PE DIA FRAGOLA Fragaria vesca Introduzione ET OI LE Originaria delle regioni alpine la fragola venne chiamata fragrans dai Romani, in omaggio al suo intenso profumo. Sulle tavole dell’antica Roma questo frutto compariva regolarmente in occasione delle feste in onore di Adone; la leggenda narra anche che, dopo la sua morte, Venere pianse copiose lacrime che giunte sulla terra si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole. Fino al XVII secolo, in Europa venivano coltivate piante di specie selvatiche autoctone (Fragaria vesca, F. viridis, F. moschata) e altre introdotte dall’America del Nord (F. virginiano); attualmente i maggiori produttori sono Stati Uniti, Polonia, Giappone, Spagna, Italia, Russia e Corea. In Italia questa coltura viene effettuata soprattutto in Campania, da dove proviene il 32% del raccolto nazionale; seguono Emilia-Romagna (15%), Basilicata (15%), Veneto (12%), Piemonte (10%) e Lazio (7%). La fragola fa aumentare la riserva alcalina e possiede proprietà dissetanti, rinfrescanti, diuretiche, antiuricemiche e depurative. In fitocosmesi si utilizza la polpa dei frutti per preparare maschere ad azione rassodante per pelli rugose; il succo, oltre a lenire le scottature solari, viene usato come ingrediente di composti ad azione schiarente, emolliente e rivitalizzante. Oltre al tradizionale consumo fresco, le fragole possono essere utilizzate in cucina per preparare succhi, sciroppi, sorbetti, creme, marmellate e confetture. La conservabilità delle fragole è molto scarsa ed è quindi consigliabile consumarle appena acquistate o comunque tenerle in frigorifero (al massimo per 2-3 giorni) chiuse in un contenitore. Circa l’impiego alimentare delle fragole di serra (sempre trattate con antiparassitari ed ormoni) si consiglia di lavarle, a scopo preventivo, con vino rosso, aceto o limone prima di strappare il loro picciuolo (la cui rimozione apre una cavità profonda fino al centro del frutto stesso). Questa procedura è importante in quanto il semplice lavaggio con acqua toglierebbe soltanto la polvere in superficie, lasciando tutti gli antiparassitari/conservanti usati nel corso della produzione e dello stoccaggio. Per la loro liposolubilità, tali sostanze vengono rimosse solo dai citati solventi acidi o alcolici. PE DIA Composizione e caratteristiche ET OI LE La fragola è un frutto acidulo e poco zuccherino (5 g% di fruttosio quasi puro) ideale per pazienti con disturbi epatici, in quanto il suo grado di acidità induce il fegato ad aumentare la sua attività, utilizzando al massimo gli zuccheri circolanti. La fragola può essere impiegata anche nell’alimentazione dei diabetici, in virtù della ridotta quantità di zuccheri compensata dallo iodio in essa contenuto; quest’ultimo provoca, infatti, un aumento dell’attività tiroidea, sempre utile per stimolare un pancreas ipofunzionante. La fragola contiene calcio (35 mg%) in notevole quantità, il che la rende utilissima per i bambini in fase di accrescimento, per le donne in gravidanza, in allattamento e in menopausa. Grazie alla concomitante presenza di iodio e bromo, questo frutto diventa praticamente fondamentale nelle donne in menopausa in quanto capace sia di contrastare la riduzione funzionale dell’attività tiroidea (tipica di tale periodo della vita femminile), sia di sedare l’irritabilità secondaria agli squilibri ormonali, facilitando così l’induzione del sonno. Questa seconda azione fisiologica viene sostenuta anche dalla discreta quantità di magnesio che la fragola contiene; il magnesio, infatti, contribuisce a sedare l’ansia, le turbe psichiche e nervose, nonché l’ipereccitabilità che spesso si manifestano durante la gravidanza. Grazie alle sue proprietà sedative, la fragola rappresenta un frutto ideale anche per quei bambini particolarmente reattivi che manifestano sintomi di ipereccitabilità ed ipercinesia da alterato equilibrio degli ioni magnesio-calcio; una conferma proviene proprio dalla particolare appetenza dei bambini verso tale alimento. Inoltre, l’abbondante presenza di vitamina C (50-85 mg%), nonché il contenuto in acido chinico ed acido salicilico (1 mg%, Valnet), rendono la fragola un alimento/farmaco provvisto di azione simile a quella dell’aspirina, ma con il vantaggio della totale assenza di controindicazioni ed effetti collaterali tipici di quest’ultima (vedi gastriti, ulcere, allergia, piastrinopenie); pertanto, trova valido impiego non solo nelle malattie da raffreddamento e nelle forme reumatiche o infiammatorie, ma anche nei casi in cui si desidera ottenere un effetto inibente l’aggregazione piastrinica. Grazie alla grande quantità di acido citrico (0,67 mg%), acido tartarico (1,37 mg%) ed acido malico (0,11 mg%), la fragola risulta particolarmente attiva nei confronti di virus e batteri, mentre la ricchezza in polifenoli ed antociani, associata alla capacità di inibire la formazione di nitrosamine nello stomaco, la rendono un importantissimo ed attivo alimento anticancro. Diversi studi hanno, infine, dimostrato che la fragola oltre a possedere un’azione cardiotonica, ipotensiva e diuretica (E.Gley), trova valido impiego in tutte quelle condizioni caratterizzate da fragilità dei capelli e delle unghie. La spiegazione di ciò risiede nella contemporanea presenza di silicio e magnesio in tale alimento. A causa della sua acidità, la fragola è controindicata nei soggetti affetti da ulcera gastroduodenale ed enterocolite. In individui predisposti, essa può indurre risposte Bioterapia nutrizionale PE DIA allergiche; in questo caso, l’associazione con il vino rosso, alimento con notevoli proprietà antiallergiche, può permetterne egualmente l’impiego. Fragole e basilico Nei soggetti con predisposizione all’ipertiroidismo o con manifesta patologia tiroidea potrebbe essere necessario impiegare le fragole per altri scopi terapeutici, quali una induzione della diuresi nell’ipertensione arteriosa, o un apporto di vitamina C nelle sindromi da raffreddamento. Un modo per bilanciare l’eventuale eccesso di stimolo tiroideo da parte dello iodio contenuto nelle fragole è quello di prepararle in macedonia, aggiungendo basilico tritato (a mano, altrimenti diventa amaro), delle gocce di succo di limone e una spolverata di zucchero; si ottiene una preparazione dal sapore particolarmente gradevole, nella quale il potassio e le altre sostanze sedative del basilico antagonizzano l’effetto eccitante delle fragole. ET OI LE Fragola, brodo di pollo e vin brulé Nelle sindromi influenzali in soggetti non allergici né asmatici e, soprattutto, nelle forme da raffreddamento proprie dei primi cambiamenti di temperatura, la fragola diventa terapeutica quando viene associata ad altri alimenti o preparazioni che abbiano il medesimo scopo terapeutico. Una possibilità è quella di comporre un pasto con brodo di pollo, 150 g di cavolfiore ripassato in aglio, olio e peperoncino, 200 g di fragole ed una tazza di vin brulé. Il brodo rappresenta l’apporto proteico indispensabile nel momento critico della forma influenzale da raffreddamento; il cavolfiore (59 mg% di vitamina C), aumenta l’apporto vitaminico della fragola, insieme all’attività antibatterica ed antivirale dell’aglio, indispensabile all’organismo per difendersi da questo tipo di affezioni; il peperoncino velocizza gli scambi di membrana ed esplica, ad opera della capsaicina, una decongestione dei seni paranasali (per la sua azione revulsiva), con effetto terapeutico sulle secrezioni catarrali attraverso la fluidificazione del muco e la sua espulsione dall’albero bronchiale; le fragole, infine, per il loro contenuto in acido salicilico (oltre che per l’apporto in vitamina C particolarmente biodisponibile), rappresenteranno l’alimento-farmaco antipiretico ed antinfiammatorio richiesto in queste patologie. Per l’azione del vin brulè si rimanda al relativo capitolo. ET OI LE PE DIA Associazioni Nel trattamento dei disturbi della menopausa, quando la sintomatologia si orienta verso stati depressivi secondari a carenza ormonale, le fragole (comunque utili per il loro apporto in calcio) possono essere variamente associate con altri alimenti. Per esempio, si può proporre un pasto con: 200 g di pesce in padella, due patate fritte e 200 g di fragole. Il pesce in padella si prepara cuocendolo direttamente in una padella nella quale vanno posti olio extravergine d’oliva, aglio, limone e prezzemolo tritato, senza alcuna aggiunta di acqua. Dal pesce si otterrà, in virtù dello iodio di cui è dotato, la necessaria stimolazione tiroidea per aumentare il tono nervoso; dell’aglio si sfrutterà l’azione antidepressiva; il prezzemolo, con il suo apporto in ferro, sarà il carrier degli altri nutrienti e, per il contenuto di vitamina C, rappresenterà il componente antiossidante per ridurre i radicali liberi circolanti, caratteristici dei processi di senescenza già avviati dai deficit ormonali e, comunque, sempre notevolmente presenti in tutti gli stati depressivi del sistema nervoso. Il limone, infine, favorirà l’attivazione metabolica per il suo contenuto in acido citrico che agisce sul ciclo di Krebs. Le patate fritte, per la modalità di cottura, stimoleranno il fegato nella metabolizzazione degli ormoni residui; avranno azione riequilibrante il sistema nervoso ad opera degli amidi di cui sono ricchissime; saranno miorilassanti sulla muscolatura contratta dalla continua tensione, in virtù del potassio che in esse abbonda, mentre il triptofano che contengono, essendo un precursore della serotonina, faciliterà l’induzione al sonno. Il magnesio ed il bromo delle fragole, infine, con l’aggiunta dello zucchero e del limone, contribuiranno all’azione sedativa di un pasto che si propone di sollecitare il metabolismo generale, contrastare la sindrome depressiva con un aumento del tono nervoso, senza rischiare un eccesso di eccitabilità per lo iodio del pesce e delle stesse fragole.