Appunti di Psicologia dello sviluppo PREADOLESCENZA PUBERTÀ

Dott. Gino Benvenuti e Dott.ssa Cristina Brentegani – Mozzecane 2009-2010 – Corso Affettività & Sessualità
Allegato C
Camaioni, Di Blasio, Psicologia dello Sviluppo, il Mulino, Bologna, 2002 (estratti)
Appunti di Psicologia dello sviluppo
L’emozione è un’esperienza complessa che media il rapporto tra l’uomo e l’ambiente. È uno stato dinamico che si
produce nell’organismo in relazione a un evento nell’ambiente. Il processo è: percepisco uno stimolo ambientale; lo
riconosco e lo valuto soggettivamente; modifico il mio stato interno a livello fisiologico (sistema nervoso centrale e
endocrino che regolano i livelli di stress e ansia) e a livello motivazionale (orienta all’azione e modifica il
comportamento); mi oriento all’azione nel mio comportamento manifesto; attendo un feedback sociale…
Le emozioni hanno funzione adattiva e di organizzazione: regolano i processi psicologici interni e i comportamenti
sociali e interpersonali; dipendono dal contesto.
Le emozioni sono segnali sociali del modo in cui una persona cerca di stabilire, cambiare o mantenere la sua
relazione con l’ambiente in un momento.
Attraverso la socializzazione delle emozioni (cioè attraverso l’attribuzione di significato ad eventi e stimoli
interni/esterni che attivano le emozioni), il bambino apprende dagli adulti quali siano le condotte emotive
appropriate nelle diverse situazioni e accettate dalla cultura di appartenenza.
PREADOLESCENZA PUBERTÀ (10-14 anni)…
… è quel fenomeno universale che segna il passaggio dalla condizione fisiologica di bambino a quella di adulto.
Comporta cambiamenti a differenti livelli:
1. nello sviluppo fisico:
− trasformazioni corporee (crescita in altezza e peso; aumento ampiezza bulbo oculare e laringe, aumento
secrezione ghiandole sudoripare e sebacee)…
− e differenziazione/maturazione sessuale (entrambi: crescita peli pubici; trasformazione organi genitali;
ragazze: crescita seno, arrotondamento fianchi, prima mestruazione; ragazzi: cambiamento tonalità voce,
prima eiaculazione)
Ciò porta…
− alla necessità di rielaborare la propria immagine corporea: mentalizzazione del corpo sessuato e
generativo (significa una riflessione sul corpo a cui viene attribuito un significato relazionale. Nasce il
bisogno di assimilare le modificazioni fisiche attraverso un continuo ricorso alla propria immagine allo
specchio e al confronto con gli altri (una continua valutazione del proprio corpo).
− Il corpo diventa oggetto di preoccupazione e ansia (rischio che insorga dismorfofobia, cioè la
convinzione di avere qualcosa di anomalo e quindi di apparire brutti/malati). Possono insorgere difficoltà e
problemi dovuti a crescita precoce (maschi: tendenza ad assumere responsabilità e leadership; femmine:
tendenza ad adottare comportamenti adultizzanti) o ritardata.
− Tutti questi cambiamenti fisici repentini da un lato destabilizzano la fiducia e dall’altro sono fonte di
orgoglio e soddisfazione.
− A modificare i rapporti con gli adulti e con i coetanei
− A una disillusione nei confronti dei genitori e ambivalenza nella relazione
2. nello sviluppo cognitivo: capacità di generare ipotesi
− ruolo delle relazioni amicali con coetanei dello stesso sesso (nel dialogo con gli altri vengono affrontati
problemi nuovi/diversi rispetto all’infanzia: crescita fisica, identità corporea, definizione sessuale).
− C’è un diverso funzionamento dei piccoli gruppi monosessuali femminili e maschili nel compito di
mentalizzazione del proprio corpo e di definizione dei valori della propria identità sessuale:
o Gruppo femminile: necessità di mentalizzare un corpo divenuto capace di accoppiamento sessuale ed
accoglienza del prodotto del concepimento; forte orientamento all’esplorazione del mondo interno
(corporeità e cavità generative); problema di gestire il complicato processo di integrazione dei valori
della nuova corporeità erotica, della possibilità di futura generatività e della realizzazione sociale.
o Gruppo maschile: necessità di mentalizzare la nuova forza fisica del corpo (potenziale aggressivo) e la
nuova capacità di accoppiamento; forte orientamento all’esplorazione del mondo esterno; problema di
separare l’uso aggressivo del corpo dal suo uso affettivo-confidenziale nel futuro rapporto con l’altro
sesso.
Dott. Gino Benvenuti e Dott.ssa Cristina Brentegani – Mozzecane 2009-2010 – Corso Affettività & Sessualità
ADOLESCENZA (14-20 anni)…
… è quel fenomeno universale che segna il passaggio dallo status sociale di bambino a quello di adulto. È una fase
di transizione nel ciclo di vita caratterizzata da profonde trasformazioni biologiche e sociali. Queste trasformazioni
sono variabili in relazione al contesto culturale, al periodo storico, ai singoli soggetti e al loro ambiente e alle loro
storie di vita.
I compiti evolutivi sono:
1. completare la mentalizzazione del nuovo corpo sessuato
2. progressivo distacco dai genitori
3. investimento pulsionale sui nuovi oggetti d’amore
4. ruolo insostituibile del gruppo dei pari
5. consolidamento del pensiero ipotetico e focalizzazione sul mondo dei possibili (ampliamento di orizzonte della
conoscenza a teorie filosofiche, politiche e religiose)
6. integrazione dei diversi cambiamenti nella costituzione di un nuovo senso d’identità Æ la maturazione della
capacità di analisi e introspezione consente una progressiva riorganizzazione della crisi dovuta all’allagamento
di cui sopra!
7. a livello fisico: completa diffusione peluria; sviluppo tessuti sottocutanei; stabilizzazione della forza fisica
Questo è un periodo conflittuale perché le difficoltà legate alla crescita trovano terreno fertile per manifestarsi in
forme più evidenti, inducendo una sovrastima della dimensione conflittuale.
Sviluppo affettivo
Le pulsioni interne e le richieste del mondo esterno avviano un processo di disinvestimento degli oggetti d’amore
infantili
1. Spostamento dell’attenzione lipidica su di sé (fase narcisistica fisiologica)
2. Spostamento dell’attenzione lipidica verso gli oggetti esterni caratterizzata dall’oscillazione tra insuccessi (con un
ritorno ai vecchi oggetti d’amore) e successi (con un ulteriore investimento sui nuovo oggetti d’amore)
Dall’esito del conflitto tra es e io dipende la formazione di sintomi nevrotici (meccanismi di difesa: ascetismo ed
intellettualizzazione) o la strutturazione armonica della personalità.
Sviluppo dell’identità…
… non si esaurisce durante l’adolescenza: nuova costruzione dell’Io e acquisizione di un sentimento di sé
relativamente stabile. Passaggio da Super-Io Infantile (internalizzazione di norme che fanno capo ai genitori) ad un
Super-Io Adulto (formazione dell’ideale dell’Io e assunzione di un proprio codice normativo).
L’identità personale è composta da un sé ideale (idea che l’individuo ha di sé) e da un sé reale (ciò che l’individuo
è). I due aspetti spesso non coincidono. Nel processo di formazione del senso di identità ci sono due modi di
conoscenza: un’idea di sé cercata (i ragazzi si impegnano nella ricerca di esperienze nelle quali mettersi alla prova) e
un’idea di sé riflessa (si cerca coerenza tra qualità personali ed esperienze, arricchite dallo sforzo di riflessione e
consapevolezza. L’idea di sé ora si fonda sul significato attribuito alle esperienze passate e alle aspettative future, in
continuità temporale al fine di maturare una unitaria coerenza di sé).
Sviluppo cognitivo
L’adolescente avverte il potere del pensiero: nasce il desiderio di elaborare personalmente i dati su cui fondare le
proprie convinzioni, scopre il piacere della discussione, accompagnata da una tendenza a criticare opinioni proprie
e altrui. Vuole fare elaborazione di proprie teorie e visioni del mondo, sistemi di valori propri confrontati con quelli
offerti dalla società degli adulti. C’è maggiore sensibilità all’incoerenza e alle contraddizioni tra idee e tra idee e
comportamento dei genitori/adulti. Æ dialettica conflittuale.
Trasgressione adolescenziale…
… è la necessità di mettere in discussione le regole interiorizzate nell’infanzia.
I comportamenti trasgressivi sono caratteristici dell’adolescente, ma sono anche segnali di difficoltà nella
realizzazione dei compiti evolutivi cui l’adolescenze è chiamato a rispondere.
È importante capire il significato affettivo del comportamento aggressivo (es. affermazione di sé, desiderio di
piacere ai coetanei e cementare il rapporto con essi nella sfida al mondo adulto) per:
1. fornire risposte adeguate ai significati espressi
2. prevenire la possibilità del passaggio dalla trasgressione alla delinquenza (mentire, rubare, aggredire, distruggere).
Dott. Gino Benvenuti e Dott.ssa Cristina Brentegani – Mozzecane 2009-2010 – Corso Affettività & Sessualità
In Adolescenza c’è un distacco psicologico dai genitori e una ricontrattazione del potere.
1. Il corpo sessuato viene sottratto a qualsiasi forma di contatto coi genitori
2. Tramonta l’immagine dei genitori come depositari della conoscenza: rottura del legame di sudditanza culturale
3. Conflitto tra appartenenza alla relazione con i genitori e spinta verso l’organizzazione di nuove forme di vita
sociale.
La famiglia nella fase adolescenziale è chiamata a integrare la legittima esigenza di indipendenza/autonomia dei figli,
con la coesione degli affetti e la negoziazione di nuove regole.
Ai genitori ci si rivolge per le decisioni importanti.
Al gruppo dei pari per le decisioni quotidiane.
Il gruppo dei pari eterosessuale è un luogo insostituibile di…
1. gestione del vuoto emotivo e dell’ansia connessi al progressivo distacco dalla famiglia;
2. rispecchiamento reciproco ed elaborazione d’identità: spesso di assiste nei gruppi di pari al fenomeno del
conformismo e dell’intolleranza per la diversità proprio come meccanismi di difesa dalla confusione d’identità
che provano i componenti;
3. sostegno alla vulnerabilità di fronte a conflitti, ansie, difficoltà;
4. confronto e nuovi apprendimento
5. sperimentazione di nuovi ruoli e nuove forme d’interazione (palestra all’interazione nel mondo adulto)
Il bisogno di affiliazione non selettivo (esigenza di trovare supporto) diventa bisogno di appartenenza con scelta
selettiva di attività e riferimenti valoriali (come esigenza di conferma identitaria).
Il gruppo garantisce un contatto rassicurante con l’altro sesso, mediato dalla presenza dei coetanei.
L’amicizia diventa riconoscimento delle caratteristiche personali e principio di uguaglianza tra le parti, con mutuo
rispetto e accettazione dell’altro. Poi aumenta il bisogno di vicinanza e intimità.
La capacità di instaurare relazioni amicali è indice di benessere psicologico.
L’autodisvelamento di sé è reso possibile dalle migliori capacità introspettive e si fonda sulla fiducia che l’altro non
tradirà il patto amicale, permettendo una ricerca comune per la soluzione di problemi quotidiani.