Sezione di Farmacologia, Dipartimento Farmacobiologico Facoltà di Farmacia, Università degli Studi di Bari Aldo Moro Colture cellulari Prof. Diana Conte Prof. Jean-François DESAPHY COLTURE CELLULARI Sistemi semplificati per mantenere in vitro (ex-vivo) cellule in vita Cellule procariotiche: batteri Cellule eucariotiche: cellule animali o vegetali Norme di Sicurezza per l’uso delle colture cellulari Norme di Sicurezza per l’uso delle colture cellulari Es. Cellule geneticamente modificate Virus altamente infettivi Cellule tumorali COLTURE CELLULARI Alcuni applicazioni Studi di fenomeni biologici legati alla crescita, differenziamento, e morta cellulare (cancerogenesi, apoptosi, …) Studi di genetica, della struttura e della funzione dei geni Studio dei meccanismi molecolari/cellulari coinvolti nelle funzioni cellulari Strumenti per la biologia molecolare (amplificazione genica, produzione/estrazione di proteine …) Strumenti per test di tossicità (Test di AMES, …) Strumenti per la terapia (Terapia cellulare, cellule staminali, terapia genica, rigenerazione tessutale, produzione di farmaci biotecnologici) COLTURE CELLULARI Alcuni vantaggi Aspetto etico: permette di ridurre la sperimentazione animale o umana Standardizzazione facile, elevata riproducibilità dei risultati Semplificazione del sistema: meccanismi cellulari e molecolari Semplicità d’uso, costi limitati Alcuni svantaggi Semplificazione del sistema: limiti nell’applicazione del risultato in vivo Rischi di contaminazione richiedono attenzioni particolari e controllo qualità con relativi costi CONDIZIONI DI COLTURA Riprodurre al meglio le condizioni fisico-chimiche di sopravivenza delle cellule: fabbisogno energetico: (nutrienti, minerali, ioni, aminoacidi, glucosio, vitamine …) pH, Temperatura, osmolarità Fattori di crescita per favorire la proliferazione cellulare Ormoni ed altre molecole indispensabili per mantenere funzioni cellulari specifiche Protezione Terreni di coltura Strumenti di incubazione celllule AMBIENTE STERILE e CONTROLLATO SUPPORTI PER COLTURE CELLULARI Fiasche o piastre di vetro o plastica Piastre con pozzetti Supporti sterili vetro a 150°C/autoclavato plastica monouso sterile Supporti per colture di cellule adese Supporti aderenti trattati chimicamente # Coltura in sospensione Permettono scambi gassosi La scelta dipende dal tipo cellulare e dalla quantità di cellule Fiasche col tappo permettono il trasporto al di fuori dell’ambiente sterile Beuta per colture di cellule in sospensione nell’incubatore ad agitazione TERRENI DI COLTURA TERRENI DI COLTURA combustibile Antibiotici per la protezione Fattori di crescita Indicatore colorato del pH Osmolarità, normale funzione cellulare Sistema tampone del pH: bicarbonate/CO2 Precursori metabolici, numerosi funzioni cellulari Sintesi proteica, precursori metabolici giallo acido rosso a pH 7.4 viola basico Antibiotici (streptomicina/penicillina) Siero Terreno di coltura Sistema filtrante: diametro dei pori 0.22 µm INCUBATORI Gli incubatori sono strumenti che permettono di mantenere costanti: la temperatura (spesso 37°C) varia in funzione del tipo cellulare e dell’organismo originario la concentrazione in anidra carbonica CO2 l’atmosfera interno all’incubatore è composto da 5% CO2 / 95% aria corrisponde alla pressione parziale di CO2 nei tessuti di mammiferi permette di mantenere il pH a 7.4 con il bicarbonato tasso di umidità saturo CAPPA A FLUSSO LAMINARE VERTICALE Tavolo da lavoro per la manipolazione delle cellule, attrezzato da una cappa che mantiene la sterilità dell’ambiente: Filtro d’estrazione HEPA 30% Lampada UV Accesa tra i periodi di attività FAN 70% Filtro di lavoro HEPA High Efficiency Particulate Air aria sterile cell aria contaminata Operatore 30% camicie guanti mascherina TIPI DI COLTURA CELLULARI Colture primarie: Cellule isolate dall’organismo Conservano le proprietà funzionali delle cellule in vivo Sopravivenza limitata a qualche ore Colture secondarie: derivano da colture primarie per divisione Attività funzionale ridotta, de-differenziamento vita limitata Linee cellulari continue cellule in continua proliferazione cellule de-differenziate proprietà pressoché costanti durata illimitata COLTURE CELLULARI PRIMARIE Organismo (uomo, animale, pianta, embrione) prelievo tessuto (biopsia) o liquido Dissezione Isolamento, frammentazione del tessuto (ferri) Incubazione, Lieve agitazione Dissociazione Enzimi proteolitici (tripsina, collagenasi …) Chelanti del Ca2+ rottura della matrice extracellulare distacco delle cellule Selezione Coltura primaria centrifugazione, gradienti di densità adesione su uno substrato specifico Cell sorter, microdissezione a laser Fluorescent cell sorter Microdissezione con laser COLTURE CELLULARI SECONDARIE La maggior parte delle cellule primarie possono dividersi fino a raggiungimento della confluenza (molte cellule tumorali e staminali vanno oltre) Subcolture (passaggi) Incubazione con tripsina-EDTA per qualche minuti Agitazione meccanica Ri-sospensione in medium di coltura Semina Colture secondarie ESPRESSIONE DELLA TELOMERASI Enzima che mantiene e stabilizza i telomeri, strutture che terminano i cromosomi proteggendogli dalla degradazione progressiva che si verifica dopo ogni divisione cellulare. Dopo vari cicli di divisione, i telomeri di una cellula normale si consumano fino ad impedire la replicazione del DNA. La cellula diventa senescente, perde la capacita di dividersi. Nelle cellule germinali, staminali, ed in numerosi cellule maligne, la sovraespressione della telomerasi mantiene i telomeri, permettendo la continua divisione cellulare. 2008© J.F. DESAPHY IMMORTALIZZAZIONE LINEE CELLULARI CONTINUE CONGELAMENTO / SCONGELAMENTO Le sub-colture di linee cellulari favoriscono l’insorgenza di mutagenesi spontanea ed aberrazioni cromosomiche Il mantenimento di cellule in coltura costa e non serve durante periodi di inattività Il congelamento è necessario per - risparmiare spazio e costi - limitare l’invecchiamento delle cellule Incubazione con tripsin-EDTA Ri-sospensione in un terreno specifico (terreno di crescita, 30% siero, 1% DMSO) Trasferimento in cryovials Congelamento a -20°C Conservazione a -180-190 °C (azoto liquido o freezer) Scongelamento rapido nel cryovial (acqua calda del rubinetto) Aggiunta di terreno di coltura Centrifuga (1000 rpm, 5 min) Eliminazione sovranatante Ri-sospensione del pellet in terreno Semina Colture cellulari utilizzate nella Sezione di Farmacologia Facoltà di Farmacia, Bari Colture primarie Cellule muscolari scheletriche: test di tossicità patch-clamp citofluorescenza Cellule beta pancreatiche: patch-clamp test di tossicità Linee cellulari continue HEK293 (human embryonic kidney cells) SH-SY5Y (cellule di neuroblastoma umano) C2C12 (cellule satelliti muscolari murine) espressione eterologa di proteine patch-clamp test di tossicità test di tossicità patch-clamp test di tossicità patch-clamp ESPRESSIONE ETEROLOGA DI PROTEINE Permette di fare esprimere ad una linea cellulare la proteina che si vuole studiare attraverso il trasferimento del gene codificante la proteina (trasfezione genica). Incubazione per qualche ore Cellule al 70% di confluenza Plasmide contenente il cDNA codificante la proteina Gene di resistenza ad un antibiotico Trasfezione transitoria Il gene penetra in cellula ma non si integra nel genoma Selezione clonale Trasfezione permanente Il clone deriva da una cellula unica. Sono tutte uguali alla cellula madre, Esprimono tutte la proteina Il gene si è integrato nel genoma della cellula Dopo 24 ore, le cellule esprimono la proteina. Dopo 3-4 giorni, l’espressione cessa. Incubazione con antibiotico Solo le cellule esprimenti il gene di resistenza sopravvivono Isolamento di un clone ESPRESSIONE ETEROLOGA DI PROTEINE Alcuni metodi di trasfezione • Trasfezione mediante DEAE-destrano • Trasfezione mediante calcio-fosfato (il DNA penetra nel citoplasma per endocitosi e viene trasferito al nucleo) • Elettroporazione (impulsi elettrici ad alto voltaggio portano alla formazione di pori in nm nella membrana plasmatica che permettono l’ingresso del DNA) • Trasfezione mediante liposomi (DNA ed RNA incapsulato in liposomi entrano nella membrana cellulare in seguito a fusione delle membrane) • Microiniezione (trasferimento diretto in vitro), bombardamento con particelle metalliche microscopiche rivestite di DNA (in vivo) • Trasduzione impaccamento del DNA all’interno dei virus animali ESPRESSIONE ETEROLOGA DI CANALI IONICI Canali ionici gene del canale PLASMIDE SINTESI PROTEICA recettore di membrana proteina fluorescente nucleo Permette di individuare facilmente sotto microscopio le cellule trasfettate gene reporter La linea cellulare non deve esprimere canali ionici endogeni simili al canale trasfettato Permette di studiare canali ionici umani o animali, senza ricorrere a biopsie Permette di studiare canali mutati (fabbricati in vitro mediante mutagenesi): mutazioni “naturali”, responsabili di malattia nell’uomo: cosa determina la mutazione ? (relazione genotipo/fenotipo) la mutazione modifica l’azione dei farmaci ? (farmacogenetica) mutazioni “non naturali”: come funziona il canale ? (biofisica molecolare) come viene modulata ? (fisiologia) dove si lega il farmaco ? (farmacologia molecolare) FINE