Grassina giovedì 30 marzo 2017 SLA, CURE PALLIATIVE E USO TERAPEUTICO DELLA CANNABIS Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA) o malattia del motoneurone Si tratta di una degenerazione del 1° e 2° motoneurone cioè delle cellule nervose che vanno dalla corteccia cerebrale al midollo spinale e da questo al muscolo -In base ai muscoli interessati si distinguono una forma (75%) nella quale sono interessati muscoli degli arti superiori o inferiori, da una ad esordio bulbare con disturbi che riguardano la deglutizione o la parola. -La diagnosi richiede spesso un certo tempo e gli esami strumentali servono soprattutto ad escludere altre patologie. Una volta accertata la SLA il paziente entra in una assistenza multispecialistica che coinvolge la neurologia, la foniatria, una valutazione della funzionalità respiratoria La causa della malattia è ancora sconosciuta, anche se si pensa ad una genesi multifattoriale. Si pensa anche ad una alterazione genetica con una ventina di geni coinvolti. Esiste una forma familiare (5% dei casi). Sembra certo che il neurone “soffra” per l’impossibilità di eliminare sostanze che col tempo diventano tossiche. Tra queste il glutammato, tanto che l’unico farmaco riconosciuto per la cura della malattia è il Riluzolo, capace di ridurre l’accumulo di glutammato nel neurone. Per quanto riguarda l’epidemiologia c’è una lieve prevalenza nel sesso femminile mentre l’età media di incidenza si aggira sui 60-65 anni INCIDENZA DELLA MALATTIA La SLA è malattia relativamente rara. A seconda delle statistiche la sua incidenza è di 2-4 casi ogni100000 soggetti. Anche la rete toscana delle malattie rare riporta una incidenza di 2.5 e una prevalenza di 7-8 ogni 100000 soggetti Con una popolazione di 3750000 unità si attendono 60-80 nuovi casi/anno OBBIETTIVI DELLE CURE PALLIATIVE Affermano il valore della vita, considerando la morte come un evento naturale; non abbreviano la durata della vita del paziente; provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi; considerano anche gli aspetti psicologici e spirituali; offrono un sistema di supporto per aiutare il paziente a vivere il più attivamente possibile sino al decesso; aiutano la famiglia dell'ammalato a convivere con la malattia. Nella nostra esperienza poche altre situazioni come la malattia del motoneurone vedono un’applicazione completa delle cure palliative PROBLEMI CLINICI PIU’ FREQUENTI DISFAGIA -Rischio polmonite ab ingestis. Importante la consistenza dei cibi, uso di addensante, tecniche di deglutizione sopraglottiche (logopedista) DISIDRATAZIONE -Nelle fasi con deglutizione “indebolita” ma ancora efficace. Fleboclisi per ipodermoclisi (utilità accesso venoso) STIPSI -Riduzione movimento e del torchio addominale. Fastidiosa ma anche in grado di ridurre la funzionalità respiratoria e rischio subocclusione. Idratazione; Lassativi; OSS FASCICOLAZIONI,CRAMPI E SPASTICITA’ /RIGIDITA’ Carbamazepina, Magnesio, vit E; Baclofene, Fisioterapia, CANNABIS SCIALORREA Causata dall’indebolimento dei muscoli facciali e dalla ridotta capacità di deglutire. Fastidiosa, aumenta il rischio di polmonite ab ingestis SECREZIONI DI MUCO DENSE-Da ridotta introduzioni di liquidi e ridotta capacità di tossire; idratazione tosse assistita SINTOMI DA IPOVENTILAZIONE CRONICA Con l’aggravarsi dell’insufficienza respiratoria possono svilupparsi sintomi che influenzano pesantemente la qualità della vita dei pazienti: Fatica e sonnolenza diurne Disturbi del sonno Nervosismo, tachicardia Depressione ansia Tachipnea, dispnea, disfonia Il controllo dei sintomi può essere ottenuto con cortisonici, ansiolitici, oppiacei, ossigeno e NIV E’ in questa fase che si pone il problema delle scelte in merito ai rimedi invasivi Pur in presenza di una legislazione ancora lacunosa è importante far redigere direttive anticipate scritte da rivedere periodicamente. La scelta consapevole si basa anche sulla comprensione esatta della sedazione palliativa Il meccanismo del coma terminale ipercapnico, unito alla possibilità di una sedazione palliativa dovrebbero ridurre la paura della “morte per soffocamento” In ogni caso la sedazione si può avvalere di farmaci quali il midazolam e gli oppiacei in grado di ridurre rapidamente lo stato di coscienza EPISODI POLMONARI “ACUTI” INSONNIA -Alla base dei disturbi del sonno ci sono varie cause: disfagia con aspirazione di saliva incapacità di cambiare posizione per debolezza muscolare, fascicolazioni, insufficienza respiratoria con ipossia e dispnea, ansia, depressione.Zoldipem, Fenobarbitale e anche benzodiazepine (soprattutto in pazienti con ventilazione assistita) PROBLEMI PSICOLOGICI . SLA Nelle diverse fasi della malattia la stessa è affrontata con un tecnicismo m La preponderanza degli aspetti tecnici e meccanici, insieme alla riduzione anche notevole delle capacità di comunicazione (debolezza muscolare=linguaggio non verbale; disartria=difficoltà a parlare) possono far “dimenticare” che le facoltà intellettive sono nella maggior parte dei casi e per quasi tutta la durata della malattia intatte Va SEMPRE tenuto presente che il soggetto mantiene perciò esigenze intellettuali, affettive e spirituali. Per poter supportare il paziente anche la famiglia puo’ avere bisogno di un decisivo aiuto psicologico Altrettanto importante ristabilire per quanto possibile la capacità comunicativa, cosa che avviene grazie al logopedista e a specifici ausili per la comunicazione (Laboratorio Aziendale Ausili per la Comunicazione) L’USO DELLA CANNABIS TERAPEUTICA La cannabis esercita le sue azioni terapeutiche grazie fondamentalmente a due principi attivi: il delta-9-tetraidrtocannabinolo (THC) e il Cannabidiolo (CBD) Le varie preparazioni a disposizione contengono percentuali diverse di questi due componenti Il meccanismo d’azione farmacologico prevede un legame recettoriale MECCANISMO D’AZIONE Il THC e il CBD agiscono su una serie di recettori presenti principalmente nel Sistema Nervoso Centrale e nel sistema immunitario Generalizzando si può dire che le due sostanze interferiscono con il rilascio di mediatori quali la Dopamina, il Glutammato, la Serotonina. Ci sono studi che dimostrano un’azione anche sulla produzione di citochine e altre sostanze “proinfiammatorie”, ed evidenze che riguardano la possibilità di interferire sulla diffusione di metastasi del cancro al seno Rimanendo all’attualità terapeutica, si può dire che l’utilizzo della cannabis è ben documentato e autorizzato per una serie di disturbi, quando abbiano fallito altre misure farmacologiche INDICAZIONI TERAPEUTICHE DISTURBI CHE COINVOLGONO LA SPASTICITA’ CON DOLORE (SLA, Sclerosi multipla, lesioni midollari). Probabilmente l’azione va attribuita all’influenza sul rilascio di dopamina DOLORE CRONICO in particolare dolore neuropatico. L’effetto si esplica attraverso una inibizione delle vie ascendenti del dolore NAUSEA E VOMITO (soprattutto quello risultante da chemio o radioterapia) GLAUCOMA TRATTAMENTO PALLIATIVO DEL CANCRO PRODUZIONE, PRESCRIZIONE, MODALITA’ DI ASSUNZIONE, DOSAGGI Fino a non moltissimo tempo fa la cannabis terapeutica veniva prodotta in Olanda (bedrocan) e anche le preparazioni galeniche delle nostre farmacie si facevano su cannabis importata Recentemente la produzione sul territorio italiano viene effettuata presso l’Istituto Farmaceutico Militare di via Reginaldo Giuliani, che è l’unica struttura autorizzata a tale scopo Le varietà presenti nel nostro paese differiscono per percentuale di principi attivi: PREPARAZIONI E MODI DI ASSUNZIONE In genere la cannabis viene fornita in forma di punte di fiori secchi o granuli. Con queste modalità sono preparate delle bustine a dosaggio predefinito Una delle modalità più “efficaci” è l’assunzione di un infuso, con bollitura dolce per 15 minuti. Questa modalità (simile al tè) permette il riscaldamento a 90° che rende più efficace il prodotto. Esiste anche un’olio che può essere “sciolto” sia in acqua che nel latte caldo, particolarmente indicato in quanto il prodotto è lipofilo Il contenuto delle buste o i granuli sono adatti anche per inalazione La prescrizione con il prodotto a carico del SSN è fatta tramite piano terapeutico redatto dallo specialista Neurologo. L’erogazione viene fatta da Farmacie ospedaliere in grado di fare preparazioni galeniche (es Santa Maria Nuova). La prescrizione “ a pagamento” può essere fatta da qualsiasi medico (cosiddetta Legge Di Bella) (anche farmacie private) Il dosaggio è molto variabile in base ai sintomi da trattare e alle caratteristiche del soggetto. Come ordine di grandezza si parla di dosi giornaliere da 50 a 150 mg La titolazione è importante perché il prodotto è lipofilo e dopo le prime somministrazioni viene rilasciato lentamente dal tessuto adiposo