completamente riflessa in variazioni nel tasso di cambio reale; (c) Sarà completamente riflessa in variazioni nel tasso di cambio nominale; * (d) Avrà valenza solo la versione relativa della legge del prezzo unico; Risposta corretta: c. Applicando la PPA si giunge alla risposta corretta. La risposta a è errata poiché la PPA prevede un effetto dei differenziali di inflazione sul cambio nominale. La risposta b è errata poiché il tasso di cambio reale non varia nella situazione proposta in cui si verifica la PPA. La risposta d fa cenno a un’inesistente “versione relativa della legge del prezzo unico”, mentre esiste una versione relativa della PPA. 5. Si ha perdita di competitività quando: (a) L’inflazione nazionale nazionale è minore di quella estera (b) Il tasso di cambio si deprezza (c) A parità di prezzi nazionali in euro, i prezzi dei beni esteri in euro diminuiscono * (d) Il saldo di bilancia commerciale passa da passivo ad attivo Risposta corretta: c. Si ha perdita di competitività quando i beni nazionali divengono relativamente più costosi dei beni esteri. La risposta a prefigura allora una situazione di guadagno di competitività e non di perdita. La risposta b è incompleta in quando non dice cosa accade ai prezzi e, comunque, a parità di prezzi, prefigura un guadagno e non una perdita di competitività. La risposta d prefigura la conseguenza di un guadagno di competitività. Capitolo 14 1. Secondo la condizione di Marshall-Lerner... (a) Il deprezzamento della valuta nazionale ha un effetto positivo sulla bilancia dei pagamenti, ma solamente nel breve periodo (b) Il deprezzamento della valuta nazionale ha un effetto positivo sulla bilancia dei pagamenti, ma solamente nel lungo periodo (c) Il deprezzamento della valuta nazionale ha un effetto positivo sulla bilancia commerciale se esportazioni e importazioni sono caratterizzate da funzioni di domanda molto elastiche * (d) Il deprezzamento della valuta nazionale non ha nessun effetto sulla bilancia commerciale Risposta corretta: c. La condizione di Marshall-Lerner determina che, in seguito a un deprezzamento, il miglioramento della bilancia dei pagamenti si verifichi quando la somma delle elasticità di importazioni ed esportazioni al prezzo è maggiore di 1. Tutte le altre risposte sono inesatte in quanto non menzionano le elasticità. 2. Secondo la curva a J: c 2009 Giuseppe De Arcangelis 21 (a) Il deprezzamento della moneta nazionale determina immediatamente un miglioramento della bilancia commerciale e poi un peggioramento (b) Il deprezzamento della valuta nazionale può migliorare il saldo commerciale, ma solamente dopo qualche mese * (c) Le elasticità di esportazioni e importazioni sono maggiori di 1 (d) Le elasticità di esportazioni e importazioni sono minori di 1 Risposta corretta: b. La forma a J è l’andamento temporale del saldo commerciale in seguito a un deprezzamento della valuta nazionale, mostrando quindi un iniziale peggioramento dovuto all’effetto prezzo e poi un miglioramento dovuto all’effetto quantità. La risposta a è errata poiché inverte la successione degli eventi. Le risposte c e d sono errate poiché tali valori fissi delle elasticità non determinerebbero alcun effetto a J, ma solamente un miglioramento o un peggioramento monotono del saldo commerciale. 3. Il moltiplicatore con ripercussioni internazionali: (a) É maggiore del moltiplicatore di economia aperta senza ripercussioni * (b) É minore del moltiplicatore di economia aperta senza ripercussioni (c) É maggiore del moltiplicatore di economia chiusa (d) É minore del moltiplicatore di economia chiusa Risposta corretta: a. La risposta b è errata poiché le ripercussioni internazionali attenuano l’effetto di diminuzione sul moltiplicatore indotto dalle importazioni dipendenti dal reddito. Le risposte c e d sono errate poiché il confronto tra il moltiplicatore con ripercussioni e il moltiplicatore di economia chiusa non è definibile a priori senza conoscere i valori dei parametri. 4. In fasi di recessione dell’economia globale, un coordinamento tra le autorità di politica fiscale è opportuno al fine di: (a) Evitare il verificarsi di guerre commerciali; (b) Ridurre la spinta inflazionistica causata da politiche monetarie eccessivamente espansioniste (c) Evitare che l’esistenza di spill over delle politiche si traduca in un comportamento opportunistico di attesa che ritarda la ripresa economica globale * (d) Effettuare delle politiche fiscali restrittive per ridurre i rischi di inflazione globale Risposta corretta: c. La risposta a non è strettamente legata al coordinamento fiscale, anche se in situazioni di recessione mondiale c’è sempre il tentativo di fare politiche commerciali aggressive che implicano una situazione di beggar thy neighbor. La risposta b non presenta una ragione sufficiente per il coordinamento fiscale; inoltre, le politiche monetarie non possono essere “espansioniste”, ma al massimo “espansive”. La risposta d è errata poiché la recessione dell’economia globale rischia di portare alla deflazione e non alll’inflazione – non considerando le politiche monetarie da mettere in atto. 5. In seguito a un deprezzamento del tasso di cambio nominale i prezzi all’importazione di un paese: c 2009 Giuseppe De Arcangelis 22 (a) Aumentano della stessa percentuale del deprezzamento se il pass-through è pari a zero; (b) Rimangono invariati poichè verranno in ogni caso assorbiti dall’esportatore; (c) Subiscono variazioni tanto più elevate quanto più prossimo a 1 è il pass-through del tasso di cambio; * (d) L’aumento dei prezzi dipende dalla condizione Marshall-Learner Risposta corretta: c. Si assume che i prezzi all’importazione siano in valuta locale, ovvero del paese di sbocco. Per definizione di pass-through del tasso di cambio, le variazioni del prezzo locale sono pari alle variazioni percentuali del tasso di cambio in caso di pass-through pari a 1. La risposta a è errata poiché prevede che il trasferimento delle variazioni del cambio sia totale quando il pass-through è uguale a zero e non a 1. La risposta b è errata in quanto mai vera. La risposta d è errata poiché la condizione di Marshall-Lerner riguarda l’effetto sulle quantità e non sui prezzi. Capitolo 15 1. In un regime di cambi fissi credibile: (a) Libertà nei movimenti di capitale e politica fiscale espansiva sono inconciliabili (b) È possibile conservare libertà nei movimenti di capitale se la politica fiscale non cambia (c) L’autonomia della politica fiscale non è possibile (d) Libertà nei movimenti di capitale e autonomia della politica monetaria sono inconciliabili * Risposta corretta: d. Qui si fa riferimento al trio inconciliabile che non prende mai in considerazione la politica fiscale, ma la politica monetaria. 2. Nel modello Mundell-Fleming, in regime di cambi flessibili con PKM, PST e aspettative di deprezzamento del cambio esogene ma diverse da zero, una diminuzione della (componente esogena della) domanda di moneta: (a) Non ha alcun effetto poiché il tasso di interesse nominale nazionale deve essere uguale a quello estero (b) Comporta un aumento del reddito * (c) Comporta un apprezzamento della moneta nazionale (d) Ha lo stesso effetto sul reddito in termini di quantità che nel caso di economia chiusa Risposta corretta: b. La LM si sposta verso destra e la IS si sposta a destra incontrando la LM al tasso di interesse iniziale (ma non uguale al tasso estero, come detto nel testo della domanda). La risposta a è errata per quanto specificato nel testo della domanda. La risposta c è errata poiché si assiste a un deprezzamento (che sposta la IS verso destra) e non a un apprezzamento. La risposta d è errata poiché in economia c 2009 Giuseppe De Arcangelis 23 aperta l’aumento del reddito è maggiore grazie all’effetto del deprezzamento della valuta nazionale. 3. In un regime credibile di cambi fissi con PKM, PST e aspettative di deprezzamento futuro del tasso di cambio pari a zero: (a) La politica monetaria è inefficace perché il tasso di interesse nominale nazionale deve sempre uguagliare il relativo tasso estero * (b) La politica fiscale è inefficace perché i capitali sono completamente mobili (c) Non vale mai la parità scoperta dei tassi di interesse (d) I tassi di inflazione dei paesi non si uguagliano mai Risposta corretta: a. La risposta b è errata poiché la politica fiscale è pienamente efficace sul reddito in caso di cambi fissi. La risposta c è errata poiché ci sono tutte le ipotesi che garantiscono la PSI. La risposta d è errata poiché in un regime di cambi fissi, valendo la PPA, si ha un eguagliamento dei tassi di inflazione. 4. Quali sono gli elementi del trio inconciliabile? (a) Politica monetaria, politica fiscale e politica del cambio (b) PST, PKM e tassi di cambio fissi (c) PPA, PCI e PSI (d) Nessuna delle precedenti * Risposta corretta: c. Il trio inconciliabile prevede: PKM, cambi fissi e autonomia della politica monetaria. 5. Qual è l’effetto di una politica fiscale restrittiva in cambi fissi con PST e PKM nel modello Mundell-Fleming? (a) Il tasso di cambio reale si apprezza (b) Il tasso di interesse reale aumenta (c) Il reddito diminuisce * (d) Tutte le precedenti sono vere Risposta corretta: c. La politica fiscale è efficace sul reddito nel modello MundellFleming (MF) nel caso di cambi fissi. La risposta a è errata poiché nel modello MF i prezzi sono costanti e, nel caso di cambi fissi, allora anche il cambio reale è costante e non cambia. La risposta b è errata poiché il tasso di interesse nominale non varia alla fine del processo di aggiustamento e le aspettative di inflazione (che sono esogene) non variano nel modello MF; di conseguenza, il tasso di interesse reale non varia. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 24 Capitolo 16 1. Quali delle seguenti NON è compatibile con il modello monetario dinamico: (a) Le variazioni del tasso di cambio dipendono unicamente dalla politica monetaria corrente relativa dei due paesi * (b) Variazioni nel tasso di cambio atteso futuro hanno un’influenza immediata sul tasso di cambio corrente (c) A parità di altre condizioni (i.e. politica monetaria presente e futura attesa), la crescita presente e futura attesa comportano un apprezzamento del tasso di cambio (d) Devono valere sia la PSI che la PPA Risposta corretta: a. Il modello monetario dinamico prevede l’effetto della politica monetaria corrente e di quella futura attesa. La risposta b riporta la teoria del tasso di cambio come attività finanziaria che è parte del modello monetario dinamico. La risposta c è compatibile con il modello monetario dinamico prevedendo correttamente l’effetto della crescita del reddito, presente e futura. Sia la PSI che la PPA sono parte del modello monetario dinamico. 2. Secondo il modello monetario dinamico del tasso di cambio: (a) La valuta nazionale si apprezza solamente se si conduce una politica monetaria restrittiva (b) La valuta nazionale si apprezza immediatamente solo se si hanno aspettative di apprezzamento futuro (c) Le variazioni del tasso di cambio di oggi dipendono dalla politica monetaria relativa dei due paesi, sia di oggi che quella futura attesa, e dal tasso di crescita relativo delle due economie, sia corrente che atteso * (d) Non vale la PPA Risposta corretta: c. Si tratta della risposta più completa per la definizione di fondamentale del tasso di cambio. La risposta a è errata poiché non considera l’effetto ella crescita del reddito. La risposta b è incompleta poiché non considera anche gli altri effetti, ad esempio della politica monetaria corrente o della crescita corrente. La risposta d è errata poiché la PPA è parte delle ipotesi del modello monetario dinamico. 3. Qual è l’effetto della crescita del reddito reale del paese nazionale (ferme restando tutte le altre variabili) nel modello monetario semplice-statico del tasso di cambio? (a) La domanda di moneta aumenta e il tasso di cambio si apprezza poiché l’offerta di moneta non varia * (b) Il tasso di cambio si deprezza poiché aumentano le importazioni, la bilancia commerciale va in deficit e si crea un eccesso di offerta di valuta nazionale contro valuta estera (c) L’effetto della crescita del reddito reale non ha un effetto ben definito (d) Dipende da quello che il mercato si aspetta per i periodi successivi c 2009 Giuseppe De Arcangelis 25 Risposta corretta: a. La risposta b non è corretta poiché nel modello monetario statico non è specificata una domanda di importazioni e la variazione del reddito ha solamente effetto sul mercato monetario; inoltre il tasso di cambio non dipende dal modello domanda-offerta di valuta dell’approccio flussi, ma dagli squilibri negli stock monetari. La risposta c è errata poiché la variazione del reddito reale ha un effetto ben definito sulla domanda di moneta. La risposta d non è corretta poiché il modello è statico e uniperiodale. 4. I “fondamentali” del modello monetario dinamico: (a) Rappresentano le variabili che determinano il tasso di cambio in regime di cambi fissi (b) Sono composti da: quantità di moneta nazionale ed estera, reddito nazionale ed estero, tasso di interesse reale nazionale ed estero (c) I loro valori correnti e futuri attesi determinano il tasso di cambio corrente * (d) Tutte le precedenti sono vere Risposta corretta: c. Questa risposta mette in evidenza l’effetto dell variabili presenti e attese future. La risposta a è errata poiché la determinazione del tasso di cambio di equilibrio avviene in regime di cambi flessibili e non fissi. La risposta b è errata poiché non sostituisce ai tassi di interesse le corrispondenti relazioni e, quindi, non evidenzia l’effetto delle aspettative sui valori futuri di reddito e moneta. 5. Perché la valuta estera può essere considerata un’attività finanziaria? (a) Poiché la sua variazione di valore in termini di valuta nazionale genera guadagni in conto capitale * (b) Poiché genera sempre un guadagno in conto interessi maggiore del guadagno in conto capitale (c) Poiché viene trattata nei mercati finanziari privati senza intervento pubblico (d) Non è vero che la valuta estera è un’attività finanziaria poiché non paga un dividendo Risposta corretta: a. Questa risposta corrisponde a una delle varie definizioni di attività finanziaria. La risposta b è errata poiché un’attività finanziaria (soprattutto speculativa, come i cambi) punta maggiormente al guadagno in conto capitale piuttosto che in conto interessi. La risposta c è errata poiché non è l’assenza dell’intervento pubblico che caratterizza l’attività finanziaria; inoltre, ci sono interventi delle banche centrali che si configurano come interventi da parte del settore pubblico. La risposta d è errata poiché non è necessario per un’attività finanziaria di pagare un dividendo (si pensi alle azioni che per vari periodi non pagano un dividendo). Capitolo 17 1. Secondo la teoria delle aree valutarie ottimali: c 2009 Giuseppe De Arcangelis 26 (a) I cambi fissi sono sempre preferibili ai cambi flessibili (b) I cambi flessibili sono sempre preferibili ai cambi fissi (c) I cambi fissi sono ottimali solamente se c’è un’elevata diversificazione dei settori di esportazione nei paesi della costituenda area valutaria * (d) I cambi flessibili sono preferibili quando gli shock sono simmetrici tra le economie che vogliono costituire l’area valutaria Risposta corretta: c. Questa risposta riporta la teoria di McKinnon. Le risposte a e b non corrispondono alla teoria delle aree valutarie ottimali poiché non determinano le circostanze in cui i cambi flessibili o fissi siano preferibili. La risposta d inverte la preferibilità dei cambi flessibili, che risultano più adeguati in caso di shock asimmetrici e non simmetrici. 2. Il crollo di un regime di cambi fissi può autoalimentare crisi bancarie e viceversa secondo: (a) La “prima generazione” di spiegazione delle crisi valutarie (b) La “seconda generazione” di spiegazione delle crisi valutarie (c) La “terza generazione” di spiegazione delle crisi valutarie * (d) La teoria delle “crisi autorealizzantesi” Risposta corretta: c. La risposta d corrisponde alla seconda generazione. 3. In quali dei seguenti casi si può parlare di “attacco speculativo sui cambi”? (a) Aumenta improvvisamente la domanda di valuta nazionale in cambio di valuta estera (b) La banca centrale si trova a fronteggiare una forte domanda di valuta nazionale contro valuta estera (c) Alcuni operatori domandano valuta estera a basso prezzo per poi rivenderla a un prezzo più alto alla stessa banca centrale * (d) Tutte le precedenti sono vere Risposta corretta: c. L’attacco speculativo sulla valuta nazionale si attiva comprando valuta estera a buon mercato prima della crisi valutaria. Quindi, si domanda valuta estera a prezzo molto basso a causa dell’intervento della banca centrale che, ci si aspetta, lasci svalutare la valuta nazionale. Quindi, le risposte a e b sono errate. 4. Per la “seconda generazione” di modelli di crisi di cambio: (a) Gli attacchi speculativi sono stimolati da politiche economiche incoerenti (b) Le crisi bancarie possono causare crisi di cambio (e viceversa) (c) Le autorità di politica monetaria decidono di uscire da un regime di cambio fisso a causa di un attacco speculativo (crisi autorealizzantesi) * (d) La speculazione è stabilizzante c 2009 Giuseppe De Arcangelis 27 Risposta corretta: c. La risposta a corrisponde alla spiegazione data dall prima generazione. La risposta b corrisponde alla spiegazione della terza generazione. La risposta d è esattamente contraria all’ipotesi di crisi autorealizzantesi. 5. Sotto quali delle seguenti condizioni un regime di cambi fissi è consigliabile tra paesi: (a) Scarso commercio tra i paesi (b) Elevata mobilità dei fattori produttivi * (c) Politica monetaria redistributiva tra paesi (d) Prevalenza di shock reali e non nominali Risposta corretta: b. La risposta a è errata in quanto un requisito per preferire cambi fissi è l’elevata intensità commerciale tra i paesi. La risposta c è errata in quanto è la politica fiscale che può avere direttamente un ruolo redistributivo e non la politica monetaria. La risposta d recita esattamente l’opposto di quanto prescritto dalla teoria delle aree valutarie ottimali. c 2009 Giuseppe De Arcangelis 28