La matematica dell’evoluzione naturale (Proposta di considerare la sezione aurea nella simulazione informatica del DNA e nella futura dimostrazione matematica della teoria evoluzionistica) Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli *Gruppo amatoriale per la ricerca matematica sui numeri primi, sulle loro congetture e sulle loro connessioni con le teorie di stringa. Abstract In this paper we show some connections between aura section , DNA and theory of natural evolution (Darwin) Riassunto In questo lavoro approfondiremo l’ancora non ben definita matematica dell’evoluzione (teoria di Darwin) non tanto in base ad un software artificiale come pensa Chaitin (articolo di Le SCIENZE febbraio 2013 “”Matematica dell’evoluzione”vedi Nota 1), ma con il software naturale , il DNA, connesso con la serie di Fibonacci e il numero aureo 1,618… coinvolto, insieme al numero e = 2,718… anch’esso in tutti i fenomeni di crescita e decrescita ( la vita è un fenomeno di crescita di esseri viventi, ecc. Entrambi sono legati anche al TNP e la crescita logaritmica dei numeri primi fino ad N). Per cui proponiamo ai simulatori informatici della selezione naturale, qualora non ci avessero già pensato, di fare largo uso della sezione aurea nei loro tentativi di dimostrazioni matematiche inerenti la teoria di Darwin. Premessa Dalla voce “Evoluzione” di Wikipedia, riportiamo il paragrafo sulle prove matematiche, che ci potrebbe essere utile per eventuali approfondimenti: “Prove matematico/informatiche Gli algoritmi genetici sono delle metaeuristiche per la ricerca della soluzione ottimale di un problema basate sulla logica del modello evoluzionistico. Studiando questo metodo si è visto come, partendo dalle ipotesi del modello evoluzionistico, si può arrivare all'evoluzione di più specie. Sono stati realizzati molti programmi per computer che simulano un ecosistema per diversi scopi (divertimento, studio dei meccanismi evolutivi naturali, studio degli algoritmi genetici). Anche questi hanno dimostrato la plausibilità del modello evoluzionistico. Inoltre, gli algoritmi genetici sono stati applicati in campi lontani dalla biologia, come i problemi di ottimizzazione di funzioni matematiche, in cui le soluzioni vengono fatte "competere" e "incrociare" tra di loro con particolari metodi….” Dalla voce “Algoritmo evolutivo” riportiamo invece la definizione, seguita da un brano che riporta alcune formule in cui compare il numero e =2,718… , notoriamente connesso a processi di crescita (come nei fenomeni biologici) e decrescita, a sua volta connesso alla sezione aurea e al numero aureo Φ =1,617, frequentissimo in natura, dalla fisica al DNA. Un algoritmo genetico è un algoritmo euristico ispirato al principio della selezione naturale ed evoluzione biologica teorizzato nel 1859 da Charles Darwin. L'aggettivo "genetico" deriva dal fatto che il modello evolutivo darwiniano trova spiegazioni nella branca della biologia detta genetica e dal fatto che gli algoritmi genetici attuano dei meccanismi concettualmente simili a quelli dei processi biochimici scoperti da questa scienza. In sintesi si può dire che gli algoritmi genetici consistono in algoritmi che permettono di valutare delle soluzioni di partenza e che ricombinandole ed introducendo elementi di disordine sono in grado di crearne di nuove nel tentativo di convergere a soluzioni ottime. Queste tecniche vengono di norma utilizzate per tentare di risolvere problemi di ottimizzazione per i quali non si conoscono altri algoritmi efficienti di complessità lineare o polinomiale. Nonostante questo utilizzo, data la natura intrinseca di un algoritmo genetico, non vi è modo di sapere a priori se sarà effettivamente in grado di trovare una soluzione accettabile al problema considerato. Gli algoritmi genetici fanno parte dell'evolutionary computing, vengono studiati e sviluppati all'interno del campo dell'intelligenza artificiale e delle tecniche di soft computing ma trovano applicazione in un'ampia varietà di problemi afferenti a diversi contesti quali l'elettronica[1], la biologia[2] e l'economia[3]. … La logica di selezione A causa di complessi fenomeni di interazione non lineare (epistaticità), non è dato per scontato né che da due soluzioni promettenti ne nasca una terza più promettente né che da due soluzioni con valori di fitness basso ne venga generata una terza con valore di fitness più basso. Per ovviare a questi problemi, durante la scelta delle soluzioni candidate all'evoluzione, oltre che sul parametro ottenuto dalla funzione di fitness ci si basa anche su particolari tecniche di "selezione". Le più comuni sono: • • • Selezione a roulette: la probabilità che una soluzione venga scelta per farla evolvere è direttamente proporzionale al valore restituito dalla funzione di fitness. Questa tecnica presenta dei problemi nel caso in cui ci siano delle grosse differenze di valori perché le soluzioni peggiori verrebbero selezionate troppo raramente. Selezione per categoria: simile alla selezione per roulette ma la valutazione è effettuata in maniera proporzionale alla somma del valore della funzione di fitness per ogni coppia possibile di soluzioni. Il problema presentato da questa tecnica di scelta è rappresentato dalla lentezza di convergenza nel caso in cui ci siano delle differenze troppo piccole tra coppie di soluzioni candidate. Selezione a torneo: le soluzioni vengono raggruppate e si procede a valutarle con un algoritmo come quello presentato nelle righe successive. o A.Scegliere in maniera casuale I individui appartenenti alla popolazione. o B.Scegliere l'individuo migliore e impostare la sua probabilità di scelta a . o C.Scegliere il secondo individuo migliore e impostare la probabilità di scelta a o • . D.Scegliere il terzo individuo migliore e impostare la sua probabilità di scelta a . o ...proseguire fino ad esaurire le soluzioni scelte. Selezione di Boltzmann: le soluzioni vengono scelte con un grado di probabilità che, agli inizi dell'algoritmo, favorisce l'esplorazione e che poi tende a stabilizzarsi. I parametri utilizzati dalla selezione di Boltzmann sono: o o con e o … Infatti, per fare un esempio prettamente matematico, ma riguardante un fenomeno di crescita (del numero di numeri primi fino a 10^n, e cioè π(10^n), e e numeri di Fibonacci, connessi al numero aureo Φ =1,618… , sono strettamente collegati, con la formula e ^N ≈ F(n) TABELLA 1 ( e^N , ^N*Ф ) N N e ≈ Fi 1 2,718 3 2 7,389 8 3 20,085 21 4 54,598 55 5 148,336 144 6 403,177 377 7 1095,837 987 8 2978,486 2584 … … … 13 441817 514229 … … … N e · Ф ≈ Fi + 1 2,718 · 1,618 = 4,39 5 … … 11,95 13 … … 32,49 34 … … 88,33 89 … … 240,00 233 … … 652,34 610 … … 1773,06 1597 … … 4819,19 4181 … … … … … … 714860,66 832040 … … Per esempio, per 10^3, con logaritmo 6,90 prossimo a 7,389 a sua volta prossimo a 8 numero di Fibonacci, dividendo 1000/8 = 125 numeri primi fino a 1000, mentre il valore reale è 168; ma un valore migliore si ottiene con 1000/6,90 =144, e ancora meglio con 1000/6 = 166.6 ≈ 168 , con 6 = log (1000) frequenza media dei numeri primi fino a 1000. Ma qui ci interessa la vicinanza tra ln (10^3) = 6,90, e^2 = 7,389 e il numero di Fibonacci 8 per collegare la distribuzione dei numeri primi, con la loro crescita logaritmica, alle potenze N di e ed i numeri di Fibonacci. Qualcosa di simile accadrebbe in tutti i fenomeni di crescita (specie se logaritmica), compresi gli esseri viventi e quindi connessi con l’evoluzione e la selezione naturale. La selezione di Boltzmann, in cui figura e, connesso con Φ, potrebbe esserci quindi utile al nostro scopo di suggerire l’introduzione della sezione aurea nella eventuale futura dimostrazione matematica della teoria evolutiva di Darwin, tramite simulazioni matematiche dei processi evolutivi di selezione ecc. Introduzione Dal suddetto articolo riportiamo il seguente brano, interessante per la nostra proposta di prendere seriamente in considerazione la sezione aurea e i numeri di Fibonacci nella simulazione matematica del software per simulare l’evoluzione, poiché la sezione aurea è presente in molti fenomeni fisici (per esempio nelle orbite dei pianeti), chimici (per esempio nei numeri atomici degli elementi chimici più stabili), da qui passa anche ai fenomeni biochimici e quindi al DNA naturale “…Certo, la matematica è ampiamente usata nei vari studi che partendo da misurazioni e osservazioni sia in natura sia in laboratorio verificano puntualmente le idee del naturalista inglese Ma ancora oggi non è stata sviluppata una teoria matematica generale e astratta dell’evoluzione che catturi l’essenza della teoria di Darwin e la sviluppi matematicamente, come spiega Gregory Chaitin con il suo nuovo libro Dimostrare Darwin… L’approccio al problema della matematica dell’evoluzione sviluppato da Chaitin parte dalla trasmissione dell’informazione. Nel campo della biologia questo sostanzialmente equivale a mettere al centro dell’attenzione il DNA, in cui sono codificate tutte le informazioni che possono decretare vita, morte e capacità riproduttive di un determinato organismo. Ma l’ambito puramente biologico risulterebbe complicato, forse troppo, per i primi passi di una sfida come quella affrontata da Chaitin, che dunque ha inaugurato un apposito ambito di ricerca: la metabiologia, definita << un campo parallelo alla biologia che si occupa dell’evoluzione causale del software artificiale (i programmi per computer) invece del software naturale il DNA) >>” In questo lavoro riporteremo solo alcuni nostri e altrui link sulla frequente presenza nella sezione aurea in fisica, chmica, DNA ecc, e i commenti del caso, secondo il seguente schema generale , con particolare attenzione al percorso segnato in blu: Sezione aurea ↓ fenomeni fisici fenomeni chimici → fenomeni biologici fenomeni biochimici (orbite dei pianeti, ,ecc. ↓ (Tavola periodica, elementi più stabili, ecc. ) (Fiori di margherita, ecc.) DNA Cristallografia) Visto anche l’approccio informatico di Chaitin (software artificiali per simulare l’evoluzione naturale)), ricordiamo che la sezione aurea emerge anche nell’informatica artificiale : sul sito www.atuttoportale.it/didattica/botanica/OltreBotanica/OltreB otanica-06-Informatica.pdf “ Numero 6 La sezione aurea in informatica Dal quale riportiamo un solo brano: “L’informatica è lo studio dei fondamenti teorici dell’informazione e della logica computazionale applicati a sistemi elettronci automatizzati. Come abbiamo visto nei numeri precedenti, molte espressioni naturali sono riconducibili alla sezione aurea, ma come vedremo in questo numero la sezione aurea si presenta anche in ambito informatico. In particolare ci occuperemo di: 1. Fibonacci Heap 2. Web design Fibonacci Heap Come sappiamo, la successione di Fibonacci è una delle rappresentazioni della Sezione Aurea. Su Wikipedia, alla voce “Successione di Fibonacci” troviamo un paragrafo relativo all’ informatica: I numeri di Fibonacci sono utilizzati anche nel sistema informatico di molti computer. In particolare vi è un complesso meccanismo basato su tali numeri, detto "Fibonacci heap" che viene utilizzato nel processore Pentium della Intel per la risoluzione di particolari algoritmi. In informatica, le strutture dati sono entità utilizzate dai microprocessori per organizzare un insieme di dati all'interno della memoria del computer. Tra le strutture dati utilizzate dal processore Pentium della Intel troviamo un tipo denominato “Fibonacci Heap”…. Cominciamo dai fenomeni fisici, specie se quantistici “La serie di Fibonacci nel microcosmo(effetto Hall quantistico, cariche frazionarie , masse dei quark, numeri quantici, stabilità nucleare)” Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli dal quale riportiamo qualche tabella. a) Sulle masse dei quark Nome Carica Massa stimata (MeV/c2) Up (u) +2/3 da 1,5 a 3,3 1[13] Down (d) −1/3 da 3,5 a 6 1[13] Strange / Sideways (s) −1/3 da 80 a 130 Charm / Centre (c) +2/3 da 1 150 a 1 350 Bottom / Beauty (b) −1/3 da 4 100 a 4 400 Top / Truth (t) +2/3 173 100 ± 1 300 E a proposito delle masse delle particelle, notiamo che i loro rapporti tra un valore e il precedente “costeggiano”da vicino la serie di Fibonacci, a ulteriore riprova che i numeri (in questo caso quelli di Fibonacci, vedi Rif. 2 e 4) sono molto importanti in fisica, in questo caso sub-atomica: TABELLA 2 Valori minim i massa stimat a dei quark 1,5 3,5/1,5 = 2,33 3,5 22,85 80 14,37 ≈ numeri di Fibonac ci o loro medie Valori massimi massa stimata dei quark Rapporti successivi ≈ numeri di Fibonac ci o loro medie 3 3,3 6/3,3=1,81 2 21 13 6 130 130/6 =21,6 10,38 4 400/1 350 =3,25 21 10,5 media tra 8 e 13 3 1 150 3,56 3 1 350 4 100 42,21 44,5 media tra 34 e 55 4 400 173 100 -1 300= 171 700 173100+13 172600/4400=39, 00 =172600 22 34 La corrispondenza approssimativa è molto evidente.E cosi pure per i rapporti orizzontali tra la stima massima e quella minima, molto vicini o connessi al numero 1,618 = numero aureo. TABELLA 3 Stima massima M Stima minima m Rapporto M/m ≈ 1,618 3,3 6 130 1 350 1,5 3,5 80 1 150 2,2 1,71 1,625 1,17 2,6 = 1,618^2 ≈ 1,618 ≈ 1,618 ≈1,22 media tra 1,27= √1,618 e 1,12 =√1,27= 4 √1,618 4400 4100 1,073 173 100+1 300 =174 400 173100 - 1300 = 171 800 1,01513 8 ≈1,061=√1,618 ≈ 1,01515= 32 √1.618 Anche qui, l’evidenza della connessione dei rapporti orizzontali tra stime massime e stime minime con il numero aureo 1,618, il suo quadrato e le sue radici quadrate è fortissima, assolutamente non imputabile al caso. E quindi a sostegno della presenza del numero aureo nei numeri espressione delle probabili masse dei quark, considerando le stime massime e quelle minime delle masse dei quark. b) Sui numeri quantici Vediamo ora analoga connessione con i numeri quantici negli atomi connessa ai loro livelli energetici Dalla voce “Configurazione elettronica”paragrafo “numero quantico principale (n)” : “…Numero quantico principale (n) Il primo numero quantico n, detto numero quantico principale, determina la distanza media dal nucleo (dimensione dell'orbitale), che aumenta al crescere di n, e la maggior parte dell'energia dell'elettrone (livello energetico=periodo). Elettroni (e orbitali) che condividono n appartengono dunque allo stesso livello di energia. Il numero quantico principale assume tutti i valori interi positivi in ordine crescente anche se le orbite stazionarie definite della condizione quantistica m*v*r=n*h/(2π) (dove l'unica variabile è n, essendo le altre costanti) sono solamente le prime sette. I vari livelli correlati ai differenti valori di n vengono a volte detti "gusci" e (principalmente per ragioni storiche) vengono anche indicati da lettere, come elencato di seguito:[1] Valore di n Lettera Massimo numero di elettroni nel livello (pari a 2 x n2) 1 K 2 2 L 8 3 M 18 4 N 32 5 O 50 6 P 72 7 Q 98 … … … Stati con valori di n superiori a quelli mostrati nella tabella sono perfettamente ammissibili in teoria ma relativi ad atomi che non sono stati ancora scoperti (il valore n=8, ad esempio, si inizierà a utilizzare con elementi aventi numero atomico superiore a 119)…. “ Come si nota facilmente, i numeri della terza colonna (massimo numero di elettroni…) costeggiano da vicino i numeri di Fibonacci o loro medie aritmetiche: TABELLA 4 Massimo numero di elettroni (e) Numeri di Fibonacci (f) 2 8 2 8 Differenza f – e Anche queste numeri di Fibonacci 0 0 18 32 50 72 98 17 media tra 13 e 21 34 55 72 media tra 55 e 89 99,5 1 2 5 0 1,5 media tra 1 e 2 Media tra 55 e 144 sebbene non consecutivi (119) 116,5 (media tra 89 e 144) -2,5 media tra 2 e 3 … … … Anche qui, anche per il numero 119 non riportato in tabella da Wikipedia, ma solo accennato poiché si riferisce ad atomi non ancora scoperti o non esistenti in natura, l’evidenza della connessione tra i due tipi di numeri è forte, e cioè difficilmente frutto del caso. c) Sui numeri “magici” e gli atomi più stabili: Veniamo ora alla maggiore stabilità nucleare di alcuni elementi, tramite “i numeri magici” dei loro pesi atomici. Dal nostro lavoro “La sezione aurea in chimica” sul sito www.atuttoportale.it/didattica/botanica/OltreBotanica/OltreBotanica-05Chimica.pdf, riportiamo: “ Stabilità nucleare Alcuni elementi chimici sono più stabili di altri, e tale maggiore stabilità chimica è connessa, tramite i numeri magici, alla serie di Fibonacci (Vedi Rif. 1 e 2). La stabilità nucleare è stata già introdotta nel terzo numero (Fisica Aurea) di questa rubrica in cui viene definito numero magico, il numero di nucleoni per cui all'interno del nucleo atomico si formano livelli energetici completi. Tali numeri sono: 2, 8, 20, 28, 50, 82, 126. I nuclei formati da un numero di nucleoni pari ad uno dei numeri magici detti nuclei magici. Gli atomi aventi nuclei magici risultano particolarmente stabili e ancora più stabili sono gli atomi aventi nuclei doppiamente magici nei quali sia il numero di protoni che di neutroni corrispondono ad uno dei numeri magici. Come si può notare questi numeri sono vicini ai Numeri di Fibonacci, in merito alle loro differenze e somme consecutive. Infatti, tali numeri magici sono prossimi ai numeri primi 2, 7, 19, 29, 47, 79, che sono numeri primi naturali, cioè di forma 6f + 1: 2= 6×0+2 7= 6×1+1 19 = 6 × 3 + 1 29 = 6 × 5 – 1 47 = 6 × 8 – 1 79 = 6 × 13 + 1 127 = 6 × 21 + 1 … Z = 2 → Elio Z = 8 → Ossigeno Z = 20 → Calcio Z = 28 → Nichel Z = 50 → Stagno Z = 82 → Piombo Z = 126 → Inesistente “ d)Tavola periodica degli elementi (stesso lavoro precedente) “Tavola periodica degli elementi Nella tavola periodica che segue, gli elementi i cui numeri atomici corrispondono a numeri magici sono evidenziati in rosso per individuarli meglio. Si rimanda all’articolo per l’immagine della Tavola Di seguito un brano dell’articolo “Ma la connessione di tutti questi numeri compresi nella Tavola periodica e la serie di Fibonacci non finisce qui, infatti, nella Tavola, abbiamo: a) 2 elementi nella prima riga (Idrogeno ed Elio); b) 8 elementi nella seconda nella terza riga; c) 18 =17 + 1 elementi nelle successive quattro righe; d) 14 = 13 +1 nelle ultime due righe relative ai Lantanoidi e agli Attinoidi. Notiamo facilmente che 2, 8 e 13 sono numeri di Fibonacci, mentre 17 è la media aritmetica tra 13 e 21, poiché (13 + 21)/2 =34 / 2 = 17 dove anche il 34 è un numero di Fibonacci. La tavola periodica sembra quindi regolata, nel suo complesso (numeri di elementi nelle righe successive), dalla serie di Fibonacci, limitatamente e direttamente ai numeri 1, 2, 8, 13, (mancano il 3 e il 5) e indirettamente anche dai numeri 21 e 34. Questa possibile connessione potrebbe essere interessante per ulteriori studi in questa nuova direzione Fibonacci/Chimica.” e) Orbite dei pianeti E, a proposito di orbite, oltre a quelle degli elettroni negli atomi viste in questo lavoro, anche le orbite dei pianeti del nostro sistema solare sono connesse alla sezione aurea, tramite le distanze dei pianeti dal sole espresse sia in Unità astronomiche sia in milioni di chilometri (Rif. 1) dal quale riportiamo: (la legge astronomica di Blode esprime le distanze dei pianeti dal Sole in Unità astronomiche. Nd.A.A.) “ Nostre osservazioni e tabelle “La serie numerica empirica 0 3 6 12 24 si potrebbe benissimo completare con 1,5 compreso tra 0 e 3 e 48, 92 e 188 dopo 24, in modo da avere una serie (che poi è una progressione geometrica con numero fisso 2) 0 1,5 3 6 12 24 48 92 184 Notiamo anzitutto che essa rispecchia grosso modo la successione di Fibonacci: TABELLA 1 Serie di Bode più completa Serie di Fibonacci Differenza Bode – Fibonacci Prossima a numeri di Fibonacci 0 1,5 3 6 12 24 48 0 1 3 5 13 21 34 92 184 ≈ 44, 5 media tra 34 e 55 89 ≈ 188,5 media tra 144 e 2332 … … 2 0 0,5 ≈ 0 0 1 -1 3 14 ≈ 13 3,5 ≈ 3 3 -4,5 ≈ 5 … Una leggera connessione quindi c’è, tra le due serie numeriche: la prima progressione geometrica con numero fisso 2, la seconda progressione geometrica con numero fisso 1,618…non molto lontano da 2. La correzione apportata da Bode ( aggiungendo 4 alla progressione iniziale e dividendo per 10), avvicina ancora di più le due progressioni: TABELLA 2 Bode ≈ Fibonacci 0 0,55 0,7 0 1 1 1,0 1,6 2,8 5,2 10,0 19,6 38,8 77,2 1 2 3 5 8 21 34 ≈ 72 media tra 55 e 89 Rapporti successivi nella serie di Bode (nella serie di Fibonacci è ≈ 1,618 0,7/0,55 = 1,2727 ≈ √1,618 = 1,2720 1/0,7 = 1,4285… 1,6/1 =1,6 ≈ 1,618 2,8/ 1,6 =1,75≈ 1,618 5,2/2,8 = 1,857 10,0/5,2= 1,9230 19,6/10=1,96 38,8/19,6=1,97 77,2/19,6=1,98 Come si nota, la vicinanza con i numeri di Fibonacci è più marcata, ma ora manca il 13 e il 55. Con i rapporti successivi, essi sono minori di 2, quindi mediamente più vicini a 1,618 = rapporto aureo, e questo spiega la maggiore vicinanza della seconda serie con i numeri di Fibonacci. Infine ricordiamo che, a livello microcosmico, per esempio nelle cariche frazionarie, nei numeri quantici, nei pesi atomici degli elementi più stabili, è fortemente presente la sezione aurea; e sia a livello microcosmico che a livello macrocosmico, i numeri di Fibonacci (e i loro cugini numeri di Lie e partizioni di numeri) sono, secondo noi, lo strumento numerico della Natura per regolare e stabilizzare i suoi fenomeni, che tramite esso possono crescere sempre uguali a se stessi a scale superiori, tramite i frattali, ma solo entro certi limiti; abbiamo infatti notato che i numeri di Fibonacci, ma anche i loro cugini, pur essendo infiniti, non superano mai le 300 unità nei vari fenomeni in cui sono coinvolti. Per questo non troviamo mai fiori connessi al numero 277, ma al massimo 144 (nei girasoli) e così via: la natura sembra accontentarsi di questi numeri fino a circa 300, e se la cava benissimo lo stesso. Probabilmente, dopo tale limite, i fenomeni coinvolti con tali numeri diventano caotici, instabili e/o non più gestibili, e la natura non insiste oltre. Per questo pensiamo che la fisica è un sottoinsieme della matematica per quanto riguarda la componente numerica. La matematica mette a disposizione numeri enormi, ma la natura usa i più piccoli (fino a 300 o giù di lì), come in questo caso di Fibonacci ecc., e anche loro medie aritmetiche (riscontrate in parecchi fenomeni da noi studiati sotto questo aspetto). I numeri più grandi usati per motivi pratici dai matematici sono i numeri RSA, prodotti di due numeri primi di centinaia di cifre nella crittografia RSA, ma questa non è fisica, è solo matematica applicata. La fisica e la natura in genere si accontentano di molto meno, forse per i motivi sopra accennati (è una nostra supposizione, probabilmente e fondamentalmente corretta). La sezione aurea è quindi presente, oltre che nel macrocosmo (fiori, conigli, conchiglie ecc.) anche nel microcosmo quantistico e chimico, come sopra mostrato. E, a proposito di orbite, oltre a quelle degli elettroni negli atomi viste in questo lavoro, anche le orbite dei pianeti del nostro sistema solare sono connesse alla sezione aurea, tramite le distanze dei pianeti dal Sole espresse sia in Unità astronomiche sia in milioni di chilometri (Rif. 1) dal quale riportiamo: (la legge astronomica di Blode esprime le distanze dei pianeti dal Sole in Unità astronomiche. Nd.A.A.) Da “La sezione aurea in astronomia” sul sito www.attuttoportale.it sezione OLTRE LA BOTANICA LA SEZIONE AUREA -DAGLI ATOMI ALLE STELLE, Rubrica curata da Francesco Di Noto e Eugenio Amitrano http://www.atuttoportale.it/ riportiamo la parte iniziale, con le distanze in milioni di km anziché in U.A., e rispunta anche qui la serie di Fibonacci : “ Di seguito sono riportate le distanze medie dal Sole in milioni di km: Pianeti interni (pianeti terrestri) Mercurio 58 Venere 108 Terra 150 Marte 228 Fascia degli asteroidi 420 Pianeti esterni (pianeti gioviani, giganti gassosi) Giove 778 Saturno 1426 Urano 2870 Nettuno 4497 Se dividiamo tutti i numeri per 50 otteniamo la seguente sequenza che risulta essere molto vicina alla Successione di Fibonacci: Mercurio: 1,16 ≈ 1; Venere: 2,16 ≈ 2; Terra: 3,00 = 3; Marte: 4,56 ≈ 5; Asteroidi: 8,40 ≈ 8; Giove: 15,56 ≈ 13; Saturno: 28,52 ≈ 27,5 = (21 + 34) / 2; Urano: 57,40 ≈ 55; Nettuno: 89,94 = 89 “ Qui però mancano il 21 e il 34, ma sono indirettamente coinvolti nel numero 28,52 molto vicino alla media 27,5 = (21+34)/2. Come diceva l’antico filosofo Ermete Trimegisto, “come in alto, così in basso”, e aveva ragione, almeno in questo caso (orbite degli elettroni come le orbite dei pianeti , entrambe connesse alla sezione aurea e quindi alla serie di Fibonacci). Possiamo vedere che la sezione aurea è presente, oltre che nel macrocosmo (fiori, conigli – in questo caso si tratta di crescita di popolazione invece di individui singoli - conchiglie ecc.) anche nel microcosmo quantistico e chimico, come sopra mostrato. Da quanto sopra, si vede benissimo la presenza della sezione aurea e dei numeri di Fibonacci in tutti i fenomeni considerati. f) Cristallografia Dal lavoro “Fibonacci e la botanica” sul sito www.mat.uniroma1.it/didattica/ssis/laboratorio-di informatica/0809/BrunoBrunottiCrocenziLama/file_html/scienze_naturali. html - 24k riportiamo il paragrafo dedicato ai quasi cristalli: Autori: Laboratorio di Informatica - SSIS IX Ciclo - LAZIO. Sito realizzato dagli specializzandi: Bruno Tiziana, Brunotti Gino, Crocenzi Antonio, Lama Federico. “Scienze Naturali La ricorrenza dei numeri di Fibonacci in natura era già nota nell’antichità e ad esse si fa spesso riferimento come “rapporto aureo” o “divino”, a significare che durante i millenni si radicò la convinzione che tali proporzioni esprimessero qualche regola universale o legge di natura. Gli antichi greci erano profondamente convinti dell’armonia geometrica dell’universo. … FIBONACCI E LA CHIMICA La successione di Fibonacci è legata anche alla struttura di alcuni cristalli particolari, detti quasi-cristalli, tali cristalli possono essere “affettati” in modo tale che gli atomi della superficie seguono esattamente lo schema di una tassellatura di Roger Penrose. Essa è la più semplice tassellatura aperiodica che mostri simmetria di rotazione di quinto grado: la tassellatura non ha simmetria di traslazione, ovvero non si ripete mai uguale a sé stessa, ma ruotandola di 1/5 di giro si ottiene una tassellatura identica. Ma qual è la relazione tra Tassellatura di Penrose e φ ? E’ presto detto: i “tasselli” di Penrose altro non sono che “pezzi” presi da un pentagono con inscritto un pentagramma, per cui tutte le strette correlazioni tra queste figure e φ si riflettono sulla tassellatura di Penrose. I due tasselli fondamentali si ottengono dai triangoli rossi e da quelli gialli. Questi poi possono essere a loro volta combinati per formare dei rombi, oppure utilizzati direttamente ed accostati secondo certe regole per formare la tassellatura. Oltre alle proprietà più ovvie derivate dalla natura dei tasselli, come le numerose apparizioni del numero φ nelle proporzioni della figura e la comparsa, nelle tassellature, di decagoni e pentagoni formati dall’accostamento dei tasselli, ci sono altre proprietà meno ovvie. Sembra, ad esempio, che il rapporto tra il numero di tasselli di un tipo e il numero di tasselli dell’altro tenda a φ. Sembra inoltre che all’interno della figura tendano a formarsi spirali auree e altre disposizioni particolari e che la frequenza di queste disposizioni segua la sequenza di Fibonacci. Non è però chiaro se tali proprietà dipendano squisitamente dalla natura della tassellatura oppure dal modo specifico che si usa per tassellare (ricordiamo infatti che la tassellatura di Penrose non è un metodo univoco, ma esistono numerosi modi per realizzarla). Riportiamo come esempio una tassellatura che mostra le proprietà classiche della tassellatura di Penrose, ma ha tanti tasselli di un tipo quanti dell’altro. La figura gode di simmetria di rotazione di 5° grado, ovvero ruotandola di 72° ritorna uguale a sè stessa L’articolo procede con la presenza della sezione aurea in altri fenomeni biologici, riportiamo soltanto la margherita, con una bella immagine. Per il resto rimandiamo al sito di cui sopra. • “Margherita Esaminando la disposizione dei capolini di una margherita si osservano due famiglie di spirali, composte la prima da curve ruotanti in senso antiorario, l’altra da curve ruotanti in senso orario. Ebbene, in moltissimi casi i numeri di curve che compongono le due famiglie sono due numeri di Fibonacci consecutivi! Per esempio, in figura, si distinguono 34 spirali che ruotano in senso orario e 21 spirali che ruotano in senso orario Proseguiamo con i g) Fenomeni biologici e il corpo umano Dal nostro lavoro: “Numero 1 La sezione aurea nel corpo umano Rubrica curata da Francesco Di Noto e Eugenio Amitrano http://www.atuttoportale.it/ riportiamo Anatomia Aurea Nell’anatomia aurea, osserveremo le proporzioni tra le varie parti del corpo umano. “Che proporzioni!” verrebbe istintivo ad un uomo da dire quando osserva una donna molto attraente. Non è un caso, ma le donne più attraenti hanno un rapporto della misura fianchi/vita prossimo al numero aureo. Molti studi hanno dimostrato che la preferenza per le donne con tale rapporto fianchi/vita, non dipende da canoni sociali e culturali ma bensì da fattori di tipo biologico. È l’istinto a ritenere che tale rapporto identifichi nella donna un maggiore equilibrio ormonale e una maggiore fertilità, quindi una maggiore capacità di procreare individui sani e forti. Questo rapporto è stato riscontrato nelle miss elette nei principali concorsi di bellezza, tipo miss America e miss Universo, e persino nelle conigliette di Playboy. Foto di diverse donne sono state mostrate a uomini di tribù amazzoniche, i quali sono privi di ogni forma di condizionamento mediatico, e anche loro gradivano le donne con rapporto fianchi/vita prossimo alla sezione aurea. … Quindi, il rapporto tra la misura dei fianchi e quello della vita prossimo a 1,618 è un buon indizio di bellezza e salute, molto apprezzato dai maschi della nostra specie e lo accenna anche Mario Livio nel suo libro “L’equazione impossibile”. Si legge a pagina 306 di questo libro: “...Nella scelta del partner intervengono anche fattori legati a indicatori di fertilità, risorse, capacità e disponibilità a fornire cure parentali. Gli studi condotti dallo psicologo Davendra Singh, ad esempio, dimostrano che quasi universalmente gli uomini preferiscono le donne con la classica forma a << clessidra >>, caratterizzata da un rapporto vita/fianchi di 0,67. La ragione adattativa di questa preferenza può essere il fatto che, come si è scoperto, questo rapporto è un buon indice di fertilità.” Le famose misure “perfette” 90–60–90 delle attrici e delle donne più belle rispecchiano molto bene questa caratteristica, il rapporto 90/60 è uguale a 1,50 che è una buona approssimazione di 1,618. La sezione aurea porterebbe le misure a 97–60– 97 presumibilmente ancora più belle (97≈60 ×1,618). Un “disastro” invece apparirebbe, agli occhi dei più, il perfetto contrario 60–97–60, o anche 60–90–60 “. … Fisiologia Aurea “Davvero la cosiddetta SEZIONE AUREA non finisce mai di stupire.”, con questa frase viene introdotto un interessantissimo articolo dal titolo “Anche la pressione sanguigna ideale, che assicura longevità, corrisponde al rapporto della sezione aurea.”. Link: http://mysterium.blogosfere.it/2009/12/anche-la-pressione-sanguigna-ideale-cheassicura-longevita-corrisponde-al-rapporto-della-sezione-aur.html ... È di questi giorni la notizia che una serissima università austriaca ha compiuto uno studio che dimostrerebbe che vive molto più a lungo chi, nella misura della pressione arteriosa sistemica, ha un rapporto tra pressione sistolica (massima) e pressione diastolica (minima) pari a 1,618. Insomma, per intenderci, sta un gran bene chi fa 74 di minima e 120 di massima oppure chi fa 77 di minima e 125 di massima. Guarda caso il loro rapporto è proprio quel numerino che corrisponde alle proporzioni dell’uomo leonardesco e alle ricerche che, dai pitagorici in poi, hanno portato sino alla dottrina degli gnostici del rinascimento. Non solo, come è stato già accennato nell’articolo, “il magico 1,618 compare nei rapporti che determinano la struttura di tutti gli esseri viventi, per così dire, detta la regola logaritmica che spiega la crescita del guscio dei molluschi o delle chiocciole o anche il modo in cui le piante «scelgono» quanti petali avere, ecc. …” Quindi, non solo in anatomia ma anche in fisiologia umana emerge in modo evidente la sezione aurea, ragione di più per prenderla in seria considerazione, come noi proponiamo, in qualsiasi simulazione biologica di un essere vivente, allo scopo di dimostrare matematicamente la teoria di Darwin, l’evoluzione delle specie tramite la selezione naturale. Gli organismi simulati al computer dovranno quindi evolversi e selezionarsi in modo il più possibile analogo a quello naturale, e quindi, matematicamente, il ruolo della sezione aurea (e di conseguenza anche i numeri di Fibonacci) potrebbe avere sicuramente un ruolo molto importante, come nella selezione naturale studiata da Darwin. In tal modo la dimostrazione della teoria di Darwin cercata per via matematica, sarebbe più facile da trovare che trascurando la sezione aurea a favore di altri eventuali algoritmi genetici o di altri principi matematici , ecc. Concludiamo con i nostri due lavori sul DNA, argomento importante per la simulazione informatica dell’evoluzione per dimostrare matematicamente la teoria di Darwin e la selezione naturale, poiché anche nel DNA è presente la sezione aurea, soprattutto per quanto riguarda la sua disposizione spaziale del DNA e altro. 1) “Il triangolo aureo nel DNA e nel dodecaedro” dal quale riportiamo solo la parte finale: “I numeri e le parole evidenziate in rosso indicano le connessioni con il triangolo aureo e con la sezione aurea. Il numero 144 di 144° è un numero di Fibonacci, mentre 72 è la media aritmetica tra i due numeri di Fibonacci 55 e 89, poiché (55+89)/2= 72, oltre che ad essere anche 72 = 144/2. Quindi, c’è già abbastanza matematica sulle connessioni tra geometria del DNA e sezione aurea. Ma anche tra corpo umano e sezione aurea ci sono connessioni matematiche (Rif. 2, al quale rimandiamo); per non parlare di molti altri fenomeni naturali, regolati dal fenomeno della ricorsività matematica, che comprende anche i numeri di Fibonacci, oltre che i numeri di Lie (simmetrie) e le partizioni di numeri, tutti presenti in Natura (Rif. 3, 4 e 5 ). Conclusioni Possiamo concludere dicendo che tra i tanti fenomeni naturali regolati dai numeri di Fibonacci e quindi dalla sezione aurea, possiamo includere ora anche la geometria del DNA, per le stesse ragioni matematiche indicate nei vari riferimenti finali.” 2) “La sezione aurea nel DNA Gruppo “B. Riemann”* Francesco Di Noto, Michele Nardelli , dal quale riportiamo: Riassunto In questa seconda parte di un nostro lavoro precedente (Rif.1) mostriamo altri lavori sulla sezione aurea nel DNA In Rif. 1, abbiamo parlato del triangolo aureo e della sezione aurea nel DNA. In questa seconda parte riportiamo un lavoro di Reginald Brooks, in inglese, sullo stesso argomento, nell’ambito di un progetto di divulgazione sulla presenza della sezione aurea in diversi fenomeni naturali, e d in particolare in quelli biologici, DNA compreso. Dal sito: http://www.brooksdesign-ps.com/Code/Html/godna2.htm Reginald Brooks. art theory 101~ GoDNA: The Geometry of DNA (axial view) GoDNA: THE GEOMETRY OF DNA © 2001, Reginald Brooks. All rights reserved. …al quale rimandiamo, per le importanti figure geometriche e le tabelle numeriche sul DNA, con alla fine le nostre modifiche migliorative ( abbiamo trovato i numeri di Fibonacci più piccoli come medie di numeri riportati nella tavola numerica finale dell’Autore). Tutti i lavori citati in questo lavoro riepilogativo sulla sezione aurea in vari fenomeni naturali, sono già pubblicati sul nostro sito, salvo diversa indicazione. Conclusione Possiamo concludere questo parziale riepilogo delle numerose presenze della sezione aurea in molti fenomeni fisici, chimici, biologici e genetici, proponendo il coinvolgimento della sezione aurea e dei relativi numeri di Fibonacci in qualsiasi futura simulazione informatica della selezione naturale come la intendeva Darwin, poiché pensiamo che senza tale indispensabile coinvolgimento qualsiasi simulazione non farà sicuramente molta strada nella dimostrazione matematica della teoria di Darwin, dimostrazione necessaria a sgombrare il campo da interpretazioni irrazionali di qualsiasi tipo, fideistico o ideologico in particolare, che ancora circolano in ambienti poco avvezzi allo spirito scientifico; l’unico ad avere una solida logica, basata sui numeri e quindi sulla matematica (e quindi anche informatica), e ovviamente il solo abilitato a descrivere meglio di tutti gli altri il mondo e la realtà che ci circonda, che ci piaccia o no. Riferimenti Tutti gli articoli su Fibonacci e di fisica già pubblicati o di prossima pubblicazione sul nostro sito http://nardelli.xoom.it/virgiliowizard/ Nota 1 Dalla rivista LE SCIENZE di febbraio 2013: