Prof. PIERO CRAVEDI
Direttore Istituto di Entomologia e Patologia vegetale
Università Cattolica del Sacro Cuore
Membro del Comitato Scientifico di Vape Foundation
LE TARME ALIMENTARI
Tra gli insetti che infestano le derrate alimentari possono assumere
primaria importanza alcune specie di tarme, che appartengono
all’ordine dei Lepidotteri. Si tratta di specie il cui sviluppo generalmente
è legato in modo prevalente o esclusivo a substrati alimentari di
origine vegetale, come ad esempio granaglie, farine, pasta alimentare,
biscotti, spezie, frutta secca.
CHE COSA SONO I LEPIDOTTERI
I Lepidotteri, comunemente noti anche come farfalle, falene, tignole, ecc., sono
insetti olometaboli, cioè insetti a metamorfosi completa, il cui ciclo di sviluppo
comprende gli stadi di uovo, larva, crisalide, adulto.
La larva è caratterizzata da corpo stretto e lungo, con tre paia di vere zampe al
torace e, generalmente, cinque paia di pseudozampe (o false zampe)
sull’addome, che conferiscono il tipico aspetto di “bruco”. L’apparato boccale è
un robusto apparato masticatore; il labbro inferiore presenta una “filiera”, da cui
è emessa la seta secreta dalle ghiandole labiali, sotto forma di liquido che
rapidamente solidifica a contatto con l’aria dando luogo al caratteristico filo. La
bava sericea è una produzione tipica delle larve di lepidotteri; con la seta le
larve possono rivestire la superficie della derrata infestata o costruire ripari
temporanei; raggiunta la maturità, con la seta filano un bozzolo che serve da
ricovero e protezione allo stadio successivo, quello di crisalide.
La crisalide o pupa è lo stadio quiescente che segue quello larvale, e nel quale
avvengono le profonde trasformazioni che portano all’adulto. L’adulto è
provvisto di due paia di ali ricoperte di microscopiche squame colorate.
I danni delle tarme alimentari o tignole delle derrate sono causati prevalentemente dall’attività
delle larve. Accanto al danno “diretto”, dovuto alla sottrazione di sostanza alimentare, e ancor
prima e ancor più che ad esso, ha importanza la dannosità “indiretta”, dovuta a varie modalità di
contaminazione dell’alimento (con bave sericee, escrementi, esuvie, frammenti del corpo,
bozzoli, squame, peli, carcasse di larve e adulti morti, ecc.); talora questo tipo di contaminazione
è macroscopico, causa disgusto visivo e porta in modo pressoché automatico ad escludere dagli
usi alimentari il prodotto infestato; possono esservi però anche attacchi iniziali con più modesta
contaminazione che facilmente passa inosservata. Dal punto di vista igienico-sanitario le
conseguenze negative delle infestazioni possono essere rilevanti, consistendo ad esempio in
fenomeni irritativi o allergici (per contatto, inalazione, ingestione) a carico di addetti alla
lavorazione e allo stoccaggio delle derrate infestate, o anche a carico dei consumatori. Le larve
possono arrecare danni anche ai materiali di confezionamento e agli imballaggi, perforandoli con
l’apparato boccale per raggiungere il substrato alimentare o al contrario per allontanarsene,
quando abbiano raggiunto la maturità.
DIFESA
I capisaldi della difesa dalle tarme alimentari rientrano nell’insieme delle pratiche di corretta
gestione igienica degli ambienti in cui gli insetti delle derrate vivono e si sviluppano. Pertanto
assume importanza primaria la prevenzione, che nelle nostre abitazioni consiste innanzitutto in
adeguati e regolari interventi di pulizia dei locali e delle suppellettili, e nella ordinata gestione di
questi e delle derrate alimentari. L’allontanamento tempestivo dei rimasugli alimentari dalle
cucine o dalle dispense, il loro isolamento entro contenitori chiusi, la loro regolare rimozione
anche dai punti di temporaneo smaltimento situati nel circondario sono altresì pratiche
importanti ai fini preventivi. Nelle dispense famigliari delle cucine, l’ordine, la pulizia, la custodia
dei prodotti alimentari (soprattutto le farine, la pasta alimentare, il riso, i biscotti...) in
contenitori chiusi di plastica o vetro e il loro regolare avvicendamento e consumo sono
accorgimenti indispensabili per prevenire l’insorgenza di tali infestazioni e per contrastarne lo
sviluppo.
Farina in contenitori già aperti e mal richiusi, sacchetti di pane secco dimenticato, tavolette di
cioccolata alle nocciole accantonate in una credenza: ecco alcune delle tante possibili
localizzazioni di un focolaio iniziale d’infestazione. Non bisogna dimenticare che le tarme
alimentari possono venire introdotte nelle abitazioni assieme con derrate (farina, pasta, riso,
ecc.) già infestate, ma possono giungervi, grazie alle loro capacità di spostamento in volo, anche
in modo autonomo, ad esempio perché attratte dagli ambienti chiusi o richiamate da stimoli
olfattivi alimentari, oppure esservi introdotte passivamente con materiali e merci non alimentari.
Una volta insediate nei nostri ambienti, bastano modiche quantità di substrato alimentare
idoneo, inevitabilmente presente anche solo laddove la pulizia è trascurata o in siti non
facilmente raggiungibili dalle comuni pratiche igieniche, per sostenere modeste infestazioni
latenti che poi, creandosi circostanze più favorevoli come la presenza di alimenti in contenitori
non ermetici o in confezioni di materiale perforabile dalle mandibole delle larve, possono
presentare degli incrementi subitanei di cui la massaia si accorge soprattutto quando si
verificano gli sfarfallamenti degli adulti, perché è allora che in dispensa e in cucina si
materializza, come dal nulla, la presenza di indesiderate “farfalline”.
ANALISI DELLE TRACCE. L’ispezionamento degli ambienti e delle derrate può consentire di
rilevare tracce delle tarme alimentari e dovrebbe permettere l’individuazione di focolai di
infestazione in fase iniziale, in modo da prevenire con opportuni interventi il loro progredire.
Modeste bave sericee sulla derrata sono una spia importante, da ricercare con attenzione e da
non sottovalutare in ordine alla gestione igienica delle provviste alimentari domestiche: non
bisogna dimenticare tra l’altro che la seta può conferire sensibili modificazioni organolettiche ai
substrati alimentari. Col progredire indisturbato di un’infestazione, più abbondanti ed evidenti
bave sericee daranno luogo ad agglomerati comprendenti parte del substrato alimentare
(granella, farina, ecc.), assieme a rosume, detriti, esuvie, escrementi larvali (questi ultimi si
presentano come minuscole masserelle solide quasi sferiche, spesso di colore chiaro, simili tra
loro e raggruppate). Su superfici polverose, ad es. per la presenza di farina, si potranno notare
le tracce lasciate dalle larve durante i loro spostamenti: tali tracce avranno l’aspetto di un solco
continuo, ad andamento più o meno lineare o irregolare. Ulteriori segni di presenza di tignole
delle derrate possono essere i bozzoli, osservabili non di rado anche negli angoli diedri delle
pareti e dei soffitti degli ambienti, o le stesse larve vaganti sui muri alla ricerca di un sito adatto
per imbozzolarsi; o anche le esuvie, soprattutto pupali, osservabili talora anche sulla superficie
della derrata (a seconda del tipo di derrata, delle abitudini delle specie e delle loro preferenze
sulla modalità e sul sito di impupamento), o anche i corpi stessi di adulti morti ed eventualmente
la presenza di adulti vivi in volo o posati, che risaltano sugli intonaci delle pareti, sulle mattonelle
o altre superfici di colore chiaro.
USO DI TRAPPOLE. Il monitoraggio degli ambienti deve avvalersi necessariamente anche
dell’uso di trappole, che sono da poco disponibili anche per la casa. Si tratta soprattutto di
trappole a feromoni. I feromoni sono sostanze volatili, emesse dagli insetti per la comunicazione
tra individui della stessa specie, nei quali inducono reazioni comportamentali. In poche parole i
feromoni sono odori, profumi, percepiti da altri individui della stessa specie. Le trappole a
feromoni, di facile impiego, nel caso delle tarme alimentari sfruttano l’attrattività esercitata sui
maschi dai feromoni sessuali femminili. Questi feromoni quindi hanno funzione di richiamo, di
attrazione sugli individui del sesso opposto, ai fini riproduttivi. Dal punto di vista pratico, le
trappole a feromoni catturano i lepidotteri delle derrate o facendo sì che questi entrino in un
contenitore e non riescano più a uscirne (il contenitore può essere un sacchetto o una camera di
plastica trasparente), o grazie della presenza di superfici, di cartone o plastica, invischiate,
adesive, sulle quali i lepidotteri attratti dal feromone restano incollati e muoiono. Il feromone è
liberato gradualmente da una capsula erogatrice di gomma, che ne è impregnata, collocata
entro la trappola; periodicamente la capsula, quando ha esaurito la sua carica, deve essere
sostituita. Le trappole adatte alle abitazioni sono costituite da un semplice cartoncino collato, sul
quale è applicato un piccolo erogatore di feromone.
Le trappole a feromoni rivestono senz’altro un ruolo fondamentale anche nel controllo delle due
più importanti specie di tarme alimentari, la tignola grigia e la tignola fasciata: le catture
effettuate con tale mezzo permettono infatti di individuare tempestivamente queste infestanti e
hanno un significato importante anche ai fini della loro eliminazione, rappresentando un valido
sostituto di interventi chimici, da limitare il più possibile dove sono presenti alimenti. Inoltre
eliminando con le trappole i primi adulti maschi si ostacola la riproduzione dell’infestante, e
anche questo fatto concorre al contenimento delle infestazioni. Individuata tempestivamente la
presenza di adulti di tarme delle derrate, diviene necessario ricercare le confezioni infestate, in
cui si potranno riconoscere la presenza di fili di seta o le altre tracce di cui sopra, o anche la
presenza di larve vive; le confezioni e i prodotti compromessi dovranno ovviamente essere
esclusi dal consumo, sigillati in sacchetti robusti, ben chiusi, e trattati come rifiuti.
Parallelamente, la pulizia dei locali e degli spazi di credenze o di altri mobili da cucina deve
essere incentivata nell’ottica di una consapevole prevenzione dei rischi, come si è detto in
precedenza.
Ephestia kuehniella Zeller (Tignola grigia della farina)
RICONOSCIMENTO. L’adulto ha un’apertura alare di 20-25 mm ca; il corpo è grigio, le ali
anteriori sono subtriangolari, piuttosto strette, di colore grigio attraversate da strette fasce
trasversali nerastre, irregolari; la larva è di colore avorio con possibili sfumature rosee; a
maturità è lunga circa 15-20 mm. La crisalide è di color miele o bruno-rossastro, lunga circa 1012 mm. È riparata entro un bozzolo di seta, a trama piuttosto lassa.
BIOLOGIA, COMPORTAMENTO, DANNOSITÀ. E. kuehniella è una specie caratteristica
soprattutto dei molini, dove è l’infestante più comune e dove le sue larve si sviluppano
nutrendosi di farine e di semole; tuttavia è in grado di svilupparsi anche su derivati, quali pasta
alimentare, biscotti, pane secco; inoltre può svilupparsi su frutta secca, cacao, tavolette di
cioccolato. Le larve producono abbondanti bave sericee.
La femmina di E. kuehniella depone da 100 a oltre 400 uova, la cui incubazione dura 3-8 giorni
in funzione della temperatura; la maturità è raggiunta dalla larva in 3-4 settimane, lo
sfarfallamento dell’adulto avviene dopo 1-2 settimane dall’incrisalidamento. I tempi di sviluppo e
il numero di generazioni annuali dipendono, oltre che dalla temperatura dell’ambiente, anche
dalla sua umidità relativa e dall’umidità della derrata, nonché ovviamente dalla disponibilità di
substrato alimentare; il numero di generazioni annuali pertanto può variare da 1 a 5. A 25°C,
con il 75% di U.R., il ciclo biologico si compie in circa 40 giorni. Al di sopra dei 31°C e al di sotto
dei 12°C lo sviluppo si arresta.
PREVENZIONE, MONITORAGGIO E LOTTA. Importanti sono innanzitutto l’ordine e l’accurata
pulizia degli ambienti e delle suppellettili, con frequente rimozione ed eliminazione dei residui
alimentari di ogni genere. Per il monitoraggio possono essere usate con successo trappole a
feromoni, come ricordato più sopra.
Plodia interpunctella (Hübner) (Tignola fasciata delle derrate)
RICONOSCIMENTO. L’adulto ha un’apertura alare di 12-18 mm; le ali anteriori sono di colore
bianco-cremeo nel terzo basale e bruno rossastre, rameiche, nella parte distale, che è bordata e
attraversata anche da strette fasce trasversali nerastre; La larva è di colore avorio o giallognolo,
talora vagamente verdognolo; a maturità è lunga 12-14 mm. La crisalide è di color miele o
bruno-rossastro, lunga circa 10 mm. È riparata entro un bozzolo di seta a trama piuttosto lassa,
affusolato.
BIOLOGIA, COMPORTAMENTO, DANNOSITÀ. P. interpunctella è la più comune tignola delle
derrate, ed è ritenuta responsabile di oltre il 90% delle infestazioni causate da Lepidotteri. La si
può trovare in ambienti e situazioni molto diverse tra loro, dai sili e magazzini ai locali di
lavorazione e a quelli di stagionatura, dai punti di vendita (supermercati, negozi) alle dispense
famigliari. Le larve sono onnivore, perché si nutrono di farine e semole, prodotti derivati,
granella di cereali, semi, spezie, frutta secca, vegetali essiccati, mangimi, prodotti di origine
animale come la carne essiccata, ecc. La predilezione va comunque a farine e semole, pasta,
riso, biscotti, pane secco, tavolette di cioccolato alle nocciole, ecc.; il riso può essere infestato
con una certa frequenza. La femmina di P. interpunctella depone 150-400 uova; l’incubazione
dura 3-14 giorni a seconda della temperatura. La maturità è raggiunta dalla larva in un periodo
variabile da 3 settimane a 10 mesi; a maturità la larva in genere abbandona la derrata per
impuparsi altrove. Lo stadio di crisalide dura circa 10 giorni. Anche per questa specie, che è più
termofila della precedente, i tempi di sviluppo e il numero di generazioni annuali dipendono
ovviamente, oltre che dalla temperatura dell’ambiente, anche dall’umidità relativa e dall’umidità
della derrata, nonché dalla disponibilità di substrato alimentare. Il numero di generazioni annuali
in rapporto a tali variabili può oscillare sensibilmente; solitamente si hanno 3-4 generazioni
all’anno. Lo sviluppo è possibile a temperature comprese tra 18 e 35°C; a 30°C, e con il 75% di
U.R., il ciclo biologico si compie in circa un mese.
PREVENZIONE, MONITORAGGIO E LOTTA. Anche per questa specie vale quanto detto riguardo
alla precedente: è importante l’accurata pulizia degli ambienti, con frequente rimozione ed
eliminazione dei residui alimentari. Le trappole a feromoni sono usate con successo con le
finalità espresse più sopra.