In varie applicazioni fisiche compaiono delle quantità, come temperatura e tempo, che possiedono soltanto “grandezza”. Esse si possono rappresentare con numeri reali, e si chiamano scalari. D’altra parte esistono anche delle quantità, come forza e velocità, che possiedono sia “grandezza” che “direzione”. Esse si possono rappresentare con frecce (di opportuna lunghezza o direzione, con origine in un dato punto di riferimento O ) e si chiamano vettori. Cominciamo prendendo in esame le seguenti operazioni su vettori. (i) Addizione : La risultante u + v di due vettori u e v si ottiene con la cosidetta legge del parallelogramma, cioè u + v è la diagonale del parallelogramma formato da u e v, come si vede a destra. (ii) Moltiplicazione per uno scalare : Il prodotto ku di un numero reale k per un vettore u si ottiene moltiplicando per k la grandezza di u e conservando la stessa direzione se k ≥ 0, o la direzione opposta, se k < 0. Se rappresentiamo i punti del piano tramite coppie ordinate di numeri reali e l’origine degli assi si prende in coincidenza con il già punto O di riferimento, ogni vettore sarà unicamente determinato dalle coordinate del suo punto terminale. Vediamo ora la relazione fra detto punto e le precedenti relazioni. (i) Addizione : Se (a,b) e (c,d) sono i punti terminali dei vettori u e v, allora (a + c , b + d ) sarà il punto terminale di u + v , come si vede nella fig. (a) qui sotto. Fig. (a) Fig. (b) (ii) Moltiplicazione per uno scalare : se (a,b) è il punto terminale del vettore u (ka, kb) sarà punto terminale del vettore ku, come risulta nella fig. (b) sopra. In matematica, noi identifichiamo un vettore con il suo punto terminale; quindi chiameremo vettore la coppia ordinata (a,b) di numeri reali. In realtà possiamo generalizzare questa nozione e chiamare vettore una n – pla (a1, a2,…, an) di numeri reali. Potremo inoltre generalizzare e permettere che le coordinate della n – pla siano numeri complessi e non solo numeri reali. VETTORI IN Rn L’insieme di tutte le n – ple di numeri reali, indicato con Rn , si chiama spazio ad n dimensioni (n-spazio). Una particolare n – pla in Rn , diciamo : u = (u1, u2,… un) si chiama punto, o vettore; i numeri reali ui sono le componenti (o coordinate) del vettore u. Inoltre, parlando dello spazio Rn usiamo il termine scalare per gli elementi di R, cioè per i numeri reali. Esempio 1.1: Consideriamo i seguenti vettori: (0,1), (1, -3), (1,2,√3,4), (-5, ½, 0, ) I primi due vettori hanno due componenti, e sono così punti di R2; gli ultimi due ne hanno quattro, e sono quindi punti di R4 . Due vettori u e v sono uguali, e si scrive u = v, se hanno lo stesso numero di componenti, cioè appartengono allo stesso spazio, e se componenti corrispondenti sono uguali. I vettori (1,2,3) e (2,3,1) non sono uguali, dato che elementi corrispondenti non sono uguali. Esempio 1.2: Poniamo (x - y, x + y, z - 1) = (4,2,3). Allora, per la definizione di uguaglianza di vettori: x - y= x + y= z - 1 = 4 2 3 La soluzione del precedente sistema di equazioni è: x = 3, y = -1, e z = 4 ADDIZIONE DI VETTORI E MOLTIPLICAZIONE PER UNO SCALARE Siano u e v dei vettori in Rn: u = (u1, u2,… un) v = (v1, v2,… vn) e la somma di u e v, scritta u + v, è il vettore che si ottiene sommando le componenti corrispondenti: u + v = (u1+ v1, u2+ v2,…, un + vn) Il prodotto di un numero reale k per il vettore u si scrive ku; ed è il vettore che si ottiene moltiplicando ogni componente di u per k : ku = (ku1, ku2,… kun) Si osservi che u + v e ku sono anch’essi vettori in Rn. Definiamo ancora -u = -1 u e u - v = u + ( -v ) La somma di vettori con diverso numero di componenti non è definita. Esempio 1.3: Siano u = u +v = 5u = 2u - 3 v = (1, -3, 2, 4)) e v = (3,5, -1, -2). Allora (1+3. –3+5, 2-1, 4-2) = (4,2,1,2) (5 · 1, 5 · (-3), 5 · 2, 5 · 4 ) = (5, -15, 10, 20) (2, -6, 4, 8) + (-9, -15, 3, 6) = (-7, -21, 7, 14) Esempio 1.4: Il vettore (0,0,…,0) in Rn, che è indicato con 0, si chiama vettore zero. Esso è simile allo scalare zero perché, per ogni vettore u = (u1, u2,… un), u + 0 = (u1+ 0, u2+ 0,…, un + 0) = (u1, u2,… un) = u Alcune proprietà fondamentali dei vettori di Rn per le operazioni di addizione di vettori e moltiplicazione per uno scalare, sono enunciate nel seguente teorema. Teorema 1.1: Per ogni vettore u, v, w є Rn ed ogni scalare k, k’ є R: (i) (u + v) + w = u + (v + w) (v) k (u + v) = ku + kv (ii) u + 0 = u (vi) (k + k’)u = ku + k’u (iii) u + (- u) = 0 (vii) (kk’)u = k( k’u) (iv) u + v = v + u (viii) 1u = u Osservazione: Poniamo che u e v siano i vettori di Rn tali che u = kv per uno scalare non nullo k є R. Allora si dice che u è nella stessa direzione di v se k > 0, in direzione opposta se k < 0. PRODOTTO SCALARE Siano u e v dei vettori in Rn : u = (u1, u2,… un) v = (v1, v2,… vn) e Il prodotto scalare, o interno, di u e v si indica con u · v ed è lo scalare ottenuto moltiplicando le corrispondenti componenti e sommando i prodotti che risultano: u · v = u1v1+ u2 v2+…+ un vn I vettori u e v si dicono ortogonali (o perpendicolari) se il loro prodotto scalare è zero: u · v = 0 Esempio 1.5: Siano u = (1, -2, 3, 4), v = (6,7, 1, -2) e w = (5,-4, 5, 7). Allora u · v = 1· 6 + (-2) · 7 + 3 · 1 +4 · (-2) = 6 -14 + 3 - 8 = -13 u · w = 1 · 5 + (-2) · (-4) + 3 · 5 + (-4) · 7 = 5 + 8 + 15 - 28 = 0 Perciò u e w sono ortogonali. Seguono alcune proprietà fondamentali del prodotto scalare in Rn . Teorema 1.2 : Per ogni vettore u, v, w є Rn ed ogni scalare k є R: (i) (u + v) · w = u · w + v · w (iii) u · v = v·u (ii) 0 (k u) · v = k (u · v) (iv) u · u ≥ 0, e u · u = 0 se e solo se u = Osservazione: Lo spazio Rn, con le suddette operazioni di addizione di vettori, moltiplicazione per uno scalare e prodotto scalare, si chiama abitualmente spazio euclideo ad n dimensioni. NORMA E DISTANZA IN Rn Siano u e v dei vettori in : u = ( u1, u2, …, un) tra i punti u e v, scritta d(u,v), si definisce così: d(u,v) = (u1v1 )2 (u2 v2 )2 (un vn )2 e v = (v1, v2, …, vn ). La distanza La norma (o lunghezza) del vettore u, scritta u , si definisce come radice quadrata non negativa di u u: u = u u = u12 u2 2 un 2 Per il teorema 1.2 è u u 0, quindi la radice quadrata esiste. Si osservi che d(u,v) = u - v Esempio 1.6: Siano u = (1,-2,4,1) e v = (3,1,-5,0). Allora d(u,v) = v = (1 3) 2 (2 1) 2 (4 5) 2 (1 0) 2 95 32 12 (5) 2 0 2 35 Ora se consideriamo due punti – diciamo p = (a,b) e q = (c,d) – nel piano R2, avremo p = a 2 b2 e d(p,q) = (a c) 2 (b d ) 2 Ovvero p corrisponde alla lunghezza usuale della freccia sul piano euclideo, dall’origine al punto p; d(p,q) corrisponde alla distanza, usuale sul piano euclideo, tra i punti p e q, come si vede sotto: Simile risultato sussiste per i punti sulla retta R o nello spazio R3. Osservazione: Un vettore e si chiama vettore unità se ha norma 1: e = 1. Notare che per ogni vettore u Rn, non nullo, il vettore eu = u / u è un vettore unità nella stessa direzione di u. Stabiliamo ora una relazione fondamentale nota come disuguaglianza di Cauchy – Schwarz. Teorema 1.3 (Cauchy – Schwarz) : Per qualsiasi u, v Rn , u v u v . Con l’aiuto della suddetta disuguaglianza possiamo ora definire l’angolo θ tra i due vettori qualsiasi non nulli u, v Rn cos θ = u v u v Notare che se u v = 0, è allora θ = 90° (oppure θ = 2 ). Prodotto vettoriale