IMPERIALISMO E COLONIALISMO Il termine “Imperialismo” viene coniato in Francia, durante il secondo impero, e si riferiva ai disegni egemonici di Napoleone II; successivamente il termine si affermò in Inghilterra indicando il programma di espansione coloniale del Governo Disraeli. Sinonimo di Imperialismo è una politica di potenza e di conquista territoriale su scala mondiale. L'Imperialismo è una tendenza degli Stati Europei a proiettare più aggressivamente verso l'esterno i propri interessi economici, la propria immagine nazionale e la propria cultura. Tutto ciò si tradusse in una politica di potenza su scala mondiale. L'Imperialismo ha: • Moventi economici: ricerca di materie prime a basso costo e nuovi sbocchi commerciali; • Legami con le trasformazioni interne al sistema capitalistico Il Colonialismo è la manifestazione più tipica dell'Imperialismo. Già ai tempi delle grandi scoperte geografiche l'Europa si era lanciata alla conquista del mondo, ma alla fine dell'800 questo processo raggiunse l'apice con nuovi obiettivi rispetto alla colonizzazione tradizionale: • Prima l'iniziativa veniva dai privati (compagnie mercantili) • Ora era un obiettivo di politica nazionale. Alla penetrazione commerciale subentrava un disegno d' assoggettamento politico e di sfruttamento economico. Imponendo un controllo più o meno formale sui territori di Africa, Asia e Pacifico, attraverso la condizione di • Colonia: assoggettati all'amministrazione diretta dei conquistatori • Protettorato: quando il controllo viene esercitato in modo indiretto; conservando in vita, almeno formalmente, gli ordinamenti preesistenti. Tra la fine dell'800 e l'inizio del 900 si assiste ad un ampliamento degli imperi coloniali: • Fattore economico: ricerca materie prime a basso costo/nuovi sbocchi commerciali (in coincidenza con la svolta protezionistica degli stati europei) • Motivazioni politico-ideologico: affondavano le loro radici in un mescolanza di nazionalismo e politica di potenza, e razzismo e spirito missionario. Il mito di una vocazione imperiale delle singole nazioni si legò a quello di una missione nel mondo delle civiltà europea nel suo complesso: il fardello dell'uomo bianco era appunto il dovere di redimere le popolazioni selvagge. • • Interesse opinione pubblica: alimentato dall'eco delle grandi esplorazioni che prospettavano ricchezze nascoste, curiosità scientifiche Fattori locali o la necessità di prevenire o controbattere le iniziative di potenze concorrenti; questo determinò una spartizione dei territori al di fuori di ogni possibile piano di conquista prestabilito. 1 I colonizzatori europei portarono l'impronta della loro tecnica, della loro economia e della loro civiltà; le conquiste coloniali furono segnate dall'uso sistematico e indiscriminato della forza. Effetti positivi della colonizzazione: vennero messe a cultura nuove terre, nuove tecniche agricole vennero impiegata; vennero costruite infrastrutture e avviate attività industriali e commerciali; e vennero esportati anche i migliori ordinamenti amministrativi e finanziari. Tutto ciò avveniva a prezzo di un continuo depauperamento di risorse materiali e umane (sfruttamento coloniale). Importante fu anche l'effetto sull'economia: il passaggio ad una economia di esportazione, portò alla rottura di sistemi economici di pura sussistenza basati sul circolo dell'autoconsumo e della povertà; o in funzione del mercato interno. Quindi un processo di sviluppo ci fu ma solo in funzione degli interessi dei colonizzatori. Gli effetti della colonizzazione sulle culture dei paesi afroasiatici furono violenti, variando a seconda delle diverse realtà locali e delle diverse politiche adottate dai colonizzatori: Gli inglesi erano più rispettosi degli usi locali, mentre i francesi erano più oppressivi nel tentativo di introdurre elementi di modernizzazione forzata. Sul piano politico l'espansione coloniale finì col favorire la formazione o il risveglio di nazionalismi locali ad opera di nuovi quadri dirigenti, che si formavano nelle scuole europee e vi assorbivano gli ideali democratici e i principi di nazionalità. AFRICA Nel 1870 era così suddivisa: • La Francia controllava l'Algeria e il Senegal; l'Inghilterra la Colonia del Capo. L'espansione coloniale in Africa si verificò con una velocità sorprendente; portando, nel giro di pochi decenni, alla conquista quasi completa di tutto il continente. La Francia e l'Inghilterra occuparono rispettivamente la Tunisia nel 1881 e nel 1882 l'Egitto. Nel 1884-85, la conferenza di Berlino, convocata per risolvere i contrasti internazionali suscitati dall'espansione belga in Congo, stabiliva il principio della spartizione dell'Africa e riconosceva il possesso di vari territori: • • • • Belgio il Congo con lo sbocco sull'Atlantico Francia l'attuale Repubblica del Congo Inghilterra Nigeria Germania Togo e Camerun All'inizio de '900 la spartizione dell'Africa era completata; restavano indipendenti solo: • Repubblica di Liberia • L'Impero etiopico • La Libia e il Marocco 2 SUD AFRICA L' Inghilterra puntò ad estendere il suo dominio dalla Colonia del Capo alle due repubbliche boere dell'Orange e del Transvaal; ricche di giacimenti d'oro e di diamanti. Il disegno poté realizzarsi solo dopo una lunga guerra (1899-1902) vinta dall'Inghilterra. ASIA e OCEANIA • • • • • • Inghilterra India-Hong Kong-Singapore Olanda arcipelago indonesiano Portogallo Macao-Goa-Isola di Timor Russia Siberia- Asia Centrale Francia Penisola Indonesiana Spagna Filippine LA CONQUISTA FRANCESE DELL'INDOCINA L'Indocina era divisa in una serie di Regni, gravitanti nell'orbita dell'Impero Cinese: • ANNAM (Vietnam) • SIAM (Thailandia) • CAMBOGIA Prima fase: Negli anni '50 i francesi iniziarono la loro penetrazione in Indocina sull'onda dalla guerra dell'oppio e si limitarono ad organizzare qualche stazione commerciale e numerose missioni cattoliche Proprio le persecuzioni ai danni dei missionari diedero alla Francia il pretesto per intervenire militarmente: • 1862 occupa la parte meridionale Annam • 1863 impone il protettorato alla Cambogia Seconda fase: All' inizio degli anni '80 la Francia estende il protettorato a tutta Annam; ciò provocò la reazione dell'Inghilterra che, preoccupata che i possedimenti della Francia giungessero troppo a ridosso dell'India, fra il1885-1887, occupò il Regno di Birmania. Nel 1893 la Francia assume il controllo del LAOS. Il SIAM conserverà la propria indipendenza, diventando uno Stato cuscinetto fra l'Indocina francese e l'India inglese. 3 GIAPPONE e CINA Alla fine del XIX secolo il Giappone si affaccia sull'oceano della competizione imperialistica in Asia. Nel 1894, in seguito a contrasti che avevano per oggetto la Corea (Stato vassallo della Cina), il Giappone attaccarono l'Impero Cinese e lo sconfissero. Così la Cina rinunciò ad ogni influenza sulla Corea e cedette l'Isola di Formosa. Lo sgretolamento dell'Impero Cinese provocò la nascita di un movimento conservatore, nazionalista e xenofobo, che si proponeva di restaurare integralmente la antiche tradizioni imperiali (Movimento dei Boxers). La rivolta dei Boxers venne sedata dall' intervento degli Stati Uniti e del Giappone che sconfissero il nazionalismo tradizionalista ma, indirettamente, favorì la nascita di una corrente democratica e occidentalizzante. STATI UNITI D'AMERICA La fine dell'800 è un periodo di grandi trasformazioni (Guerra di Secessione e la ricostruzione post-bellica) e riprese la colonizzazione dei Territori dell'Ovest; nel 1890 la conquista del West era compiuta, vittime saranno i pellirosse stremati fra 1866-90 da continue campagne militari volute dal governo federale per proteggere le vie di comunicazione e la colonizzazione dei pionieri per poi finire confinati nelle riserve. Negli anni '70 lo sviluppo economico si accompagnò un accentuarsi del processo di concentrazione industriale che porterà gli Stati Uniti a diventare, alla fine del secolo, il maggior produttore industriale del mondo. La prosperità americana, alimentata dall'apporto di una crescente immigrazione, non era esente da contraddizioni, che risultavano evidenti nelle grandi città dove convivevano aree di profonda miseria e altre di benessere. Il malcontento dei contadini del Mid-west era causato dallo lo strapotere delle grandi industrie e dalla politica protezionistica e portò alla nascita del Partito Populista, una formazione contadina che s'ispirava a ideali democratici ed egualitari. Intenso sviluppo ebbero in questo periodo le lotte sindacali; le maggiori organizzazioni operaie americane si differenziavano da quelle europee perché non si proponevano il rovesciamento del sistema capitalistico. IMPERIALISMO AMERICANO L'imperialismo americano si distinse da quello europeo perché si basava soprattutto su una forma di controllo indiretto e proclamava di voler difendere quegli ideali di libertà sui quali si era costruita la nazione americana. Interessi economici e idealismo si fusero nella guerra contro gli spagnoli nel 1898 che portò all'indipendenza di Cuba sottoposta, tuttavia, alla tutela degli Stati Uniti. 4