Trigonometria e geometria analitica con vettori Marco Villa La notazione vettoriale consente di collegare algebra, geometria e trigonometria utilizzando per ogni caso la tecnica più efficiente. Un vettore si rappresenta in modo sintetico come una freccia nello spazio, caratterizzata da “modulo”, “orientazione” e “verso” (ovvero da modulo, angolo zenitale e azimutale, ovvero da modulo, angoli di Eulero, ecc). In modo analitico un vettore a è la somma delle sue componenti cartesiane. a = a x i + a y j + a z k (vedi libro di testo). Per i vettori sono definite le operazioni di • somma/sottrazione e scomposizione (inverso della somma): • prodotto per costante (commutativo e distributivo rispetto alla somma di vettori) • prodotto scalare di due vettori (commutativo e distributivo rispetto alla somma di vettori) • prodotto vettoriale (ANTI-commutativo e distributivo rispetto alla somma di vettori) Le formule analitiche si possono ricavare trattando le espressioni cartesiane come polinomi algebrici e utilizzando le regole per i prodotti tra versori cartesiani (metrica cartesiana). Prodotto scalare: i ⋅ i = j ⋅ j = k ⋅ k = 1 ;i ⋅ j = j ⋅ k = k ⋅ i = 0 Prodotto vettoriale: i × i = j × j = k × k = 0 ;i × j = k j × k = i k × i = j Teorema di Pitagora Il quadrato del modulo di un vettore è la somma dei quadrati delle componenti cartesiane ottenuto come prodotto scalare del vettore per se stesso [attenti alla notazione!: a (vettore) ≠ a (modulo)] 2 a ≡ a 2 ≡ a ⋅ a = (a x i + a y j + a z k ) ⋅ (a x i + a y j + a z k ) = a x2 + a y2 + a z2 L’ultima uguaglianza è ottenuta svolgendo il prodotto scalare e tenendo conto che il prodotto scalare di due versori cartesiani è 1 se questi sono identici, 0 se diversi Coseno dell’angolo tra due vettori Si confronta l’espressione “polare” del prodotto scalare a ⋅ b = ab cos ϕ = a ⋅ b cos ϕ prodotto scalare = modulo di un vettore per la proiezione dell’altro sul primo con l’espressione algebrica a ⋅ b = a ⋅ b cos ϕ = (a x i + a y j + a z k ) ⋅ (bx i + b y j + bz k ) = a x bx + a y b y + a z bz ricavando a x b x + a y b y + a z bz cos ϕ = = a ⋅b (a a x bx + a y b y + a z bz 2 x ) (b + a 2y + a z2 ⋅ 2 x + b y2 + bz2 ϕ a ) Teorema di Carnot per il lato(c) opposto all’angolo (γ) tra gli altri due lati (a,b) di un triangolo. c =a+b c 2 = (a + b) ⋅ (a + b) = a 2 + b 2 + 2a ⋅ b = a 2 + b 2 + 2ab cos ϑ poiché ϑ (= angolo tra vettori) è supplementare di γ (angolo opposto a c) c = a 2 + b 2 − 2ab cos γ b c b ϑ γ a aa Vettori nel piano Le operazioni di prodotto scalare e vettoriale si rappresentano graficamente mediante frecce che hanno un estremo in comune e appartengono allo stesso piano. Scegliamo tale piano come piano x,y dove gli angoli vengono letti in senso antiorario (positivo). Consideriamo i due vettori planari a, b della figura. a = a x i + a y j b = bx i + b y j y cos α = a x / a, sin α = a y / a, cos β = bx / b, sin β = b y / b, b Usando l’espressione del coseno dell’angolo ϕ = β−α tra a e b a β−α si ottiene algebricamente la formula di addizione del coseno a x bx + a y b y cos(β − α ) = = cos α cos β + sin α sin β β a ⋅b α Per ricavare la formula di addizione del seno eseguiamo il prox dotto vettoriale a × b = ab sin (β − α )k = (a x b y − a y bx )k sin (β − α ) = a x b y − a y bx = sin β cos α − cos β sin α ab Le formule ottenute valgono in tutti i quadranti. Alternativamente, si potrebbe calcolare α,β da a b ± α = cos −1 x , ± β = cos −1 x a b notando che il coseno non dice se l’angolo è antiorario (positivo) od orario. Per ottenere numericamente β−α, occorre mettere a posto i segni osservando su uno schizzo in che quadranti stiano i vettori. Perciò: o utilizziamo formule generali (solitamente complicate, adatte per programmi di calcolo), o trattiamo il problema in modo misto: sistemiamo i segni in modo sintetico (grafico) e poi scriviamo equazioni tra quantità sempre positive. Nel nostro caso (vettori nel primo quadrante) occorre sottrarre α da β: se α fosse stato nel quarto quadrante bisognava aggiungerne il valore assoluto a β. Esempi di formule di geometria analitica elementare Dati due punti P1(x1,y1) e P2(x2,y2) e indicata con O il punto origine O(0,0), possiamo rappresentare il vettore P1P2 nei seguenti modi P1P2= P1O+OP2=OP2−OP1 (regola di catena) (x 2 − x1 )i + ( y 2 − y1 )j = (x2 i + y 2 j) − (x1i + y1 j) Area del triangolo per i punti P0(x0,y0), P1(x1,y1) e P2(x2,y2). 1 1 x1 − x 0 y1 − y 0 area( P0 P1 P2 ) = P0 P1 × P1 P2 = 2 2 x 2 − x1 y 2 − y1 Distanza di P0(x0,y0) dalla retta per P1(x1,y1) e P2(x2,y2) distanza = 2 ⋅ area( P0 P1 P2 ) ( x1 − x 0 )( y 2 − y1 ) − ( x 2 − x1 )( y1 − y 0 ) = P1 P2 (x2 − x1 )2 + ( y 2 − y1 )2