1.
DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
IGANTIBE 600 U.I. / 3 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare
IGANTIBE 1000 U.I. / 5 ml soluzione iniettabile per uso intramuscolare
2.
COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
1 fiala contiene:
Principio attivo:
Immunoglobulina umana antiepatite B
(Proteine umane
(Percentuale di immunoglobulina umana
600 U.I./3 ml
1000 U.I./5 ml
600 U.I.
(200 U.I./ml)
1000 U.I.
(200 U.I./ml)
480 mg
> 95 % Ig
800 mg)
> 95 % Ig)
Il contenuto in IgA è inferiore a 1 mg/ml.
Per gli eccipienti, vedere sez. 6.1.
3.
FORMA FARMACEUTICA
Soluzione iniettabile per uso intramuscolare.
4.
INFORMAZIONI CLINICHE
4.1.
Indicazioni terapeutiche
Immunoprofilassi dell'epatite B.

In caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati (incluse le persone con stato
vaccinale incompleto o sconosciuto).

In pazienti in emodialisi, fino a quando la vaccinazione non diventi efficace.

In neonati da madri portatrici del virus dell'epatite B.

In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi
anti-HB non misurabili) e per quanti necessitano una prevenzione continua, dato il rischio
costante di essere infettati da epatite B.
Profilassi di mantenimento delle recidive di epatite B dopo trapianto di fegato nell’insufficienza
epatica indotta da epatite B.
4.2.
Posologia e modo di somministrazione
Posologia

Prevenzione dell'epatite B in caso di esposizione accidentale in soggetti non immunizzati:
almeno 500 U.I., secondo l'intensità dell'esposizione, prima possibile e preferibilmente entro
24 - 72 ore.

Immunoprofilassi dell'epatite B in pazienti in emodialisi:
8 - 12 U.I./kg fino ad un massimo di 500 U.I., ogni 2 mesi fino alla sieroconversione che segue
la vaccinazione.

Prevenzione dell'epatite B in neonati da madri portatrici del virus dell'epatite B, alla nascita o il
prima possibile dopo la nascita:
30-100 U.I./kg. Può rendersi necessario ripetere la somministrazione di immunoglobuline
antiepatite B fino alla sieroconversione che segue la vaccinazione.
In tutte queste situazioni, la vaccinazione contro l'epatite B è fortemente raccomandata. La prima dose
di vaccino può essere iniettata lo stesso giorno della somministrazione di immunoglobulina umana
antiepatite B, ma in siti diversi.
In soggetti che dopo la vaccinazione non hanno mostrato una risposta immune (anticorpi anti-HB non
misurabili) e per quanti necessitano una prevenzione continua, si può valutare la somministrazione di
500 U.I. agli adulti e di 8 U.I./kg ai bambini, ogni 2 mesi; 10 mU.I./ml è considerato un titolo
protettivo anticorpale minimo.

Profilassi di mantenimento delle recidive di epatite B dopo trapianto di fegato:
2000 U.I. ogni 15 giorni o comunque fino al raggiungimento di un titolo anti-HBs > 250 U.I./l
fino al 3° mese post-trapianto e > 100 U.I./l successivamente.
Bambini: non sono disponibili, al momento, dati di efficacia nella popolazione pediatrica.
Modo di somministrazione
Igantibe deve essere somministrato esclusivamente per via intramuscolare.
Se è necessario iniettare un ampio volume (>2 ml per i bambini o >5 ml per gli adulti), si raccomanda
di somministrarlo in dosi ripartite in differenti siti anatomici.
Se è necessario praticare contemporaneamente anche la vaccinazione, l'immunoglobulina e il vaccino
devono essere somministrati in due differenti siti anatomici.
Se la somministrazione intramuscolare è controindicata (per disturbi della coagulazione) il paziente
deve essere trattato con altri prodotti.
Dopo l’iniezione deve essere applicata un’accurata pressione manuale mediante una compressa di
garza nel sito di iniezione.
4.3.
Controindicazioni


Ipersensibilità alle immunoglobuline umane.
Ipersensibilità ad uno qualsiasi dei componenti del preparato.
4.4.
Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
Assicurarsi di non somministrare Igantibe in un vaso sanguigno, poiché esiste il rischio di shock.
Se il ricevente è un portatore di HBsAg, non c’è alcuna utilità nel somministrare questo medicinale.
Vere reazioni allergiche sono rare.
Igantibe contiene una piccola quantità di IgA. Le persone che hanno deficit di IgA hanno il potenziale
per sviluppare anticorpi anti-IgA e possono manifestare reazioni anafilattiche dopo somministrazione
di derivati da sangue contenente IgA. Il medico deve perciò valutare il beneficio di un trattamento con
Igantibe contro il potenziale rischio di reazioni d’ipersensibilità.
Raramente, l’immunoglobulina umana antiepatite B può causare un brusco abbassamento della
pressione con reazione anafilattica, anche in pazienti che hanno tollerato precedenti trattamenti con
immunoglobuline umane.
Il sospetto di reazioni di tipo allergico o anafilattico richiede l’immediata sospensione della
somministrazione. In caso di shock, adottare il trattamento medico standard per lo shock.
Misure standard per prevenire le infezioni derivanti dall’uso di medicinali preparati da sangue o
plasma umano includono la selezione dei donatori, lo screening delle singole donazioni e dei lotti di
plasma per individuare l’eventuale presenza di marker d’infezione e l’inclusione di passaggi produttivi
efficaci per l’inattivazione/rimozione di virus. Nonostante ciò, quando sono somministrati medicinali
preparati da sangue o plasma umano, la possibilità di trasmettere un agente infettivo non può essere
completamente esclusa. Ciò riguarda anche virus sconosciuti o emergenti ed altri agenti patogeni.
Le misure che sono state prese sono considerate efficaci per virus con copertura lipidica come HIV,
HBV e HCV, e per virus senza copertura lipidica, come HAV. Le misure prese possono essere di
valore limitato per virus senza copertura lipidica come parvovirus B19.
Esiste una rassicurante esperienza clinica in merito alla mancata trasmissione di epatite A o
parvovirus B19 con immunoglobuline e si ritiene che il contenuto anticorpale dia un importante
contributo alla sicurezza virale.
E’ fortemente consigliato che, ogni qualvolta si somministri Igantibe ad un paziente, il nome ed il
numero di lotto del prodotto siano registrati per mantenere un legame tra il paziente ed il lotto del
prodotto.
Nel processo produttivo di Igantibe è inclusa la pastorizzazione, metodo di inattivazione virale
specifico attivo e convalidato sia per i virus con copertura lipidica che per quelli senza copertura
lipidica.
4.5.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Vaccini a virus vivi attenuati
La somministrazione di immunoglobuline può ridurre l'efficacia dei vaccini a virus vivi attenuati come
quelli di morbillo, rosolia, parotite e varicella, per un periodo di 3 mesi. Dopo la somministrazione
d'immunoglobulina umana antiepatite B, deve trascorrere un periodo di almeno 3 mesi prima della
vaccinazione con vaccini a virus vivi attenuati.
L'immunoglobulina umana antiepatite B deve essere somministrata 3-4 settimane dopo la
vaccinazione fatta con un vaccino a virus vivo attenuato; se la somministrazione d'immunoglobulina
umana antiepatite B è indispensabile entro 3-4 settimane dalla vaccinazione, si deve rifare la
vaccinazione 3 mesi dopo la somministrazione dell'immunoglobulina antiepatite B.
Interferenze con i test sierologici
Dopo l'iniezione di immunoglobuline, il transitorio aumento di anticorpi trasmessi passivamente nel
sangue del paziente può indurre falsi risultati positivi nei test sierologici.
La trasmissione passiva di anticorpi agli antigeni eritrocitari (ad esempio: A, B, D) può interferire con
alcune analisi sierologiche per gli anticorpi eritrocitari, per esempio il test antiglobulinico (test di
Coombs).
4.6.
Gravidanza e allattamento
La sicurezza d'uso di Igantibe durante la gravidanza umana non è stata stabilita in studi clinici
controllati. La lunga esperienza clinica con le immunoglobuline non fa presagire effetti dannosi sul
decorso della gravidanza, sul feto e sul neonato.
4.7.
Effetti sulla capacità di guidare e di usare macchinari
Non sono stati osservati effetti per ciò che riguarda la capacità di guidare e l'uso di macchinari.
4.8.
Effetti indesiderati
Non ci sono dati consistenti sulla frequenza di effetti indesiderati provenienti da studi clinici, né
dall’esperienza post-marketing.
Occasionalmente si possono verificare reazioni avverse come brividi di freddo, febbre, mal di testa,
vomito, reazioni allergiche, nausea, artralgia e un moderato dolore lombare.
Raramente l'immunoglobulina umana normale può causare un’improvvisa caduta della pressione
arteriosa e, in casi isolati, shock anafilattico, anche quando il paziente non aveva mostrato
ipersensibilità alla somministrazione precedente.
Eventuali reazioni locali nelle sedi d'iniezione: rigonfiamento, indolenzimento, arrossamento,
indurimento, calore locale, prurito ed eruzione cutanea.
In merito alla sicurezza riguardo gli agenti trasmissibili, vedere la sezione 4.4.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l’autorizzazione del medicinale
è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del
medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il
sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco, sito web:
http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/responsabili.
4.9.
Sovradosaggio
Non sono noti gli effetti dovuti a sovradosaggio.
5.
PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1.
Proprietà farmacodinamiche
Sieri immuni ed immunoglobuline.
Immunoglobulina antiepatite B: codice ATC J06BB04.
Igantibe contiene in prevalenza immunoglobuline G (IgG) con un alto contenuto specifico di anticorpi
contro l'antigene di superficie del virus dell'epatite B (HBs).
5.2.
Proprietà farmacocinetiche
Le immunoglobuline antiepatite B per uso intramuscolare si rendono biodisponibili nella circolazione
del ricevente dopo 2 - 3 giorni dall’iniezione.
L'emivita degli anticorpi in circolo di soggetti con normali livelli di IgG è di 3 - 4 settimane. Tale
emivita può variare da un paziente ad un altro.
Le immunoglobuline e gli immunocomplessi sono catabolizzati nel sistema reticolo-endoteliale.
5.3.
Dati preclinici di sicurezza
Le immunoglobuline sono normali componenti del corpo umano. Negli animali, i test di tossicità dopo
dose singola non hanno significato in quanto dosi più elevate portano al sovradosaggio.
Test di tossicità dopo dosi ripetute e studi di tossicità embrio-fetale non sono effettuabili a causa
dell'induzione di anticorpi e delle interferenze indotte dalla produzione di anticorpi. Non sono stati
studiati gli effetti del farmaco sul sistema immunitario del neonato.
Dato che l'esperienza clinica non evidenzia effetti mutageni o cancerogeni da parte delle
immunoglobuline, non sono stati ritenuti necessari studi sperimentali, soprattutto in specie eterologhe.
6.
INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
6.1.
Elenco degli eccipienti
Glicina
Sodio cloruro
Acqua per
preparazioni iniettabili q.b.a
6.2.
600 U.I./3 ml
1000 U.I./5 ml
67,5 mg
9,0 mg
112,5 mg
15 mg
3 ml
5 ml
Incompatibilità
Igantibe non deve essere mescolato con altri farmaci.
6.3.
Validità
2 anni, se conservato correttamente nel confezionamento originale.
6.4.
Speciali precauzioni per la conservazione
Conservare a temperatura compresa tra +2 °C e +8 °C, in frigorifero.
Conservare nella confezione originale.
Non congelare.
Non usare dopo la data di scadenza.
6.5.
Natura e capacità del contenitore
Fiale di vetro neutro di tipo I da 5 ml, contenenti 600 U.I./3 ml o 1000 U.I./5 ml di soluzione di
immunoglobulina umana antiepatite B.
6.6.
Istruzioni per l'uso, la gestione e lo smaltimento
Il prodotto deve essere riscaldato a temperatura ambiente o a temperatura corporea prima dell'uso.
La soluzione deve essere chiara o leggermente opalescente. Non usare soluzioni che si presentano
torbide o con depositi. Il prodotto deve essere controllato visivamente prima dell'uso, per possibile
presenza di particelle e/o colorazione.
Tutto il prodotto che non viene usato o il materiale di scarto deve essere gettato secondo le vigenti
norme in materia.
7.
TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
INSTITUTO GRIFOLS, S.A. Can Guasc, 2 - Parets del Vallès 08150 BARCELONA - SPAGNA
8.
NUMERO DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
Igantibe 600 U.I./3 ml:
Igantibe 1000 U.I./5 ml:
9.
AIC nº 035320011
AIC nº 035320023
DATA DI PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
14 Dicembre 2004 / 5 Aprile 2013
10.
DATA DI (PARZIALE) REVISIONE DEL TESTO
Determinazione AIFA del 9 Settembre 2014