CESARE CONTRO POMPEO Cesare, superato il Rubicone, marciò verso Roma, ma Pompeo fuggì in Grecia. Prima di inseguirlo, Cesare mirò a sconfiggere i suoi alleati in Spagna, poi raggiunse Pompeo e lo vinse a Farsalo. in Tessaglia (48 a. C.): tuttavia Pompeo riuscì a salvarsi e si rifugiò in Egitto, presso Tolomeo XIII, fratello e marito di Cleopatra, in lotta con la sorella per il regno. Tolomeo però lo tradì e, per ingraziarsi il favore di Cesare, lo fece uccidere, presentandone poi la testa su un piatto d’argento a Cesare. Lì si dice che Cesare si invaghì di Cleopatra dalla quale ebbe poi un figlio Cesarione e la appoggiò nella lotta contro Tolomeo che venne sconfitto e ucciso. Infine, dopo una rapida campagna contro Farnace II, figlio di Mitridate, che cercava di appropriarsi dei territori romani in Asia Minore, sconfisse i sostenitori di Pompeo in Spagna (a Munda) e in Africa (a Tapso), per poi fare ritorno a Roma . A Roma, Cesare si attribuì tutte le maggiori cariche della repubblica, facendosi nominare pontefice massimo, console, dittatore, tribuno della plebe, accumulando un potere che nessuno, dai tempi della monarchia, aveva mai avuto Ebbe anche il titolo di imperator, con la facoltà di nominare i consoli e metà dei senatori, di parlare per primo in assemblea e di sedere su un trono dorato. RIFORME ISTITUZIONALI Le sue riforme mirarono a riordinare lo stato e a migliorare le condizioni di chi viveva in modo miserevole. 1. aumentò il numero di edili, pretori, questori, e senatori , per far fronte alle esigenze amministrative dello stato 2. istituì organismi per la riscossione dei tributi nelle province, sottraendo il compito ai pubblicani 3. estese il diritto di cittadinanza ad alcune città (tra cui Cartagine), ad alcuni gruppi professionali immigrati a Roma dalle province, come medici o grammatici, a reparti ausiliari delle legioni. 4. riformò il calendario RIFORME SOCIALI 1. Distribuzione di terre ai veterani 2. condono degli interessi ai debitori 3. obbligo, per gli allevatori di bestiame, di assumere almeno un terzo di lavoratori tra i cittadini più poveri, invece degli schiavi 4. riduzione dei destinatari delle distribuzioni di grano, con eliminazione dalle liste quei nullatenenti che in realtà non erano tali, ma che vi erano stati iscritti con l’appoggio di qualche potente. 5. aumento del numero delle legioni e del soldo dei legionari Le riforme operate da Cesare sembravano risolvere le varie problematiche che, a partire dai Gracchi, si erano determinate nello stato romano, ma la sua azione era stata condotta in modo del tutto indipendente e senza dare alcuno spazio al Senato, che era l’organo più rappresentativo della repubblica romana. Inoltre il suo operato si avvicinava di più a quello di un monarca di stampo orientale, quasi di origine divina (lo dimostra, ad esempio, la statua a lui dedicata nel tempio di Quirino con la scritta “al dio invitto” ) Così fu ordita una congiura che comprendeva circa 60 membri, tra i quali figuravano anche Bruto, un sostenitore di Pompeo, graziato e trattato da Cesare come un figlio, e Cassio, seguace di Cesare che questi aveva colmato di onori. Il 15 marzo del 44.a.C. fu ucciso con 23 coltellate e cadde ai piedi della statua di Pompeo (pag. 403 testo di Svetonio) RIFORMA DEL CALENDARIO CALENDARIO GIULIANO In età arcaica, vigeva il calendario lunare, costituito da 10 mesi, da marzo fino a dicembre, di 29 /30 giorni, perché ogni mese iniziava con la luna nuova, che compare ogni 29 giorni e mezzo Numa Pompilio introdusse altri 2 mesi, gennaio e febbraio come 11° e 12° mese e stabilì che dei 12 mesi 4 avessero 31 giorni, 7 ne avessero 29 e febbraio 27.. Solo più tardi si decise che l’anno cominciasse non con la primavera, ma con il mese di gennaio, dedicato a Giano, considerato il dio più adatto a chiudere la porta dell’anno vecchio e aprire quella del nuovo. Il calendario lunare era però di 354 giorni contro i 365 di quello solare; per colmare questa differenza, i sacerdoti arbitrariamente inserivano ad anni alterni un periodo di 22 23 giorni tra febbraio e marzo. Quando Cesare salì’ al potere però, il calendario romano era in anticipo di tre mesi rispetto alle stagioni (indicava l’autunno, mentre il clima era estivo), quindi bisognava stabilizzare il calendario sotttraendolo all’arbitrio dei sacerdoti . Durante il soggiorno in Egitto, egli aveva conosciuto il calendario egizio, formato da 12 mesi di 30 giorni + 5 festività , più vicino alla durata dell’anno solare. Quando tornò in Italia, Cesare portò dunque con sé Sosigene, un astronomo, che calcolò la lunghezza dell’anno solare in 365 giorni e ¼, e stabilì che , per recuperare il quarto, fosse aggiunto un giorno ogni 4 anni a quello che anticamente era l’ultimo mese dell’anno (febbraio). Distribuì poi i 5 giorni del calendario egizio cosicchè tutti i mesi diventarono di 30 o 31 giorni, tranne febbraio, considerato infausto perché dedicato a Plutone, dio degli Inferi.che venne lasciato di 28. CALENDARIO GREGORIANO Nel 1582 Papa Gregorio XIII corresse leggermente il calendario giuliano, perché ci si accorse che l’anno solare durava un po’ meno di 365 giorni e ¼, precisamente 11 minuti e 14 secondi in meno.