GRAVITAZIONE CENNI STORICI Ipotesi principali alla base del sistema geocentrico di Tolomeo: 1) la Terra è immobile al centro dell’Universo; 2) tutti gli astri (pianeti e stelle) ruotano intorno alla Terra; 3) i pianeti si spostano con velocità uniforme su traiettorie circolari (epicicli) i cui centri descrivono, a loro volta, orbite circolari (deferenti) a velocità costante; 4) Sole e Luna descrivono deferenti (senza epicicli) intorno alla Terra. Ipotesi principali alla base del sistema eliocentrico di Copernico (1543): 1) il Sole, e non la Terra, è immobile al centro dell’Universo; 2) tutti gli astri (Terra compresa) ruotano intorno al Sole su traiettorie circolari percorse nello stesso verso e giacenti nello stesso piano; 3) tutti i pianeti (Terra compresa) sono sferici e ruotano intorno ad uno dei loro diametri; 4) la velocità con cui i pianeti si spostano sulle loro orbite è uniforme, ma i pianeti più vicini al Sole si spostano più velocemente di quelli più lontani. Moto diretto e retrogrado del pianeta Marte Spiegazione del moto planetario nel sistema tolemaico Spiegazione del moto planetario nel sistema copernicano nel caso di un pianeta esterno (a) e interno (b) (a) (b) Inizialmente scarso consenso per Copernico: a quel tempo i fenomeni celesti potevano inquadrarsi altrettanto bene nello schema geocentrico tolemaico. Dalla fine del XVI secolo la teoria eliocentrica è stata fatta oggetto di uno spietato ostracismo: Giordano Bruno, il primo seguace e fervente fautore della nuova teoria, viene bruciato vivo a Roma nel 1600. Con l’introduzione del cannocchiale in astronomia si fecero delle osservazioni (in particolare quelle che mostravano il susseguirsi delle fasi del pianeta Venere) che potevano essere spiegate solo adottando lo schema copernicano. Ciò alla fine ha portato all’accettazione della proposta copernicana, vincendo la lunga e ostinata opposizione di pensatori vincolati alle concezioni filosofico-religiose del tempo. LE LEGGI DI KEPLERO Forniscono una descrizione cinematica del moto planetario, derivata dall’analisi delle osservazioni dello astronomo danese Tycho Brahe. I legge: i pianeti descrivono orbite ellittiche di cui il Sole occupa uno dei fuochi. II legge: il vettore posizione di ciascun pianeta rispetto al Sole descrive aree uguali in tempi uguali. III legge: i quadrati dei periodi di rivoluzione dei pianeti sono proporzionali ai cubi dei semiassi maggiori delle loro orbite. NATURA CENTRALE DELLA FORZA GRAVITAZIONALE Area spazzata dal vettore posizione del pianeta nel tempo dt: dA = 1 1 (r + dr ) (r dθ ) = r 2 dθ 2 2 Si definisce velocità areolare: S = 1 dθ dA = r2 2 dt dt Il momento angolare del pianeta è: L = m r2 dθ = 2mS dt Conclusione preliminare: la legge delle aree di Keplero (S = costante) equivale alla costanza del modulo del momento angolare del pianeta. Siccome l’osservazione mostra che il piano dell’orbita dei pianeti rimane costante nel tempo, anche la direzione del vettore momento angolare rimane costante. In definitiva: la legge delle aree di Keplero unita all’osservazione della costanza del piano orbitale implica che il vettore momento angolare del pianeta è costante nel tempo e quindi la forza applicata al pianeta è centrale. DERIVAZIONE DELLA LEGGE DI GRAVITAZIONE UNIVERSALE II legge di Keplero (legge delle aree) + dato osservativo che i piani orbitali sono fissi nel tempo ⇒ la forza agente sul pianeta è centrale. I legge di Keplero ⇒ l’orbita di un pianeta è chiusa ⇒ la forza è diretta verso il Sole. I legge di Keplero ⇔ l’orbita di un pianeta è ellittica (caso particolare circonferenza: i due fuochi coincidono col centro). r r v2 FG = m a = − m rˆ r v = 2π r/P r 4π 2 r FG = − m 2 rˆ . P Per la III legge di Keplero (nel caso particolare di un’orbita circolare): P2 = k r3 r 4π 2 m FG = − rˆ k r2 Conclusione preliminare: per soddisfare le leggi di Keplero, la forza gravitazionale deve essere centrale e inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal Sole. r FG ∝ m ⇓ La forza gravitazionale che il Sole esercita su ogni pianeta è proporzionale alla massa m del pianeta (infatti la forza gravitazionale che la Terra esercita su un corpo è proporzionale alla massa del corpo stesso). Analogamente: r FG′ ∝ M ⇓ La forza che il pianeta esercita sul Sole deve essere proporzionale alla massa M del Sole. Per la III legge della dinamica: r r FG = − FG′ Ossia: FG ∝ m M ⇔ k = B , M r 4π 2 m M rˆ . FG = − 2 B r r mM FG = − G 2 rˆ . r Conclusione definitiva: per soddisfare le leggi di Keplero, la forza gravitazionale deve essere centrale, direttamente proporzionale al prodotto delle masse in gioco e inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal Sole. La costante di proporzionalità vale: G = 6.67 × 10-11 m3 kg-1s-2 Non è detto a priori che la forza gravitazionale che si esercita tra Sole e pianeti sia la stessa che si esercita tra la Terra ed un grave o tra due masse in laboratorio. Newton, però, fece proprio questa ipotesi (legge di gravitazione universale). Forza gravitazionale in prossimità della superficie terrestre: r mM FG = − G 2 rˆ R (in questo caso m massa del corpo ed M massa della Terra). Forza peso: r r P = mg r r r GM FG = P ⇔ g = − 2 rˆ R r con g accelerazione di gravità. L’ipotesi che G sia una costante universale ha portato a risultati coerenti in molti campi dell’astronomia e dell’astronautica, per cui, fino a prova contraria, può essere ragionevolmente accettata. La costante G non dipende dal materiale di cui le masse interagenti sono costituite né dall’eventuale mezzo (fluido) in cui esse sono immerse. ENERGIA POTENZIALE GRAVITAZIONALE Poiché la forza gravitazionale è centrale e dipende solo dalla distanza, essa è conservativa. Esiste una funzione energia potenziale gravitazionale tale che: r dE FG = − grad E p = − p rˆ dr dE p dr = G mM r2 Si integra la precedente attribuendo all’energia potenziale valore zero per r → ∞. ∫ Ep 0 dE p = G m M Ep = − G mM r ∫ r ∞ dr r2 ENERGIA MECCANICA TOTALE Energia totale di un sistema di due particelle di massa M ed m soggette alla mutua interazione gravitazionale: E = 1 1 GmM M V 2 + m v2 − 2 2 r Se M >> m: E = 1 GmM m v2 − 2 r Nel caso di orbita circolare della massa m intorno alla massa M si ha: mM v2 FG = G 2 = m a = m r r m v2 = G mM r E = −G mM 2r Osservazione importante Questo risultato vale non solo per le orbite circolari ma anche per quelle ellittiche. Orbite caratterizzate dallo stesso semiasse maggiore e quindi dalla stessa energia totale, ma con valori di eccentricità (indicati per ciascuna orbita) e momento angolare diversi. Manovra di “sorpasso” eseguita dal veicolo spaziale B, inizialmente sulla stessa orbita di un altro satellite A, identico al primo, che lo precede. Le dimensioni non sono in scala.