B. Modello organizzativo e delle risorse umane

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COERENTE CON I REQUISITI DI QUADRO
GENERALE PREVISTI DAL D.M. 166/2001
B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
a cura di Loredana Carrara
Agenzia Regionale per l’Impiego e per la Formazione Professionale
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MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Il presente modello fa parte integrante di un sistema organico di documenti che costituiscono il
“Modello idealtipico organizzativo ed operativo di una sede orientativa”.
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MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
RINGRAZIAMENTI
Un particolare ringraziamento va espresso ai componenti del gruppo di lavoro che hanno
contribuito alla realizzazione del presente documento con competenza e professionalità, in
particolare:
Maria Teresa Amenta
Salvatore Baglieri
Rosa Blandi
Mario Giarratana
Stefania Guccione
Rosaria Gueli
Gianfranco La Rosa
Maria Catena Lo Turco
Eleonora Maddi
Olga Mangiafico
Santo Marasà
Giovanna Parlagreco
Mary Grazia Rizzo
Vincenzo Tribulato
Rita Trimarchi
Francesco Zerbo
cefop
enfap sicilia
enfap sicilia
ial cisl coordinamento regionale
anfe regionale
ciofs-fp
cnos –fap
ciofs-fp
cefop
ciofs-fp
enfap sicilia
cefop
anfe regionale
cnos –fap
ial cisl coordinamento regionale
ial cisl coordinamento regionale
Il gruppo di lavoro, istituito con D.A. 2286 del 30 novembre 2004, è stato coordinato dalla D.ssa
Loredana Carrara – Dirigente del Servizio IV dell’Agenzia regionale per l’impiego e per la
formazione professionale - coadiuvata dal Dott. Salvatore Alongi, dell’Ufficio provinciale del
lavoro di Agrigento.
Un particolare, sincero ed affettuoso ringraziamento, va espresso a quegli operatori che hanno
fornito la propria disponibilità con impegno ed abnegazione e che hanno permesso che il presente
lavoro si portasse a compimento, in particolare:
Maria Teresa Amenta
Mary Grazia Rizzo
Vincenzo Tribulato
Un ringraziamento va inoltre rivolto a Gaspare Carlo Lo Nigro - Dirigente Generale dell’Agenzia
regionale per l’impiego e per la formazione professionale - che credendo nella proficua validità
dell’iniziativa, ha dato l’abbrivio alla realizzazione del presente lavoro, nell’auspicio che possa
rappresentare un valido strumento per orientare la qualità e l’efficienza dei servizi da erogare
all’utenza.
Un sincero ringraziamento và rivolto alla Dr.ssa Daniela Pavoncello, Coordinatore tecnico
scientifico del progetto ISFOL, che particolare attenzione ha dedicato alla regione Sicilia ed ai suoi
Operatori.
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DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
INDICE
0. PREMESSA…………………………………………………………………….
Pag. 6
1. LA SEDE OPERATIVA………………………………………………………….
Pag. 8
2. ARTICOLAZIONE DEI PROCESSI …………………………………………...
Pag. 9
3. STRUTTURA ORGANIZZATIVA…………………………………………...….
Pag. 12
3.1. L’assetto organizzativo e il modello di struttura ………………………
Pag. 17
3.2. I processi interni……………………………………………………………..
Pag. 29
4. COMPETENZE OPERATORI….…………………………………………...….
Pag. 31
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ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
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0. PREMESSA
Il Decreto Ministeriale 25 maggio 2001 n. 166 stabilisce, al comma 2 dell’art. 3, che i destinatari
dell’accreditamento siano le sedi operative che devono disporre di risorse gestionali, logistiche ed
umane, aver maturato livelli di efficacia ed efficienza in attività pregresse e mantenere interazioni
con il sistema sociale e produttivo locale secondo predefiniti standard.
Nell’ambito delle prescrizioni poste nell’allegato al citato D.M. 166/2001, e dai suggerimenti
dell’ISFOL1 nell’ambito del progetto dal titolo “Accreditamento delle sedi orientative.
Sperimentazione nelle Regioni Obiettivo 1 della misura II 1 azione B sub azione I del PON Azioni
di Sistema Obiettivo 1”, è stato elaborato il presente “Modello idealtipico organizzativo ed
operativo di una sede orientativa”
Il presente Modello, che raccoglie i risultati elaborati dal gruppo di lavoro alla luce delle esperienze
maturate da ogni singolo operatore nell’ambito della partecipazione al citato progetto dell’ISFOL, è
stato adeguato in coerenza alla realtà del sistema dei servizi formativi della regione siciliana e
rappresenta un modello di massima, un idealtipo, che dovrà essere raggiunto da ogni sede
operativa che eroga servizi orientativi e di sostegno all’inserimento lavorativo.
Il presente Modello organizzativo e delle risorse umane, fa riferimento alle modalità
organizzative delle risorse umane all’interno delle sedi operative, in conformità ai dettami del DM
166/2001.
La sede operativa che svolge attività di orientamento/inserimento lavorativo, che per brevità
appresso chiameremo, sede operativa, deve assumere una specifica connotazione tipologica, ed
una propria significatività soltanto se considerata all’interno di un ambiente e una struttura
organizzativa di riferimento che ne connota sia l’assetto strutturale, sia la modalità operativa di
svolgimento.
La sede operativa deve gestire e presidiare i diversi processi che si svolgono al suo interno,
determinando così quegli altri elementi di carattere strutturale che da essi discendono.
Sul piano concettuale il processo costituisce l’insieme delle attività che provvede a trasformare un
input per realizzare un prodotto/servizio rispondente alle aspettative del sistema cliente della
struttura di riferimento (soggetti istituzionali, soggetti economici, soggetti sociali). Negli Allegati al
D.M. 166 i processi assumono una connotazione specifica, tale che:
1) in un'ottica di qualità (qualità e ricerca)
2) precedono (diagnosi, progettazione, promozione)
3) accompagnano (monitoraggio)
ISFOL - Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori – è un Ente Pubblico di ricerca istituito con D.P.R. 30
giugno 1973 n.478
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4) seguono (valutazione)
5) la realizzazione (erogazione) dei servizi stessi.
Nell’ambito dei processi le Aree operative costituiscono un’aggregazione significativa e funzionale
di attività, riconducibili ad uno o più compiti professionali. Il compito costituisce l’elemento
paradigmatico del processo in ragione della sua stessa natura. Esso fonda, infatti, un sistema
strutturato ed integrato di operazioni all’interno del processo, con le quali si realizzano risultati
significativi in termini di prodotto e riconoscibili in termini di lavoro. La trasferibilità in termini di
procedure è puramente idealtipica e necessariamente da ricondurre quindi alla struttura
organizzativa di appartenenza.
Gli elementi costitutivi del compito – tenendo conto quanto definito dalla letteratura e dalla prassi
sulle tematiche organizzative e aziendali - sono rappresentati da:
 l’attività: insieme di una o più operazioni con le quali si trasforma l’input iniziale in output
finale o con le quali assumendo come riferimento l’input iniziale si perviene all’output
finale;
 le risorse utilizzate: l’insieme dell’apparato strumentale di natura informativa e tecnologica
impegnato nelle attività;
 le relazioni: interazioni e scambi in orizzontale e verticale all’interno del sistema
organizzativo;
 le variabili da controllare e regolare: scompensi, errori, inconvenienti, ecc.
 i risultati attesi e prodotti.
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1. LA SEDE OPERATIVA
Dal punto di vista delle modalità di funzionamento, la sede operativa assunta come modello si
connota principalmente come soggetto che organizza ed erogara servizi di qualità, in quanto:
 dispone di competenze
 può contare su relazioni con il sistema socioeconomico territoriale
 è provvista di un sistema di feed back organico e sistematico.
In coerenza con le indicazioni dell’Allegato 2 al più volte citato DM 166/2001, quindi la sede va
descritta:
 in termini logistici e di reperibilità fisica (di cui si rimanda al precedente “A. Modello
logistico)
 in termini organizzativo-strutturali
 in termini di competenze e responsabilità
 in termini di sistema comunicativo interno ed esterno (comprese le strumentazioni per la
documentazione: banche dati ecc)
 in termini di sistema di interrelazioni sul territorio
Pertanto la sede operativa destinata alle attività di orientamento/inserimento lavorativo, assunto
nell’elaborazione del sistema di accreditamento, è definibile come “la sede operativa che eroga
servizi informativi, formativi e consulenziali finalizzati a promuovere l’auto orientamento e a
supportare la definizione di progetti personali di formazione e lavoro” (cfr. Allegato DM 166/2001).
In questa ottica particolare importanza assumeranno i processi che connotano la struttura
organizzativa delle sede operativa.
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2. ARTICOLAZIONE DEI PROCESSI
Nel complesso quindi il processo come rappresentazione fenomenologia ed idealtipica, tiene conto
di quegli elementi considerati in precedenza e si può raffigurare secondo la figura seguente.
Rappresentazione del processo e degli elementi costitutivi Fig. 1
AREA OPERATIVA 1
INPU
T
AREA OPERATIVA N
Compito
Compito
Compito
Compito
1
2
1
n
OUTP
UT
Fonte: ISFOL
Sulla base di tali costrutti si è proceduto ad articolare ciascun processo interno alla sede operativa
nelle aree operative e nei compiti professionali corrispondenti, definendo le procedure di
riferimento per ogni singola attività prevista per la realizzazione del compito.
La realizzazione dei servizi è preceduta dal processo di diagnosi dei bisogni e della domanda
individuale e di target a livello territoriale. In altre parole nell'area operativa corrispondente si mira
al risultato di identificare bisogni, aspettative e opportunità del contesto di riferimento, funzionali
alla strutturazione di un sistema di offerta di servizi.
Il processo di progettazione comprende tre dimensioni progettuali: una sul piano organizzativo,
una sul quello erogativo e una su quello produttivo. Più specificamente, l'area operativa e i risultati
corrispondenti abbracciano la pianificazione dei programmi e dei servizi, la progettazione di
interventi individuali e di gruppo e quella della elaborazione di strumenti e supporti.
Le attività verranno di conseguenza progettate seguendo il seguente iter: pianificazione degli
interventi, progettazione di strumenti “ad hoc”, individuazione (grazie anche ai risultati emersi dalla
diagnosi) e conseguente realizzazione di itinerari/percorsi individualizzati e funzionali ai bisogni e
aspettative delle diverse particolari tipologie di utenza.
L'erogazione viene preceduta dalla promozione; questo è un processo che rinvia a due aree
operative ben precise con i relativi output: si tratta della gestione della rete di relazioni con il
complesso degli attori locali rilevanti mediante adeguate forme di partenariato, e dello sviluppo del
marketing dei servizi della struttura.
L'erogazione degli interventi di orientamento è accompagnata dal processo di monitoraggio ed è
seguita da quello di valutazione. Il primo processo si sostanzia in un'area operativa che mira a
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tenere sotto controllo lo sviluppo in itinere delle azioni di orientamento sotto il profilo della
conformità al progetto di massima e in vista di eventuali correzioni migliorative.
A sua volta la valutazione intende misurare l'efficacia e l'efficienza dei processi e degli esiti dei
diversi interventi attuati attraverso lo sviluppo di attività rivolte a:
- rilevare l'efficacia degli interventi sia a livello complessivo delle attività svolte dalla struttura di
orientamento/inserimento lavorativo che della singola azione;
- misurare i risultati in termini di apprendimento e di potenzialità acquisite dal soggetto/i grazie
alle azioni messe in atto;
- validare nuove tipologie di intervento, i settori di riferimento, i processi attivati, la qualità delle
prestazioni erogate;
- valutare il grado di congruenza tra gli obiettivi (generali e particolari) formulati e quelli
effettivamente conseguiti;
- documentare le esperienze e socializzarle affinché possano essere trasferite ad altre realtà.
La realizzazione dei servizi costituisce il processo centrale dell'erogazione, che appartiene alla
funzione di prodotto in relazione al target ed al contesto territoriale di riferimento. Questo
contempla diverse aree operative con i relativi risultati: servizi orientativi, servizi di inserimento
lavorativo e consulenza alle imprese.
L 'attendibilità, la credibilità e l'affidabilità di un servizio a loro volta sono strettamente collegate con
le logiche e modalità di gestione di un sistema di qualità e ricerca che "certifica" le metodologie
adottate nella ricerca dei fabbisogni, le strategie e gli strumenti utilizzati nei processi di sviluppo e
di innovazione del servizio, le valutazioni e verifiche messe in atto per controllare la flessibilità e
l’efficacia degli interventi nel venire incontro ai diversificati bisogni del territorio.
Viene di seguito proposta la rappresentazione grafica delle interazioni tra i processi idealtipo. Per
ogni processo vengono rappresentate le procedure ad esso collegate, che sono descritte, in
termini di flusso logico delle attività, nell’allegato C1 “Manuale delle procedure”.
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A – Diagnosi ed Analisi bisogni
G - Coordinamento
e Direzione
AO1– Diagnosi bisogni e
domanda di orientamento
AF3– Rilevazione del
fabbisogno formativo
G01 – Definizione delle strategie
organizzative, commerciali e
standard del servizio
G02 – Reperimento delle risorse
umane, tecnologiche, finanziarie e
organizzative
G03 – Supervisione della
manutenzione e miglioramento
del servizio
G04 – Coordinamento delle
risorse umane, economiche,
organizzative,
informative
AF1– Rilevazione del
fabbisog. occupaz. a
livello territor
AF2– Rilevazione del
fabbisogno occupazionale
a livello aziendale
AI1– Diagnosi
individuali si assistenza
all’inserimento
lavorativo
AI2– Analisi della
situazione locale del m.dl.
e delle politiche di
sviluppo
E - Promozione
EO1 – Gestione relazioni locali con
l’impresa, i servizi per l’impiego, gli
organismi e gli attori locali
H
Amministrazione
HO1 – Gestione della
contabilità e degli
adempimenti normativi
EO2 – Promozione e marketing dei servizi
della struttura
B - Progettazione
BO1 – Programmazione e
pianificazione dei servizi orient
HO2 – Controllo economico
CO1 – Gestione dell’accoglienza e
dello screening dell’utenza
C - Erogazione
BO2 – Progettazione di
interventi di orient. Individ. e di
gruppo
CO2 – Informazione
orientativa
CO3 – Formazione
orientativa
CO4–
Consulenza
orientativa
CO5–
Gestione bilanci di
competenza
CO6 – Counselling
BO3 – Progettazione e
produzione di strum.
orientamento
G05 – Selezione e gestione dei
contatti con i fornitori
BI1 – Pianificazione dei
programmi di assistenza
all’entrata nella vita lavor
G06 – Gestione degli accordi con
la committenza
BI2 – Progettazione di
interventi di assist.
all’inserimento lavorativo
BI3 – Progettazione di
interventi di sostegno alla job
creation
G07 – Gestione e sviluppo delle
risorse umane
CO7 –
Accompagnamento
per allievi in
formazione
CI1 –
Consulenza o
tutoring
all’inserimento
lavorativo
CI2 –
Sostegno
all’incontro
domanda/offerta
CI3 –
Assistenza
informativa e
consulenza alla job
creation
CCI –
Consulenza alle
imprese
HO3 – Rendicontazione
delle spese
D – Monitoraggio e valutazione
DO1 – Monitoraggio
delle azioni e dei
programmi di
orientamento e di
inserimento
DO2 – Valutazione dei
risultati dei servizi
orientativi e di
inserimento e dell’impatto
sul Mdl
F – Qualità e ricerca
FO1 – Gestione del sistema
qualità identificato nelle azioni di
miglioramento
HO4 – Gestione
amministrative del
personale
BI4 – Progettazione e
produzione di banche dati e/o
altri strumenti per incontro
dom/off
La rappresentazione grafica proposta segna, con il colore “rosso”, quelle procedure in corso di sperimentazione e non ancora testate nell’ambito del Progetto realizzato dall’ISFOL e per le quali
comunque si descrive il flusso logico delle attività. Per quelle procedure, invece, evidenziate con il colore “azzurro”, poiché in fase di elaborazione, non vengono descritti né i flussi logici delle attività,
né gli strumenti. Relativamente all’area dell’Amministrazione si rimanda alle procedure stabilite dall’Assessorato del Lavoro – Agenzia per l’Impiego
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3. STRUTTURA ORGANIZZATIVA
Il modello organizzativo che si prefigura in funzione dell’applicazione dei processi previsti dalla
normativa sull’accreditamento delle strutture – D.M. 166 del 25/05/2001 - assume le caratteristiche
ed i tratti di una configurazione organizzativa di tipo flessibile.
Tale assetto sul piano strutturale ed operativo appare assai diversificato e mutevole in relazione ad
alcuni elementi, quali:
a. la variabilità dei soggetti e delle strutture che erogano i servizi di orientamento (strutture
pubbliche, private, del terzo settore: enti locali, scuole e università, centri per l’impiego;
associazioni di categoria dei datori di lavoro e dei lavoratori, centri di orientamento privati;
centri e strutture di Associazioni di rilevanza nazionale; altro);
b. il differente grado di presenza delle strutture nei contesti territoriali e locali e di
integrazione nel territorio (rete sociale e sistema locale di orientamento);
La Rete quale “risorsa” per lo sviluppo, l’organizzazione e l’erogazione dei servizi di
orientamento/inserimento lavorativo emerge con chiarezza nell’ambito del D.M. 166 del 25 maggio
2001, sulla base di due elementi fondanti concernenti:

il modello operativo di accreditamento della sede orientativa;

i requisiti minimi funzionali al processo di accreditamento.
Riguardo al primo aspetto negli Allegati al Decreto viene delineato un asseto dei servizi formativi
ed orientativi strutturato secondo una logica sistemica. Dal punto di vista dell’organizzazione di tali
servizi il criterio seguito non è quello della “unicità” della sede quanto piuttosto della “unitarietà” dei
servizi. Il focus del sistema, infatti, non è rappresentato dal soggetto che eroga ma dall’utente che
ha necessità di servizi diversi. Ciò significa che i servizi non vengono erogati necessariamente da
una sola sede operativa, ma che la loro erogazione avviene in una logica di rete.
Un ulteriore impulso alla costituzione delle reti territoriali e all’integrazione fra gli attori locali viene
dai requisiti stessi - concernenti le “interrelazioni maturate con il sistema sociale e produttivo
presente sul territorio” – previsti per l’accreditamento della sede.
La necessità di addivenire all’integrazione territoriale nella erogazione dei servizi, secondo
modalità e forme appropriate alle caratteristiche locali, nasce dalla natura stessa di questi, per i
quali la rete assume valore immantinente, sia sul piano organizzativo – ai fini dello
scambio/condivisione di risorse e collaborazioni – sia su quello delle opportunità per i clienti/fruitori.
Per questi ultimi infatti è essenziale conoscere la mappa delle strutture e dei servizi del territorio
per poterne fruire in maniera adeguata ed efficace. Vale a dire che è fondamentale per l’utente
avere chiaro davanti a sé sulla base del proprio progetto personale e professionale le opportunità
che a livello locale possono offrire i diversi sistemi dei servizi, e per quello che potrebbe essere
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definito il “sistema di orientamento”, connettere i sistemi della formazione e dell’istruzione, del
lavoro e sociali.
Le strategie di implementazione delle reti finalizzate alla costituzione di un organico sistema di
orientamento/inserimento lavorativo in ambito locale, rappresenta una determinata modalità
attraverso cui si determinano forme di coordinamento e direzione rivolte all’integrazione dei
soggetti ed alla realizzazione di sinergie funzionali all’erogazione di servizi orientativi.
Le “strategie di rete” rimandano dunque sia alla definizione del tipo di struttura che presidia la rete
stessa, sia alle politiche organizzative necessarie a determinarne il governo e la gestione
operativa.
Nell’ambito del governo e della gestione operativa si svilupperanno delle politiche rivolte alla:
 definizione delle strategie organizzative e di governo della rete;
 definizione del modello organizzativo, gestionale ed operativo di sviluppo dei servizi;
 definizione ed alla attivazione delle funzioni di processo (diagnosi, progettazione,
monitoraggio e valutazione, promozione, qualità e ricerca);
 realizzazione di processi di ottimizzazione delle risorse umane, tecnologiche,
informative, e degli strumenti orientativi ed operativi.
I nodi della rete sono costituiti da un “insieme di attori dotati di un relativo grado di autonomia, che
realizzano attività o scambi di informazione in funzione di un obiettivo comune (“mission”)
attraverso forme di collegamento (“relazioni”) e modalità/strumenti definiti.”
In ambito locale gli attori che si devono integrare in un sistema di rete possono essere classificati
ed individuati nei seguenti:
a. Amministrazioni pubbliche (regione, province, comuni)
b. Centri per l’impiego
c. Forze economiche (imprese, associazioni di categoria, ecc.)
d. Forze sociali (sindacati, ecc.)
e. Strutture del sistema scolastico e universitario
f.
Centri e servizi di orientamento pubblici e privati
g. Servizi AUSL riferibili al settore infanzia e adolescenza
h. Enti gestori sistema di formazione professionale e relativi Centri o agenzie formative
i.
Associazioni ed enti del terzo settore
j.
Associazioni culturali
k. Associazioni e ordini professionali
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l.
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Organismi di orientamento informale (famiglie e media)
I soggetti dei sistemi locali di orientamento Figura 3
Org.mi
orie.to
Amm.ni
Pub.che
Centri
per
l’Imp.go
Ass.ni
ord.ni
prof.li
Ass.ni
catego
ria
SERVIZI
DI
ORIENTAMENTO
Ass.ni
cult.li
volon.to
Ass.ni
sinda
cali
Terzo
Settore
Sist.ma
Istru
zione
Sist.ma
form.ne
prof.le
Servizi
AUSL
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Centri e
Serv.zi
or.to
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Un ulteriore elemento, per realizzare l’integrazione territoriale, è rappresentato, dal “sistema di
istruzione” delle sedi che offrono servizi formativi nello stesso territorio. Particolare attenzione
dovrà essere posta al sistema di relazioni necessario per accompagnare l’utente sia nella scelta
del percorso formativo, sia durante il trainer formativo per sostenerlo nella scelta ed infine per
aiutarlo nella costruzione del progetto di inserimento lavorativo ed infine per accompagnare
l’utente sia nella fase iniziale dell’inserimento come anche successivamente al fine di valutare
l’efficacia dell’intervento orientativo che di quello formativo (follow up). E’ altresì rilevante
l’acquisizione di quegli elementi che “connotano” l’offerta formativa del territorio onde potere fornire
quelle informazioni in sede di “informazione orientativa”.
La figura (fig.4) seguente schematizza il sistema di relazioni necessarie tra la sede operativa e
tutte le sedi formative di un determinato territorio, la cui titolarità è in capo a Organismi diversi.
Allo stesso modo, il coordinamento tra la sede operativa e tutte le altre sedi dello stesso
Organismo presenti in un determinato territorio, viene garantito dalla “Struttura intermedia di
coordinamento” di cui si parlerà successivamente.
Fig.4
Il sistema di relazioni tra la sede
operativa e le sedi formative di
un terminato territorio, la cui
titolarità è in capo a Organismi
diversi
Sede operativa
Servizi di
orientamento/i
nserimento
lavorativo
Servizi di
formazione
Sede
formativa
Sede
formativa
Sede
formativa
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Sede
formativa
Sede
formativa
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La figura (fig.5) seguente schematizza il sistema di relazioni
Coordinamento tra la sede operativa e le altre sedi
operative dello stesso organismo è assicurato dalla
struttura intermedia di coordinamento fig.4
Sede
di coordinamento
Struttura intermedia di coordinamento
Sede Operativa
Direzione
Struttura di base
Tecnostruttura
Staff di supporto
Sede
Operativa
Sede
Operativa
Sede
Operativa
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3.1 L’assetto organizzativo e il modello di struttura
Conseguentemente in questa sezione si procederà a declinare un assetto organizzativo
idealtipico ed a un modello di struttura di sede operativa in grado di coniugare e sostenere
l’impostazione di configurazioni organizzative, quale sintesi ottimale fra le dimensioni relative al
servizio erogato, ai bisogni/domanda dell’utenza ed alla struttura organizzativa operante. Un
assetto organizzativo capace cioè di rendere efficiente la gestione della sede e definire il migliore
impiego delle risorse disponibili.
La configurazione organizzativa, che discende dal modello, mette in evidenza quegli elementi utili
per una configurazione organizzativa congruente con la natura dei servizi orientativi e di
inserimento lavorativo.
Tale modello in estrema sintesi si struttura sulla base dell’articolazione dei seguenti elementi (o
ruoli) organizzativi, che sul piano operativo possono essere interconnessi con modalità piuttosto
diversificate, realizzando in tal modo differenti configurazioni organizzative ed operative.
1. Direzione. Nell’ambito della struttura organizzativa un rilievo viene posto alla direzione;
essa è chiamata a svolgere funzioni di coordinamento delle strutture tecnico-specialistiche
e di staff presenti nella sede operativa; essa assolve tutte le funzioni, soprattutto nei casi in
cui non esista una struttura intermedia di coordinamento, con la struttura operativa di base.
Nell’ambito della direzione si concentrano le funzioni relative alla definizione delle strategie
organizzative, commerciali e di quelle relative agli standard che i servizi erogati debbono
possedere. Lo svolgimento di tali funzioni, sono accompagnate da un forte decentramento
delle decisioni operative nei confronti delle figure che posseggono un elevato grado di
competenze tecnico-specialistiche.
2. Struttura di base. La struttura di base è il nucleo centrale della sede operativa ed è
composta dagli operatori (Orientatore- Analista progettista- Orientatore/integratore –
Valutatore- Tutor, eventuali figure specialistiche), che posseggono una competenza
professionale medio-alta o alta ed operano senza un’eccessiva divisione del lavoro,
prevalendo infatti modalità operative di coordinamento/integrazione delle attività connesse
alla erogazione del servizio. In sostanza la struttura è regolata da meccanismi di
integrazione, più che di differenziazione, attraverso i quali si determina una composizione
del lavoro, forme specifiche di interdipendenza fra i vari gruppi di lavoro/progetto – più che
il prevalere di un sistema definito di compiti e ruoli - e la predominanza di meccanismi di
coordinamento interno con le altre strutture operative (Tecnostruttura e Staff di supporto)
della sede. Tali operatori infatti, si possono organizzare in “gruppi di progetto” e realizzare il
coordinamento necessario per le attività, prevalentemente per via relazionale informale più
che formalizzata e burocratica.
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3. Tecnostruttura. La tecnostruttura è rappresentata da operatori (Operatore informatico) che
rivestono il ruolo di staff tecnico al processo di erogazione, onde consentire l’integrazione
fra le diverse attività ed il corretto utilizzo delle risorse tecniche e strumentali. Nell’ambito
della tecnostruttura si colloca il sistema informativo, la gestione dei data base e degli
archivi informatici, che svolgono la funzione di acquisizione, elaborazione e diffusione delle
informazioni relative al funzionamento interno ed alle interazioni con l’ambiente esterno. È
evidente che per poter fornire efficaci contributi è necessario che essa sia fortemente
subordinata alle indicazioni delle figure specialistiche e di quelle preposte al
coordinamento.
4. Staff di supporto. È costituito essenzialmente dal personale di supporto alle funzioni
amministrative, di segreteria, di gestione economica e di controllo e di amministrazione
delle risorse umane, nonché alle funzioni di prima accoglienza, documentazione, gestione
degli archivi cartacei (Operatore logistico-amministrativo, Archivista documentarista,
Operatore di Sportello). Particolarmente importante è il grado di integrazione con i
programmi ed i progetti della sede operativa, al fine del raggiungimento dei risultati previsti.
Anche in questo caso, per poter fornire efficaci contributi, è necessario che essa sia
fortemente subordinata alle indicazioni delle figure specialistiche e di quelle preposte al
coordinamento.
5. Struttura intermedia di coordinamento. In essa confluiscono le figure destinate al
coordinamento delle funzioni professionali presenti nella sede operativa. Poiché assicura il
collegamento con tutte le altre sedi orientative presenti in un dato territorio, la sua funzione
è principalmente legata ad assicurare il coordinamento, d’intesa con la Direzione della
sede operativa, per la pianificazione delle attività, al controllo di qualità, alla promozione dei
servizi, alla comunicazione interna ed esterna, al coordinamento di tutte le operazioni
amministrative, di segreteria, di gestione economica e di controllo e di amministrazione
delle risorse umane (Sede di coordinamento regionale)
La figura seguente, rappresenta schematicamente l’insieme di tali ruoli organizzativi nell’ambito di
una sede operativa che svolge attività di orientamento/inserimento lavorativo.
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Ruoli organizzativi interni fig. 6
Direzione
Struttura di base
Struttura
intermedia di
coordinamento
Tecnostruttura
Staff di supporto
Nell’ambito di tale sistema organizzativo e considerando i processi di lavoro che si sviluppano al
suo interno viene individuato un sistema operativo ed un sistema di governo – in coerenza con gli
standard delineati negli Allegati tecnici al D.M.166/2001 –.
Il sistema operativo, concerne i processi di:
a) Diagnosi
b) Progettazione
c) Erogazione
d) Monitoraggio e Valutazione
e) Promozione
f)
Qualità e Ricerca
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Il sistema di governo presidia i processi relativi a:
g) Direzione e Coordinamento
h) Amministrazione.
Dove la “Struttura intermedia di coordinamento” rappresenta la modalità attraverso cui si realizza il
processo di Direzione e coordinamento
Sistema Operativo e di governo fig 7
□
□
Direzione e coordinamento
Amministrazione
SISTEMA
DI
GOVERNO
SISTEMA
OPERATIVO
a)
b)
c)
d)
e)
f)
Diagnosi
Progettazione
Erogazione
Monitoraggio e Valutazione
Promozione
Qualità e Ricerca
I diversi processi di lavoro che si svolgono nel modello di sede operativa ipotizzata concorrono, al
raggiungimento dei risultati complessivi del servizio secondo determinati standard. Essi sulla base
delle funzioni assolte nell’ambito del sistema organizzativo possono essere classificati in tre
macrotipologie:

di governo (direzione e coordinamento, amministrazione);

di processo (diagnosi, progettazione, monitoraggio e valutazione, promozione, qualità e
ricerca);

di prodotto (erogazione).
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20
B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Le tre macrotipologie delle funzioni fig8
□
□
GOVERNO
□
□
□
□
□
□
Erogazione
PRODOTTO
Direzione e coordinamento
Amministrazione
Diagnosi
Progettazione
Monitoraggio e valutazione
Promozione
Ricerca
PROCESSO
Il modello di struttura che discende dalla configurazione organizzativa delineata e dall’insieme
dei processi individuati, si fonda su una organizzazione per gruppi di lavoro. I gruppi di lavoro
operativi si formano sulla base di una duplice modalità: per funzione organizzativa - relativa ai
processi lavorativi attuati all’interno della struttura - e per funzione professionale esercitata
nell’ambito delle tipologie di servizio previste. È evidente che l’organizzazione per gruppi di lavoro
deriva dall’importanza attribuita nel nostro contesto organizzativo al flusso reale di relazioni che si
determinano fra le diverse funzioni/figure professionali, nonché alle conseguenti aggregazioni
operative che si vengono a determinare in funzione dei progetti da realizzare.
La struttura organizzativa a cui si può fare riferimento è quella a matrice, nella quale
l’accorpamento delle unità operative, ossia dei gruppi di lavoro che si formano in relazione ai
servizi da erogare, avviene per funzione e per progetti.
La struttura organizzativa della sede operativa assume un carattere reticolare con un intreccio di
competenze funzionali e per progetto, così come viene illustrato nella figura seguente che
contempla, a titoli esemplificativo, sole le tipologie di servizi relative ai servizi orientativi:
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Modello di struttura a matrice fig. 9
DIREZIONE/COORDINAMENTO
FUNZIONI
INFORMAZIONE
ORIENTATIVA
FORMAZIONE
ORIENTATIVA
CONSULENZA
ORIENTATIVA
PROGETTI
PROGETTO A
(ad es.
obbligo formativo)
PROGETTO B
(ad es. svantaggiati)
PROGETTO C
(ad es. giovani
inoccupati)
Fonte: ISFOL
L’Organigramma della Sede operativa, che viene rappresentato nelle successive Figure 10, 11 e
12, vede al vertice il COORDINAMENTO E DIREZIONE che assolve alle funzioni direzionali
secondo il classico ciclo di: “programmazione, organizzazione, conduzione e controllo”. In tale
ambito si sviluppano in particolare i compiti connessi al coordinamento delle strutture presenti
all’interno della sede operativa. Il Coordinamento e Direzione assolve anche al coordinamento
delle funzioni professionali presenti nella sede operativa ed alla definizione delle strategie
organizzative e commerciali e di sviluppo dei servizi mediante la promozione di reti e di accordi di
partenariato.
Il Direttore svolgerà le sue funzioni di direzione e coordinamento per 3 Centri.
La Direzione si avvale di un organo di STAFF DI SUPPORTO a cui sono demandati alcuni compiti
concernenti principalmente la funzione di Amministrazione e Segreteria e compiti di controllo della
gestione economico-finanziaria e delle attività amministrative della sede; in tale area vengono
sviluppate anche quelle attività operative di segreteria proprie della struttura.
All’interno dello staff di supporto vengono altresì assolte le funzioni di prima accoglienza degli
utenti, le funzioni di documentazione e di gestione degli archivi cartacei dall’Operatore di
Sportello che potrà essere affiancato, per l’erogazione di specifiche informazione all’utenza, da
tutte le figure professionali contemplate nella struttura di base.
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Nell’ambito dello staff di supporto sono presenti altresì l’Operatore Logistico/amministrativo e
l’Analista documentarista. Quest’ultima figura coincide con l’Analista progettista o con
l’Amministrativo con competenze specifiche.
La Direzione si avvale altresì di una TECNOSTRUTTURA, fortemente collegata all’area dei servizi
orientativi, che riveste un ruolo di staff tecnico al processo di erogazione, onde consentire
l’integrazione fra le diverse attività ed il corretto utilizzo delle risorse tecniche e strumentali.
Nell’ambito della tecnostruttura si colloca il sistema informativo, la gestione dei data base e degli
archivi informatici, che svolgono la funzione di acquisizione, elaborazione e diffusione delle
informazioni relative al funzionamento interno ed alle interazioni con l’ambiente esterno. Le
superiori funzioni vengono assolte dall’Operatore Informatico .
LA STRUTTURA DI BASE, deputata ad erogare servizi di orientamento/inserimento lavorativo,
svolge la funzione di diagnosi, progettazione, erogazione, monitoraggio e valutazione. In essa si
sviluppano i principali compiti che concernono la mission stessa della sede operativa. L’attività
operativa di quest’area contempla un’organizzazione in équipe degli operatori che sviluppano sia
azioni di sistema – analisi dei bisogni, progettazione di interventi e strumenti, ricerca e sviluppo dei
servizi – sia azioni connesse alla erogazione di servizi dedicati.
L’organizzazione interna di tale area può avvenire sia in funzione dei servizi da erogare – gruppi
per funzione professionale – sia in relazione alle funzioni di processo della sede – gruppi per
funzione organizzativa -.
Tali funzioni vengono esercitate da figure di sistema: Orientatore Analista/progettista, ,
Orientatore/integratore, Tutor.
La figura di Formatore verrà attivata solo per talune attività e comunque non per tutta la durata del
servizio formativo, tutte le volte che si riterrà opportuno in base a specifiche progettualità. Il
Formatore quindi rimarrà a carico delle attività formative gestite dall’Organismo.
La figura del Turor svolgerà le sue funzioni per 2 Centri. In caso di esigenze eccezionali e per
coprire la figura del tutor si potrà ricorrere ad un Formatore della sede formativa con le medesime
modalità stabilite per quest’ultima figura.
Anche le figure specialistiche esterne alle sede operativa, quali lo Psicologo, Counsellor,
Accompagnatore di bilancio, Consulente d’impresa, etc. verranno coinvolte solo per talune attività
e non per tutta la durata del servizio di volta in volta. In particolare per la figura dello Psicologo,
verrà attivata solo nel caso in cui l’Orientatore o l’Orientatore/integratore non posseggono già il
titolo di Psicologo.
Il monitoraggio dei programmi e delle azioni e la valutazione dei risultati dei servizi
orientativi/inserimento lavorativo erogati e del complesso delle attività promosse, vengono assolti
all’interno dell’area del Monitoraggio e Valutazione, che fa parte integrante della Struttura di base.
Queste specifiche funzioni vengono assolte dalle figure di sistema preposte ad esse, quali: il
Valutatore. Il Valutatore svolgerà le sue funzioni per 4 centri.
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Per il completamento orario di quelle figure parzialmente impiegate presso la sede operativa
(Direttore- Tutor e Valutatore) onde assicurare l’impegno orario contrattuale potrà essere
completato nell’ambito di altri Sportelli Multifunzionali dell’Organismo o attraverso intese con altri
Organismi in ATS o nell’ambito di altri interventi dello stesso Organismo.
LA STRUTTURA INTERMEDIA DI COORDINAMENTO (fig.13 a e b) assicura altresì, così come
detto precedentemente, il collegamento tra tutte le sedi orientative presenti in un dato territorio di
uno stesso Organismo. In essa confluiranno quelle figure destinate al coordinamento delle funzioni
professionali all’interno della Sede Operativa per la pianificazione delle attività da erogare, il
controllo di qualità, la promozione dei servizi, la comunicazione interna ed esterna, il
coordinamento di tutte le operazioni amministrative, di segreteria, di gestione economica e di
controllo e di amministrazione delle risorse umane.
Il predetto Coordinamento potrà essere attivato solo se l’Organismo è in possesso delle seguenti
tipologie:

oltre 40 dipendenti all’interno degli sportelli multifunzionali e che operano in almeno 2
province;

oltre 80 dipendenti all’interno degli sportelli multifunzionali e che operano in almeno 4
province.
Nell’ambito del Coordinamento possono essere previste le seguenti figure professionali:
Nel primo caso:
N. 1 Direttore;
N. 2 Amministrativo (Coordinamento, paghe, gestione, rendicontazione);
N. 1 Orientatore;
N. 1 Progettista;
N. 1 Tutor;
N. 1 Ausiliario.
Nel secondo caso:
N. 1 Direttore;
N. 1 Coordinatore amministrativo;
N. 4 Amministrativo (paghe, gestione, rendicontazione);
N. 1 Orientatore;
N. 1 Progettista;
N. 1 Tutor/coordinatore
N. 1 Ausiliario.
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24
B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
Ruoli organizzativi (Fig.10)
DIREZIONE E
COORDINAMENTO
STRUTTURA DI BASE
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TECNOSTRUTTURA
STRUTTURA
INTERMEDIA DI
COORDINAMENTO
STAFF DI SUPPORTO
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
DIREZIONE E COORDINAMENTO
Struttura Organizzativa
delle risorse umane (Fig.11)
DIRETTORE/COORDINATORE
STRUTTURA DI BASE







ORIENTATORE
ANALISTA PROGETTISTA
ORIENTATORE/INTEGRATORE
VALUTATORE
TUTOR
FORMATORE
FIGURE SPECIALISTICHE
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FIGURE PROFESSIONALI DELLA
SEDE DI COORDINAMENTO
REGIONALE
TECNOSTRUTTURA
OPERATORE INFORMATICO
STAFF DI SUPPORTO



OPERATORE DI SPORTELLO
OPERATORE LOG/AMMINIST.
ARCHIVISTA
DOCUMENTARISTA
26
La figura del Direttore svolge le
funzioni di direzione e
coordinamento per 3 Centri S. M.
Standard Organigramma figure professionali
Servizi formativi fig.12
La figura del Valutatore svolgerà
le sue funzioni per 4 Centri S.M.

1/3
DIRETTORE/COORDINATORE
La figura del Tutor svolge le sue funzioni per 2
Centri S.M. In caso di esigenze eccezionali e per
coprire la figura del Tutor si potrà ricorrere alla figura
del Formatore con le medesime modalità stabilite per
la stessa figura

N.1 ORIENTATORE

N. 1 ANALISTA PROGETTISTA

N.1 ORIENTATORE/INTEGRATORE
FIGURE
PROFESSIONALI DELLA
SEDE DI
COORDINAMENTO
REGIONALE
-
oltre
40
dipendenti
all’interno degli sportelli
multifunzionali e che
operano in almeno 2
province;
-
oltre
80
dipendenti
all’interno degli sportelli
multifunzionali e che
operano in almeno 4
province.
Complessivamente 3 Operatori
Le funzioni dell’archivista documentarista saranno assolte da dall’analista
progettista o da uno degli Oper.log.amministrativo con competenze specifiche.
n.1 OPERATORE
INFORMATICO

N.1 OPERATORE DI SPORTELLO

N. 1 OPERATORE LOG/AMMINIST.

ARCHIVISTA DOCUMENTARISTA
1/4 VALUTATORE


Le figure che comporranno la
Sede di coordinamento potrà
essere
attivato
solo
se
l’organismo è in possesso delle
seguenti tipologie:
1/2 TUTOR
n.1 FORMATORE

n.1 FIGURE SPECIALISTICHE
La figura del Formatore andrà attivata solo per
talune attività e comunque non per tutta la
durata del servizio e rimarrà a carico delle
attività formative dell’Organismo
La figura dello Psicologo verrà attivata solo nel caso in cui l’Orientatore e/o
l’Orientatore/integratore non posseggono già il titolo di Psicologo. Lo specialista Psicologo
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comunque verrà coinvolto solo per talune attività e non per tutta la durata del servizio.
27
Standard Organigramma figure professionali
coordinamento regionale OLTRE 40 DIPENDENTI
all’interno degli SM e che operano in almeno 2
province
1^ caso fig.13 a
N. 1 ORIENTATORE
DIRETTORE/COORDINATORE
N.1 TUTOR
N.1 ANALISTA
PROGETTISTA
Standard Organigramma figure professionali
coordinamento regionale OLTRE 80 DIPENDENTI
all’interno degli SM e che operano in almeno 4
province
N. 2 AMMINISTRATIVI
n.1 AUSILIARIO
DIRETTORE/COORDINATORE
2^ caso fig.13 b
N. 1
ORIENTATORE
N.1 COORDINATORE
AMMINISTRATIVO
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N.4 OPERATORI
AMMINISTRATIVI
N.1 ANALISTA
PROGETTISTA
N.1
TUTOR/COORDINATORE
n.1 AUSILIARIO
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B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
3.2 I processi interni
Nella seguente figura (fig. 14) si definisce uno schema delle sequenze e delle interazioni tra
processi interni attivati dall’organizzazione per attuare la propria mission.
In tale schema vengono rappresentati:

processi che precedono, accompagnano e seguono la vera e propria erogazione;

fattori di stabilità ed integrazione gestionale espressi dalla direzione/coordinamento;

legami significativi tra le differenti funzioni organizzative.
Le linee marcate evidenziano la sequenza logica dei processi operativi che riguardano
direttamente l’impostazione e l’erogazione dei servizi supervisionati e coordinati dal vertice
strategico (Direzione e Struttura intermedia di coordinamento), mentre le linee tratteggiate
evidenziano l’interazione fra i processi organizzativi individuati, e non già le linee di comando, che
avvengono fra i vari operatori come significative per la qualità del servizio da erogare nel suo
complesso.
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Processi interni (Fig.14)









coordinamento delle strutture tecnico-specialistiche e
di staff
definizione delle strategie organizzative
definizione strategie commerciali
definizione strategie relative agli standard dei servizi
Pianificazione
Controllo Qualità e ricerca
Promozione
Comunicazione interna ed esterna
Coordinamento operazioni amministrazione,
segreteria, gestione economica
VALUTAZIONE
DIAGNOSI/ANALISI DEI FABBISOGNI
□
□
□
Sistema informativo
Data base
Archivi informatici
□
□
□
Amministrazione/segreteria
Prima accoglienza
Documentazione/gestione archivi cartacei
PROGETTAZIONE
EROGAZIONE:
□ accoglienza
□ informazione orientativa
□ formazione orientativa
□ consulenza orientativa
□ bilancio di competenze
□ counseling
□ accompagnamento allievi in formazione
□ consulenza e tutoring inserimento lavorativo
□ sostegno incrocio domanda/offerta
□ assistenza informativa e consulenza job creation
□ consulenza alle imprese
MONITORAGGIO
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ANALISTA/PR
Informazione
Accoglienza
Consulenza
Formazione
Funzionigramm
Prima
OPERATORE
STRUTTU
STRUTTU
DIRETTOR
ORIENTATOR
OGETTISTA;
OGETTISTA
a
eorientativa
figure
VALUTATORE
OPERATORE
accoglienza
LOGRA
RA
E
ORIENTATOR
E DI
professionali
INFORMATIC
OPER.
DI
AMMINISTRA
ORIENT/INTE
E,
E 10
Fig.
INTERME
BASE
SPORTELLO
O
TIVO
ORIENTATOR
ORIENT/INTE
GRATORE
DIA
DI
E/INTEGRATO
ANALISTA
GRATORE
OPERATORE
COLLEGA
FORMATORE
DOCOM.
FIG.
RE
DI FIG.
SPECIALISTIC
TUTOR,
ANALISTA
TUTOR
MENTO
SPORTELLO
DOCOMENTA
SPEC.
A
RISTA
TUTOR,
B
MODELLO ORGANIZZATIVO E
DELLE RISORSE UMANE
MODELLO IDEALTIPICO
ORGANIZZATIVO ED OPERATIVO DI UNA
SEDE ORIENTATIVA
4. COMPETENZE OPERATORI
Il Dm 166/2001 stabiliva (art. 10) che entro il 31 dicembre 2001 il Ministero del Lavoro, previa
intesa in sede di Conferenza Stato-Regioni, definisse gli standard minimi di competenze
professionali relativi anche all'orientamento, a partire da quelli definiti al punto 3 dell'allegato 2 al
Dm stesso. In realtà con l'accordo Stato-Regioni del 2 agosto 2002 è stato deciso di procedere con
la definizione e rilevazione delle credenziali degli operatori innanzitutto a livello regionale e solo
successivamente arrivare alla costruzione di un sistema di descrizione e certificazione delle
competenze armonizzato a livello nazionale.
Nei documenti definitori l’Accreditamento, le competenze professionali vengono definite come un
insieme coordinato di conoscenze, abilità operative e comportamenti. Nell’ambito del modello di
sede operativa assunto le competenze professionali delle risorse umane ne costituiscono la
struttura portante, e posso essere: acquisite anche per vie informali; cumulate nella stessa
persona; utilizzate da più sedi; impegnate con tipologie di rapporti di lavoro diverse e con
prestazioni anche part-time.
Le competenze costituiscono uno dei criteri/requisiti necessari all’accreditamento.
Nel Modello operativo, queste, hanno costituito oggetto di particolare rilevanza e approfondimento
e segnate in relazione a ciascun compito afferente le diverse Aree operative di riferimento, così
come il riferimento agli standard minimi definiti a partire dal “Quadro delle competenze necessarie
per la realizzazione delle funzioni professionali” richiamate al punto 3 dell’allegato 2 del D.M.
166/2001, per le quali si rimanda in questa sede.
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