ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 1 Inquinamento da metalli pesanti I metalli pesanti sono sostanze con cui conviviamo quotidianamente, perché sono alla base della composizione di molti organismi viventi, ed anche del nostro stesso corpo. Molti di essi, però, sono potenzialmente tossici, per cui se penetrano nell’ambiente e quindi nel nostro organismo in dosi superiori a quelle tollerabili, comportano gravi conseguenze sulla salute. Nel contesto della chimica dell’ambiente, con il termine metalli pesanti si intendono alcuni elementi della tavola periodica. Ci occuperemo dei quattro metalli pesanti e di un semimetallo più rilevanti dal punto di vista ambientale: mercurio (Hg), piombo (Pb), cadmio (Cd), cromo (Cr) e arsenico (As). Questi elementi sono presenti nella crosta terrestre in concentrazioni più basse dello 0.1%, per cui la loro quantità è largamente inferiore ad altri elementi non metallici come carbonio, azoto, ossigeno, etc. o altri semimetalli come il silicio. Ai fini della attività biologica umana, i metalli possono essere suddivisi in due grandi categorie: 1) Metalli essenziali per la vita (a dosi molto basse): Fe, Co, Cr, Cu, Mn e Zn. Ad alte concentrazioni diventano pericolosi e sono deleteri per i sistemi biologici. 2) Metalli o semimetalli non essenziali per la vita: non hanno alcun ruolo nei processi biologici: Al, As, Be, Cd, Hg, Ni, Pb. La loro interazione con i processi biologici è sempre dannosa, anche in basse quantità. Nessuno di questi metalli ha finora contaminato l’ambiente in modo da rappresentare un pericolo su larga scala, ma si sono osservati fenomeni di inquinamento locale di una certa rilevanza per ciascuno di questi metalli. L’inquinamento ambientale dei metalli differisce da quello dei composti organici tossici (come per es. i pesticidi) perché i metalli non sono degradabili in forme non tossiche, in quanto la contaminazione ambientale riguarda proprio l’elemento chimico e non il particolare composto disperso nell’ambiente. Tuttavia i composti formati dai metalli hanno una differente pericolosità, legata alla facilità con cui vengono assunti ed alla diversa interazione con i cicli biologici umani. La decontaminazione avviene attraverso la trasformazione dei composti metallici in forme insolubili e quindi non disponibili biologicamente; la destinazione definitiva è il suolo e i suoi sedimenti. Caratteristiche chimiche dei metalli pesanti. Allo stato elementare gli elementi detti ‘metalli pesanti’ formano i metalli, in cui gli elettroni sono delocalizzati in tutto il volume e gli atomi sono tenuti insieme dalla attrazione elettrostatica che si instaura tra gli elettroni di valenza e gli ioni positivi metallici. Nel metallo non esistono quindi molecole vere e proprie, ma aggregati reticolari di atomi metallici tenuti insieme da forze di tipo elettrostatico. Questo spiega alcune proprietà dei metalli come le loro elevate conducibilità elettrica (elettroni estremamente mobili) e termica, la loro malleabilità e duttilità. In questa forma i metalli pesanti hanno alta densità, in genere maggiore di 5 g/cm3. Nei legami con gli altri elementi chimici formano invece delle molecole e si comportano quasi sempre come cationi, dato che hanno bassa elettronegatività e bassi potenziali di ionizzazione. Ciò ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 2 significa che gli elettroni esterni sono debolmente legati all’atomo e nei processi di formazione di legame chimico vengono ceduti ad altri elementi più elettronegativi. In questi casi il composto risultante viene chiamato complesso metallico. Un complesso metallico è costituito da un atomo metallico centrale, con carica positiva, che coordina attorno a sé un numero definito di molecole polari o di anioni, chiamati leganti. Il numero di leganti coordinati va di solito da 2 a 6, ma può arrivare fino a 12. Tre dei metalli di cui ci interesseremo (Hg, Cd, Cr) fanno parte dei gruppi appartenenti agli elementi di transizione, anche se i primi due hanno orbitali d completamente riempiti e mostrano un comportamento chimico più affine a quello dei metalli del blocco p, come per esempio il piombo. A causa delle piccole differenze di energia tra gli elettroni del livello ns, np e gli elettroni nel livello (n-1)d e i bassi potenziali di ionizzazione, i metalli hanno la possibilità di assumere molti stati di ossidazione fra 0 e +8. Per esempio quando si parla di composti del ferro si specifica se l’elemento è nello stato di ossidazione +2 (ferro ferroso o Fe(II)) oppure +3 (ferro ferrico o Fe(III)). Proprio per l’accessibilità a diversi stati di ossidazione, molti elementi di transizione hanno proprietà catalitiche. Inoltre, i loro ioni sono spesso colorati, perché hanno la possibilità di assorbire ed emettere luce nella regione spettrale del visibile. Gli altri due elementi Pb e As non sono elementi di transizione ed hanno i gusci d completamente riempiti. Per questo si comportano in modo diverso; As è un metalloide e non forma complessi, ma legami covalenti stabili, usando principalmente orbitali p, mentre Pb forma complessi, ma si trova più frequentemente come ossido o alogenuro. I metalli hanno una grande affinità per lo zolfo e per i solfuri in genere, con cui formano composti relativamente stabili. Oltre che nella crosta terrestre, i composti metallici si trovano sciolti in acqua e possono essere trasportati dall’aria sia come gas (per es. Hg) che adsorbiti su particolato. Tutti e 5 gli elementi che considereremo (Hg, Cd, Pb, As, Cr) sono pericolosi come cationi e/o legati a catene di atomi di carbonio, in particolare catene alchiliche a formare alchili o alchilati in cui il legame metallo – carbonio è essenzialmente covalente, piuttosto che ionico. Attività tossica La loro attività tossica all’interno degli organismi biologici deriva dalla loro affinità con lo zolfo. Molti enzimi contengono dei gruppi solfidrilici ∙∙∙SH che possono complessare cationi metallici. Una volta legati ai metalli, gli enzimi assumono una struttura modificata tipo R-S-M-S-R, dove due atomi di zolfo complessano il metallo e non riescono più ad effettuare il loro compito biologico, che è di regolare la velocità delle reazioni metaboliche nei cicli biochimici, con danni alla salute. Quando i metalli si trovano in composti insolubili in acqua non possono venire a contatto con gli enzimi della fase acquosa, per cui la loro azione tossica è assai minore e transitano nell’organismo senza causare gravi danni. Le forme più pericolose sono quelle che agiscono rapidamente per cui la terapia non riesce ad agire in tempi utili, come per esempio l’ossido arsenioso As2O3. Un’altra caratteristica che aumenta fortemente la tossicità è la capacità di attraversare la membrana encefalica o la barriera placentare nelle donne incinte. Nel caso di Hg e Pb le forme più tossiche sono quelle in cui il metallo è legato a gruppi alchilici e la molecola (covalente) riesce a passare le membrane biologiche. I corrispondenti ioni carichi sono meno capaci di attraversare le membrane a causa della sfera di solvatazione che si forma attorno ad essi, e per questo risultano in generale meno tossici per il SNC, ma possono produrre danni ad organi interni come il fegato e i reni. Inoltre in soluzione acquosa il pH e la ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 3 presenza di altre sostanze complessanti può diminuire la concentrazione di ioni metallici dannosi ed abbassare la tossicità della soluzione. Una delle possibili terapie contro l’avvelenamento da metalli pesanti è la somministrazione di dimercaprolo (CH2OH-CHSH-CH2-SH) che contiene due gruppi SH che riescono a strappare il metallo dall’enzima, restituendo a quest’ultimo la sua funzionalità biologica. Sono molto efficaci anche altre sostanze come l’EDTA (figura a destra) che chelano il metallo sottraendolo all’enzima. MERCURIO NA=80 T fus=-39ºC Tb=357 ºC Num. Oss.=+1,+2 densità=13.5 gr/cm3 Il mercurio è l’unico metallo liquido alla temperatura ambiente e conduce bene l’elettricità per cui viene usato per costruire interruttori, batterie etc. Un tempo veniva usato allo stato vapore nelle lampade a Hg (adesso sostituite con sodio) e fino a pochi anni fa nei termometri per il suo alto coefficiente di dilatazione termica. Tossicità Forma metallica: Il mercurio è il più volatile tra i metalli che incontreremo per cui si può trovare anche in fase gassosa allo stato puro Hg0 che è assai tossico. Infatti il mercurio puro, se respirato, legandosi agli enzimi passa la barriera encefalica e nel cervello viene ossidato a Hg2+ che può creare seri danni alla materia cerebrale con problemi di coordinazione motoria, di vista e di altri sensi. Il mercurio liquido è meno tossico e se ingerito viene quasi tutto eliminato nelle feci e urine. Ione mercuroso: Lo ione mercuroso (numero di ossidazione +1) Hg22+ se ingerito non è molto tossico perché in soluzione acquosa e nello stomaco forma cloruro mercuroso Hg 2Cl2 (calomelano) che è un composto stabile, non partecipa alle reazioni biologiche e viene eliminato nelle feci prima di provocare danni alla salute. Ione mercurico: Lo ione mercurico (numero di ossidazione +2) è potenzialmente molto tossico, ma non riesce a passare la membrana encefalica e placentare. Nelle sue forme inorganiche per es. HgCl2 o HgS (cinabro, estratto dalle miniere) Hg2+ non viene biologicamente assorbito in grandi quantità. Negli scarichi sia industriali che domestici lo ione mercurico Hg 2+ può venire trattato con solfuro sodico Na2S che forma HgS il quale, come molti altri solfuri, è insolubile e precipita, permettendo così di eliminare il mercurio dalla soluzione. Gran parte del mercurio ambientale è presente come ione 2+; i livelli attuali di Hg 2+ sono in genere da 2 a 5 volte i livelli pre industriali. Composti organici covalenti: I composti covalenti come il metil mercurio (vedi dopo) sono di gran lunga i più pericolosi perché possono entrare nella catena alimentare in grande quantità e questa forma riesce a passare le membrane biologiche. Fonti: Le immissioni antropogeniche sono in aumento di 1.5% all’anno e derivano dalla combustione del carbone e olio combustibile, dagli inceneritori e da prodotti industriali contenenti Hg. Le fonti naturali sono determinate dalle eruzioni vulcaniche e dalla sublimazione del metallo dalla crosta terrestre, a causa della sua volatilità. L’entità delle due fonti è circa la stessa. Il mercurio in fase vapore nell’aria viene dopo un certo tempo ossidato a Hg2+ e convertito in aerosol che ricade al suolo sotto forma di pioggia o neve. Una certa quantità di mercurio nella forma ossidata proviene anche dal dilavamento delle rocce provocato dalle piogge acide. Quindi il mercurio ionico è la forma in maggiore quantità sulla superficie del suolo. ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 4 Metilmercurio: Il mercurio può formare composti covalenti con radicali alchilici che sono assai pericolosi. Il più comune è il metilmercurio Hg(CH3)2 o composti misti come CH3HgCl o CH3HgOH. Questi composti non sono sali che si ionizzano in soluzione acquosa e sono piuttosto volatili. Il mercurio che proveniente dalle emissioni nell’atmosfera o dalle dilavazioni delle rocce per piogge acide, finisce in una certa quantità nelle acque insieme a quello che vi viene immesso direttamente. Prevalentemente si ha Hg2+ che si diffonde ed arriva verso i fondali. Qui per opera di batteri nei sedimenti fangosi di fiumi e laghi in condizione anaerobiche viene trasformato in metilmercurio (biometilazione), che diffonde nelle acque poco profonde e presso la superficie assorbe radiazione e vaporizza come vapore di Hg. Questo viene trasportato dai venti e si diffonde nell’atmosfera per cui può entrare negli organismi attraverso la respirazione. Ma l’evento più pericoloso avviene nella migrazione dai fondali alla superficie, dove il metil mercurio si accumula in altissime concentrazioni in pesci e molluschi ed entra cosi nella catena alimentare. Va sottolineato che il problema nasce dal fenomeno della bio accumulazione, per cui la quantità di metil mercurio nei pesci può essere di gran lunga superiore alla quantità nelle acque in cui essi vivono. Inoltre nei pesci il metil mercurio si lega al materiale biologico contenente gruppi SH e si diffonde quindi in tutto il corpo del pesce. La forma organica di Hg è molto più pericolosa delle sue forme inorganiche come HgCl2 ed altri composti simili. Il metilmercurio passa le membrane biologiche e nelle cellule viene convertito ad Hg2+ molto tossico. A causa della sua solubilità nei grassi animali, nell’uomo l’emivita del metilmercurio è di circa 70 giorni, mentre quella dei sali inorganici è di pochissimi giorni. C’è perciò un’accumulazione, nel senso che la quantità di metilmercurio nell’organismo può essere ben superiore alla dose giornaliera, ciò che costituisce un serio problema. La tragedia di Minamata. Negli anni ’50 a Minamata (Giappone) l’industria chimica Chisso Corporation usava Hg2+ come catalizzatore per la produzione di cloruro di polivinile, e parecchio di esso veniva scaricato nella baia della città. Il metilmercurio formatosi dalla biometilazione nei sedimenti della baia si accumulava nei pesci, che rappresentavano l’alimentazione principale di molti abitanti. La concentrazione di metilmercurio nelle acque arrivò fino a 100 ppm, contro il limite di sicurezza di 0.5 ppm. Migliaia di abitanti furono colpiti da intossicazione da Hg proveniente dai pesci e molti di essi morirono. I primi sintomi furono osservati nei gatti che si cibavano di pesci, facevano salti anomali e si gettavano in acqua annegando a causa di malfunzioni del sistema nervoso. Nell’uomo i sintomi da avvelenamento furono tardivi, ma i danni al SNC furono assai gravi: perdita di vista e udito, paresi, perdita di coordinazione motoria. Anche i feti furono seriamente colpiti, inclusi quelli nati da madri con sintomatologie lievi. Nel 2001 furono riconosciute 2256 vittime di cui 1784 morte e più di 10000 persone hanno ricevuto risarcimenti dalla Chisso. PIOMBO NA=82 Tfus=327ºC Tb=1750 ºC Num. Oss. =+2,+4 densità= 11.3 gr/cm3 Il piombo è duttile e malleabile (cioè si lascia lavorare con facilità) a causa della bassa temperatura di fusione. A differenza del mercurio, la sua tensione di vapore è bassa a temperatura ambiente, per cui il piombo gassoso è praticamente assente. È più abbondante rispetto a Hg, Cd, As in natura, e per le sue numerose applicazioni commerciali è ed è stato maggiormente disperso nell’ambiente. ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 5 Il piombo nella storia Il piombo è stato il primo metallo nella storia a essere estratto dal suo minerale solfuro di piombo PbS per essere modellato. Se ne parla già in papiri egizi del 1500 a.C. e nel libro dell’Esodo. Nei tempi antichi si usava per coperture, sostegni, tubi e recipienti di cottura cibi. La massima dispersione nell’ambiente si è avuta ai tempi dell’impero romano: utensili, ciotole, monete. Già gli antichi greci conoscevano la pericolosità del piombo che veniva ingerito attraverso alimenti cotti in recipienti di piombo. Gli antichi romani invece usavano il piombo anche per migliorare il sapore del vino, per cui la concentrazione di piombo nelle ossa degli antichi romani è circa 100 volte quella degli abitanti di oggi. Qualcuno ha ipotizzato che l’uso del piombo sia stato una delle cause della caduta dell’impero romano, per i suoi effetti sul sistema neurologico e riproduttivo. Anche nel medioevo si conservavano le bevande alcoliche in recipienti di piombo. Nei paesi industrializzati la dispersione di piombo nell’ambiente è fortemente diminuita negli ultimi decenni a causa del fatto che è stato sostituito da altre sostanze come antidetonante nelle benzine. Nei paesi in via di sviluppo l’uso e la dispersione di piombo è invece in aumento. Effetti sulla salute Il piombo non svolge alcuna funzione biologica nel corpo umano ed è uno dei metalli che ha gli effetti più negativi sulla salute umana. La tossicità del piombo nell’organismo deriva dalla sua presenza non nel sangue, ma nei tessuti molli. Quasi tutto il piombo assunto per via digerente, inalatoria o cutanea finisce nel sangue dove raggiunge una concentrazione massima possibile, per cui l’eccesso passa nei tessuti come il cervello fino alle ossa, dove tende a sostituirsi al calcio del tessuto osseo, dato che Pb2+ e Ca2+ hanno dimensioni simili. Nelle intossicazioni croniche il piombo si deposita quasi tutto nelle ossa dove permane per decenni. Gli individui a maggior rischio anche per bassi livelli di Pb2+ sono i feti e i bambini, soprattutto perché il loro cervello è in crescita. Il piombo passa la barriera placentare e finisce nel cervello del feto, dove interferisce con il suo normale sviluppo psicofisico con disturbi dell’attenzione, del comportamento e probabilmente abbassa il QI. La sua azione neurotossica dipende dalla sua tendenza (come molti altri metalli) a formare complessi organometallici stabili con i gruppi fosforici dei fosfolipidi di cui sono ricche le cellule nervose. Oltre a quelli appena menzionati, l’intossicazione cronica da piombo ha una varietà di effetti negativi sulla salute, in quanto interferisce con numerosi cicli biologici: anemia, demielinizzazione, infertilità maschile e femminile, malattie renali. L’intossicazione acuta causa nausea, vomito, diarrea, anemia emolitica, insufficienza renale e a dosi molte elevate può essere letale. Le fonti di piombo Proiettili. Il piombo metallico si trova nei proiettili usati dai cacciatori. Molti uccelli colpiti muoiono per avvelenamento da piombo e pure uccelli che ingeriscono pallini da caccia rimasti sul terreno, scambiandoli per semi. Anche i rapaci che cacciano questi uccelli sono a rischio piombo. Per questo in vari paesi i pallini di piombo sono stati proibiti. Potenzialmente anche l’uomo può assumere piombo mangiando selvaggina uccisa con munizioni al piombo. Va ricordato che il Pb0 è in sé un problema ambientale minore, ma il rischio è che si trasformi in Pb2+ che è invece tossico. Condutture idrauliche. Il piombo è stato largamente usato per saldature e tubi di condutture idriche. Il passaggio dell’acqua nei tubi può disciogliere del piombo che finisce nell’acqua contaminandola. Con acque dure si forma carbonato di piombo PbCO 3 che forma una pellicola protettiva e impedisce il contatto Pb/acqua, ma con acque dolci è necessario aggiungere dei fosfati che producono lo stesso effetto. Prima di bere da fontane di piombo è consigliabile far scorrere l’acqua in modo da diminuire la possibile concentrazione di piombo che viene più facilmente assimilato dall’organismo nelle bevande che non nei cibi solidi. Adesso che le tubature non sono più fatte di piombo la dose di piombo assunta con l’acqua potabile è fortemente diminuita per cui attualmente la maggior assunzione avviene dai cibi. ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 6 Batterie per automobili. Il piombo metallico viene usato, insieme con l’ossido PbO2, nelle batterie di accumulatori dei veicoli a motore; questo costituisce al momento l’uso primario di tale elemento. Una volta che le batterie non funzionano più vengono trasportate per essere riciclate ed in questa fase ci possono essere dispersioni di piombo nell’ambiente. Da Il Fatto Quotidiano 16/1/2013 Saldature Avvelenamento da piombo: Il piombo è anche usato nelle saldature come metallo, ma spiegazione inaspettata della può ossidarsi all’aria e trasformarsi in Pb2+. violenza Smalti e pigmenti. Una forma di ossido di piombo PbO .... Non sembra che ci siano dati (giallo) veniva usato per smaltare la ceramica e conferirle disponibili per l’Italia, ma l’ondata di lucentezza. Oltre alla possibile dispersione nell’ambiente, violenza che ha colpito le città degli Stati Uniti negli anni ’90 si correla se la ceramica viene usata per conservare o consumare molto bene con l’avvelenamento da cibi, una dose di piombo viene assunta con gli alimenti. In primo luogo con la quantità Questo avviene tuttora in Messico, dove la principale piombo. di piombo nell’ambiente come risultato fonte di assunzione di piombo avviene attraverso i cibi sia dell’uso della benzina super, sia di assunti o conservati in recipienti di ceramica. Oggigiorno vernici al piombo nelle case e altri si usano invece silicati di piombo che sono molto poco fattori. Poi, c’è una correlazione diretta fra la probabilità di commettere un solubili in acqua, per cui rilasciano pochissimo piombo crimine violento e la quantità di nell’ambiente. piombo misurata nel sangue. Un altro composto usato per pigmenti è un miscuglio di Pb2O3 e Pb3O4 (minio) che è rosso ed ha la proprietà di proteggere il ferro dalla corrosione. Additivi al piombo nelle benzine. Il piombo IV forma dei composti covalenti come il piombo tetraetile Pb(C2H5)4 che è stato largamente usato come additivo alla benzina per conferirle proprietà antidetonanti, cioè per evitare lo scoppio nel cilindro del motore, prima della compressione massima. Negli scarichi delle auto veniva rilasciato PbO che è volatile e si disperde nell’ambiente. Inoltre nelle fasi di trasporto e di rifornimento il piombo tetraetile tende a evaporare per la sua volatilità e si disperde nell’aria. Questo composto non si scioglie nell’acqua ma può venire assorbito attraverso la cute ed è molto tossico sia per il fegato che per il sistema nervoso centrale, dato che è in grado di passare le membrana encefalica. Dosi molto elevate di composti tetra-alchilici sono letali. Adesso che gli additivi al piombo sono stati sostituiti con altri antidetonanti (benzene, toluene, metil-t-butiletere, ferrocene, …) la concentrazione nelle aree urbane è diminuita drasticamente e come conseguenza la concentrazione di piombo nel sangue è pure diminuita. Qualcuno ha detto però che si è sostituito un composto neurotossico con uno cancerogeno, anche se il benzene dovrebbe essere totalmente distrutto nella marmitta catalitica. D’altra parte la presenza di piombo nelle benzine distrugge le marmitte catalitiche, per cui in ogni caso andava eliminato come additivo alle benzine. In natura la metilazione del piombo (a differenza di Hg) avviene in maniera limitata e quasi tutto il piombo legato a gruppi organici presente nell’ambiente è di origine antropica (benzine). Conclusioni: Il piombo è meno pericolosa del mercurio, ma poiché viene liberato da una più ampia varietà di fonti, in genere si trova a livelli di inquinamento superiori a quelli del mercurio e più vicini alla soglia in cui compaiono fattori di avvelenamento. Inoltre il numero di persone esposte a piombo è superiore a quelle esposte a mercurio. Entrambi i metalli sono più tossici nella forma di composto organico rispetto alla forma di cationi. CADMIO NA=48 Tfus=312ºC Tb=767 ºC Num. Oss. =+2 densità= 8.6 gr/cm3 Il cadmio allo stato elementare ha aspetto metallico bianco-argenteo con riflessi azzurrognoli, è tossico e relativamente raro. Si trova nei minerali dello zinco ed è largamente impiegato nelle pile ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 7 ricaricabili. Come catione ha un unico numero di ossidazione +2. Forma diversi sali ionici ma non composti covalenti con gruppi organici. Le fonti di cadmio I minerali di cadmio sono rari e si trovano in piccole quantità. Il solfuro di cadmio CdS, l'unico minerale di cadmio importante, è quasi sempre associata al solfuro di zinco. Perciò il cadmio viene estratto in genere come sottoprodotto dell'estrazione e della raffinazione dello zinco ed anche del piombo e del rame per cui si è osservata contaminazione da cadmio nelle zone di impianti di fusione di zinco, piombo e rame. Si trova anche nel carbone in piccole quantità che vengono rilasciate nell’ambiente durante la combustione. Usi industriali Il cadmio è usato principalmente come elettrodo nelle batterie ricaricabili (nickel-cadmio) in cui si ossida a Cd(OH)2 che si ritrasforma in Cd0 durante la ricarica. Poiché negli inceneritori è difficile trattenere i vapori di cadmio, le batterie vanno eliminate nella raccolta differenziata. Si usa come pigmento nella forma di solfuro CdS di color giallo soprattutto per colorare le plastiche. La precisa tonalità del giallo dipende dalle dimensioni delle particelle nella polvere. Questo composto è stato largamente impiegato dai pittori, come Van Gogh ed altri, per ottenere colori giallo brillante. Recentemente si è usato il cadmio anche nelle celle fotovoltaiche. Assunzione Poiché il cadmio assomiglia allo zinco, che è necessario per vita animale e vegetale, le piante lo assorbono come Cd2+ sciolto nell’acqua di irrigazione per cui viene inserito nella catena alimentare fino all’uomo. Gli alimenti contaminati possono essere patate, grano, riso ed altri cereali. Le contaminazioni da cadmio più rilevanti sono in prossimità di miniere per l’estrazione di minerali non ferrosi e di impianti di fusione degli stessi. Il più grave incidente ambientale da cadmio è avvenuto in Giappone dove le colture di riso di una certa regione erano irrigate con l’acqua di un fiume che aveva a monte una industria di estrazione e fusione dello Zn, che era contaminato con Cd. Il riso era pure contaminato e alte dosi di Cd vennero assunte dagli abitanti locali, molti dei quali furono colpiti da una malattia ossea con forti dolori alle articolazioni. La ragione era che molto Ca2+ delle ossa veniva sostituito con Cd2+, che ha la stessa carica e dimensioni simili (come visto prima, lo stesso accade con il piombo) ma non esercita le stesse funzioni del calcio nelle ossa, che in questo modo si indeboliscono a vanno incontro a fratture. Effetti sulla salute e protezione Oltre agli effetti sul sistema scheletrico appena visto, il cadmio ha molteplici effetti negativi sulla salute dell’uomo. I meccanismi sono tipicamente due: legami con i gruppi solfidrici degli enzimi e sostituzione di metalli simili, ma biologicamente utili. I principali effetti dannosi del cadmio sono i seguenti: • inibisce il rilascio di acetilcolina (neurotrasmettitore) originando iperattività, cefalea ed altro • sostituisce lo Zn nelle arterie creando disturbi cardiovascolari come ipertensione • altera il metabolismo del calcio e fosforo con osteoporosi e fragilità dentale • antagonizza lo zinco per la produzione d’insulina e testosterone, con disfunzioni sessuali nei maschi. Perciò il cadmio è molto tossico e un solo grammo nell’organismo può essere letale, al contrario dello zinco che è presente nell’organismo in 2-3 grammi e svolge funzioni biologiche. Per bassi livelli di cadmio l’uomo ha una difesa naturale costituita dalla metallo-tioneina, una proteina ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 8 contenente molti gruppi –SH che chelano il Cd2+ nel corpo umano. Il complesso viene poi eliminato con le urine. Per alti livelli di cadmio questa sostanza non è sufficiente e il cadmio si accumula nel fegato e nei reni, dove può rimanere anche per decenni, con gravi danni funzionali. CROMO NA=24 Tfus=1857ºC Tb=2672 ºC Num. Oss. =+3,+6 densità= 7.1 gr/cm3 Il cromo si trova nei composti chimici quasi sempre negli stati di ossidazione +3 o +6. In condizioni ossidanti (o aerobiche) è presente il Cr(VI) (cromato) come CrO42-mentre in condizioni riducenti (o anaerobiche) prevalgono i composti del Cr(III). Il primo risulta più solubile del secondo, che precipita in soluzione acquosa come Cr(OH)3. Entrambe le forme sono di colore giallo. Gli effetti sulla salute sono assai diversi visto che il Cr(III) è poco tossico mentre il Cr(VI) è molto tossico, ad è considerato un agente cancerogeno a causa del suo forte potere ossidante che gli permette di ossidare anche molte molecole biologiche come per esempio il DNA. Uso del cromo Il cromo si estrae sotto forma di cromite (FeCr 2O4). Circa metà della cromite estratta nel mondo viene dal Sudafrica. Altri produttori importanti sono il Kazakistan, l'India e la Turchia. La produzione industriale di cromo è cresciuta molto nell’ultimo secolo a causa della grande utilità di questo metallo nella protezione dalla corrosione. Viene infatti aggiunto agli acciai o depositato in sottili strati sulle superfici metalliche (cromature). Viene anche usato nella concia della pelle; il Cr(III) si lega alle proteine della cute dell’animale formando un pellame resistente all’acqua e ai batteri. Cromo nelle acque potabili Dato il suo elevato punto di fusione il cromo non si trova nell’aria, ma soltanto sulla superficie della Terra e nelle acque, in cui manifesta la sua massima pericolosità. Il cromo è un comune inquinante dell’acqua, soprattutto nelle falde vicine a industrie per la placcatura o anche vicino a depositi di rifiuti pericolosi. La forma più frequente è il Cr(VI) perché è più solubile in acqua del Cr(III). Infatti per eliminarlo si fa reagire per es. con solfiti che lo riducono a Cr(III) che precipita e può essere separato dall’acqua. CCA come preservante del legno dal Corriere della Sera – 25/9/2013 Brescia, dai rubinetti esce sempre più cromo Dai rubinetti della zona ovest di Brescia e della Bassa Valtrompia scende acqua con sempre più cromo. Un aumento legato ad una questione geofisica: non sono aumentate le fonti inquinanti, il problema è che i veleni rilasciati nell'ambiente in passato proseguono inesorabili la loro discesa verso la falda profonda. Una fonte di Cr significativa per l’ambiente è costituita dall’arseniato cromato di rame (CCA, Chromated Copper Arsenate), un preservante del legno di cui si è fatto un ampio uso nel passato. Questa sostanza veniva impiegata per proteggere le strutture in legno, che con il tempo rilasciano nell’acqua non solo cromo ma pure arsenico e rame. Durante un periodo di fissazione di varie settimane, il Cr(VI) del trattamento viene ridotto quasi completamente a Cr(III) mediante una reazione con il carbonio presente nel legno. Questo processo porta alla produzione di complessi insolubili che si liberano con estrema lentezza dal legno trattato, immettendo Cu, As e Cr nell’ambiente. ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 9 ARSENICO NA=33 Tsubl=614 ºC Num. Oss. =-3,+3,+5 densità= 5.7 gr/cm3 [Ar]3d10 4s2 4p3 L’arsenico non è un vero metallo, ma un metalloide, cioè ha proprietà intermedie tra metalli e non metalli (infatti . Nella tavola periodica sta nello stesso gruppo dell’azoto e del fosforo che hanno configurazione elettronica s2p3. Tipicamente forma tre legami con numero di ossidazione -3 o +3 As(III) a seconda della elettronegatività dell’altro elemento, oppure 5 legami in cui si trova nella configurazione sp3d ed ha numero di ossidazione +5, As(V). Nelle figure accanto sono mostrati lo ione arsenito As(III) derivante dall’acido arsenioso HAsO2 e dello ione arseniato As(V) derivante dall’acido arsenico H 3 AsO4. Dal punto di vista chimico si comporta come il fosforo e per questo accade che giacimenti di fosfati o fosfati commerciali siano contaminati dagli analoghi composti dell’arsenico. Rispetto al fosforo forma più facilmente legami ionici che covalenti. L’ossido di arsenico bianco As2O3 è famoso come veleno ed è stato largamente usato nella storia per omicidi e suicidi. Fino al 1600 era da alcuni considerato terapeutico a piccole dosi ed ancora oggi diversi farmaci cinesi contengono piccole dosi di arsenico, dato che sembra che tracce di As nell’organismo producano effetti benefici per la salute umana. Danni alla salute L’assunzione di arsenico nell’organismo produce danni gastro intestinali (vomito, diarrea), gravi danni alla pelle e cancro al polmone. In generale As(III) risulta più tossico di As(V) che viene comunque ridotto ad As(III) nel corpo umano. Il meccanismo di azione è quello tipico dei metalli di legarsi agli enzimi solforati e di inibirne il corretto funzionamento. Dato che forma legami covalenti stabili con il carbonio, l’arsenico viene in parte metilato nel fegato, perdendo la sua tossicità perché in questa forma non è in grado di formare legami con gli enzimi e viene eliminato con le urine. Quindi il meccanismo di metilazione costituisce un processo di detossificazione naturale dell’organismo, anche se ha come conseguenze possibili danni al DNA. Fonti di arsenico L’arsenico si trova in natura in modeste quantità. Le fonti antropogeniche di dispersione nell’ambiente sono costituite da: • uso di As in pesticidi, diserbanti e insetticidi come l’arseniato di calcio Ca3(AsO4)2 e arseniato di piombo Pb3(AsO4)2 • estrazione e fusione di oro, rame, nickel nei cui minerali si trova dell’arsenico • processi di produzione di ferro e acciaio • combustione del carbone, di cui è un contaminante. Arsenico nell’acqua potabile L’acqua potabile contaminata da arsenico rappresenta un’importante, forse la più importante, fonte di assunzione di questo elemento per molte persone. La contaminazione di origine naturale è spesso più 14 gennaio 2013 Nella provincia di Viterbo in 40 comuni su 60 sono in vigore dal primo gennaio specifiche ordinanze per combattere il problema arsenico: i sindaci in pratica hanno dichiarato la non potabilità dell’acqua. In base alle ordinanze in vigore gli unici utilizzi consentiti sono il lavaggio di indumenti, stoviglie e ambienti, scarico water e impianti di riscaldamento. Vietato bere, cuocere, preparare alimenti e bevande, perfino lavarsi i denti. Non consentito fare la doccia nel caso in cui si abbiano patologie cutanee. ivo cacelli – chimica ambientale I - 2015 metalli pesanti - 10 importante di quella antropogenica, a causa della presenza dell’arsenico nella crosta terrestre. In molte parti del mondo le falde freatiche sono contaminate da arsenico inorganico, che essendo inodore e insapore, non risulta facile da individuare. Il maggiore problema ambientale per l’arsenico nelle acque potabili accadde del Bangladesh negli anni 70, dove la concentrazione risultò anche 50 volte la dose di soglia indicata dalla OMS. Il problema derivò dai pozzi per irrigazione e acqua potabile, che furono scavati in grande quantità per debellare colera e peste, proprio in un progetto dell’OMS. Anche le colture tipiche di questa regione come cereali e fagioli, furono contaminate. Come già menzionato, gli effetti di avvelenamento cronico da arsenico sono cancro alla pelle, al fegato, reni a soprattutto al polmone, che furono effettivamente osservati nella popolazione del Bangladesh. Si sono registrati problemi anche in Cile, dove si è ritenuto che il numero di decessi in età inferiore a trenta anni sia collegato all’eccessiva presenza di arsenico nelle acque potabili.