Indicazioni dietetiche in oncoematologia La nutrizione riveste un ruolo determinante come terapia di supporto a quella farmacologica. Ecco quali sono le corrette regole alimentari per i piccoli affetti da patologie oncologiche. a cura della dietista Domenica Mirella Elia Dipartimento di Onco-Ematologia Pediatrica - Ematologia Indicazioni dietetiche È ormai unanimamente riconosciuto che nell'ambito del trattamento multidisciplinare delle patologie infantili, e non solo, la nutrizione riveste un ruolo determinante come terapia di supporto a quella farmacologica. Nelle neoplasie infantili, in particolare, un adeguato stato nutrizionale consente di fronteggiare gli effetti collaterali provocati dalla malattia e dalle terapie ed un idoneo apporto alimentare ha lo scopo di soddisfare le richieste energetiche che sono elevate, in questa delicata fase della vita, per il normale processo di crescita e sviluppo. Anoressia, nausea, vomito, mucosite e malassorbimento, conseguenze della malattia e delle terapie, spesso sono cause di insorgenza della malnutrizione nel piccolo paziente onco - ematologico. Un adeguato apporto alimentare può invece favorire l'aumento del peso e quindi una crescita adeguata e stimolare anche un aumento delle difese immunitarie. Il compito della dietista è quello di valutare correttamente le abitudini alimentari e gli introiti calorico - proteici del bambino e di intervenire con diete personalizzate che rispettino il più possibile i gusti e le preferenze durante tutto il periodo di degenza. (vedi Tabella) Laddove esistono situazioni di parziale compromissione degli apporti alimentari si può ricorrere all' uso di supplementi calorici o di integratori completi. I supplementi calorici sono costituiti da maltodestrine (polimeri del glucosio, cioè una forma particolare di zucchero), si presentano sotto forma di polvere insapore e per questo possono essere aggiunti sia negli alimenti di gusto salato (brodi, sughi, ecc.) che nelle bevande di gusto dolce (latte, succhi, the, ecc.). Gli integratori completi sono prodotti che si presentano sotto forma di bevande aromatizzate al gusto di cioccolata o di frutta e forniscono un adeguato apporto di proteine, lipidi, glucidi, vitamine e minerali. In tutti i casi l'intervento della dietista avrà lo scopo di correggere eventuali deficit attraverso la valutazione periodica del diario dietetico e la collaborazione stretta con i genitori per l'individuazione di idonei ed efficaci comportamenti da adottare a casa. Igiene alimentare Le linee guida enunciate dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità per la preparazione di alimenti salubri e sicuri dal punto di vista igienico sono le seguenti: Scegliere alimenti che abbiano subito un trattamento che assicuri la loro salubrità I processi di trattamento (pastorizzazione, sterilizzazione, congelamento, surgelamento) servono per rendere gli alimenti più sani e prolungarne la durata. È importante assicurarsi però, durante gli acquisti, che il prodotto o la confezione si presentino integri, che sia garantita la catena del freddo e che siano ben evidenziate la data di confezionamento, la data di scadenza e le modalità di conservazione. Cuocere bene gli alimenti Molti cibi crudi, come i polli, le carni, il latte non pastorizzato, sono spesso contaminati da germi patogeni. Una buona cottura distrugge i germi pericolosi, ma a condizione che tutte le parti dell’alimento siano portate ad una temperatura di almeno 70° C. Qualora la carne del pollo fosse ancora cruda, specie all’interno, conviene ricuocere fino a raggiungere una cottura completa. La carne, il pollame, il pesce congelati devono essere completamente scongelati prima di procedere alla cottura. Consumare gli alimenti subito dopo la cottura Quando gli alimenti cotti si raffreddano alla temperatura ambiente, la flora batterica comincia a moltiplicarsi. Più si tarda a consumarli e più il rischio cresce. Conservare con cura gli alimenti cotti Se si devono preparare anticipatamente rispetto al momento del consumo o se si vuole conservare gli avanzi, bisogna aver cura di tenerli a temperatura elevata (almeno 60°C) oppure a bassa temperatura (inferiore a 10°C). Questa norma è tassativa se si devono conservare i cibi per un tempo superiore a quattro o cinque ore. In ogni caso gli alimenti per l’infanzia una volta cotti e preparati, non devono essere conservati affatto. Evitare di riporre in frigorifero un alimento caldo in quantità abbondante poiché in un frigorifero troppo pieno gli alimenti cotti non riescono a refrigerarsi completamente in un tempo breve e con la necessaria rapidità. Quando la parte centrale dell’alimento rimane calda o tiepida, cioè sopra i 10°C, troppo a lungo, i germi si moltiplicano ed arrivano rapidamente a livelli di patogenicità. Riscaldare bene gli alimenti cotti Tutte le porzioni dell’alimento devono raggiungere almeno la temperatura di 70°C. Consigli dietetici Evitare qualsiasi contatto tra alimenti crudi e quelli cotti Un alimento cotto può ritornare a contaminarsi anche per un semplice contatto con un alimento crudo. Questa contaminazione incrociata può avvenire direttamente (es. polli parti di essi crudi a contatto con alimenti cotti) o indirettamente (es. medesimi utensili usati per carni cotte e crude senza averli prima lavati). In caso di: Perdita di appetito: Offrire pasti leggeri e frequenti. Evitare cibi ricchi in grassi. Evitare di bere prima e durante i pasti. Nausea: Offrire piccole quantità di cibo. I cibi freddi possono essere meglio tollerati. Evitare cibi grassi e untuosi. Offrire cibi secchi, crackers, biscotti semplici, toast. Evitare cibi molto dolci, caldi e piccanti. Evitare gli alimenti favoriti poiché il bambino potrebbe sviluppare un disgusto permanente per essi. Vomito: Evitare liquidi o cibi fin quando il vomito non sia controllato e poi introdurre acqua. Evitare gli alimenti preferiti. I cibi secchi possono essere meglio tollerati. Ulcere del cavo orale: Offrire cibi umidi, morbidi (es. patate schiacciate, purèe, uova strapazzate, crema, yogurt, gelato). Tenere umidi i cibi usando burro, salse, creme. Evitare gli agrumi, succhi di frutta, cibi salati o molto secchi. Usare cannucce per bere. Alterazione e perdita del gusto: Se compare un rifiuto per la carne, provare con pollo, pesce, uova e formaggio. Usare aromi e spezie per insaporire i cibi. Provare cibi freddi. Proporre cibi familiari e che piacciono al bambino. Proporre l’aggiunta di salse tipo maionese, ketchup, salse agrodolci. Malassorbimento: Dieta povera in grassi, senza scorie e senza lattosio.