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Commentary,3luglio2014
EBOLA, UN INCUBO CHE TORNA
A TORMENTARE L’AFRICA
ARIANNA GARAVAGLIA
È l’epidemia di ebola più grave della storia quella che
diversi motivi: sistemi sanitari inadeguati, poco per-
da marzo sta colpendo Guinea, Sierra Leone e Liberia.
sonale spesso senza formazione specifica, mancanza di
E il pericolo concreto è che il virus, che ha una mor-
attrezzatura medica, ignoranza delle norme igieniche e
talità fino al 90% e per il quale non esistono cure, si
la mobilità della popolazione che attraversa le frontiere
estenda entro breve anche ai paesi confinanti.
diffondendo il contagio.
Per questo la World Health Organization (WHO) ha
Il primo problema è il numero insufficiente di medici e
chiesto provvedimenti drastici a undici stati. Ai tre
infermieri coinvolti. A lavorare sul campo con perso-
Paesi già colpiti si aggiungono come nazioni a rischio
nale locale sono solo trecento operatori di Medici
anche Costa d'Avorio, Repubblica democratica del
senza
Congo, Gambia, Ghana, Senegal, Uganda, Mali e
un’epidemia diffusa in sessanta focolai e divisa in tre
Guinea-Bissau.
stati. L’organizzazione umanitaria, che parla ormai di
I primi casi di ebola risalgono al marzo scorso nella
zona di Nzerekore, un’area remota nel sud-est della
Guinea, il paese più colpito con 280 morti accertati su
©ISPI2014 396 malati. I numeri divulgati dalla WHO, che parla di
Frontiere,
troppo
contrastare
un’emergenza fuori controllo, non è più in grado di
inviare altro personale e ha chiesto un massiccio dispiegamento di forze da parte dei governi dell’Africa
Occidentale e delle organizzazioni internazionale.
Sul territorio è presente con compiti informativi anche
aggiornamento per questa emergenza che in termini di
la Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale e
diffusione territoriale e numero di contagi non ha
centocinquanta esperti della WHO che collaborano
precedenti.
con i sistemi sanitari locali. Anche l’UE ha inviato
specialisti per monitorare la situazione e lavorare con
le autorità sul posto.
Arianna Garavaglia, giornalista freelance.
Le opinioni espresse sono strettamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni dell’ISPI. Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo. per
600 casi di infezione e di 390 morti, sono in continuo
Fino a ora le risposte alla crisi sono state inefficaci per
1 pochi
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Tutte misure che si sono rivelate troppo blande per
spesso vengono ostracizzati dagli altri abitanti del
un’emergenza di tale portata.
villaggio.
Tra le più grandi difficoltà riferite dagli operatori sul
Il legame con le tradizioni locali si associa anche alla
territorio c’è la resistenza dei malati, per paura e dif-
mancanza di informazioni sulle regole igieniche pre-
fidenza, a denunciare il contagio e ad affidarsi alle
viste per evitare il contagio. Sotto accusa soprattutto i
strutture sanitarie.
rituali per la sepoltura che prevedono un preventivo
lavaggio del corpo da parte di parenti, attività che è
Un’emergenza che ha spinto la Sierra Leone e la Li-
risultata una delle cause principali della malattia e che
beria a prendere una posizione ufficiale.
ora è stata affidata a personale esperto ed equipaggiato.
In Sierra Leone, paese con 46 morti su 176 malati, il
Per il virus dell’ebola, conosciuto un tempo anche
Ministero della Salute ha denunciato la fuga di diversi
come febbre emorragica, non ci sono vaccini né cure.
pazienti dall’ospedale di Kenema, sede di un focolaio.
L'unica speranza è che il malato riesca a sviluppare gli
Il governo ha deciso quindi che chi interferirà con il
anticorpi per combatterlo.
lavoro dei medici impegnati nel trattamento dell’ebola
sarà perseguito.
Il virus si trasmette all’uomo tramite il contatto con
sangue, secrezioni, organi o altri fluidi corporei di
Stessa presa di posizione da parte di Ellen Johnson
animali infetti. L’ebola poi si diffonde da uomo a
Sirleaf, presidente della Liberia, paese che ha regi-
uomo per contatto diretto con persone malate o per via
strato 41 decessi su 63 contagiati. In Liberia il piano
indiretta attraverso ambienti contaminati da questi
nazionale di emergenza sanitaria che prevede campa-
fluidi.
gne informative, preparazione ad hoc per i medici e
centri per malati non è stato ancora sufficiente a con-
I sintomi principali sono febbre alta e improvvisa,
tenere l’epidemia e a portare i malati nelle strutture.
debolezza, dolori muscolari, emicrania e faringite. A
Qui i pazienti spesso preferiscono non curarsi o affi-
questi si aggiungono vomito, dissenteria, rash, danni ai
darsi a guaritori locali.
reni e al fegato e in alcuni casi emorragie interne ed
esterne.
Aiutano a dare l’idea della reale situazione e del panico
che si sta diffondendo tra la popolazione gli attacchi al
Il virus dell’ebola è apparso per la prima volta nel 1976
personale sanitario denunciati dalla Croce Rossa e
quando due focolai si sono manifestati nello stesso
Medici senza Frontiere. Sembra che in diversi villaggi
periodo a Nzara, in Sudan, e a Yambuku nella Re-
voci fuori controllo abbiano diffuso la credenza che i
pubblica democratica del Congo. Yambuku è un vil-
farmaci distribuiti dai medici in realtà provochino il
laggio che si trova vicino al fiume Ebola, da qui il
contagio.
nome del virus.
I malati, poi, a volte scappano per paura dello stigma
©ISPI2014 associato alla malattia e per proteggere i parenti che
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