La vita quotidiana ad Atene

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Claudia Vinassa
La vita quotidiana
ad Atene
Il problema: come viveva un ateniese?
Prerequisiti
• conoscere la storia di Atene
nel v secolo
• sapere come era strutturata
la famiglia in Grecia e qual era
la condizione della donna
• collocare i contenuti appresi nello
spazio e nel tempo
Obiettivi
• conoscere alcuni aspetti della vita
quotidiana
• leggere e interpretare fonti scritte
e iconografiche
• analizzare brani storiografici
• memorizzare il lessico specifico
Probabilmente sei abituato a studiare la storia greca come successione di grandi
eventi, in cui i protagonisti sono uomini famosi, celebrati per le loro imprese. Ma
qual era la vita privata di questi grandi uomini? E quella degli uomini comuni?
Che cosa facevano nella vita quotidiana?
Per rispondere a queste domande gli storici hanno interrogato i documenti e le
fonti antiche in loro possesso. Tuttavia bisogna considerare che, quando si parla
di vita privata dei Greci, quasi tutte le testimonianze giunte fino a noi sono di autori ateniesi del V e del IV secolo a.C., che forniscono informazioni sulla loro città
e sui loro concittadini. Atene, quindi, da questo punto di vista è privilegiata, anche se è lecito immaginare che la situazione ateniese non fosse poi molto diversa da quella di altre città della Grecia.
Una delle caratteristiche comuni al mondo greco, più sviluppata in Atene che in
altre città, è l’abitudine dell’uomo a vivere quasi tutto il giorno fuori di casa, lontano dai figli e dalla moglie, a cui dedica ben poco tempo: si occupa degli affari o
della politica, frequenta la piazza cittadina, i ginnasi, le botteghe dei commercianti,
le case degli amici. La donna invece vive chiusa in casa e si dedica esclusivamente
alla famiglia. La vita privata dei Greci conosce, dunque, una netta separazione tra
la realtà maschile e quella femminile.
Gli aspetti che riguardano la vita quotidiana sono particolarmente numerosi: noi
ci soffermeremo soprattutto su quelli che riguardano la giornata di un cittadino
ateniese appartenente al ceto medio: quali luoghi della città frequentava? Quali
attività svolgeva? Dove viveva? Come si vestiva? Come era composta la sua famiglia?
■ L’Acropoli di Atene in un disegno ricostruttivo.
G. Solfaroli Camillocci - C. Grazioli, Chronostoria, vol. 1, © SEI 2010
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Per collocare gli eventi nel tempo e nello spazio
La storia di Atene nel V secolo a.C.
Con l’aiuto del libro di testo (vol. 1, Unità V) indica quali frasi sono vere e quali false, segnando una crocetta nella casella corrispondente. Infine, correggi a fianco gli eventuali errori.
Evento
Vero Falso
Correggi
Nel 495 a.C. l’ateniese Milziade sconfisse
i Persiani a Maratona
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Nel 481 a.C. gli Ateniesi sconfissero
la flotta persiana a Salamina
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Dal 462 al 452 a.C., in seguito all’ostracismo
di Cimone, Atene iniziò una politica espansionistica
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L’età di Pericle va dal 461 al 429 a.C.
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Nel 461 a.C. Pericle introdusse un’indennità
giornaliera per chi veniva sorteggiato
alle cariche pubbliche.
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Una legge del 456 a.C. riconobbe il diritto
di cittadinanza solo a chi avesse avuto entrambi
i genitori ateniesi
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Pericle morì nel 429 a.C. in seguito a un’epidemia
di peste che colpì Atene all’inizio della guerra
del Peloponneso
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La guerra del Peloponneso durò dal 431 al 404 a.C.
e terminò con la sconfitta di Atene
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Il porto di Atene
Un centro molto affollato delle città di mare era il porto. Il porto principale di Atene era il Pireo: gli antichi
vi arrivavano dalla città attraverso una strada in discesa che, dopo essere stata fortificata, si chiamava «delle Lunghe Mura». Sulla cartina che vedi qui sotto sono rappresentate la città di Atene e la baia del Falero.
Con l’aiuto del libro di
testo (vol. 1, p. 247),
completa la rappresentazione del sistema fortificato che univa Atene ai suoi porti:
a. Segna il Pireo, con i
porti di Munichia, di
Cantaro e di Zea.
b. Disegna le lunghe
mura, settentrionali
e meridionali, che
univano Atene al Pireo e quelle che collegavano Atene al
più piccolo porto
del Falero.
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Acropoli
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Per riflettere sulla società ateniese: la popolazione e la famiglia
La popolazione ateniese
Aiutandoti con il libro di testo, completa la tabella sulle caratteristiche della popolazione ateniese.
Cittadini
Meteci
Schiavi
Requisiti di appartenenza
Diritti
Doveri
Attività lavorative
I ruoli maschili e femminili
Leggi l’approfondimento «La donna, la famiglia, l’amore in Grecia» a pagina 213 del libro di testo (vol. 1), quindi
completa il seguente brano con le parole mancanti.
L’uomo trascorreva quasi tutta la giornata .....................................................................................; i luoghi principali in cui si recava
erano: ............................................................................... La donna, invece, viveva sempre .............................................................................. in una
parte della casa chiamata ............................................................................... Le occupazioni principali della donna erano .....................
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Il matrimonio in termini giuridici era ...............................................................................
I figli venivano affidati a .............................................................................. e poi a .............................................................................. affinché fossero educati.
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La vita quotidiana nel gineceo
Le raffigurazioni su oggetti di ceramica rappresentavano spesso scene di vita familiare e attività quotidiane. Osserva queste immagini e riconosci quali attività vi sono raffigurate.
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I figli
Leggi i due brani, poi rispondi alle domande.
Quando il bambino era nato si poneva sopra la porta un ramoscello d’ulivo se era un maschio, una striscia
di lana se era una bambina, in segno di festa e anche per informare i vicini di casa della nascita e del sesso del neonato. Il quinto o il settimo giorno dopo la nascita aveva luogo una festa familiare […]. In quell’occasione si riunivano tutti i membri della famiglia. Da quel momento il bambino veniva accettato dalla
comunità: si era deciso che lo si sarebbe allevato e il padre di famiglia non aveva diritto di sbarazzarsene.
Infine, il decimo giorno dopo la nascita, i membri della famiglia si riunivano nuovamente per un sacrificio e un banchetto. A questo punto il bambino riceveva il nome […].
I matrimoni greci non erano molto fecondi […] per miseria o per egoismo, si temeva di avere nuove bocche da nutrire e non si voleva che il patrimonio familiare fosse diviso fra troppi eredi, il che avrebbe ridotto eccessivamente la parte d ciascuno dei figli. […] C’erano due modi per evitare una famiglia troppo
numerosa: l’aborto e l’esposizione dei neonati, mezzi considerati entrambi, in generale, legittimi […]. Non
si uccideva il bambino che non si voleva crescere; lo si abbandonava fuori casa, in un vaso o in una pentola d’argilla che gli sarebbe servita da tomba.
R. FLACELIÈRE, La vita quotidiana in Grecia nel secolo di Pericle, Rizzoli, Milano 1997
Perché nelle famiglie ateniesi non era molto alto il numero dei figli?
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In che cosa consisteva la pratica dell’esposizione?
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Quando un bambino entrava a far parte a pieno titolo di una famiglia?
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Nelle cerimonie seguenti alla nascita di un bambino riscontri qualche analogia con il presente? Quali?
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Per conoscere la civiltà ateniese: i luoghi della socializzazione
Un esperto della vita quotidiana dei Greci, Ugo Enrico Paoli, ci presenta alcuni dei principali luoghi di ritrovo del
cittadino ateniese. Leggi i brani riportati, poi svolgi gli esercizi.
L’agorà
Tutta la vita politica e commerciale si concentra nella grandissima piazza, l’agorà; nelle ore vicine a mezzogiorno, quando la vita nell’agorà si fa più intensa, è tutta un brulichio di persone che attendono alle più
svariate faccende: dagli uomini politici ai venditori delle merci di ogni genere, dai magistrati, che nell’agorà hanno la sede del loro ufficio, agli schiavi che vanno in giro a fare commissioni; c’è insomma gente
di ogni ceto e di ogni risma: cuochi, artigiani, merciai, banchieri; sfaccendati in cerca di svago, curiosi in
cerca di notizie […]. L’agorà è un piccolo mondo al completo, svariatissimo campionario della popolazione
cittadina: ricchi e poveri, brava gente e cialtroni; ma è un mondo nel quale predomina, in modo esasperante, l’elemento mascolino. […] In Grecia, come regola generale, il mercato non è luogo da donne.
U.E. PAOLI, La donna greca nell’antichità, Le Monnier, Firenze 1955
Perché la piazza era il punto più importante della città?
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Elenca le categorie di persone che frequentavano l’agorà.
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Il ginnasio
Nel pomeriggio i Greci generalmente si ritrovavano nei ginnasi, che non offrivano soltanto appositi locali
per gli esercizi fisici, e la possibilità di fare un bagno freddo o caldo, ma erano anche un luogo di svago e
di riposo, capace di accogliere un numero considerevole di persone. Si passeggiava sotto i porticati che fiancheggiavano i cortili, o si stava seduti, conversando e scambiando idee, in sedili circolari, costruiti appositamente per chi volesse osservare con comodo la vita del ginnasio e gli esercizi che vi si facevano. Il ginnasio greco non va confuso con la palestra isolata, adibita esclusivamente all’educazione fisica dei giovanetti, nonostante che col nome di palestra si indicasse anche quella parte del ginnasio destinata alla ginnastica e alle gare di abilità. Nella palestra del ginnasio si esercitavano giovani e adulti; ma molti andavano nel ginnasio col solo scopo d’incontrare dei conoscenti e di passare le ore del pomeriggio. I Greci consideravano l’esercizio fisico come un privilegio dell’uomo libero e del cittadino. Nel ginnasio perciò non
erano ammessi i servi. Di solito ne erano esclusi i forestieri, anche se liberi e Greci.
U.E. PAOLI, Come vivevano i Greci, Edizioni Radio Italiana, Torino 1958
In quale momento della giornata gli Ateniesi si recavano al ginnasio?
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Elenca almeno tre motivi per cui i cittadini frequentavano il ginnasio:
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Perché solo gli uomini liberi potevano recarsi al ginnasio?
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Il ginnasio corrispondeva a una palestra? Perché?
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Il symposion
Sembra sicuro che ovunque in Grecia, anche nelle famiglie discretamente agiate, il regolare pranzo quotidiano era estremamente semplice e, di solito, si consumava stando in piedi. Altrimenti si andava all’estremo opposto, al banchetto cioè, un pranzo di gala, che durava ore e ore, e terminava solo quando il vino era andato alla testa, e veniva allietato dai divertimenti più o meno onesti. Il banchetto che interrompe la quotidiana abitudine del modesto pasto di famiglia, è dunque qualcosa di insolito: ne è occasione un
avvenimento importante che si vuole solennizzare, come la vittoria in un concorso teatrale, o la celebrazione delle nozze; oppure risponde alla consuetudine di riunirsi periodicamente tra amici […]. Il banchetto greco constava di due momenti, quello in cui si mangiava e quello in cui si beveva. Il primo si chiamava deipnon, cioè pranzo, il secondo symposion. Durante il symposion gli intervenuti si coronavano di fiori e
si cospargevano di unguento. Non si beveva secondo il proprio piacere, ma seguendo l’ordine che via via
veniva dato dal «re del convito», uno dei commensali al quale era stato assegnato questo titolo e questo ufficio per acclamazione o per sorteggio a mezzo di dadi. In un mondo, come è quello greco, nel quale mancava ogni forma di divertimento serale, il banchetto era l’unico modo di ritrovarsi con gli amici e di passare lietamente la serata. Si cantavano canti tradizionali, vi si recitavano antichi poeti, o si assisteva a spettacoli come giochi di acrobati o equilibristi, eseguiti il più delle volte da donne.
U.E. PAOLI, Come vivevano i Greci, cit.
Per quali ragioni si teneva un banchetto?
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Che cosa indicano i termini deipnon e symposion?
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Che cosa facevano i convitati durante il symposion?
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Per conoscere la cultura materiale:
le abitazioni e gli abiti
Le abitazioni
Confronta due brevi descrizioni di un’abitazione ateniese del ceto medio: la prima è stata scritta da Mario Attilio
Levi, un esperto di antichità greche, la seconda invece da Lisia, uno dei più rinomati oratori ateniesi del V secolo a.C.
Un’abitazione del medio ceto agiato di Atene aveva il piano superiore collegato al pianterreno con una scala malsicura, certo di legno, forse qualcosa di simile a una scala a pioli […]. La cucina, il focolare e i bracieri, che costituivano il più comune riscaldamento, dovevano riempire le case di profumi e di odori; i bagni continuavano a essere privilegio di pochissime case di ricchi […]. Soltanto nelle case più signorili si
hanno camere da letto individuali, oltre alla camera da letto padronale, il talamo. Molti giacigli venivano
sistemati nottetempo nella stanza maggiore, utilizzata come camera maschile da ricevimento e da pranzo
[…]. Oltre alle decorazioni murali, l’ambientazione e l’arredamento non sono, nelle case del ceto medio,
molto variati e ricchi. I letti sono una delle prime necessità della vita domestica greca perché sono usati
per mangiare e per dormire.
M.A. LEVI, La Grecia antica. Società e costume, UTET, Torino 1976
In primo luogo, o giudici, – è necessario che io entri in particolari – la mia casa è a due piani, con un uguale numero di stanze al piano superiore e al piano terreno, adibiti come appartamento, l’uno delle donne, l’altro degli uomini. Dopo la nascita del bambino, la madre stessa provvedeva ad allattarlo: perché non corresse pericolo nello scendere la scala al momento di fargli il bagno, io mi traslocai di sopra, le donne di sotto.
LISIA, Contro Eratostene, traduzione di U. Albini, Sansoni, Firenze 1955
Sottolinea in blu le analogie tra i due testi.
Nel brano di Levi sottolinea in rosso tutti gli elementi che riguardano l’arredamento della casa e in nero tutte le
espressioni che indicano la modestia delle dimore ateniesi.
Gli abiti
Dopo aver letto il documento sull’abbigliamento degli ateniesi, osserva l’illustrazione a pagina 8: riconosci i capi
di vestiario evidenziati in colore nel brano? Scrivi il nome dell’abito nell’apposito spazio.
I capi essenziali del vestiario per gli uomini erano due: il chitoniskos, tunica aderente alla pelle, che arrivava sino al ginocchio, e il mantello detto himation, che si avvolgeva intorno al corpo sopra il chitoniskos.
Erano tre per la donna: il chiton, una tunica che scendeva fino ai piedi, una tunica più corta, detta chitonion, parola greca che è il diminutivo della prima, ma indica un capo di vestiario differente, essendo destinata a stare a contatto con la pelle, e, finalmente, il mantello. […]. Le vesti, di qualunque tipo fossero,
non erano cucite in modo da adattarsi, con perfezione di linee, alla forma del corpo, ma consistevano in
pezzi di stoffa, di solito rettangolari, che si facevano stare a posto mediante fibbie e aderire alla vita, se occorreva, mediante cintura. I cappelli erano poco adoperati, e più dagli uomini [che usavano quello a larghe falde chiamato petaso – n.d.r.] che dalle donne, le quali per coprire la testa usavano tirarci sopra un
lembo del mantello […].
U.E. PAOLI, Come vivevano i Greci, cit.
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■ Una donna e un uomo nel tipico
abbigliamento dell’età classica, dipinti
all’interno di una coppa del 490 a.C.
(Londra, British Museum).
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Per concludere
Memorizzare il lessico
Completa lo schema, scrivendo nell’apposito spazio la parola indicata dalla definizione. Nella colonna evidenziata
apparirà un vocabolo di cui dovrai fornire tu la spiegazione.
1. Servizio reso dai cittadini più ricchi alla collettività
1
2. Vi era rappresentato uno spettacolo drammatico
2
3
3. Luogo delle donne
4
4. Stranieri o figli di stranieri
5
5. Il porto principale di Atene
6
6. Piazza del mercato
7
7. Parte alta della città
8
8. Sono privi del requisito fondamentale dei cittadini
9. Uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge
10. Parte finale di una festa o di un banchetto
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10
11
11. Luogo frequentato dai cittadini di pomeriggio
La parola evidenziata è ......................................................................................................................................................................................................................
che vuol dire ..............................................................................................................................................................................................................................................
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Raccogliere le idee
Rispondi sinteticamente alle seguenti domande.
1. Come era composta la popolazione ateniese?
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2. Dove trascorreva la giornata un cittadino ateniese?
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3. Dove trascorreva la giornata una donna ateniese?
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4. Che cosa faceva una famiglia in occasione della nascita di un figlio?
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5. Che cos’è il ginnasio?
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6. In quante parti si suddivideva un banchetto?
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7. Quali erano le caratteristiche di un’abitazione di Atene?
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8. Come si chiamavano gli abiti indossati dall’uomo?
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9. E quelli indossati dalla donna?
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