Anno IV – Numero 929 Venerdì 22 Luglio 2016, S. Maria Maddalena AVVISO Ordine 1. ORDINE: Estate e Farmaci 2. Un Farmaco per Tutti 3. Divieto Cloralio idrato: preparazioni magistrali Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Lotta ai tumori, inventato un batterio sintetico "kamikaze" 5. Artrosi al ginocchio, scarpe speciali o scarpe normali? Prevenzione e Salute 6. Unghia incarnita: cause, sintomi, rimedi. 7. Bimbi e mal di pancia 'misteriosi', il test del salto per capirne la gravità 8. Tumore del seno, importante smettere di fumare alla diagnosi Meteo Napoli Venerdì 22 Luglio Sereno Minima: 23°C Massima: 34°C Umidità: Mattina = 50% Pomeriggio =41 % Proverbio di oggi….…….. A chi pazzèa cu’ ‘o ciuccio nun le mancano ‘e càuce. A chi gioca con l’asino non gli mancano i calci LOTTA AI TUMORI, INVENTATO UN BATTERIO SINTETICO "KAMIKAZE" Attacca le cellule cancerogene, le uccide e poi si suicida a sua volta. Primi test sui topi positivi La lotta ai tumori potrebbe essere ad una svolta grazie ad un BATTERIO SINTETICO il cui Dna viene programmato al computer. In pratica il batterio produce un farmaco anticancro, lo rilascia nelle cellule malate e poi si suicida, per evitare di moltiplicarsi. La scoperta scientifica è stata descritta dalla autorevole rivista scientifica Nature. Il batterio è stato ottenuto negli Stati Uniti, grazie alla collaborazione fra l'Università della California a San Diego e il Massachusetts Institute of Technology (Mit). E' la prima applicazione della lunga serie di ricerche sulla vita sintetica. E' la prima volta che si esplora la possibilità di programmare il ciclo vitale dei batteri per evitare che si moltiplichino nell'organismo. E' un primo passo, ma significativo per trasformarli in farmaci. PRIMI TEST POSITIVI - I batteri, del genere Salmonella, sono stati resi inoffensivi e programmati in modo da attivare il processo naturale della lisi, con il quale la membrana che li protegge si disintegra causandone la morte. Sono stati somministrati per bocca a topi con il tumore del colon retto. I primi risultati sono stati positivi e indicano che, se somministrati insieme alla chemioterapia, i batteri kamikaze riducono l'attività del tumore e aumentano la sopravvivenza. L'esperimento pubblicato su Nature è solo un primo passo e sarà necessario lavorare ancora a lungo prima che i batteri possano diventare nuove armi anticancro. (Salute, Tgcom24 SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it iBook Farmaday E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA PAGINA 2 Anno IV – Numero 929 SCIENZA E SALUTE UNGHIA INCARNITA: cause, sintomi, rimedi naturali e operazione Le unghie sono una difesa delle dita e pertanto bisogna prendersene cura, soprattutto se si è soggetti al formarsi di unghie incarnite L’unghia incarnita è un problema doloroso che si presenta di frequente nei piedi, ecco perchè vogliamo spiegarvi le cause, i sintomi, quali rimedi naturali e non da adottare, e la possibilità di ricorrere ad un’operazione nei casi più complicati. Chiamata in termini medici onicocriptosi, l’unghia incarnita si manifesta quasi sempre nell’alluce, e può causare anche problematiche importanti tanto da incidere negativamente nello stile di vita di chi ne è colpito. : Nella maggior parte dei casi, l’unghia incarnita deriva da un errato modo di tagliare le unghie. Non è corretto assecondare la forma del dito arrotondando l’unghia nella sua parte laterale, perchè così facendo crescerà verso l’interno del dito. L’insorgere dell’unghia incarnita può dipendere anche dall’utilizzo di scarpe strette in punta, perchè comprimono le dita e le unghie. L’onicocriptosi può insorgere anche in seguito ad un trauma delle dita dei piedi, come per es. dopo uno schiacciamento. Ma il problema dell’unghia incarnita può derivare anche da malattie quali il diabete, l’artrite, l’obesità e l’onicomicosi, un’infezione fungina che colpisce le unghie provocandone la distruzione. Sintomi I sintomi di un’unghia incarnita variano in base alla gravità del problema: Lieve: infiammazione o gonfiore della punta del dito con dolore; Moderato: infiammazione con pus o emorragia della punta del dito con dolore; Grave: infiammazione con eccesso di pelle o grave infezione della punta del dito con dolore acuto : Nei casi di sintomi gravi con un’infezione in corso è consigliabile un consulto con Rimedi un podologo, mentre nei casi di sintomi lievi si può attuare il seguente rimedio: Fate un pediluvio di 15 minuti con acqua tiepida con bicarbonato di sodio o sale; Asciugate con cura i piedi e le dita; Utilizzate un triangolo di cotone per inserirlo al lato dell’unghia e indurla a ricrescere esternamente; Disinfettate la parte con della e applicate un cerotto o una garza sterile; E’ consigliabile ripetere queste operazioni tutti i giorni fino alla risoluzione del problema. In caso di onicocriptosi è necessario anche cambiare alcune abitudini: Indossate scarpe comode che non stringano la punta del piede; Indossate calze di cotone o altre fibre naturali per evitare la crescita di funghi e batteri e l’insorgere di micosi alle unghie; Tagliare le unghie seguendo una linea orizzontale senza tagliare gli angoli. Non asportare cuticole o pellicine in prossimità delle unghie. OPERAZIONE: Nei casi più gravi di onicocriptosi si può intervenire con una piccola operazione chirurgica in anestesia locale per rimuovere la parte dell’unghia incarnita, a cui deve seguire una terapia antibiotica. Esiste comunque la possibilità che il problema non si risolva, e che si debba procedere con un intervento che preveda l’asportazione totale dell’unghia. Per evitare il ricorso all’operazione è possibile l’applicazione di un tutore sull’unghia che ne corregge meccanicamente la crescita. Ricordiamo che il medico pedologo è la figura più indicata. ( Pour femme) Cause PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 929 PREVENZIONE E SALUTE BIMBI E MAL DI PANCIA 'MISTERIOSI', IL TEST DEL SALTO PER CAPIRNE LA GRAVITÀ Il dolore addominale, quello che viene definito "mal di pancia" è un sintomo estremamente diffuso tra i bambini. "È provocato da errori alimentari, soprattutto legati al fatto che i bambini mangiano poca frutta e verdura, ma anche dalla tensione emotiva, infatti aumenta durante i periodi più difficili dell'anno scolastico, come ora, quando i bambini sono alle prese con le ultime interrogazioni, attendono gli scrutini o si preparano agli esami", dice all'Adnkronos Salute il pediatra di Milano Italo Farnetani. "Talvolta all'origine possono esserci anche banali infezioni sia dell'apparto digerente, sia della gola, molto diffuse soprattutto nei bambini con meno di 6 anni". Ma il timore dei genitori è che si tratti di appendicite. Allora come capire l’origine di questo “Male”? In questi casi è utile il 'test del salto'. "Quando il bambino ha dolore addominale - suggerisce Farnetani - i genitori devono chiedergli di fare un salto o al limite una piccola corsa. Se il bambino riesce a fare il salto e a correre senza avvertire dolori acuti, si tratta di una forma piuttosto semplice, in caso contrario si dovrà avvertire subito il medico", raccomanda il pediatra. Per aiutare i genitori a orientarsi quando sono alle prese con mal di pancia 'misteriosi', ecco dal pediatra uno schema che serve a capire la gravità del dolore addominale: IL DOLORE ADDOMINALE NON È GRAVE SE: è intermittente, cioè non dura mai più di mezz'ora e si alterna a periodi di benessere; inoltre se il bambino si agita e si contorce; e se è localizzato vicino all'ombelico. IL DOLORE È GRAVE SE: dura ininterrottamente più di mezz'ora "si deve andare subito all’ospedale quando dura più di 6 ore" il bambino "sta fermo perché se si muove dice che ha più dolore, ha difficoltà a camminare, a scendere le scale, o dal letto, oppure, se lo fa, sta in una posizione rattrappita, proprio perché, negli altri casi il dolore si accentua". Infine c'è da allarmarsi più il dolore è lontano dall'ombelico. In caso di appendicite "il paziente cerca da stare fermo. Al contrario - spiega Farnetani - il bambino che si contorce, si agita sul letto, non ha l'appendicite, ma la conferma si può avere con il test del salto. Infine un occhio all'orologio: se il dolore dura ininterrottamente per più di un'ora, allora è il caso di allarmarsi e rivolgersi al medico. Se invece dura meno o 'va e viene', cioè è intermittente, significa che l'appendice non è infiammata". (Salute, Adnkronos) PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 929 SCIENZA E SALUTE ARTROSI AL GINOCCHIO, SCARPE SPECIALI O SCARPE NORMALI? Speciali o convenzionali, i benefici da un nuovo paio di scarpe per chi soffre di artrosi al ginocchio non sarebbero diversi. È quanto dimostrato da un gruppo di ricercatori provenienti anche dalla University of Melbourne (Australia) in uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine. Di trattamenti che possano ridurre i sintomi e aiutare i pazienti nel gestire autonomamente l’artrosi c’è sempre necessità. Tra questi sono stati resi disponibili dei tipi di scarpe in grado di alleviare la pressione su ginocchio, il meccanismo fondamentale per lo sviluppo del dolore e l’aumentato rischio di progressione della malattia. I ricercatori australiani hanno testato l’efficacia di un paio di calzature grazie a 160 persone con oltre 50 anni d’età e artrosi al ginocchio. Sono stati divisi in due gruppi in maniera casuale: a uno è stato chiesto di indossare per almeno 4 ore al giorno delle scarpe con suole speciali che sono state messe a confronto con scarpe convenzionali. L’artrosi è la malattia reumatica più frequente : In sei mesi sono stati valutati il dolore mentre si camminava e la funzionalità fisica, il dolore e la rigidità articolare, la qualità della vita. Ebbene tra i due gruppi gli indicatori del dolore e delle funzioni fisiche non differivano: in entrambi è stato notato un miglioramento. Il dolore è diminuito nel 54% dei pazienti, una quota leggermente inferiore per la funzionalità. Pertanto dalle scarpe speciali non deriva nessun beneficio aggiuntivo rispetto a quelle tradizionali né maggiori probabilità di migliorare lo stato di dolore. L’artrosi al ginocchio riguarda milioni di persone anziane, un quarto di donne e il 15% degli uomini oltre i 60anni secondo i ricercatori: «È la malattia reumatica più frequente con un forte impatto sul benessere del singolo e rappresenta un serio problema di salute pubblica. Per questo si ha bisogno di trattamenti in grado di contenerne l’impatto», ricorda il prof. Carlo Selmi, responsabile di Reumatologia e immunologia clinica dell’ospedale Humanitas. «Dal momento che una cura vera e propria non c’è, le strade che in genere si seguono sono due: cercare di ridurre i fattori di rischio, come il sovrappeso o l’obesità, di lenire il dolore. Può capitare però che le due strategie contrastino perché la riduzione del dolore può portare comunque a una sollecitazione più marcata dell’articolazione e, dunque, a un peggioramento dell’artrosi». IN QUESTE STRATEGIE CHE BENEFICI POSSONO DERIVARE DALLE SCARPE PER CHI SOFFRE DI ARTROSI AL GINOCCHIO? «Più che a scarpe speciali bisogna guardare a scarpe nuove. Calzature troppo consumate possono avere un pessimo effetto sull’articolazione. Il consiglio di sempre è quello di cercare di seguire un approccio integrato e uno stile di vita sano che alleggerisca il carico sul ginocchio e plachi il dolore: dall’assunzione di analgesici quando necessario al controllo del peso all’esercizio fisico», conclude lo specialista. (Salute, Humanitas) PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 929 PREVENZIONE E SALUTE TUMORE DEL SENO, PERCHÉ È IMPORTANTE SMETTERE DI FUMARE ALLA DIAGNOSI? Per le donne fumatrici, categoria che è purtroppo in crescita nel nostro Paese, c’è un ulteriore motivo per cercare di smettere di fumare: il tumore del seno. Chi smette di fumare, persino dopo la diagnosi, ha infatti molte più possibilità di guarire dal tumore, secondo uno studio recentemente pubblicato sul prestigioso Journal of Clinical Oncology. Dopo i molti lavori scientifici che, nel corso degli anni, hanno dimostrato una correlazione fra il fumo di sigaretta e carcinoma della mammella (in effetti più debole di quella tra tabagismo e altri tipi di tumore, come quelli polmonari o gastroenterici), un gruppo di scienziati americani ha voluto indagare le differenze di prognosi fra donne non fumatrici, donne che smettono alla diagnosi di tumore e chi invece continua a fumare, nonostante l’insorgenza del cancro. «Lo studio è molto ampio anche dal punto di vista numerico, coinvolge circa 21000 pazienti affette da tumore alla mammella che, a maggiore garanzia dell’affidabilità dei risultati, sono state seguite per un arco di tempo di vent’anni. Il messaggio che è importante trasmettere è che le donne fumatrici hanno una mortalità più alta legata al tumore della mammella, non solo rispetto a quelle che non hanno mai fumato, ma anche a paragone di quelle che hanno deciso di smettere una volta ricevuta la diagnosi ditumore del seno», spiega il dottor Andrea Sagona, chirurgo senologo di Humanitas Cancer Center. PER IL RISCHIO ONCOLOGICO ATTENZIONE ANCHE AL FUMO PASSIVO «Questo vale quindi non solo per insorgenza di patologie legate al fumo, quali eventi cardiovascolari, malattie polmonari o tumori correlati al fumo quali il carcinoma del polmone, ma anche nello specifico della malattia mammaria. Il fumo, influenza inoltre negativamente l’esito di tutti i trattamenti, dalla chirurgia (maggiore possibilità di infezioni e di complicanze post intervento come la necrosi cutanea) alla chemioterapia, dalla terapia endocrina alla radioterapia», continua il dottor Sagona, che poi conclude: «Anche l’esposizione al fumo passivo ha gli stessi effetti, quindi non vivere in un ambiente nel quale si fuma è altrettanto importante, soprattutto per chi va incontro a questi trattamenti. Chi convive, quindi, dovrebbe smettere di fumare a sua volta o, per lo meno, evitare di fumare in casa. I senologi, infine, hanno il dovere di avvertire tutte le loro pazienti, spiegando loro in modo chiaro tutti questi concetti ed invitandole, in caso di necessità, a rivolgersi a un centro specializzato nella smoking cessation». In Humanitas è presente un Centro Antifumo che aiuta tutti quelli che lo desiderano a smettere di fumare. Il medico referente è la dottoressa Licia Siracusano, oncologa. È possibile avere maggiori informazioni o richiedere un appuntamento telefonando al numero dedicato 02.82242454. (Salute, Humanitas) PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 929 Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli La Bacheca ORDINE: Progetto “UN FARMACO PER TUTTI”: dall’EDIZIONE di REPUBBLICA del 18 LUGLIO Progetto per contrastare la povertà sanitaria. Il progetto ha come finalità l’utilizzo di farmaci, le cui confezioni siano integre, ma anche di presidi medico chirurgici o integratori e dispositivi medici non ancora scaduti provenienti da donazione spontanea da parte di cittadini RACCOLTI FINORA 20.000 CONFEZIONI DI FARMACI E DISPOSITIVI DONATI AI POVERI ATTRAVERSO I SEGUENTI ENTI ASSISTENZIALI: La Tenda, Emergency, UNITALSI Campania, Stelle in Strada, Suore della Carità Madre Teresa di Calcutta, Associazione Camilliani pro BENIN, Ordine di Malta PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 929 ORDINE: MEDICINALI in VALIGIA: i CONSIGLI del FARMACISTA per chi sta PARTENDO Dall’edizione di Lunedì 18 Luglio sul quotidiano Corriere del Mezzogiorno. Ministero della Salute: VIETATA la Prescrizione e l’Allestimento di Preparazioni Magistrali Contenenti il Principio Attivo CLORALIO IDRATO DM 30.6.2016 “Divieto di prescrizione di preparazioni magistrali contenenti il principio attivo cloralio idrato” Pubblicato nella GU n. 165 del 16.7.2016. L’Ordine informa che con decreto 30 giugno 2016, pubblicato nella GU del 16 luglio u.s e in vigore dal medesimo giorno di pubblicazione, il Ministero della Salute ha vietato la prescrizione e l’allestimento di preparazioni magistrali contenenti il principio attivo Cloralio Idrato . PAGINA 8 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 929 I Farmacisti Napoletani Incontrano i Farmacisti Europei: BUDAPEST Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei per sviluppare una rete di relazioni internazionali tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più Europeo. Come Partecipare Si può prenotare chiamando all’Agenzia 0823 - 354433